Autunite
Autunite | |
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Classificazione Strunz | 8.EB.05 |
Formula chimica | Ca(UO2)2(PO4)2·10-12(H2O) |
Proprietà cristallografiche | |
Gruppo cristallino | dimetrico |
Sistema cristallino | tetragonale |
Classe di simmetria | ditetragonale bipiramiddale |
Parametri di cella | a = 7,009, c = 20,736 |
Gruppo puntuale | 4/m 2/m 2/m |
Gruppo spaziale | I 4/mmm |
Proprietà fisiche | |
Densità | 3,05-3,19 g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 2-2,5 |
Sfaldatura | perfetta secondo {001}, debole secondo {100} |
Frattura | irregolare |
Colore | da giallo a verde chiaro |
Lucentezza | madreperlacea su {001}, vitrea, |
Opacità | traslucida |
Striscio | giallo chiara |
Diffusione | frequente |
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale |
La autunite è un minerale radioattivo, un fosfato idrato di uranio e calcio, appartenente al gruppo omonimo.
Il nome deriva dalla città di Autun, in Francia.
Descritta per la prima volta da Henri James Brooke (1771 - 1857), cristallografo e mineralogista inglese, nel 1852.
Morfologia[modifica | modifica wikitesto]
Generalmente si presenta in cristalli tabulari, a sezione quadrata o più raramente ottagonale, geminati su {110}, di colore giallo brillante o giallo verdastro e in aggregati a ciuffo.
Origine e giacitura[modifica | modifica wikitesto]
La genesi è secondaria, come le altre miche di uranio di cui fa parte, fosfati e arseniati vari di uranio; deriva infatti da minerali primari ricchi di uranio in condizioni di ossidazione, siti in vene idrotermali. La paragenesi è con meta-autunite, torbernite, fosfuranilite, saléeite, uranofane, uranofane-beta, sabugalite.
Caratteri fisico-chimici[modifica | modifica wikitesto]
Ha fluorescenza giallo-verdastra intensa sotto la lampada di Wood . È fortemente radioattiva. Solubile in acido nitrico colora la fiamma di rosso arancio; al saggio col borace da reazione di uranio. Va pulito con acqua distillata ed è un minerale molto simile alla torbernite da cui differisce per la presenza dello ione calcio in luogo del rame.
Località di ritrovamento[modifica | modifica wikitesto]
Nella miniera Les Oudots, presso Autun, in Francia; a Sabugal, in Portogallo; a Spokane, nello Stato di Washington; a Compreignac, nella Haute Vienne francese; a Bergen, in Germania e in varie località della Cornovaglia.
In Italia si trova a Bric Colmé presso Roburent; nel comune di Roccaforte Mondovì, località Lurisia Terme, dove fu studiata da Marie Curie, e in Val Fredda, nel comune di Peveragno, tutte e tre in provincia di Cuneo. Nelle pegmatiti della penisola di Piona, a Colico, in provincia di Lecco; all'Alpe Sparese e all'Alpe Sommafiume nel comune di Dervio, sempre in provincia di Lecco. Nelle fessure del tufo vulcanico, nella miniera di Novazza, a Valgoglio, in provincia di Bergamo. In scaglie è stata segnalata a Camigliatello Silano, a Spezzano della Sila, presso Cosenza. È stata segnalata anche nella ricerca di uranio in località Ponte Scalincio a Pietra Ligure, provincia di Savona.
Utilizzi[modifica | modifica wikitesto]
Può essere un minerale utile per l'estrazione di uranio anche se in genere è solo un indizio della presenza di minerali primari.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Mineralogia - Cornelis Klein - Zanichelli (2004)
- Guida al riconoscimento dei minerali - Borelli e Cipriani - Mondadori (1987)
- La grande enciclopedia dei minerali - Fabbri Editore (1986)
- I minerali d'Italia - SAGDOS - 1978
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Autunite
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Webmin, su webmineral.com.
- (EN) Handbook of Mineralogy, Mineralogical Society of America (PDF), su handbookofmineralogy.org.