Utente:GJo/Sandbox/Vita Basilii

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La Vita Basilii è biografia di tono elogiativo dell'imperatore Basilio I il Macedone, fondatore della dinastia macedone. L'opera è contenuta nel Teofane Continuato e la sua composizione viene normalmente attribuita al nipote di Basilio I, l'imperatore Costantino VII di Porfirogenito; la sua importanza è paragonabile a quella della Vita Karoli ed è la sola biografia di argomento non religioso della letteratura bizantina.

Attribuzione a Costantino VII

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L'attribuzione dell'opera a Costantino VII è dovuta ai seguenti elementi:

  • Il fatto che l'autore dei primi quattro libri del Teofane dichiari, nella dedica dell'opera a Costantino VII, che questi è uno storico e che lui “presta” solamente la sua mano di autore ad un opera dove si trovano delle «cose miserabili e poco gloriose» mentre l'imperatore è l'autore dell'opera dove si parla di colui del quale è nipote (Basilio I) che lui ha glorificato nei suoi scritti.[1]
  • L'autore della Vita Basilii dichiara, nel preambolo, che egli avrebbe l'ambizione di scrivere la storia completa dell'impero romano ma per ciò avrebbe bisogno di molto tempo, di un lavoro assiduo, di molti libri e di essere libero dalle sue preoccupazioni dei suoi impegni e che perciò ha deciso di scrivere questa biografia. Il fatto che l'autore possa scegliere l'opera da compilare e il richiamo alle preoccupazioni degli affari porta subito a pensare alla figura dell'imperatore.[2]
  • L'autore di primi quattro libri si ferma prima di parlare di Basilio I dichiarando: «ma chi fosse questo Basilio, donde provenisse, in qual modo egli fu notato dai potenti verrà mostrato nella biografia che a lui è consacrata: ἡ χατ αὑτὀν ἱστορία».[3]
  • Vi sono poi i numerosi dettagli sulla vita di Basilio I che solo i suoi famigliari potevano conoscere e che non sono presenti in altre fonti; la nascita, l'educazione, l'onestà del padre, i presagi che lo destinavano al trono, le responsabilità verso la famiglia che ebbe dopo la morte del padre, la maniera nella quale entrò al servizio del suo primo padrone.[4]
  • L'autore inoltre dichiara che egli ha scritto la storia della vita di Basilio I in modo tale che «i discendenti abbiano davanti ai loro occhi, nella propria famiglia, un modello di virtù, un immagine, un archetipo da imitare». Chi è che può dare una tale esortazione se non l'autore del De Administrando Imperio e di altre opere destinate all'educazione dei futuri Basileus?[5]

Inoltre dalle prove presenti nel libro si può ipotizzare una composizione avvenuta dopo il 956 (presa della fortezza di Hadath, nelle vicinanze di Germanicea da parte di Barda Foca il vecchio, di cui nella Vita Basilii viene detto che un indovino predice a Basilio I la conquista per mano di un suo discendente di nome Costantino) e il 959, morte di Costantino VII.[6]

L'opera presenta, tratto comune delle cronache medievali, una grande mancanza di obiettività dovuta al tono agiografico usato, è scritta però con una certa finezza che la distingue da opere coeve. L'intenzione di farne un panegirico è apertamente dichiarata dall'autore. La biografia non è divisa in modo cronologico ma per argomenti: la prima parte è dedicata alla vita di Basilio dalla nascita sino alla sua salita al trono, nel 867; nella seconda parte si occupa dell'amministrazione interna riguardo tasse, chiesa, giurisprudenza; nella terza parla delle guerre del regno, prima di quelle d'oriente e poi di quelle d'occidente; nella quarta delle opere edilizie intraprese; nella quinta sono raccontate le vicende familiari negli ultimi anni di vita dell'imperatore. Tutta questa organizzazione è posta a celebrare l'imperatore e a confutare le accuse rivoltegli in altre opere (Simeone Metafraste, Leone Grammatico e Giorgio Monaco).[7][8]

  1. ^ L'empire grec au dixième siècle, pag.137
  2. ^ L'empire grec au dixième siècle, pagg.137-38
  3. ^ L'empire grec au dixième siècle, pag.138
  4. ^ L'empire grec au dixième siècle, pag.139
  5. ^ L'empire grec au dixième siècle, pag.139
  6. ^ L'empire grec au dixième siècle, pag.140
  7. ^ L'empire grec au dixième siècle, pag.143
  8. ^ Studi in onore di Giosuè Musca, pag. 191