San Giorgio e il drago

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San Giorgio uccide il drago (ca. 1501/1504) di Albrecht Dürer

Quella di san Giorgio e il drago è una leggenda medievale.

Stando alle prime fonti che la descrivono, ovvero quelle del XI e XII secolo, la vicenda si svolge in Cappadocia. Nella Legenda Aurea del XIII secolo, la trama è invece ambientata in Libia.[1]

Un drago estorceva dei tributi agli abitanti di un villaggio. Quando finirono il bestiame e le altre risorse da dare al mostro, essi iniziarono a dare in sacrificio un di loro una volta all'anno. Ciò continuò fino a quando non venne scelta come tributo sacrificale una principessa. Onde evitare che ciò accadesse, il santo combatté il drago e lo sconfisse, liberando così la principessa.

Storia del mito

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La leggenda getta le sue radici in epoca paleocristiana (Giasone e Medea, Perseo e Andromeda, Tifone , ecc.)[1] e ne esistono delle varianti più antiche che attribuiscono le gesta dell'eroe protagonista ad altri santi. Infatti, nei secoli IX e X, il mito era dedicato a San Teodoro Tiro; successivamente, nel XI secolo, si diffuse la più nota versione in cui a sconfiggere il drago è san Giorgio. La più antica testimonianza conosciuta di san Giorgio che uccide un drago si trova in un testo georgiano dell'XI secolo.[2][3]

Nel XII secolo la leggenda e l'iconografia raggiunsero la tradizione cristiana occidentale attraverso le crociate[4] e si diffusero rapidamente nell'ambito culturale bizantino.[5] I cavalieri della prima crociata credevano che san Giorgio e i santi guerrieri Demetrio, Maurizio, Teodoro e Mercurio avessero combattuto al loro fianco ad Antiochia e Gerusalemme.[6] La leggenda si diffuse nella tradizione cristiana occidentale sulla base delle sue versioni latine dello Speculum historiale[7] e nella Legenda aurea.[8]

Divenne anche uno dei più ricorrenti soggetti letterari e pittorico nel tardo Medioevo e nel Rinascimento, nonché parte integrante delle tradizioni cristiane relative a san Giorgio, tanto nella tradizione orientale che in quella occidentale.

Nella simbologia

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La leggenda di san Giorgio ha una valenza simbolica. Il santo e il suo cavallo rappresentano la santità mentre il drago è simbolo del diavolo. Pertanto, la trama simboleggia la vittoria della santità sulle forze del male.[4]

  1. ^ a b (EN) St. George and the Dragon: Introduction, su d.lib.rochester.edu. URL consultato il 4 giugno 2024.
  2. ^ (RU) E. L. Privalova, Pavnisi, Metsniereba, 1977, p. 73.
  3. ^ (EN) Sharing Myths, Texts and Sanctuaries in the South Caucasus: Apocryphal Themes in Literatures, Arts and Cults from Late Antiquity to the Middle Ages (PDF), su mapageweb.umontreal.ca. URL consultato il 4 giugno 2024.
  4. ^ a b Cecilia Gatto Trocchi, Enciclopedia illustrata dei simboli, Gremese Editore, 2004, p. 182.
  5. ^ San Giorgio e il drago, su catalogo.beniculturali.it. URL consultato il 4 giugno 2024.
  6. ^ (EN) Paul Stephenson, The Serpent Column: A Cultural Biography, Oxford University Press, 2016, pp. 179–182.
  7. ^ (EN) Michael Collins, St George and the Dragons - The Making of English Identity, Fonthill Media, 2018.
  8. ^ (EN) Andrea Ruddick, English Identity and Political Culture in the Fourteenth Century, Cambridge University Press, 2013, p. 290.

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