Marlo Morgan

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Marlo Morgan (Iowa, 29 settembre 1937) è una scrittrice statunitense, che ha raggiunto il successo grazie al controverso bestseller E venne chiamata Due Cuori.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata nel 1937 in Iowa, ottenne un dottorato in biochimica e in medicina orientale. Dopo venticinque anni di carriera medica, divorziò, lasciò il lavoro e a seguito di un viaggio in Australia che "le cambiò la vita" iniziò la carriera di scrittrice.

Il suo primo libro, "E venne chiamata Due Cuori", fu pubblicato nel 1990 come una testimonianza autentica dell'esperienza vissuta dall'autrice con gli aborigeni australiani. Il libro fu un best seller internazionale (ad eccezione dell'Australia) con edizioni in 17 lingue diverse. Dopo aver venduto 250 000 copie, l'autrice vendette i diritti per la pubblicazione ad Harper Collins per la somma di 1.7 milioni di dollari nel 1994[1].

Grazie alla popolarità raggiunta la Morgan iniziò a tenere conferenze riguardo alla condizione degli aborigeni. La United Artists acquistò i diritti del libro per trarne un film. A quest'annuncio, otto aborigeni « anziani » partirono per gli Stati Uniti nel 1996 per impedire la realizzazione del film accusato di contenere falsità e di sostenere propositi razzisti[2]. La spedizione ottenne il risultato sperato e il film non fu mai prodotto.

Marlo Morgan presentò allora le sue scuse agli aborigeni sulle pagine del giornale Weekend Australian[3]. Durante un incontro con gli « anziani » ha anche ammesso che il libro contiene fatti romanzati[4]. Da allora le edizioni successive del romanzo annotano il fatto che il libro è un romanzo e non contiene fatti reali.

Nel 1998 ha pubblicato un secondo romanzo, Il cielo, la terra e quel che sta nel mezzo (Message From Forever), che non ebbe però lo stesso successo del precedente.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Romanzi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ NHNE News Brief 1, su nhne.com. URL consultato il 21 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2008).
  2. ^ NATIVE-L (January 1996): Aborigines want best-seller ban - Mutant Message Archiviato il 30 agosto 2008 in Internet Archive.
  3. ^ "Mutant Author Says She's Sorry" ("L'autrice dichiara di essere desolata"), The Weekend Australian, 27 janvier 1996
  4. ^ Copia archiviata (GIF), su creativespirits.info. URL consultato il 21 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2008).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN79366173 · ISNI (EN0000 0001 1772 1400 · LCCN (ENn94036943 · GND (DE113742797 · BNE (ESXX1040660 (data) · J9U (ENHE987007265527005171 · NDL (ENJA00515126