Daccapo

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Daccapo
AutoreDario Franceschini
1ª ed. originale2011
Genereromanzo
Lingua originaleitaliano
AmbientazioneMantova, Ferrara
ProtagonistiIacopo Dalla Libera
Altri personaggi
  • Ippolito Dalla Libera
  • Mila
  • Albina

«Continuerai a farti scegliere o finalmente sceglierai»

Daccapo è un romanzo di Dario Franceschini, del 2011, edito da Bompiani.

Il libro narra la trasformazione del notaio Dalla Libera, innescata dalla scioccante rivelazione del padre, che sul letto di morte gli confida di aver generato 52 figli da altrettanti incontri segreti con le prostitute di Ferrara.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Ippolito[modifica | modifica wikitesto]

Ippolito Dalla Libero è un famoso notaio della provincia mantovana, ritenuto da tutti un esempio di onestà. Iacopo è suo figlio e conduce lo studio notarile da quando il padre è bloccato a letto. Ippolito si sente ormai prossimo al trapasso e chiama il figlio per rivelargli l'esistenza di 52 figli illegittimi, avuti con altrettante prostitute. Come sua ultima volontà chiede al figlio di rintracciarli e spartire l'eredità in parti uguali. Sconvolto, Iacopo inizialmente pensa di non dare seguito al desiderio paterno, poi invece si decide a scoprire la verità.

Mila[modifica | modifica wikitesto]

Iacopo si reca nei quartieri bassi di Ferrara e inizia la ricerca a partire dal primo nome sulla lista paterna. Trova Anna che ha generato uno dei figli di Ippolito, ma la signora è molto anziana e non parla. Se ne prende cura una giovane e affascinante prostituta di nome Mila, dal carattere estremamente allegro e amante della vita. Iacopo cede al suo fascino e finiscono a letto. Recuperati i vestiti, Mila gli fa conoscere il suo mondo e gli abitanti che lo popolano. Iacopo entra in contatto con la vita di ladri, prostitute e semplici lavoratori, fatta di gioia, colori e di una trama più vera della realtà inamidata in cui ha sempre vissuto. Infine Mila lo porta da un vecchio, che tiene la memoria storica del quartiere e scopre che i figli illegittimi sono 53 e non 52.

Albina[modifica | modifica wikitesto]

Tornato a casa, Iacopo trova il padre in stato di incoscienza e dunque non può rivolgergli le domande che lo assillano. In un cassetto della camera del padre, Iacopo trova una lettera indirizzata a lui, in cui scopre un altro segreto del padre. Il giorno dopo il padre spira e al funerale il prete tesse lodi sperticate sul marito, padre e avvocato dai costumi irreprensibili.

Iacopo[modifica | modifica wikitesto]

Iacopo prende la busta contenente il testamento del padre ed estrae due fogli: il primo lo rende erede universale e non nomina i figli illegittimi, il secondo lascia la casa a lui e alla moglie e il resto delle proprietà divisa in 52 parti. Ippolito non esita a stracciare il testamento in cui viene nominato unico erede, tenendo solo l'altro. Poi mette mano a ricostruire il rapporto con la moglie; va da Mila e le chiede un aiuto per realizzare l'idea che ha in mente. I due vanno al mare e posizionano la cinepresa sulla riva. Sul bagnasciuga scrivono con un bastone i nomi dei figli di Ippolito, uno dopo l'altro, mentre il precedente viene cancellato dall'onda che risale la spiaggia. I nomi femminili sono scritti da Mila e quelli maschili da Iacopo. La cinepresa riprende la sabbia e la parte inferiore delle gambe di chi scrive, in modo da lasciar interpretare allo spettatore l'identità delle due figure.

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Il libro è stato recensito da riviste e quotidiani tra cui l'Espresso[1] e Il secolo XIX[2].

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Denise Pardo, Franceschini erotico, in l'Espresso, 21 aprile 2011. URL consultato il 3 maggio 2011 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2013).
  2. ^ “Daccapo”, il romanzo hot di Franceschini, in Il Secolo XIX, 22 aprile 2011. URL consultato il 3 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2011).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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