Celio Antipatro

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Lucio Celio Antìpatro (in latino Lucius Coelius Antipater; Roma, ... – dopo il 123 a.C.) è stato un retore, giurista e storico romano del II secolo a.C..

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Attivo nell'età dei Gracchi, ebbe come allievo l'oratore Lucio Licinio Crasso.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Fu il primo autore di una monografia in sette libri sugli avvenimenti della seconda guerra punica (218-202 a.C.),[1] tra le fonti principali della III deca di Tito Livio. Di tale monografia rimangono solo pochi e brevi frammenti, una sessantina circa, con un giudizio che Cicerone espresse nel suo De oratore,[2] in cui è considerato l'unico scrittore di storiografia degno di nota a Romaː si tratta, probabilmente, di un giudizio artistico e stilistico dovuto al fatto che pare sia stato il primo a curare la forma dell'opera storica, concependola come opera d'arte e, secondo l'esempio greco, inserendo digressioni e discorsi inventati.

Il lavoro, completato dopo il 121 a.C., fu dedicato al grammatico Lucio Elio Stilone Preconino[3] e si pone come la prima opera monografica in lingua latina, in cui Celio usò non solo fonti romane, inclusa una lode funeraria,[4] ma anche il racconto (forse neutrale) di Sileno di Calatte.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Secondo Cicerone, Ad Att., XIII 8 ne fece un'epitome Bruto.
  2. ^ II 12.
  3. ^ Frr. 1 e 2 Peter.
  4. ^ Livio XXVII 27, 13.
  5. ^ Cicerone, De Divinatione, I 49.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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