Buchneriinae

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Buchneriinae
Buchnera ciliata
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi I
OrdineLamiales
FamigliaOrobanchaceae
TribùBuchnereae
SottotribùBuchneriinae
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineScrophulariales
FamigliaScrophulariaceae
TribùBuchnereae
SottotribùBuchneriinae
Endl., 1839
Generi

Buchneriinae Endl., 1839 è una sottotribù di piante parassite, spermatofite, dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Orobanchaceae.[1]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome della sottotribù deriva dal suo genere tipo Buchnera L., 1753 il cui nome è stato dato in ricordo del botanico Wilhelm Buchner of Nuremberg.[2] Il nome scientifico è stato definito dal botanico, numismatico e orientalista austriaco Stephan Ladislaus Endlicher (Pressburg, 24 giugno 1804 – Vienna, 28 marzo 1849) nella pubblicazione "Genera plantarum secundum ordines naturales disposita" del 1839.[3]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il portamento
Striga asiatica
Le foglie
Rhamphicarpa fistulosa
Infiorescenza
Buchnera juncea
I fiori
Striga bilabiata
  • Il portamento delle specie di questa sottotribù è erbaceo (annuale o perenne) o arbustivo o suffruticoso (Tetraspidium). In genere sono piante semiparassite (cioè parassite parziali con clorofilla). I fusti possono essere prostrati, ascendenti o eretti, spesso rigidi, con sezione quadrangolare a causa della presenza di fasci di collenchima posti nei quattro vertici, oppure a sezione rotonda (fusti cilindrici), oppure alati (Pseudostriga). In alcune specie l'apparato radicale si presenta notevolmente addensato per radici avventizie derivate da scaglie sotterranee (Striga). Possono essere presenti glicosidi fenolici e composto iridoidi e "orobanchina" (sostanza che provoca l'annerimento delle foglie al secco). La pubescenza è varia, in genere per peli semplici.[1][4][5][6][7][8]
  • Le foglie possono essere sia basali (formano rosette) che cauline. Lungo il caule sono disposte in modo opposto (nella parte superiore possono essere alternate). Possono essere sessili e brevemente picciolate. La lamina ha delle forme da filiformi a lineari-lanceolate oppure ovoidi o orbicolari. Sono presenti lamine pennatosette (bipennatosette). In alcune specie (Striga) le foglie sono ridotte a piccole scaglie lanceolato-lineari. L'apice può essere acuminato o ottuso e i bordi sono da interi a regolarmente (o grossolanamente) dentati. Le stipole sono assenti. Nel secco le foglie anneriscono.
  • Le infiorescenze sono indefinite o del tipo a racemo con portamento ascellare e formate da pochi fiori (mediamente 3); possono essere presenti alcune (tipicamente 2) bratteole del peduncolo fiorale. I fiori sono sessili o subsessili.
  • I fiori sono ermafroditi, zigomorfi e tetraciclici (ossia formati da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (i verticilli del perianzio hanno 5 elementi). Alcune specie (Rhamphicarpa) hanno fiori notturni.
  • Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:[4]
x K (5), [C (2 + 3), A 2 + 2], G (2), supero, capsula.
  • Il calice è gamosepalo a forma da tubolare a campanulata (in alcune specie è spatolato) con la superficie percorsa da 10 venature o coste. Termina con 4 - 5 denti.
  • La corolla è gamopetala con un tubo da cilindrico a campanulato da debolmente a fortemente arcuato e termina con 4 - 5 lobi subuguali embricati. Oppure è bilabiata (Striga) anche fortemente con il labbro superiore più corto e quello inferiore trilobato. La superficie della corolla può essere ricoperta da peli ghiandolari. I colori della corolla sono blu, violetto, porpora, rosso, scarlatto, giallo, arancio o bianco.
  • Il frutto è una capsula setticida (raramente loculicida) oppure una bacca. I semi sono numerosi, minuti e con forme angolose anche compresse (dorsoventralmente). Spesso sono ricoperti da una struttura reticolare.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama) o il vento (impollinazione anemogama).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo (dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento - dispersione anemocora) a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Le specie di questa sottotribù sono distribuite soprattutto in Africa con habitat per lo più tropicali. Alcune specie sono presenti anche in Asia, America e Australia.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questo gruppo (Orobanchaceae), caratterizzata soprattutto da specie semiparassite, parassite o oloparassite, comprende circa 60 generi con oltre 1700 specie[4][10] (altre fonti indicano 99 generi con 2060 specie[6]) con una distribuzione cosmopolita. La sottotribù Buchneriinae è descritta all'interno della tribù Buchnereae Benth., una delle 10 tribù nella quale è divisa la famiglia.[1]

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

I generi di questa sottotribù tradizionalmente erano stati posti nella famiglia Scrophulariaceae s.l.; attualmente in seguito ad analisi cladistiche basate sulle caratteristiche del DNA è stata rivista la posizione tassonomica del gruppo e circoscritta nella famiglia Orobanchaceae. L'attuale circoscrizione della sottotribù probabilmente è provvisoria. Studi recenti[11] hanno suddiviso la famiglia in 6 cladi. Il gruppo di questa voce (insieme alla sottotribù Sopubiinae) appartiene al "clade VI" ("core" della famiglia), non definito completamente (mancano all'analisi diverse specie di altri generi e gli stessi Autori della ricerca suggeriscono un ulteriore campionamento di taxa supplementari appartenenti al clade per migliorarne la circoscrizione). Questo clade rappresenta un gruppo morfologicamente eterogeneo di linee tropicali e subtropicali sia del Nuovo Mondo che del Vecchio Mondo relative all'Africa e all'Asia sud-orientale comprendente altre tribù (Orobancheae Lam- & DC., Escobedieea Benth. e Geradieae Benth.). Studi ancora più recenti[12] hanno confermato la stretta relazione filogenetica dei tre generi più importanti della sottotribù (Striga, Buchnera e Cycnium).

Generi e specie della sottotribù[modifica | modifica wikitesto]

La sottotribù è formata da 8 generi e circa 165 specie:[1][13]

Genere Numero specie Numero cromosomico Distribuzione e habitat
Buchnera
L., 1753
Circa 100 2n = 28 e 40 Africa tropicale e Nuovo Mondo (16 specie)
Cycniopsis
Engl., 1905
2 - 3 Africa del nord-est e Yemen
Cycnium
E. Mey. ex Benth., 1836
15 2n = 38 e 48 Africa tropicale
Parastriga
Mildbr., 1930
Una specie: Parastriga alectroides Mildbr. Africa tropicale centrale e orientale
Pseudostriga
Bonati, 1911
Una specie: Pseudostriga cambodiana Bonati Asia del sud-est
Rhamphicarpa
Benth., 1836
6 Africa tropicale, Madagascar, Turchia, Russia, India e Australia
Striga
Lour., 1790
Circa 40 2n = 24, 36, 40, 80 Zone tropicali dell'Africa (27 specie), Asia e Australia
Tetraspidium
Baker, 1884
Una specie: Tetraspidium laxiflorum Baker Madagascar

Alcune specie[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Kadereit 2004, pag. 415.
  2. ^ David Gledhill 2008, pag. 795.
  3. ^ Crescent Bloom Database, su crescentbloom.com. URL consultato il 2 settembre 2016 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2004).
  4. ^ a b c Judd 2007, pag. 496.
  5. ^ Pignatti 1982, Vol. 2- pag. 606.
  6. ^ a b Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 3 settembre 2016.
  7. ^ eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 2 settembre 2016.
  8. ^ eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 2 settembre 2016.
  9. ^ Musmarra 1996.
  10. ^ Strasburger 2007, pag. 850.
  11. ^ Bennet 2006, pag. 1043.
  12. ^ McNeal 2013.
  13. ^ Olmstead 2012.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]