Valet ima summis mutare

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Valet ima summis mutare è una citazione latina tratta dai versi di un'opera di Orazio.

L'espressione si trova sui versi 16-17 (scritta "valet ima summis / mutare") del Canto XXXIV del Libro I delle Odi. In questo canto Orazio parla della sua conversione all'epicureismo e questa espressione appare mentre descrive i compiti di un dio.

La traduzione è "mutare l'infimo in sommo", cioè trasformare le cose piccole in cose grandi, e il soggetto è una divinità, forse Giove che viene citato all'inizio del canto.

La frase ha inoltre l'accostamento dei due superlativi di significato opposto ima e summus (che significano rispettivamente inferiore e superiore), tipica di molti autori latini.

Nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]