Corrado Pavesi Negri

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Ritratto di Corrado Pavesi Negri di Mario Nunes Vais

Corrado Pavesi Negri o Pavesi (Piacenza, 1843Piacenza, 1920) è stato un compositore italiano e un apprezzato insegnante di canto.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio del marchese Manfredo e della contessa Costanza Marazzani Visconti, studiò diritto all'Università di Parma laureandosi nel 1866. Fu avviato agli studi musicali da Giovanni Quaquerini e Amilcare Ponchielli e nel 1877 ottenne il diploma di compositore onorario dell'Accademia Filarmonica di Bologna. Musicista apprezzato viaggiò in Europa, fermandosi a lungo in Inghilterra. A Monaco conobbe R. Wagner, a Parigi Rossini, G. Meyerbeer, Adelina Patti e Ch. Gounod che nel 1872.[1] Fu anche un raffinato scrittore e collaborò con riviste letterarie, tra cui La Perseveranza e scrisse i testi di alcune delle sue opere vocali. Svolse attività di compositore e pubblicò alcune opere presso gli editori Ricordi e da Sonzogno spesso col nome Corrado Pavesi. Stabilitosi a Firenze nel 1890, si dedicò per quasi quarant'anni all'insegnamento del canto, dando vita a una importante scuola in via della Ninna 1, dalla quale uscirono tra gli altri Italo Cristalli, Angelo Masini Pieralli, Amedeo Bassi, Elvino Ventura, Nunzio Rapisardi. L'insegnamento del canto era basato sui suoi studi sul "carattere speciale dell'organo vocale, la sua struttura, l'importanza della respirazione, il meccanismo della produzione della voce. Curò l'effetto, il colorito, istillò il buon gusto, l'arte del fraseggiare, del recitativo; seppe infondere sentimento e commozione".[2]

Ritornato a Piacenza, collaborò allo sviluppo del Liceo musicale comunale, del quale fu membro della commissione di vigilanza. Alla sua morte, nel 1920 lasciò all'Istituto la sua biblioteca, la collezione di fotografie dei suoi allievi, un pianoforte Erard e un harmonium Busson.[3] La sua biblioteca costituisce il nucleo costitutivo della biblioteca del Liceo musicale (oggi Conservatorio "Giuseppe Nicolini" di Piacenza) e una sala era stata a lui intitolata.[4] Molti volumi riportano le dediche a Corrado Pavesi Negri dei compositori.[5]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Corrado Pavesi Negri con un allievo

Segue una lista di opere di Corrado Pavesi Negri:[6]

  • La musica più bella, scherzo;
  • Maria, duettino per soprano e tenore;
  • Vorrei trovare, per canto e pianoforte;
  • Orazione domenicale dantesca, per basso, baritono o contralto con accompagnamento di violino e pianoforte;
  • Canto delle Parche, per soprano, mezzosoprano e contralto;
  • Sant'Ermolao, scherzo musicale;
  • Il prigioniero che resta al prigioniero che esce, romanza con accompagnamento di violino;
  • Oh dolce notte! duetto per soprano e tenore;
  • Tradita, romanza per contralto o baritono;
  • Mia madre, romanza per tenore;
  • Pater noster, per baritono o mezzosoprano;
  • In morte di mia madre, elegia per tenore e pianoforte;
  • Il risorgimento, duetto per soprano e tenore;
  • La capricciosa, valzer cantabile;
  • Ballata antica, per contralto e coro di soprani;
  • La fidanzata del soldato;
  • Notturno, barcarola a 2 voci;
  • Mi disse un marinar, barcarola per mezzosoprano o baritono;
  • Le soir, per mezzosoprano o baritono;
  • Vendemmia, duetto popolare in tempo di valzer;
  • Inno a S. Biagio, a 3 voci maschili.
  • La Stella della Laguna, per mezzosoprano o baritono[7]
  • Sai tu fanciulla
  • Era d'aprile
  • Il primo bacio
  • O mia bambina, io voglio idolatrarti[8] su testo di Annie Vivanti
  • Se siete buona
  • Perché piangi[9] cantilena su testo proprio

Molte delle opere sono conservate presso la Biblioteca del Conservatorio "G. Nicolini" di Piacenza.

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Scritti[modifica | modifica wikitesto]

  • C. Pavesi Negri, Benedetta Alessandra Pisaroni, Piacenza, 1872.

Traduzioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cfr. Francesco Bussi 2018,  pp. 386-387.
  2. ^ Ettore De Giovanni 1927.
  3. ^ L'accettazione del lascito è pubblicato in Carlo Censi 1950, pp. 124-125.
  4. ^ Una fotografia della sala è conservata presso l'Archivio di Stato di Piacenza, fondo IT-ASPC-F691600304, Busta CG6, fascicolo 004, numero fotografia 003
  5. ^ Cfr. Patrizia Florio 2020, pp. 57-82
  6. ^ Un elenco delle opere è riportato in Libertà del 26 marzo 1920.
  7. ^ Pubblicato da Ricordi nel 1872 (num. lastra 42747). Cfr. Archivio storico Ricordi
  8. ^ Il brano, cantato da Guido Cacialli, è stato inciso dalla casa discografica Beka nel 1905 circa (vedi Discografia)
  9. ^ Pubblicato in The musical Times, No. 350 - Vol. 15 (1 aprile 1872), pp. 443.
  10. ^ Il disco riporta come titolo O mia bimbetta, ma l'ascolto del brano conferma che si tratta di O mia bambina, io voglio idolatrarti di C. Pavesi Negri. Cfr. A Bass for the B-Team

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanni Spezzaferri, Il marchese Corrado Pavesi Negri, in Libertà, 29 marzo 1920.
  • Il marchese Corrado Pavesi Negri, in Bollettino Storico Piacentino, XV (1920), pp. 86-88.
  • Ettore De Giovanni, Una romanza di Alfredo Catalani dedicata al marchese Pavesi, in La Scure, 30 gennaio 1926.
  • Ettore De Giovanni, Studi di musicologia piacentina, Piacenza, Unione tipografica piacentina, 1927.
  • Carlo Censi, Il liceo musicale "Giuseppe Nicolini" di Piacenza, Firenze, Le Monnier, 1950.
  • Mario Giuseppe Genesi, Musicisti piacentini di ieri: Cenni biografici, in Agenda piacentina, 1986, p. 78-89..
  • Mario Giuseppe Genesi, Le romanze per canto e pianoforte del nobile piacentino marchese Corrado Pavesi-Negri, celebre maestro di canto, in La vôs dël campanon, n. 5, 40 (1998), pp. 34-37.
  • Francesco Bussi, Pavesi Negri, Corrado, in Novissimo dizionario biografico piacentino (1860-2000), Piacenza, Banca di Piacenza, 2018, pp. 386-387.
  • Patrizia Florio, La biblioteca del Conservatorio "Giuseppe Nicolini" di Piacenza tra memoria storica e innovazione, in Mariateresa Dellaborra e Patrizia Florio (a cura di), Per l'Istruzione e il raffinamento dell'arte". I 180 anni del Conservatorio "G. Nicolini" di Piacenza, Lucca, LIM, 2020, ISBN 9788855430609.
  • Patrizia Florio e Patrizia Radicchi, Il fondo fotografico Pavesi Negri della biblioteca del Conservatorio di Piacenza, in Drammaturgia, vol. 18, n. 8, 2022, pp. 321-331. (pubblicato con licenza CC-BY-4.0)

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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