Il romanzo di uno spadaccino dell'epoca Meiji

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Il romanzo di uno spadaccino dell'epoca Meiji
るろうに剣心 明治剣客浪漫譚
(Rurōni Kenshin Meiji kenkaku romantan)
Genereazione
Manga
AutoreNobuhiro Watsuki
EditoreShūeisha
Targetshōnen
1ª edizione1992
Tankōbon2 (completa) (appendice)
Editore it.Star Comics
Collana 1ª ed. it.Kappa Extra
1ª edizione it.settembre 1994
Volumi it.2 (completa) (appendice)
Seguito daKenshin - Samurai vagabondo

Il romanzo di uno spadaccino dell'epoca Meiji (るろうに剣心 明治剣客浪漫譚?, Rurōni Kenshin Meiji kenkaku romantan) è il nome di due manga autoconclusivi di Nobuhiro Watsuki, nonché prototipi di Kenshin - Samurai vagabondo. Si trovano in appendice ai volumetti uno e tre della serie regolare di Kenshin.

Primo manga[modifica | modifica wikitesto]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Uno spadaccino vagabondo si imbatte in una ragazza che sta fuggendo da due malviventi; lei gli chiede aiuto, ma il samurai, anziché combattere se la dà a gambe portando con sé la ragazza. Giunti lontano dai due, la ragazza si presenta col nome di Chizuru Raikoji e porta il suo salvatore nella propria residenza che condivide col nonno. L'uomo, però, non vede di buon occhio le persone che portano la spada poiché durante il Bakumatsu ha visto il proprio figlio e sua moglie venire uccisi dai samurai. Lo spadaccino, dopo aver ascoltato le parole di disprezzo del vecchio, si reca sotto un ponte dove ha appuntamento con Chizuru; quest'ultima viene però rapita da un sicario del Kaitento (un'associazione che si prefissa di rovesciare il governo). Gli uomini del Kaitento chiedono un riscatto al signor Raikoji, che in un primo momento sembra cedere alle richieste dei malviventi. Viene fermato però dallo spadaccino che decide di andare nel covo dei rapitori e di salvare la povera Chizuru, per poi essere riconosciuto dal brigadiere come Battosai l'assassino. Giunto a destinazione, Battosai comincia ad affrontare i nemici sfoderando la tecnica Mitsurugi Hiten e riesce addirittura a ferire il loro capo, nonostante avesse un'armatura occidentale di ferro nero, grazie alla sua spada a lama invertita. Dopo aver salvato Chizuru, Battosai torna a vagabondare, mentre la ragazza per riconoscenza gli regala un nastrino per legare i lunghi capelli.

Note sui personaggi[modifica | modifica wikitesto]

In questa prima vicenda si vede un Kanshin che ritorna pienamente ad essere Battosai quando si arrabbia e molto più facilmente rispetto alla serie regolare; inoltre è disegnato con i capelli molto più folti. Il personaggio cardine di questo racconto è Chizuru Raikoji, la quale prende il nome dalla ragazza che appare in Sugata Sanshirō[1], di Tsuneo Tomita. Stilisticamente è uguale a Kaoru Kamiya, vestita in hakama. Il nonno di Chizuru, Muneiwa Raikoji, non ricorda alcun personaggio di Kenshin, mentre il capo dei Kaitento ricorda vagamente Raijuta Isurugi con le sue manie di sovvertire il governo assumendo rōnin.

Secondo manga[modifica | modifica wikitesto]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la restaurazione Meiji, in Giappone è vietato portare la katana. Così uno spadaccino del Bakumatsu, si mette in mostra venendo braccato da un agente di polizia che vuole arrestarlo in quanto porta alla vita una spada. Lo spadaccino riesce a sfuggire al vigilante, ma si imbatte in un ragazzino che gli chiede di vendergli l'arma; la quale risulta, però, essere una spada a lama invertita. Il ragazzino, che si presenta come Yahiko Kamiya, vuole comprarla per uccidere un malvivente che ha rubato il dojo di famiglia e ora cerca di prendere in moglie sua sorella. Lo spadaccino è attirato dalla storia raccontatagli e decide di seguire Yahiko nella sua abitazione, dove incontra Kaoru e Megumi Kamiya. Poco dopo fa il suo ingresso Nishiwaki, il cattivo di turno, che reclama la mano della figlia maggiore del deceduto padrone del dojo. Dopo un breve combattimento tra Kaoru e Nishiwaki, Yahiko si sente offeso e scappa via, inseguito poi dallo spadaccino vagabondo e da Kaoru. Nel frattempo Megumi decide di recarsi nel palazzo di Nishiwaki ove scopre che questi sta allestendo una bisca all'interno del vecchio dojo. Tornando a casa, Kaoru e gli altri, leggono il messaggio lasciatogli da Megumi e decidono di andarla a salvare; nonostante il divieto postogli da Kaoru, lo spadaccino decide di seguirli. Giunti nella residenza di Nishiwaki, il samurai sfoggia la sua tecnica Mitsurugi Hiten capace di colpire contemporaneamente tre persone con un solo colpo, rivelando la sua identità di Battosai l'assassino. Nell'ultimo scontro faccia a faccia tra lo spadaccino e Nishiwaki quest'ultimo tira fuori un revolver col quale però non riesce a ferire il nemico che è in grado di evitare i proiettili e colpirlo fino alla resa. Alla fine lo spadaccino confessa di aver conosciuto Kojiro Kamiya e che un giorno Yahiko sarà un maestro di kenjutsu forte come il padre, il quale era secondo solo a Battosai.

Note sui personaggi[modifica | modifica wikitesto]

La seconda vicenda de Il romanzo di uno spadaccino all'epoca Meiji è una sorta di trailer di Kenshin samurai vagabondo, così alcuni dettagli che riguardano i personaggi sono un po' differenti dal prodotto finale[2]. In questa storia Kaoru, Megumi e Yahiko sono tre fratelli, che vengono perseguitati da Nishiwaki, il quale si può definire il Takeda Kanryu della situazione; mentre Kenshin (che qui però viene solo identificato come Battosai) è rimasto pressappoco invariato.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Kenshin samurai vagabondo n.1, pagina 168, Kappa extra 34
  2. ^ Kenshin samurai vagabondo n. 3, pagina 142, Kappa extra 36
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