Chrysopelea

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Chrysopelea
Chrysopelea ornata
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoMetazoa
PhylumChordata
ClasseReptilia
OrdineSquamata
SottordineSerpentes
SuperfamigliaColubroidea
FamigliaColubridae
SottofamigliaColubrinae
GenereChrysopelea
Boie, 1826
Specie

Chrysopelea Boie, 1826 è un genere di serpenti della famiglia dei Colubridi, comprendente cinque specie conosciute.[1]

Prende il nome dal latino "paradisus" o dal greco "paradeisos" = parco (l'olotipo è stato probabilmente ritrovato in un parco). Pertanto, il nome è solo indirettamente correlato a "paradiso".

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

I serpenti di questo genere possono estendere le costole e spostare lo stomaco in modo da far assumere al corpo una forma più larga e concava grazie alla quale possono gettarsi dall'alto degli alberi e planare in modo sicuro verso terra. Sono per questo conosciuti come "serpenti volanti", per quanto l'aggettivo, in senso stretto, è improprio dato che questi rettili non possono propriamente volare, di fatti praticano più che altro una caduta controllata di un paio di secondi, planando in modo strategico e senza guadagnare quota come farebbero un insetto o un uccello. un occhio inesperto, tutto questo potrebbe sembrare un incidente di percorso dovuto alla gravità ma - stando a uno studio appena pubblicato su Nature Physics - nulla è più lontano dal vero. La tecnica che i serpenti "volanti" usano per spostarsi nell'aria è assai più complessa ed efficace di quanto si potrebbe pensare.[senza fonte]

Sono predatori diurni e si cibano di piccoli animali come lucertole, rane, uccelli.[senza fonte]

Sono blandamente velenosi (il veleno non è pericoloso per l'uomo).[senza fonte]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Le specie di questo genere sono presenti nell'Asia meridionale, dal subcontinente indiano sino all'Indonesia e alle Filippine.[1]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Comprende le seguenti specie:[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Chrysopelea, in The Reptile Database. URL consultato l'11 marzo 2013.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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