Utente:Michele859/Sandbox27
La 55ª edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino si è svolta a Berlino dal 10 al 20 febbraio 2005, con il Theater am Potsdamer Platz come sede principale.[1] Direttore del festival è stato per il quarto anno Dieter Kosslick.
L'Orso d'oro è stato assegnato al film sudafricano U-Carmen di Mark Dornford-May.
L'Orso d'oro alla carriera è stato assegnato al regista Im Kwon-taek e al cineasta e drammaturgo Fernando Fernán Gómez, mentre la Berlinale Kamera è stata assegnata all’attore Daniel Day-Lewis, all'attrice Katrin Sass, alla casa di produzione e distribuzione giapponese Shochiku e a Helene Schwarz, segretaria della Deutsche Film- und Fernsehakademie Berlin.[2]
Il festival è stato aperto dal film in concorso Man to Man di Régis Wargnier.[3]
La retrospettiva di questa edizione, intitolata "Settings - Locations - Scenes. Production Design & Film", è stata dedicata ai grandi scenografi e all'impatto della scenografia nel cinema.[4]
Nella sezione "Berlinale Special" è stato ricordato il direttore della fotografia Carlo Di Palma, scomparso sette mesi prima, con la proiezione di Deserto rosso di Michelangelo Antonioni.[5]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]«Questo è un festival cinematografico in cui la storia e la politica non si limitano a convergere sullo schermo in un luogo confortevole; è dove i film a volte prendono vita in modo scomodo, con storie che sfumano i confini tra il mondo sullo schermo e quello fuori dal cinema.»
Numero di visitatori: | 396.000 |
Numero di addetti ai lavori: | 16.747 da 119 Paesi |
Numero di giornalisti presenti: | 3.815 da 81 Paesi |
Numero di film proiettati: | 345 |
Numero di proiezioni: | 1.110 |
Una rete crescente di partnership e collaborazioni, un mercato cinematografico europeo in espansione, la forte proiezione del cinema asiatico e un focus tematico sulle storie africane: la Berlinale 2006 si è presentata come un energico mix di visione artistica, preoccupazione politica e impulso commerciale. L'industria cinematografica ha elogiato l'organizzazione professionale, ha vissuto la Berlinale come internazionale e vivace, ed è stata soddisfatta della disponibilità degli acquirenti a investire nell'European Film Market.[1]
Mentre il pubblico ha fornito al festival un numero di presenze record, alcuni osservatori hanno discusso in modo critico del "potere da star" e del glamour del festival. Si potevano sentire altre voci che mettevano in guardia contro le priorità confuse nella battaglia per attirare le celebrità. «I veri momenti salienti del festival dovrebbero essere i film», ha scritto Katja Nicodemus in Die Zeit, «solo una volta che il festival ha perseverato nel formare la propria agenda estetica, può essere coinvolto nel clamore sul glamour, senza rendersi vulnerabile al ricatto»". In Il gusto dell'anguria di Tsai Ming-liang e in Il Sole di Aleksandr Sokurov, ha visto due film tipici di una buona Berlinale: lavori audaci e testardi, che fornivano ampio materiale di dibattito, ma che avevano poco da offrire in termini di "event journalism". Ha scritto la Nicodemus: «Le star di Tsai Ming-liang si chiamano Lee Kang-sheng, Chen Shiang-chyi e Yang Kuei-mei. Certo, non un solo fotografo ha gridato i loro nomi sul red carpet... Ma sullo schermo rimangono dignitosi e affascinanti anche nelle scene di sesso più sporche e squallide. Senza pretese, audaci, spudorati, si fanno in quattro per proprio quello che un festival del genere dovrebbe, in fin dei conti, girare intorno: il cinema».[1]
L'eccentrica miscela di porno, tristezza urbana e musical di Tsai Ming-liang è stata, insieme a Paradise Now di Hany Abu-Assad, una delle voci più controverse del concorso. Soprattutto il cinema africano si è distinto con quattro co-produzioni. L'assegnazione dell'Orso d'oro al giocoso adattamento di Bizet di Mark Dornford-May, U-Carmen, ha sorpreso la maggior parte dei critici ma è stata vista come una giusta ricompensa per il meritato sforzo che la Berlinale ha compiuto per il film sudafricano.[1]
Il cinema asiatico si stava affermando con forza durante il festival. Oltre alla vetrina suddivisa in più sezioni del regista coreano Im Kwon-taek (a cui è stato assegnato l'Orso d'oro alla carriera), sono stati soprattutto i giovani registi cinesi a suscitare scalpore nel Forum. Con Mountain Patrol - Battaglia in paradiso di Lu Chuan, Lü cao di di Ning Hao, Niu pi di Liu Jiayin e il commovente documentario Yan mo di Yan Yu e Li Yifan, il Forum ha offerto quattro eccezionali esempi di cinema che cambia.[1]
Il Forum aveva snellito notevolmente il suo programma, un passo audace, accolto favorevolmente sia dalla stampa che dal pubblico. Il programma del Forum è stato arricchito da numerose installazioni cinematografiche e opere video di artisti che hanno voluto andare oltre la pura esperienza cinematografica. Queste opere sono state presentate nell'ambito di un programma artistico complementare, con il quale la Berlinale si è aperta a sinergie con forme d'arte non cinematografiche. Una delle opere più emozionanti è stata la Video Walk Ghost Machine degli artisti multimediali canadesi Janet Cardiff e George Bures Miller. Un altro momento clou di questa serie è stato l'intenso spettacolo Abordage dell'artista giapponese Kansai Yamamoto.[1]
Il tentativo di aprire il festival a nuove collaborazioni ed effetti crossover è stato un grande successo quest'anno. Accanto al programma artistico complementare, questa nuova apertura è stata rappresentata da un significativo aumento di collaborazioni mirate con altre istituzioni culturali, come il teatro Hebbel am Ufer e il Deutsches Historisches Museum, con cui la seconda puntata del Piano Marshall è stata organizzata la serie Selling Democracy. Anche i contatti produttivi con le scuole di cinema locali, che la Berlinale sostiene attraverso la sezione Perspektive Deutsches Kino, sono indicativi della nuova apertura del festival. Il direttore Alfred Holighaus ha potuto guardare indietro a un quarto anno che è stato visto come un successo sia dalla stampa che dal pubblico.[1]
Il continuo successo del nuovo cinema tedesco è stato sostenuto da una forte presenza in concorso. Soprattutto La Rosa Bianca - Sophie Scholl di Marc Rothemund è stata accolta con riconoscimenti internazionali ed è stata vista come una prova del duraturo revival del cinema tedesco.[1]
Un'altra mossa lungimirante è stata l'istituzione del World Cinema Fund, un'iniziativa congiunta della German Federal Cultural Foundation. L'obiettivo del fondo è sostenere la produzione cinematografica in Paesi che sono stati trascurati a causa di problemi strutturali e finanziari. Il primo round di candidature e le reazioni positive tra i rappresentanti del settore all'inaugurazione hanno creato un'atmosfera ottimista durante il festival.[1]
Il Panorama ha compiuto 20 anni e ha colto l'occasione per ripercorrere la storia del cinema e del festival con una mostra fotografica nella sua nuova "Home Base". Nel 2005 il Panorama ha offerto ancora una volta un'ampia varietà: film indipendenti internazionali come Dumplings di Fruit Chan o Forty Shades of Blue di Ira Sachs e produzioni d'autore con cast stellari come Beyond the Sea di Kevin Spacey e La storia di Jack & Rose di Rebecca Miller si sono distinti fianco a fianco con una selezione di documentari a volte molto controversi e una solida selezione di film gay e lesbici, per i quali il Panorama continua ad essere la piattaforma più importante a livello mondiale. Con George Michael il Panorama aveva anche una vera superstar nella lista degli invitati. Quello che altrove avrebbe portato ad aspri combattimenti, fa parte da tempo del profilo di Panorama: creare una simbiosi tra i vari tipi di pubblico e le loro aspettative, i cineasti, i freak, le groupie, i compratori e i venditori, il festival programmatori, la stampa e gli innumerevoli registi che utilizzano Panorama come un pool di contatti.[1]
Al Kinderfilmfest, la prima dell'anno precedente del concorso di film per giovani 14plus non solo è stata un successo, ma molti film sono stati anche considerati consigli utili all'interno del programma della Berlinale. Film come Turtles Can Fly di Bahman Ghobadi e I figli della guerra di Luis Mandoki sono tutt'altro che film di "pubblico di riferimento", che purtroppo ancora si associano ai nomi di "film per bambini e ragazzi". Nel Kinderfilmfest e nel 14plus il "pubblico di riferimento" è più eterogeneo che altrove al festival.[1]
Nel 2005 si sono aperte molte porte al futuro: aspettatevi cose entusiasmanti. Uno degli eventi più significativi della Berlinale 2006 è già certo: l'European Film Market si sposta al Martin-Gropius-Bau. Un gala di benvenuto ha introdotto la nuova prestigiosa location che riflette l'importanza in rapida crescita del mercato cinematografico europeo.[1]
«Gli scenografi sono molto più che semplici costruttori di set», ha commentato il direttore della Berlinale Dieter Kosslick, «sono autentici artisti che influenzano sostanzialmente l'aspetto generale di un film. A prima vista gli effetti spesso non sono evidenti, ma il loro lavoro è di fondamentale importanza per comunicare azioni drammatiche».[7] Il programma ha incluso oltre cinquanta film, tra cui l'intera produzione di Stanley Kubrick, suddivisi nelle sotto-sezioni "Interiors", "Transit", "Power", "Stage" e "Labyrinths". Tra gli scenografi celebrati Dante Ferretti (Medea, E la nave va), Roy Walker (Shining, Eyes Wide Shut) e i premi Oscar Lyle R. Wheeler (Via col vento), Hein Heckroth (Scarpette rosse) e Richard Sylbert (Chi ha paura di Virginia Woolf?).
Sempre nell'ambito della retrospettiva è stata proiettata in anteprima mondiale la versione restaurata di La corazzata Potëmkin di Sergej Ėjzenštejn, con l'accompagnamento musicale della German Film Orchestra Babelsberg diretta da Helmut Imig.[8]
Nella sezione "Berlinale Special", in occasione della consegna dei premi onorari sono stati proiettati i film Chunhyangdyeon di Im Kwon-taek, Para que no me olvides interpretato da Fernando Fernán Gómez, Wer ist Helene Schwarz? di Rosa von Praunheim, e Ventiquattro occhi di Keisuke Kinoshita, prodotto dalla Shochiku.[9]
La serie di film "Selling Democracy", concepita nel 2004 per la durata di tre anni, è proseguita in questa edizione con la parte intitolata "Winning the Peace", incentrata sulle diverse visioni che nei primi anni dopo la seconda guerra mondiale vennero date dal cinema della situazione tedesca.[10] «L'idea politica e umanitaria di questi "film del Piano Marshall" e il loro contributo al processo di democratizzazione costituirono una delle iniziative politiche più impressionanti degli anni dopo la guerra», ha sottolineato il direttore Dieter Kosslick, «vorremmo risvegliare la consapevolezza di film unici e molto diversi di questa epoca».[10] Il programma ha incluso tre lungometraggi (La città assediata di George Seaton, Scandalo internazionale di Billy Wilder e Il treno ferma a Berlino di Jacques Tourneur) e oltre trenta cortometraggi realizzati nella zona di occupazione sovietica e nella Repubblica Democratica Tedesca.
Didascalia per la foto di Deserto rosso: Con la proiezione di Deserto rosso di Michelangelo Antonioni nella sezione "Berlinale Special", il festival ha ricordato il direttore della fotografia Carlo Di Palma, scomparso nel luglio 2004.[9]
Giurie
[modifica | modifica wikitesto]Giuria internazionale
[modifica | modifica wikitesto]- Roland Emmerich, regista, sceneggiatore e produttore (Germania) - Presidente di giuria[11]
- Andrej Kurkov, scrittore (Ucraina)
- Ingeborga Dapkūnaitė, attrice (Lituania)
- Wouter Barendrecht, produttore (Paesi Bassi)
- Nino Cerruti, stilista e imprenditore (Italia)
- Bai Ling, attrice (Cina)
- Franka Potente, attrice (Germania)
Giuria "Cortometraggi"
[modifica | modifica wikitesto]- Susan Korda, montatrice (Stati Uniti)[11]
- Marten Rabarts, produttore (Nuova Zelanda)
- Gabriela Tagliavini, regista (Argentina)
Giurie del Kinderfilmfest/14Plus
[modifica | modifica wikitesto]Kinderjury/Jugendjury
[modifica | modifica wikitesto]Gli Orsi di cristallo sono stati assegnati da due giurie nazionali, la Kinderjury per la sezione "Kinderfilmfest" e la Jugendjury per la sezione "14plus", composte rispettivamente da undici membri di 11-14 anni e sette membri di 14-18 anni selezionati dalla direzione del festival attraverso questionari inviati l'anno precedente.[11]
Giuria internazionale
[modifica | modifica wikitesto]Il Grand Prix e lo Special Prize sono stati assegnati da una giuria internazionale composta da Sayoko Kinoshita (Giappone), fondatrice del Festival internazionale dell'animazione di Hiroshima, dallo scrittore e sceneggiatore Dieter Bongartz (Germania), la scrittrice, regista e doppiatrice Gunvor Bjerre (Danimarca), il regista e produttore Dominique Standaert (Belgio) e il regista Ntshavheni Wa Luruli (Repubblica del Sudafrica).[12]
Selezione ufficiale
[modifica | modifica wikitesto]In concorso
[modifica | modifica wikitesto]- Accadde in aprile (Sometimes in April), regia di Raoul Peck (Francia, Stati Uniti, Rwanda)
- Anklaget, regia di Jacob Thuesen (Danimarca)
- Le avventure acquatiche di Steve Zissou (The Life Aquatic with Steve Zissou), regia di Wes Anderson (Stati Uniti)
- Follia (Asylum), regia di David Mackenzie (Regno Unito, Irlanda)
- Gespenster, regia di Christian Petzold (Germania, Francia)
- Il gusto dell'anguria (Tiān biān yi duǒyún), regia di Tsai Ming-liang (Francia, Taiwan)
- In Good Company, regia di Paul Weitz (Stati Uniti)
- Kakushi ken oni no tsume, regia di Yōji Yamada (Giappone)
- Kong que, regia di Gu Changwei (Cina)
- Man to Man, regia di Régis Wargnier (Francia, Sud Africa, Regno Unito)
- One Day in Europe, regia di Hannes Stöhr (Germania, Spagna)
- Paradise Now, regia di Hany Abu-Assad (Palestina, Francia, Germania, Paesi Bassi, Israele)
- Le passeggiate al Campo di Marte (Le promeneur du Champ de Mars), regia di Robert Guédiguian (Francia)
- Provincia meccanica, regia di Stefano Mordini (Italia)
- La Rosa Bianca - Sophie Scholl (Sophie Scholl - Die letzten Tag), regia di Marc Rothemund (Germania)
- Senza destino (Sorstalanság), regia di Lajos Koltai (Ungheria, Germania, Regno Unito, Israele, Francia)
- Il Sole (Solntse), regia di Aleksandr Sokurov (Russia, Italia, Svizzera, Francia)
- Some Kind of Blue (Les Mots bleus), regia di Alain Corneau (Francia)
- I tempi che cambiano (Les temps qui changent), regia di André Téchiné (Francia)
- Thumbsucker - Il succhiapollice (Thumbsucker), regia di Mike Mills (Stati Uniti)
- Tutti i battiti del mio cuore (De battre mon coeur s'est arrêté), regia di Jacques Audiard (Francia)
- U-Carmen (U-Carmen e-Khayelitsha), regia di Mark Dornford-May (Sud Africa)
Fuori concorso
[modifica | modifica wikitesto]- Hitch - Lui sì che capisce le donne (Hitch), regia di Andy Tennant (Stati Uniti)
- Hotel Rwanda, regia di Terry George (Regno Unito, Sud Africa, Italia)
- Kinsey, regia di Bill Condon (Stati Uniti, Germania)
- Tickets, regia di Abbas Kiarostami, Ken Loach e Ermanno Olmi (Italia, Regno Unito)
Berlinale Special
[modifica | modifica wikitesto]- Abordage, regia di Kansai Yamamoto e Naoya Nakatani (Giappone)
- As It Is in Heaven (Så som i himmelen), regia di Kay Pollak (Svezia, Danimarca)
- Bersaglio del crimine (Conejo en la luna), regia di Jorge Ramírez Suárez (Messico, Regno Unito)
- Ci sarà la neve a Natale? (Y'aura t'il de la neige à Noël?), regia di Sandrine Veysset (Francia)
- I guardiani della notte (Nočnoj Dozor), regia di Timur Bekmambetov (Russia)
- Mutterseelenallein, regia di Bernd Böhlich (Germania)
- Shadows of Time (Schatten der Zeit), regia di Florian Gallenberger (Germania)
Cortometraggi
[modifica | modifica wikitesto]- 19 Portraits, regia di Thomas Arslan (Germania Ovest)
- Because, regia di Tom Tykwer (Germania Ovest)
- Eine Rolle Duschen, regia di Detlev Buck (Germania Ovest)
- Esplanade, regia di Wilma Pradetto (Germania Ovest)
- Farbtest. Die Rote Fahne, regia di Gerd Conradt (Germania Ovest)
- Der Kanzler im Park, regia di Chris Kraus (Germania Ovest)
- Man gewöhnt sich an alles, regia di Thomas Giefer (Germania Ovest)
- Schwarzbunt Märchen, regia di Detlev Buck e Roger Heeremann (Germania Ovest)
- Subjektitüde, regia di Helke Sander (Germania Ovest)
- Süden, regia di Christian Petzold (Germania Ovest)
- Die Worte des Vorsitzenden, regia di Harun Farocki (Germania Ovest)
Berlinale Special Tribute
[modifica | modifica wikitesto]- Chunhyangdyeon, regia di Im Kwon-taek (Corea del Sud)
- The Day After Tomorrow - L'alba del giorno dopo (The Day After Tomorrow), regia di Roland Emmerich (Stati Uniti)
- Deserto rosso, regia di Michelangelo Antonioni (Italia, Francia)
- Para que no me olvides, regia di Patricia Ferreira (Spagna)
- Ventiquattro occhi (Nijûshi no hitomi), regia di Keisuke Kinoshita (Giappone)
- Wer ist Helene Schwarz?, regia di Rosa von Praunheim (Germania)
Cortometraggi
[modifica | modifica wikitesto]- Child in Time, regia di Maja Weiss (Slovenia)
- Don Quixote in Jerusalem (Don Kishot be'Yerushalaim), regia di Dani Rosenberg (Israele)
- Gigolo, regia di Bastian Schweitzer (Germania, Svizzera)
- The Intervention, regia di Jay Duplass (Stati Uniti)
- Jam Session, regia di Izabela Plucinska (Germania, Polonia)
- Killing the Afternoon, regia di Margaret Corkery (Irlanda)
- Milk, regia di Peter Mackie Burns (Regno Unito)
- Spravka, regia di Kira Muratova (Russia)
Panorama
[modifica | modifica wikitesto]- Adam & Paul, regia di Lenny Abrahamson (Irlanda)
- Amor idiota, regia di Ventura Pons (Spagna, Andorra)
- Un año sin amor, regia di Anahí Berneri (Argentina)
- Color Blossoms (Toh sik), regia di Yonfan (Hong Kong)
- Dallas Pashamende, regia di Robert-Adrian Pejo (Germania, Romania, Ungheria)
- Dumplings (Jiao zi), regia di Fruit Chan (Hong Kong)
- The Dying Gaul, regia di Craig Lucas (Stati Uniti)
- For the Living and the Dead (Eläville ja kuolleille), regia di Kari Paljakka (Finlandia)
- Fucking Different, film collettivo (Germania)
- Gamblers - Giochi malvagi (Les mauvais joueurs), regia di Frédéric Balekdjian (Francia)
- The Love Crimes of Gillian Guess, regia di Bruce McDonald (Canada)
- Love + Hate, regia di Dominic Savage (Regno Unito, Irlanda)
- Mandala, regia di Im Kwon-taek (Corea del Sud)
- Mars - Dove nascono i sogni (Mars), regia di Anna Melikyan (Russia)
- Plastic Flowers (Chun hua kai), regia di Bingjian Liu (Canada, Cina)
- Questa casa non è un albergo (Crustacés & coquillages), regia di Olivier Ducastel e Jacques Martineau (Francia)
- Redentor, regia di Cláudio Torres (Brasile)
- Saratan, regia di Ernest Abdyjaparov (Kirghizistan, Germania)
- Transamerica, regia di Duncan Tucker (Stati Uniti)
- Ultranova, regia di Bouli Lanners (Belgio)
- La vita che vorrei, regia di Giuseppe Piccioni (Italia, Germania)
- Yes, regia di Sally Potter (Regno Unito, Stati Uniti)
Panorama Special
[modifica | modifica wikitesto]- Beyond the Sea, regia di Kevin Spacey (Regno Unito, Germania, Stati Uniti)
- Childstar, regia di Don McKellar (Canada)
- Forty Shades of Blue, regia di Ira Sachs (Stati Uniti)
- Green Chair (Noksaek uija), regia di Park Cheol-su (Corea del Sud)
- Hostage (Omiros), regia di Constantine Giannaris (Grecia, Turchia, Austria)
- Keine Lieder über Liebe, regia di Lars Kraume (Germania)
- Ono, regia di Małgorzata Szumowska (Polonia, Germania, Francia)
- The Reason (Riyū), regia di Nobuhiko Ōbayashi (Giappone)
- Silentium, regia di Wolfgang Murnberger (Austria)
- La storia di Jack & Rose (The Ballad of Jack and Rose), regia di Rebecca Miller (Stati Uniti)
- Vai e vivrai (Va, vis et deviens), regia di Radu Mihăileanu (Francia, Israele, Belgio, Italia)
- Waiting for the Clouds (Bulutlari beklerken), regia di Yesim Ustaoglu (Turchia, Francia, Germania, Grecia)
- Willenbrock, regia di Andreas Dresen (Germania)
Cortometraggi
[modifica | modifica wikitesto]- Bikini, regia di Lasse Persson (Svezia)
- Chyenne, regia di Alexander Meier (Svizzera)
- Desert Motel, regia di Liza Johnson (Stati Uniti)
- Everything in This Country Must, regia di Gary McKendry (Stati Uniti)
- Goodnight Irene, regia di Sterlin Harjo (Stati Uniti)
- Green Bush, regia di Warwick Thornton (Australia)
- Hoi Maya, regia di Claudia Lorenz (Svizzera)
- Lahna Lalhih, regia di Rachid Boutounes (Francia, Marocco)
- A Life in Vain: Walter Schwarze (Umsonst gelebt - Walter Schwarze), regia di Rosa von Praunheim (Germania)
- Lotta libera, regia di Stefano Viali (Italia)
- Der Mann mit der Pauke: Wolfgang Neuss, regia di Rüdiger Daniel (Germania)
- Mixed Signals, regia di Richard Martin (Canada)
- Photoljubitjel, regia di Irina Gedrovich (Russia)
- Road (Kvish), regia di Nadav Lapid (Israele)
- Sad Rooz/Hundred Days, regia di Azadeh de Leon (Iran)
- Sara Jeanne, regia di Kim Seong-sook (Corea del Sud)
- Sissy-Boy Slap-Party, regia di Guy Maddin (Canada)
- Sombra dolorosa, regia di Guy Maddin (Canada)
- Still Life, regia di Cynthia Madansky (Stati Uniti)
- Subway Score, regia di Alexander Isert (Germania)
- Tama Tū, regia di Taika Waititi (Nuova Zelanda)
- Transient, regia di Craig Boreham (Australia)
- Whatever It Takes (Be'einaim Atsumot), regia di Adi Halfin (Israele)
- Who Do You Love?, regia di Jim McRoberts (Regno Unito)
- Who's the Top?, regia di Jennie Livingston (Stati Uniti)
- Zgvis donidan..., regia di George Ovashvili (Georgia)
Panorama Dokumente
[modifica | modifica wikitesto]- 2 or 3 Things I Know About Him (2 oder 3 Dinge, die ich von ihm weiß), regia di Malte Ludin (Germania)
- Based on a True Story, regia di Walter Stokman (Paesi Bassi)
- Cycles of Porn: Sex/Life in L.A., Part 2, regia di Jochen Hick (Germania)
- The Devil and Daniel Johnston, regia di Jeff Feuerzeig (Stati Uniti)
- Gender X, regia di Julia Ostertag (Germania)
- George Michael: A Different Story, regia di Southan Morris (Regno Unito)
- Das Goebbels-Experiment, regia di Lutz Hachmeister (Germania, Regno Unito)
- Horst Buchholz... mein Papa, regia di Christopher Buchholz e Sandra Hacker (Germania)
- Inside Gola profonda (Inside Deep Throat), regia di Fenton Bailey e Randy Barbato (Stati Uniti)
- Katzenball, regia di Veronika Minder (Svizzera)
- Lost Children, regia di Ali Samadi Ahadi e Oliver Stoltz (Germania)
- Männer, Helden, schwule Nazis, regia di Rosa von Praunheim (Germania)
- Massaker, regia di Monika Borgmann, Lokman Slim e Hermann Theissen (Francia, Germania, Libano)
- Protocols of Zion, regia di Marc Levin (Stati Uniti)
- That Man: Peter Berlin, regia di Jim Tushinski (Stati Uniti, Canada)
- Tigerwomen Grow Wings (Den Tigerfrauen wachsen Flügel), regia di Monika Treut (Taiwan, Germania)
- Weiße Raben - Alptraum Tschetschenien, regia di Johann Feindt e Tamara Trampe (Germania)
- Wir waren niemals hier, regia di Antonia Ganz (Germania)
Forum
[modifica | modifica wikitesto]Programma principale
[modifica | modifica wikitesto]- Amu, regia di Shonali Bose (India, Stati Uniti)
- Angel's Fall (Melegin Düsüsü), regia di Semih Kaplanoğlu (Grecia, Turchia)
- Arlit, deuxième Paris, regia di Idrissou Mora Kpai (Benin, Francia, Niger)
- Barrage, regia di Raphaël Jacoulot (Francia)
- Before the Flood (Yan mo), regia di Li Yifan e Yan Yu (Cina)
- Berlin Stories (Stadt als Beute), regia di Miriam Dehne, Esther Gronenborn e Irene von Alberti (Germania)
- Brasileirinho - Grandes Encontros do Choro, regia di Mika Kaurismäki (Brasile, Finlandia, Svizzera)
- Coca: The Dove from Chechnya (_Die Taube von Tschetschenien), regia di Eric Bergkraut (Svizzera, Russia)
- Crash Test Dummies, regia di Jörg Kalt (Austria)
- D'Annunzio's Cave (D'Annunzios Höhle), regia di Heinz Emigholz (Germania)
- Durchfahrtsland, regia di Alexandra Sell (Germania)
- Grietjie van Garies, regia di Odette Geldenhuys (Sud Africa)
- The Hours Go By (Cómo pasan las horas), regia di Inés de Oliveira Cézar (Argentina)
- El inmortal, regia di Mercedes Moncada Rodríguez (Messico, Nicaragua, Spagna)
- Into the Picture Scroll: The Tale of Yamanaka Tokiwa (Yamanaka Tokiwa: Ushiwakamaruto tokiwa gozen hahato kono monogatari), regia di Sumiko Haneda (Giappone)
- Der irrationale Rest, regia di Thorsten Trimpop (Germania)
- Lost and Found, film collettivo (Bosnia ed Erzegovina, Serbia e Montenegro, Bulgaria, Ungheria, Romania)
- Mein Bruder. We'll Meet Again, regia di Thomas Heise (Germania)
- Mongolian Ping Pong (Lü cao di), regia di Hao Ning (Cina)
- Mountain Patrol - Battaglia in paradiso (Kekexili), regia di Lu Chuan (Cina, Hong Kong)
- Odessa... Odessa!, regia di Michale Boganim (Francia, Israele)
- On the Objection Front (Ratziti Lihiyot Gibor), regia di Shiri Tsur (Israele)
- On the Outs, regia di Lori Silverbush e Michael Skolnik (Stati Uniti)
- Oxhide (Niu pi), regia di Jiayin Liu (Cina)
- Pale Eyes (Les yeux clairs), regia di Jérôme Bonnell (Francia)
- Profils paysans: le quotidien, regia di Raymond Depardon (Francia)
- Putevoditel, regia di Aleksandr Shapiro (Ucraina)
- Quoi de neuf au Garet?, regia di Raymond Depardon (Francia)
- The Rascal (Pakostnik), regia di Tania Detkina (Russia)
- Sekai no owari, regia di Shiori Kazama (Giappone)
- Shin Sung-Il is Lost (Shin Sung-il-eui hangbang-bulmyung), regia di Jane Shin (Corea del Sud)
- Sorry for Kung Fu (Oprosti za kung fu), regia di Ognjen Svilicic (Croazia)
- Starlit High Noon (Mahiru no hoshizora), regia di Yosuke Nakagawa (Giappone)
- St. Francis Birds Tour (Die Vogelpredigt), regia di Clemens Klopfenstein (Svizzera)
- Topspot, regia di Tracey Emin (Regno Unito)
- Toward Mathilde (Vers Mathilde), regia di Claire Denis (Francia)
- Verschwende deine Jugend.doc, regia di Sigrid Harder e Jürgen Teipel (Germania)
- Violent Days, regia di Lucile Chaufour (Francia)
- Yeoja, Jeong-hye, regia di Lee Yoon-ki (Corea del Sud)
- Zero Degrees of Separation, regia di Elle Flanders (Canada)
Proiezioni speciali
[modifica | modifica wikitesto]- 13 Lakes, regia di James Benning (Stati Uniti)
- I cancelli del cielo (Heaven's Gate), regia di Michael Cimino (Stati Uniti)
- Final Cut: The Making and Unmaking of Heaven's Gate, regia di Michael Epstein (Stati Uniti)
- The Garden, regia di Frederick Wiseman (Stati Uniti)
- Ice/Sea, regia di Vivian Ostrovsky (Francia)
- Skagafjördur, regia di Peter B. Hutton (Stati Uniti, Islanda)
- Ten Skies, regia di James Benning (Stati Uniti)
- Triad Underworld (Gong woo), regia di Ching-Po Wong (Hong Kong)
- Veer-Zaara, regia di Yash Chopra (India)
Omaggio a Im Kwon-taek
[modifica | modifica wikitesto]- Festival (Chukje), regia di Im Kwon-taek (Corea del Sud)
- Gilsoddeum, regia di Im Kwon-taek (Corea del Sud)
- Jokbo, regia di Im Kwon-taek (Corea del Sud)
Carte-blanche
[modifica | modifica wikitesto]- Krisana, regia di Fred Kelemen (Lettonia, Germania)
- Pier Paolo Pasolini e la ragione di un sogno, regia di Laura Betti (Italia)
- Terra in trance (Terra em Transe), regia di Glauber Rocha (Brasile)
- La volpe folle (Koiya koi nasuna koi), regia di Tomu Uchida (Giappone)
Kinderfilmfest/14plus
[modifica | modifica wikitesto]Kinderfilmfest
[modifica | modifica wikitesto]- Bluebird, regia di Mijke de Jong (Paesi Bassi)
- Cirkeline: Little Big Mouse (Cirkeline og verdens mindste superhelt), regia di Jannik Hastrup (Danimarca)
- The Color of Milk (Ikke naken), regia di Torun Lian (Norvegia)
- Hayat, regia di Gholam Reza Ramezani (Iran)
- The Italian (Italyanets), regia di Andrey Kravchuk (Russia)
- Pelikaanimies, regia di Liisa Helminen (Finlandia)
- Play, regia di Gholam Reza Ramezani (Iran)
- Sennenbi, regia di Naoki Segi (Giappone)
- Summer Story, regia di Shmuel Peleg Haimovitch (Israele)
- The Unusual Vacation (Zhe Ge Jia Qi Te Bie Chang), regia di Li Hong (Cina)
Cortometraggi
[modifica | modifica wikitesto]- About a Little Mouse (Pro Myschonka), regia di Maria Mouat (Russia)
- The Djarn Djarns, regia di Wayne Blair (Australia)
- Does God Play Football?, regia di Michael A. Walker (Regno Unito)
- How to Make Friends, regia di Kara Miller (Regno Unito)
- Kerosene Creek, regia di Michael Bennett (Nuova Zelanda)
- Lard, regia di Ornette Spenceley (Regno Unito)
- Listen, Rabbit... Daddy goes to London (Redzi, Trusi... tetis brauc uz Londonu), regia di Nils Skapans (Lettonia)
- Little Pig Is Flying (Lilla grisen flyger), regia di Alicja Jaworski (Danimarca, Svezia)
- The Little Monsterette (Die kleine Monsterin), regia di Ted Sieger e Alexandra Schatz (Germania, Svizzera, Svezia)
- The Little Things, regia di Reina Webster (Nuova Zelanda)
- Loose Contact (Wackelkontakt), regia di Ralph Etter (Germania, Svizzera)
- My Dad Is a Champ (Min far er bokser), regia di Morten Giese (Danimarca, Svezia)
- No Man's Land, regia di Clara Glynn (Regno Unito)
- Odins Øje, regia di Maria Mac Dalland (Danimarca)
- The Other Kid's Castle (Le château des autres), regia di Pierre-Luc Granjon (Francia)
- Pilala, regia di Theo Papadoulakis (Grecia)
- Rain Is Falling, regia di Holger Ernst (Germania)
- Skeleton Woman, regia di Edith Pieperhoff (Irlanda, Regno Unito)
- Skyggen i Sara, regia di Karla Nielsen (Danimarca)
- Wind (Vent), regia di Erik van Schaaik (Paesi Bassi)
14plus
[modifica | modifica wikitesto]- Falling Beauty (Falla vackert), regia di Lena Hanno (Svezia)
- I figli della guerra (Voces inocentes), regia di Luis Mandoki (Messico, Stati Uniti, Porto Rico)
- Fjorton suger, regia di Filippa Freijd, Martin Jern, Emil Larsson e Henrik Norrthon (Svezia)
- Hana and Alice (Hana to Arisu), regia di Shunji Iwai (Giappone)
- The Mighty Celt, regia di Pearse Elliott (Irlanda, Regno Unito)
- My Summer of Love, regia di Paweł Pawlikowski (Regno Unito)
- Populärmusik från Vittula, regia di Reza Bagher (Svezia, Finlandia)
- Saimir, regia di Francesco Munzi (Italia)
- Turtles Can Fly (Lakposhtha parvaz mikonand), regia di Bahman Ghobadi (Iran, Francia, Iraq)
Perspektive Deutsches Kino
[modifica | modifica wikitesto]- Dancing with Myself, regia di Judith Keil e Antje Kruska (Germania)
- Janine F., regia di Teresa Renn (Germania)
- Das Lächeln der Tiefseefische, regia di Till Endemann (Germania)
- Let the Cat Out of the Bag (Katze im Sack), regia di Florian Schwarz (Germania)
- Measures to Better the World (Weltverbesserungsmaßnahmen), regia di Jörn Hintzer e Jakob Hüfner (Germania)
- Netto, regia di Robert Thalheim (Germania)
- Was lebst Du?, regia di Bettina Braun (Germania)
Cortometraggi
[modifica | modifica wikitesto]- Blackout, regia di Maximilian Erlenwein (Germania)
- Happy End, regia di Sebastian Strasser (Germania)
Proiezioni speciali
[modifica | modifica wikitesto]- I pirati dell'Edelweiss (Edelweisspiraten), regia di Niko von Glasow (Germania, Svizzera, Paesi Bassi, Lussemburgo)
- Am Tag als Bobby Ewing starb, regia di Lars Jessen (Germania)
Retrospettiva
[modifica | modifica wikitesto]- 2001: Odissea nello spazio (2001: A Space Odyssey), regia di Stanley Kubrick (Regno Unito, Stati Uniti)
- Agente Lemmy Caution: missione Alphaville (Alphaville, une étrange aventure de Lemmy Caution), regia di Jean-Luc Godard (Francia, Italia)
- Alien, regia di Ridley Scott (Regno Unito, Stati Uniti)
- L'amico americano (Der amerikanische Freund), regia di Wim Wenders (Germania Ovest, Francia)
- L'appartamento (The Apartment), regia di Billy Wilder (Stati Uniti)
- Arancia meccanica (A Clockwork Orange), regia di Stanley Kubrick (Regno Unito, Stati Uniti)
- Il bacio dell'assassino (Killer's Kiss), regia di Stanley Kubrick (Stati Uniti)
- Barry Lyndon, regia di Stanley Kubrick (Regno Unito, Stati Uniti, Irlanda)
- Brazil, regia di Terry Gilliam (Regno Unito)
- Cabaret, regia di Bob Fosse (Stati Uniti)
- Chi ha paura di Virginia Woolf? (Who's Afraid of Virginia Woolf?), regia di Mike Nichols (Stati Uniti)
- Il cuoco, il ladro, sua moglie e l'amante (The Cook, the Thief, His Wife & Her Lover), regia di Peter Greenaway (Paesi Bassi, Regno Unito, Francia)
- La donna che visse due volte (Vertigo), regia di Alfred Hitchcock (Stati Uniti)
- Il dottor Stranamore (Dr. Strangelove or: How I Learned to Stop Worrying and Love the Bomb), regia di Stanley Kubrick (Stati Uniti, Regno Unito)
- L'eclisse, regia di Michelangelo Antonioni (Italia, Francia)
- E la nave va, regia di Federico Fellini (Italia, Francia)
- Eyes Wide Shut, regia di Stanley Kubrick (Stati Uniti, Regno Unito)
- Flying Padre, regia di Stanley Kubrick (Stati Uniti)
- Full Metal Jacket, regia di Stanley Kubrick (Regno Unito, Stati Uniti)
- Gattaca - La porta dell'universo (Gattaca), regia di Andrew Niccol (Stati Uniti)
- Il giorno del combattimento (Day of the Fight), regia di Stanley Kubrick (Stati Uniti)
- Lolita, regia di Stanley Kubrick (Regno Unito, Stati Uniti)
- Medea, regia di Pier Paolo Pasolini (Italia, Francia, Germania Ovest)
- Mio zio (Mon oncle), regia di Jacques Tati (Francia, Italia)
- Misterioso omicidio a Manhattan (Manhattan Murder Mystery), regia di Woody Allen (Stati Uniti)
- Mughal-E-Azam, regia di K. Asif (India)
- Muriel, il tempo di un ritorno (Muriel ou Le temps d'un retour), regia di Alain Resnais (Francia, Italia)
- My Hometown (Wangshibri), regia di Im Kwon-taek (Corea del Sud)
- Orizzonti di gloria (Paths of Glory), regia di Stanley Kubrick (Stati Uniti)
- Play Time - Tempo di divertimento (Playtime), regia di Jacques Tati (Francia, Italia)
- Primavera (Vesna), regia di Grigorij Aleksandrov (Unione Sovietica)
- Rapina a mano armata (The Killing), regia di Stanley Kubrick (Stati Uniti)
- La rivincita di Yuki-no-jo (Yukinojō henge), regia di Kon Ichikawa (Giappone)
- Sacrificio (Offret), regia di Andrej Tarkovskij (Svezia, Regno Unito, Francia)
- La sala della musica (Jalsaghar), regia di Satyajit Ray (India)
- Scarpette rosse (The Red Shoes), regia di Michael Powell e Emeric Pressburger (Regno Unito)
- The Seafarers, regia di Stanley Kubrick (Stati Uniti)
- Seopyeonje, regia di Im Kwon-taek (Corea del Sud)
- Shining (The Shining), regia di Stanley Kubrick (Regno Unito, Stati Uniti)
- La signora di Shanghai (The Lady from Shanghai), regia di Orson Welles (Stati Uniti)
- Il silenzio (Tystnaden), regia di Ingmar Bergman (Svezia)
- Silkwood, regia di Mike Nichols (Stati Uniti)
- Solo Sunny, regia di Konrad Wolf e Wolfgang Kohlhaase (Germania Est)
- Spartacus, regia di Stanley Kubrick (Stati Uniti)
- Strategia del ragno, regia di Bernardo Bertolucci (Italia)
- Tempesta di ghiaccio (The Ice Storm), regia di Ang Lee (Francia, Stati Uniti)
- Vaghe stelle dell'Orsa..., regia di Luchino Visconti (Italia)
- Veronika Voss (Die Sehnsucht der Veronika Voss), regia di Rainer Werner Fassbinder (Germania Ovest)
- Via col vento (Gone with the Wind), regia di Victor Fleming (Stati Uniti)
- Via dei pompieri N. 25 (Tüzoltó utca 25.), regia di István Szabó (Ungheria)
- Vive L'Amour (Aiqing wansui), regia di Tsai Ming-liang (Taiwan)
Eventi speciali
[modifica | modifica wikitesto]- La corazzata Potëmkin (Bronenosets Potyomkin), regia di Sergej M. Ėjzenštejn (Unione Sovietica)
- Fiamme nella miniera (Schlagende Wetter), regia di Karl Grune (Germania)
- L'inafferrabile (Spione), regia di Fritz Lang (Germania)
Selling Democracy II - Winning the Peace
[modifica | modifica wikitesto]- 10 cm breiter, regia di Heinz Fischer (Germania Est)
- Adventure In Sardinia, regia di Peter Baylis (Regno Unito)
- Alles Gute gelingt auch (AGGA), regia di Hans Fischerkoesen (Germania)
- Les aventures extraordinaires d'un litre de lait, regia di Alain Pol (Francia)
- Brigade Anton Trinks, regia di Günter Mühlpforte (Germania Est)
- La città assediata (The Big Lift), regia di George Seaton (Stati Uniti)
- Corinth Canal, regia di John Ferno (Grecia)
- Ein Experiment, regia di Rudolf Krohne (Germania)
- Frauen stehen ihren Mann, regia di Walter Brandes (Germania Ovest)
- Freie Universität, regia di Wolfgang Kiepenheuer (Germania)
- Frischer Wind in alten Gassen, regia di Fritz Peter Buch (Germania Ovest)
- Jungen unter sich, regia di Ernst Hess (Germania Ovest)
- The Jungle That Was, regia di Roger Verdier (Francia)
- Kampf um Wasser, regia di Richard Groschopp (Germania Est)
- Kleine Stadt - Großes Leben (Helmstedt), regia di Walter Pindter (Germania Ovest)
- Der leere Stuhl, regia di Johannes Lüdke (Germania Ovest)
- The Living Stream, regia di Arne Sucksdorff (Svezia, Danimarca, Norvegia)
- Mädchen mit dem Schraubenzieher, regia di Richard Groschopp (Germania)
- Marketing, regia di Pierre Long (Regno Unito)
- Men And Machines, regia di Diana Pine (Regno Unito)
- L'or du Rhône, regia di François Villiers (Francia)
- Scandalo internazionale (A Foreign Affair), regia di Billy Wilder (Stati Uniti)
- A Ship Is Born, regia di Ubaldo Magnaghi (Italia)
- Shoot The Nets, regia di Herman van der Horst (Paesi Bassi)
- Silkmakers Of Como, regia di Ubaldo Magnaghi (Italia)
- Eine Stadt hilft sich selbst, regia di Willy Zeunert (Germania)
- Il treno ferma a Berlino (Berlin Express), regia di Jacques Tourneur (Stati Uniti)
- Turbine I, regia di Joop Huisken (Germania Est)
- Und was meinen Sie dazu?, regia di Eva Kroll (Germania Ovest)
- Der unsichtbare Stacheldraht, regia di Eva Kroll (Germania Ovest)
- Village Without Words, regia di David Kurland (Italia)
- Ein Vorschlag zur Güte, regia di Wolfgang Kiepenheuer (Germania Ovest)
- Werftarbeiter, regia di Wolf Hart (Germania Ovest)
- Die Wette gilt, regia di Heiner Carow (Germania Est)
- Der Wintermantel, regia di Richard Groschopp (Germania Est)
- Wir und die Anderen, regia di Ernst Niederreither (Germania Ovest)
- Zwei Städte, regia di Stuart Schulberg (Germania Ovest)
Premi
[modifica | modifica wikitesto]Premi della giuria internazionale
[modifica | modifica wikitesto]- Orso d'oro: U-Carmen di Mark Dornford-May
- Orso d'argento, gran premio della giuria: Kong que di Gu Changwei
- Orso d'argento per il miglior regista: Marc Rothemund per La Rosa Bianca - Sophie Scholl
- Orso d'argento per la migliore attrice: Julia Jentsch per La Rosa Bianca - Sophie Scholl di Marc Rothemund
- Orso d'argento per il miglior attore: Lou Taylor Pucci per Thumbsucker - Il succhiapollice di Mike Mills
- Orso d'argento per il miglior contributo artistico: Tsai Ming-liang per la regia e la sceneggiatura di Il gusto dell'anguria
- Orso d'argento per la migliore colonna sonora: Alexandre Desplat per Tutti i battiti del mio cuore di Jacques Audiard
- Premio l'angelo azzurro: Paradise Now di Hany Abu-Assad
- Premio Alfred Bauer: Il gusto dell'anguria di Tsai Ming-liang
Premi della giuria "Cortometraggi"
[modifica | modifica wikitesto]- Orso d'oro per il miglior cortometraggio: Milk di Peter Mackie Burns
- Orso d'argento, premio della giuria: ex aequo The Intervention di Jay Duplass e Jam Session di Izabela Plucinska
- Menzione speciale: Don Quixote in Jerusalem di Dani Rosenberg
- Panorama Short Film Award: Green Bush di Warwick Thornton
- Premio speciale della giuria: Tama Tū di Taika Waititi
- Menzioni speciali: Bikini di Lasse Persson e Lee Young-ran per l'interpretazione in Sara Jeanne di Kim Seong-sook
- New York Film Academy Scholarship: Zgvis donidan... di George Ovashvili
- Prix UIP Berlin: Hoi Maya di Claudia Lorenz
Premi onorari
[modifica | modifica wikitesto]- Orso d'oro alla carriera: Im Kwon-Taek, Fernando Fernán Gómez
- Berlinale Kamera: Shochiku, Helene Schwarz, Daniel Day-Lewis, Katrin Sass
Premi delle giurie "Kinderfilmfest/14plus"
[modifica | modifica wikitesto]Kinderjury Kplus
[modifica | modifica wikitesto]- Orso di cristallo: Bluebird di Mijke de Jong
- Menzioni speciali: The Italian di Andrey Kravchuk e The Color of Milk di Torun Lian
- Orso di cristallo per il miglior cortometraggio: The Djarn Djarns di Wayne Blair
- Menzioni speciali: Does God Play Football? di Michael A. Walker e Wind di Erik van Schaaik
Kplus International Jury
[modifica | modifica wikitesto]- Grand Prix per il miglior lungometraggio: The Italian di Andrey Kravchuk
- Menzione speciale: The Color of Milk di Torun Lian
- Special Prize per il miglior cortometraggio: Little Pig Is Flying di Alicja Jaworski
- Menzioni speciali: The Little Things di Reina Webster e Skeleton Woman di Edith Pieperhoff
Jugendjury 14plus
[modifica | modifica wikitesto]- Orso di cristallo: I figli della guerra di Luis Mandoki
- Menzione speciale: Turtles Can Fly di Bahman Ghobadi
Premi delle giurie indipendenti
[modifica | modifica wikitesto]- Premio della giuria ecumenica
- Concorso: La Rosa Bianca - Sophie Scholl di Marc Rothemund
- Panorama: Vai e vivrai di Radu Mihăileanu
- Forum: On the Objection Front di Shiri Tsur - Premio FIPRESCI
- Concorso: Il gusto dell'anguria di Tsai Ming-liang
- Panorama: Massaker di Monika Borgmann, Lokman Slim e Hermann Theissen
- Forum: Oxhide di Jiayin Liu - Guild Film Prize: Follia di David Mackenzie
- Premio CICAE Art Cinema
- Panorama: Ultranova di Bouli Lanners
- Menzione speciale: Dallas Pashamende di Robert-Adrian Pejo
- Forum: Odessa... Odessa! di Michale Boganim
- Menzioni speciali: Starlit High Noon di Yosuke Nakagawa e Berlin Stories di Miriam Dehne, Esther Gronenborn e Irene von Alberti - Label Europa Cinemas: ex aequo Questa casa non è un albergo di Olivier Ducastel e Jacques Martineau e Vai e vivrai di Radu Mihăileanu
- Premio Caligari: Oxhide di Jiayin Liu
- Premio Manfred Salzgeber: Gamblers - Giochi malvagi di Frédéric Balekdjian
- Peace Film Prize: Turtles Can Fly di Bahman Ghobadi
- Premio NETPAC: Yeoja, Jeong-hye di Lee Yoon-ki
- Amnesty International Film Award: Paradise Now di Hany Abu-Assad
- Femina Film Prize: Sabine Greunig per i costumi di Willenbrock di Andreas Dresen
- Dialogue en Perspective: Netto di Robert Thalheim
- Menzione speciale: Dancing with Myself di Judith Keil e Antje Kruska
- Premio Wolfgang Staudte: Before the Flood di Li Yifan e Yan Yu
- Premio Don Quijote: Der irrationale Rest di Thorsten Trimpop
- Menzione speciale: Mountain Patrol - Battaglia in paradiso di Lu Chuan
- Teddy Award
- Miglior lungometraggio: Un año sin amor di Anahí Berneri
- Miglior documentario: Katzenball di Veronika Minder
- Miglior cortometraggio: The Intervention di Jay Duplass
- Premio Else dei lettori di Siegessäule: Transamerica di Duncan Tucker
Premi del pubblico e dei lettori
[modifica | modifica wikitesto]- Panorama Audience Award
- Lungometraggi: Vai e vivrai di Radu Mihăileanu
- Cortometraggi: Hoi Maya di Claudia Lorenz - Premio dei lettori della Berliner Morgenpost: Paradise Now di Hany Abu-Assad
- Premio dei lettori della Berliner Zeitung: Shin Sung-Il is Lost di Jane Shin
- ^ a b c d e f g h i j k l m 55th Berlin International Film Festival - February 5-15, 2005, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 15 maggio 2023.
- ^ Awards 2005, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 16 marzo 2017.
- ^ Dec 21, 2004: man to Man to Open the 55th Berlinale, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 16 marzo 2017.
- ^ Nov 15, 2004: The Berlinale Retrospective 2005: "Production Design & Film", su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 16 marzo 2017.
- ^ Jan 26, 2005: Berlinale Special, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 25 maggio 2017.
- ^ Facts & Figures of the Berlinale 2005, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 5 gennaio 2020.
- ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore
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- ^ Dec 29, 2004: Battleship Potemkin – Premiere of Newly Reconstructed Version, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 25 maggio 2017.
- ^ a b Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore
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: non è stato indicato alcun testo per il marcatorepress.26g
- ^ a b Nov 17, 2004: Berlinale-Series Selling Democracy II – Winning the Peace, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 25 maggio 2017.
- ^ a b c Juries - 2005, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 23 giugno 2022.
- ^ 55th Internationale Filmfestspiele Berlin - Awards (PDF), su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 23 giugno 2022.