Diocesi di Kielce

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Diocesi di Kielce
Dioecesis Kielcensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Cracovia
 
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
 
VescovoJan Piotrowski
AusiliariMarian Florczyk[1], Andrzej Kaleta[2]
Presbiteri781, di cui 661 secolari e 120 regolari
946 battezzati per presbitero
Religiosi140 uomini, 305 donne
 
Abitanti811.981
Battezzati739.002 (91,0% del totale)
StatoPolonia
Superficie8.319 km²
Parrocchie304
 
Erezione13 giugno 1805
Ritoromano
CattedraleAssunzione di Maria Vergine
Indirizzoul. Jana Pawła II, 3, 25-013 Kielce, Polska
Sito webwww.diecezja.kielce.pl
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Polonia

La diocesi di Kielce (in latino Dioecesis Kielcensis) è una sede della Chiesa cattolica in Polonia suffraganea dell'arcidiocesi di Cracovia. Nel 2021 contava 739.002 battezzati su 811.981 abitanti. È retta dal vescovo Jan Piotrowski.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi comprende i distretti di Kielce, di Busko-Zdrój, di Jędrzejów, di Kazimierza Wielka, di Pińczów, e di Włoszczowa nella parte occidentale del Voivodato della Santacroce.

Sede vescovile è la città di Kielce, dove si trova la cattedrale dell'Assunzione di Maria Vergine. In diocesi sorgono 3 basiliche minori: la basilica del Santo Sepolcro a Miechów, la basilica della Natività della Beata Vergine Maria a Wiślica, e la basilica di San Martino di Tours a Pacanów.

Il territorio è suddiviso in 27 decanati e 304 parrocchie.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

In seguito alla terza terza spartizione della Polonia (1795), la monarchia asburgica inglobò nei propri territori anche la Galizia occidentale, dove si trovava la diocesi di Cracovia. Il governo asburgico progettò di sopprimere la diocesi di Tarnów e di inglobare nuovamente il suo territorio in quello di Cracovia, e contestualmente erigere una nuova sede episcopale a Kielce. Queste disposizioni furono accolte da papa Pio VII, il quale, il 13 giugno 1805, con la bolla Indefessum personarum, eresse la diocesi di Kielce. Allo stesso tempo il capitolo della cattedrale di Tarnów, la cui diocesi fu soppressa, fu trasferito a Kielce. La nuova diocesi comprendeva 216 parrocchie sottratte alla diocesi di Cracovia, 84 parrocchie che appartenevano all'arcidiocesi di Gniezno e che ora si trovavano in territorio asburgico, e 44 parrocchie cedute dalla diocesi di Chełm.[3]

Dopo il congresso di Vienna e la nascita del regno del Congresso, intervennero nuove modifiche territoriali per adattare le diocesi alle nuove condizioni geo-politiche e ai voivodati che costituivano il nuovo regno. Il 30 giugno 1818 la sede vescovile di Kielce fu traslata a Sandomierz da Pio VII con la bolla Ex imposita nobis, dando origine alla diocesi di Sandomierz, con la contestuale soppressione della diocesi di Kielce. A Sandomierz andarono 198 parrocchie, mentre 112 parrocchie ritornarono alla diocesi di Cracovia e 43 furono cedute alla diocesi di Lublino (oggi arcidiocesi).[4]

Nella seconda metà dell'Ottocento Kielce fu sede di vicari apostolici, a cui fu affidata l'amministrazione della parte della diocesi di Cracovia, che faceva parte del regno del Congresso.[5] Furono amministratori Maciej Majerczak, vescovo titolare di Gerico (1862-1870), e Tomasz Teofil Kuliński, vescovo titolare di Satala di Armenia (1872-1883).[6]

Successivamente agli accordi presi con il governo russo, il 28 dicembre 1882 papa Leone XIII con la bolla Ut primum Catholicae Ecclesiae[7] ristabilì la diocesi di Kielce, suffraganea dell'arcidiocesi di Varsavia, costituita da 8 decanati e 229 parrocchie già appartenute alla diocesi di Cracovia.[8]

Nel 1918 la diocesi contava 25 decanati, 262 parrocchie, 365 sacerdoti e oltre un milione di fedeli.[9]

Il 28 ottobre 1925, in forza della bolla Vixdum Poloniae unitas di papa Pio XI, la diocesi cedette una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Częstochowa (oggi arcidiocesi), e contestualmente entrò a far parte della provincia ecclesiastica di Cracovia.

Negli anni cinquanta il vescovo Kaczmarek fu accusato di spionaggio e incarcerato dal 1951 al 1957.

Il 25 marzo 1992 la riorganizzazione territoriale in forza della bolla di papa Giovanni Paolo II Totus tuus Poloniae populus ha modificato i confini diocesani e l'assetto dei decanati in cui è suddivisa la diocesi. Contestualmente ha ceduto una porzione di territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Sosnowiec[10].

Cronotassi dei vescovi[modifica | modifica wikitesto]

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

  • Wojciech Górski † (26 giugno 1805 - 1º febbraio 1818 deceduto)
    • Sede soppressa (1818-1882)
  • Tomasz Teofil Kuliński † (15 marzo 1883 - 8 gennaio 1907 deceduto)
    • Sede vacante (1907-1910)
  • Augustyn Łosiński † (26 aprile 1910 - 3 marzo 1937 deceduto)
  • Czesław Kaczmarek † (24 maggio 1938 - 26 agosto 1963 deceduto)
  • Jan Jaroszewicz † (20 marzo 1967 - 17 aprile 1980 deceduto)
  • Stanisław Szymecki † (27 marzo 1981 - 15 maggio 1993 nominato arcivescovo di Białystok)
  • Kazimierz Ryczan † (17 luglio 1993 - 11 ottobre 2014 ritirato)
  • Jan Piotrowski, dall'11 ottobre 2014

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi nel 2021 su una popolazione di 811.981 persone contava 739.002 battezzati, corrispondenti al 91,0% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 840.000 842.000 99,8 392 369 23 2.142 25 428 241
1970 897.860 920.400 97,6 579 525 54 1.550 79 518 247
1980 933.973 1.000.000 93,4 616 557 59 1.516 78 535 258
1990 969.993 974.783 99,5 680 614 66 1.426 91 522 321
1999 815.000 840.000 97,0 671 598 73 1.214 89 397 297
2000 810.000 820.000 98,8 653 603 50 1.240 62 386 297
2001 793.239 817.587 97,0 660 610 50 1.201 63 382 300
2002 767.604 792.993 96,8 682 622 60 1.125 84 402 300
2003 768.525 788.824 97,4 687 627 60 1.118 87 417 300
2004 761.510 785.248 97,0 687 627 60 1.108 84 404 300
2006 774.142 796.246 97,2 718 658 60 1.078 88 411 303
2013 768.743 813.525 94,5 729 669 60 1.054 85 352 303
2016 769.000 805.147 95,5 717 657 60 1.072 76 313 304
2019 754.000 810.960 93,0 801 681 120 941 143 317 304
2021 739.002 811.981 91,0 781 661 120 946 140 305 304

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vescovo titolare di Limata.
  2. ^ Vescovo titolare di Massita.
  3. ^ (PL) Bolesław Kumor, Granice metropolii i diecezji polskich (966-1939), Archiwa, Biblioteki I Muzea Kościelne, 20, 1970, pp. 317-319.
  4. ^ (PL) Kumor, Granice metropolii i diecezji polskich, p. 319.
  5. ^ Dopo la rivolta di Cracovia del 1846, la città perse la sua autonomia e fu annessa all'Austria. Una parte della sua diocesi tuttavia rimase nel regno del Congresso.
  6. ^ (PL) Kumor, Granice metropolii i diecezji polskich, p. 320.
  7. ^ Testo della bolla in: (PLLA) Paweł Kubick, Antoni Ksawery Sotkiewicz, biskup sandomierski, 1826-1901, Sandomierz, 1931, pp. 258-264.
  8. ^ (PL) Kumor, Granice metropolii i diecezji polskich, p. 321.
  9. ^ (PL) Kumor, Granice metropolii i diecezji polskich, p. 322.
  10. ^ La diocesi di Sosnowiec ha acquisito il decanato di Wolbrom. Vedi: (PL) Nuncjatura apostolska v Polsce, Dekret o ustanoviwieniu i określeniu granic nowych diecezji i prowincji kościelnych w Polsce oraz przynależności metropolitanej poszczególnych diecezji, in Wrocławskie Wiadomości Kościelne, kwiecień-czerwiec 1992 r., XLV, 2, p. 154

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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