Leonora della Genga

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Leonora della Genga o anche Eleonora della Genga (Fabriano, ... – ...; fl. 1360) è stata una poetessa italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlia dei Conti della Genga, si distingue per l'interesse nella poesia e per la sua bellezza.

Dalle sue opere si desume una personalità forte, anticonvenzionale, che da femminista antelitteram, in una società dominata dagli uomini, rivendica per le donne un ruolo di rilevanza al pari degli uomini. Nel sonetto dal titolo emblematico "Tacete, o maschj, a dir, che la Natura" sostiene con forza che le donne "sanno maneggiar le spade e sostener gli imperi".

È in collegamento con un'altra poetessa dell'epoca: Ortensia di Guglielmo da Fabriano, che aveva una corrispondenza con Francesco Petrarca. Leonora scriverà un elogio[1] in occasione della morte di Ortensia.

Muore in giovane età.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanni Mario Crescimbeni, 1663-1728 "Rime" (Venezia: L. Basegio, 1731) in L'istoria della volgar poesia, v.3, p. 169-170.
  • Luisa Bergalli Gozzi, 1703-1779, "Rime" (Venezia: Antonio Mora, 1726) in Componimenti poetici delle più illustri rimatrici d'ogni secolo, pt. 1, p. 4-5.
  • Jolanda de Blasi, 1888-1964, "In difesa dell'eccellenza delle donne" (Firenze: Nemi, 1930) in Antologia delle scrittrici italiane dalle origini al 1800, p. 45.
  • Guido Marcoaldi, Sonetti di tre poetesse fabrianesi del secolo 14 [Ortensia di Guglielmo, Eleonora della Genga e Livia Chiavelli] (Cortona: Tip. Riunite, 1914)
  • Tacete o maschi. Le poetesse marchigiane del '300, Argolibri, Ancona 2020

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