Chiesa di San Giovanni alla Guilla

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Chiesa di San Giovanni alla Guilla
San Giovanni alla Guilla - Facciata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneSicilia
LocalitàPalermo
Coordinate38°06′58″N 13°21′21.7″E / 38.116111°N 13.356028°E38.116111; 13.356028
Religionecattolica
TitolareSan Giovanni Battista
Arcidiocesi Palermo
Stile architettonicoromanico
Inizio costruzione1669 attuale edificio

La chiesa di San Giovanni alla Guilla è un edificio di culto situato nel centro storico di Palermo. Il complesso monumentale è ubicato in via Beati Paoli nel mandamento Monte di Pietà o Seralcadi.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Interno[modifica | modifica wikitesto]

Interno

L'impianto è a navata unica e squadrata, in asse con l'ingresso si apre l'abside di pari forma. A ridosso delle pareti due brevi cappelle con altari. Lungo le pareti sono realizzati degli affreschi: Giona tra le onde e la Deposizione sulla destra, Sacrificio di Noè e Ascesa di Cristo al Calvario a sinistra, opere realizzate nel XVIII secolo.

Riti del Venerdì Santo[modifica | modifica wikitesto]

Il Venerdì Santo a San Giovanni alla Guilla.

Il Venerdì Santo le due statue sono collocate sulle vare e portate a spalla dai membri della congregazione. Alla processione partecipa una gran folla di fedeli, essa costituisce una delle manifestazioni dei riti della Settimana Santa di Palermo.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Predica del Battista, olio su tela, dipinto documentato opera di Mattia Preti.

Congregazione di Maria Santissima Addolorata e del Cristo Morto[modifica | modifica wikitesto]

  • Sodalizio

Confraternita di Maria Santissima Addolorata e del Venerdì Santo alla Guilla[modifica | modifica wikitesto]

Ospedale dei Pellegrini[modifica | modifica wikitesto]

  • Ospedale dei Pellegrini.

Ospedale di San Giovanni Battista alla Guilla o Ospedale di Tutti i Santi, struttura fondata presso il primitivo Palazzo Arcivescovile nel 1163 - 1170, amministrata dai Cavalieri di Rodi.[5]

Commenda della Guilla[modifica | modifica wikitesto]

Via Francigena di Sicilia[modifica | modifica wikitesto]

A Palermo la «Strada dei Pellegrini», scorre accanto alle Mura Puniche, fortificazioni della primitiva costa settentrionale affacciata sul Papireto, e ai monumenti medievali come la Loggia dell'Incoronazione, la chiesa dell'Incoronata, la chiesa di Santa Cristina la Vetere, la Cattedrale di Palermo.

I pellegrini che si recavano o tornavano dalla Terra Santa, presso queste strutture ricevevano accoglienza e assistenza, gran parte degli edifici erano sede della luogotenenza Italia - Sicilia dell'Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme. I pellegrini venivano anche ospitati presso le costruzioni adiacenti alla chiesa della Confraternita dei Rossi, sodalizio autore della fondazione dell'attiguo Oratorio dei Pellegrini. Presso le dipendenze e pertinenze della Commenda della Guilla e Commenda della Magione.

A Messina confluivano tutti i percorsi che attraversavano la Sicilia per giungere al porto d'imbarco verso l'Oriente e Gerusalemme. Erano presenti in città tutte le principali grange e commende degli Ordini Monastico Cavallereschi fondati nel corso dell'XI secolo per supportare la conquista delle Terre Cristiane d'Oriente e per assistere la moltitudine di pellegrini e viandanti che volevano raggiungere Gerusalemme. La chiesa di Santa Maria Alemanna era la magione dei Cavalieri Teutonici, aggregata con la chiesa della Magione di Palermo e con il potere imperiale della dinastia sveva. La chiesa di San Giovanni di Malta a Messina, inizialmente intitolata come chiesa di San Giovanni Battista, era ed è ancora oggi il tempio del Gran Priorato dei Cavalieri di Malta, sin dal 1136. Infine la chiesa di San Domenico, in origine edificata dall'Ordine dei Cavalieri Templari e dedicata a San Marco evangelista, con annesso ospedale.

Itinerari[modifica | modifica wikitesto]

I cavalieri franchi giunti al seguito del Gran Conte Ruggero il Normanno nel 1060, a riprendere il controllo della musulmana Ṣiqilliyya, ricristianizzarono l'isola, edificando e ricostruendo abbazie, monasteri, cattedrali e chiese-fortezze, portano anche nel sud dell'Italia la cultura francese, le canzoni dei bardi, le gesta eroiche dei paladini, la cultura dei pupi siciliani che ancora oggi rappresenta l'isola nel mondo.

I pellegrini siculi percorrevano questo sistema di vie che permetteva di raggiungere, attraverso le valli e le piane della Sicilia, i porti d'imbarco per l'Italia, l'Europa o la Terra santa. Le tratte della Via Francigena in Sicilia si snodavano da Palermo e Agrigento e Mazara fino a Messina; da qui si proseguiva verso Roma. Oltralpe s'innestava con la direttrice costituita dal Cammino di Santiago di Compostela. Viceversa, dal continente nella direzione sud, serviva per raggiungere la Terra santa e Gerusalemme.

Piazza Armerina era un crocevia importante per i cavalieri crociati diretti verso la Terra santa. Mazara del Vallo, Trapani, Palermo ma soprattutto Messina i porti deputati per compiere le traversate via mare.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gaspare Palermo Volume quarto, pp. 200.
  2. ^ a b c d e f g Gaspare Palermo Volume terzo, pp. 201.
  3. ^ Pagina 93, Antonino Mongitore, "Istoria del ven monastero de' sette angioli nella città di Palermo, dell'ordine delle minime di S. Francesco di Paola..." [1], Volume unico, Palermo, Giovanni Battista Aiccardo, 1726.
  4. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 364.
  5. ^ Pagina 361, "Opere storiche inedite sulla città di Palermo pubblicate su' manoscritti della Biblioteca comunale precedute da prefazioni e corredate di note per cura di Gioacchino Di Marzo" [2] Archiviato l'11 ottobre 2017 in Internet Archive., Volume 5, nello specifico la parte tratta da Francesco Maria Emanuele Gaetani, marchese di Villabianca, "Il Palermo d'oggigiorno", 5 maggio 1874, Palermo.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]