Coordinate: 42°55′N 12°20′E

Marsciano

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Marsciano
comune
Marsciano – Stemma
Marsciano – Bandiera
Marsciano – Veduta
Marsciano – Veduta
Panorama della cittadina.
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Umbria
Provincia Perugia
Amministrazione
SindacoFrancesca Mele (Lega per Salvini Premier) dal 9-6-2019
Data di istituzione1004 (fondazione)
1816 (comune pontificio)
1866 (comune italiano)
Territorio
Coordinate42°55′N 12°20′E
Altitudine184 m s.l.m.
Superficie161,50 km²
Abitanti18 048[1] (01-01-2023)
Densità111,75 ab./km²
FrazioniBadiola, Castello delle Forme, Castiglione della Valle, Cerqueto, Compignano, Mercatello, Migliano, Montelagello, Morcella, Monte Vibiano Vecchio, Olmeto, Papiano, Pieve Caina, San Biagio della Valle, San Valentino della Collina, Sant'Apollinare, Sant'Elena, Spina, Villanova
Sottodivisioni ulterioriAmmeto, Cascine, Cerro, Le Cantine, Pallotta, Ponte, San Francesco, Schiavo, Tripoli, Via Larga, Zona Industriale
Comuni confinantiCollazzone, Deruta, Fratta Todina, Perugia, Piegaro, San Venanzo (TR), Todi
Altre informazioni
Cod. postale06055, 06072
Prefisso075
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT054027
Cod. catastaleE975
TargaPG
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona D, 1 978 GG[3]
Nome abitantimarscianesi
Patronosan Giovanni Battista
Giorno festivo24 giugno
SoprannomeTerritorio del Laterizio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Marsciano
Marsciano
Marsciano – Mappa
Marsciano – Mappa
Posizione del comune di Marsciano all'interno della provincia di Perugia
Sito istituzionale

Marsciano (pronuncia Marsciàno) è un comune italiano di 18 048[4] abitanti della provincia di Perugia in Umbria.

Citato ufficiosamente per la prima volta nel X secolo, è il maggior centro della Valnestore e della Media Valle del Tevere; risulta l'11º comune più abitato della regione e il 16º per estensione. Tra i più importanti centri agricolo-industriali dell'Umbria, presenta numerose imprese medio-piccole; è il maggior comune del territorio regionale (tra i primi nel Centro Italia) per la produzione di coppi e laterizi; per questo viene definito "Territorio del laterizio".

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio comunale si estende per 161,50 km². Il paesaggio è caratteristico dell'Umbria, con dolci colline, dove sono posizionati numerosi borghi, tra i più suggestivi Badiola, Compignano, Morcella e Spina. Marsciano fa parte della comunità Montana Trasimeno Medio Tevere.

Idrografia[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Marsciano è attraversato dai fiumi Nestore e Tevere, che delimita il confine con il comune di Collazzone. Il Nestore divide in due l'intero territorio comunale raccogliendo le acque dei torrenti Caina, Genna, Fersinone, Calvana, Fossatone e Rigo. Inoltre, i torrenti Fersinone e Calvana fungono da confini naturali in più punti con il comune di San Venanzo e la provincia di Terni.

L'inondazione del 2012[modifica | modifica wikitesto]

Il 12 novembre 2012 la cittadina è stata coinvolta in un'alluvione causata principalmente dal fiume Nestore, che ha allagato la zona di Viale Ponte Nestore rendendo impraticabili le strade di accesso alla cittadina per circa 16 ore ed il restante territorio comunale[5]. A nord del territorio marscianese i principali danni sono stati causati dai torrenti Caina e Genna, che hanno inondato le valli omonime. Poi, verso sud i territori maggiormente colpiti sono stati: Mercatello, Compignano e Morcella, dove è stato abbattuto dal Nestore un muro edificato nel 1917. Poi, al confine con il comune di San Venanzo, altri seri danni all'agricoltura sono stati provocati dai torrenti Calvana e Fersinone.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Il clima di Marsciano è di tipo temperato sublitoraneo[6] con inverni non eccessivamente freddi (la temperatura media stagionale è di 6,1 °C) ed estati contraddistinte da temperature elevate, ma non torride (luglio, il mese più caldo, presenta un valore medio di poco superiore ai 23 °C). Le piogge, generalmente comprese fra gli 800 e gli 850 mm annui, sono particolarmente abbondanti nei mesi autunnali.

Marsciano (rilev. a 165 m s.l.m.)[7] Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 8,410,213,217,021,426,129,228,825,019,513,99,99,517,228,019,518,6
T. media (°C) 5,16,49,012,316,320,523,323,019,815,210,46,86,112,522,315,114,0
T. min. media (°C) 1,92,64,87,611,314,917,417,214,710,96,93,72,77,916,510,89,5
Precipitazioni (mm) 6667646857583752759210585218189147272826

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il nome odierno di Marsciano deriva da un antico possessore del castello chiamato Martianus o Marcius. Le vicende storiche del castello medioevale si legano strettamente alla famiglia Bulgarelli, primi signori del luogo e per questo, poi, chiamati conti di Marsciano.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Origini ed epoca romana[modifica | modifica wikitesto]

Treboniano Gallo, l'imperatore nato nel territorio comunale marscianese.

Origini certamente molto antiche sono testimoniate dai ritrovamenti fatti nel territorio comunale. Citata in maniera ufficiosa per la prima volta nel 1004 ma crocevia per gli Etruschi, che avevano abitazioni lungo il Fersinone, le cui acque si credevano altamente rigeneranti per la circolazione. Strade importanti dell'Etruria si snodavano lungo il fiume Nestore ed anche lungo i suoi affluenti Fersinone, Caina e Genna, e nei paesi di Morcella, Cerqueto (dove furono ritrovate urne cinerarie nel 1834), San Valentino della Collina (dove furono rinvenuti oggetti in bronzo e terracotta datati 500 a.C.), Spina, San Biagio della Valle e Villanova (dove furono rinvenute delle anfore risalenti al VI secolo a.C.). Marsciano è nota per aver dato i natali a Treboniano Gallo, nato nella frazione di Monte Vibiano Vecchio, imperatore di Roma dal 251 al 253 d.C.

Caduta impero romano[modifica | modifica wikitesto]

Alla caduta dell'Impero romano d'Occidente, nel 476 d.C., Marsciano cadde come il resto dell'odierna Umbria sotto gli Eruli e poi nel 493 sotto gli Ostrogoti, poi comandati da Giustiniano. La cittadina faceva parte del Corridoio Bizantino (una rotta mercantile e di pellegrinaggio), che partiva dall'amerino, per arrivare nell'eugubino ed il territorio di Marsciano era una zona centrale per il passaggio dei bizantini, e nel 568, i Longobardi, che comandavano la Pianura Padana, la Toscana, Spoleto e Benevento, si vennero a contrapporre con i Bizantini nella Valnestore, poco a valle dell'abitato di Morcella. Per il Ducato Bizantino il Castello di Sant'Apollinare era di vitale importanza per sorvegliare i territori. Forse la cittadina è stata menzionata anche come accampamento nell'epoca carolingia, (750-880 d.C.), Marsciano è stata a lungo contesa tra Todi e Perugia, ma nel Duecento i Bulgarelli affiliati con i perugini salirono al comando e in maniera pacifica rimase sotto il dominio di Perugia.

Il Medioevo[modifica | modifica wikitesto]

Marsciano, intorno all'anno mille fu feudo del casato longobardo dei Bulgarelli. Verso la fine del 1200 venne da questi ceduta a Perugia al fine di cercarne protezione dalla vicina minacciosa Todi. In quel tempo venne così considerata la sentinella avanzata dei perugini sia a protezione contro Orvieto che Todi.

Nei secoli successivi, molti dei Baglioni del nobile casato perugino ricoprivano cariche di potere a Marsciano, facendo assumere alla famiglia una posizione eminente nella vita cittadina. Uno di questi, forse l'esponente più noto e controverso della famiglia, era Giampaolo Baglioni, signore di Perugia, conte di Spello e di Bettona. Cognato del noto condottiero Bartolomeo D'Alviano, che ne aveva sposato la sorella Pentasilea Baglioni, Gian Paolo a soli 18 anni, su pressioni del padre Rodolfo Baglioni, contrasse matrimonio con Ippolita dei Conti di Graffignano, di antichissima famiglia romana, che all'epoca risiedeva in quel castello dell'Alto Lazio.

Temibile uomo d'armi e affascinante seduttore, nel luglio del 1500 scampò al tentativo d'assassinio delle “Nozze Rosse” di Perugia, durante le quali Carlo di Oddo, detto il Barciglia, condusse una congiura di nobili per assassinare i membri della famiglia Baglioni[8]. Nella notte tra il 14 e il 15 luglio 1500 proprio in Perugia vi fu un fatto di sangue che destò clamore. I Baglioni vennero infatti travolti da una terribile faida di famiglia allorquando in Perugia, durante le nozze della bellissima Lavinia Colonna con Astorre Baglioni, la maggior parte di loro venne trucidata da una congiura capeggiata da alcuni parenti tra i quali il Grifonetto[8].

Gian Paolo, allora ventinovenne, raggiunto nella sua camera ove stava dormendo, si salvò grazie ad una sua guardia intervenuta subito in protezione, fuggendo per i tetti, riparandosi poi in Marsciano, ove i Baglioni erano molto amati, e ivi si riorganizzò rapidamente con uomini d'arme a lui fedeli. La sua vendetta si abbatte sul nipote Grifonetto dopo pochissimo tempo, facendolo uccidere dai suoi soldati davanti all'Ospedale della Misericordia di Perugia. Gian Paolo condurrà una vita avventurosa ed irta di pericoli, sfuggirà a tranelli tesi da personaggi dello spessore di Cesare Borgia “Il Valentino” ma il suo destino lo aspetterà a Roma, in Castel S. Angelo. I congiurati Carlo Baglioni detto il Barciglia, Girolamo degli Arcipreti, Girolamo Armanni e i figli di Vinciolo della Corgna, intimoriti dalla furia irrefrenabile del loro consanguineo, grande conoscitore dell'arte della guerra, fuggirono da Perugia.

Nel gennaio del 1504 il Consiglio dei Priori di Perugia, quale riconoscimento per l'aiuto dato da Marsciano ai Baglioni, conferì ai marscianesi la cittadinanza perugina, perennemente estensibile, a tutti i figli e discendenti.

Nell'anno 1520, Papa Leone X aveva formalmente inviato Gian Paolo Baglioni a Roma per un colloquio chiarificatore riguardante il precario ordine pubblico di Perugia ove gli omicidi erano all'ordine del giorno. Il fiuto e la conoscenza delle insidie della complessa politica di allora lo aveva reso diffidente e rifletté a lungo prima di decidersi di incontrare il pontefice. I suoi sospetti si erano rivelati fondati ed appena giunto in Roma, Leone X lo aveva fatto arrestare. Dopo alcuni giorni a seguito di un rapido processo, lo aveva fatto decapitare in un insolito orario notturno.

A distanza di mezzo millennio possiamo ancor oggi osservare i volti dei protagonisti della faida “Le nozze rosse”. La madre di Grifonetto Atalanta Baglioni, infatti, nel 1505 commissionerà la bellissima “Pala Baglioni” a Raffaello Sanzio (Esposta a Roma Galleria Borghese) che riprodurrà i volti dei personaggi coinvolti nella vicenda di odio, gelosia e potere. A sinistra osservando il dipinto, Gian Paolo Baglioni trattiene il Cristo sul lenzuolo, a destra l'aitante Grifonetto che lo afferra a sua volta, al centro la Madonna ha il volto di Atalanta Baglioni e Maria Maddalena ha le sembianze della bella Zenobia Baglioni.

Il Rinascimento[modifica | modifica wikitesto]

Durante il Rinascimento la cittadina rimase pacificamente sotto al controllo di Perugia, e quindi sotto allo stato Pontificio.

Dal 1600 all'età moderna[modifica | modifica wikitesto]

Rimasta sempre sotto al controllo pontificio, e alleata di Perugia. Fu attaccata da Mattia dè Medici nel 1643. I borghi che subirono l'attacco furono Castiglione della Valle, San Biagio della Valle e Morcella. Nel corso del secolo (1630) fu colpita dalla peste, che decimò la popolazione. Durante Settecento ed Ottocento conobbe un'espansione significativa, infatti vennero alla luce il Palazzo comunale e il palazzo di Conti Pietromarchi, nuova famiglia emergente, che sostituì i Baglioni ed i Bulgarelli. Il reticolo stradale intorno alla cittadina venne ampliato e nel 1837 già contava 8.000 abitanti.

Il novecento[modifica | modifica wikitesto]

Il XX secolo è stato segnato prima dalla grande caduta economica, sociale e culturale, poi dalla grande prosperità, come per il resto dei centri abitati umbri. Nel corso della Grande Guerra persero la vita al fronte 400, tra fanti, sottoufficiali e ufficiali. Durante il fascismo Marsciano cadde in una cupa repressione. Il passaggio del fronte, e conseguentemente la Liberazione dall'occupazione nazista avvenne il 17 giugno 1944. Il Comitato di Liberazione Nazionale nominò sindaco il socialista Domenico Briziarelli, che si era distinto nella lotta partigiana marscianese. Dopo l'armistizio di Cassibile, Marsciano fu pesantemente colpita dai bombardamenti da parte delle forze dell'Asse. Lungo il corso del Nestore furono rinvenute nel corso degli anni '70 e '80 molte Mine anti-uomo da parte degli agricoltori. Dopo la resa nazi-fascista Marsciano conobbe a partire dagli anni '60 un periodo di forte crescita economica e demografica, che si è protratto fino alla Crisi finanziaria del 2008. Dopo essersi risollevata negli anni 2010nel 2020 a causa della pandemia per COVID-19, che ha provocato nel territorio comunale la morte di 49 persone, l'economia soffre di una fase di stagnazione.

I Fratelli Ceci[modifica | modifica wikitesto]

Il 28 marzo 1944 tre coloni provenienti dalla frazione di Montelagello vennero trucidati dal regime fascista per renitenza alla leva. Colpevole ti codesto crimine il Bando Graziani, voluto per attanagliare il popolo italiano ormai stremato e consapevole dell'imminente sconfitta. Ulisse(1923), Armando(1918) e Giuseppe(1925) Ceci vennero giustiziati presso la cinta muraria del cimitero di Marsciano alle ore 16 del 28 marzo 1944 davanti agli occhi dei genitori, dei fratelli e dell'intera cittadinanza marscianese dopo un processo farsa iniziato il 25 marzo al Tribunale di Perugia e conclusasi il 28 marzo al Palazzo Comunale di Marsciano. Dopo la tragica fucilazione dei tre giovani la popolazione insorse e ci furono disordini che si conclusero con diversi feriti. Il 5 aprile 1945 le spoglie mortali dei tre ragazzi vennero traslate dal cimitero di Marsciano a quello di Mercatello con un'imponente partecipazione della cittadinanza. Da allora ogni 28 marzo la Giunta Comunale li ricorda nel luogo della fucilazione e dove i fratelli Ceci riposano. Dal 28 marzo 1984, in occasione del 40° anniversario dalla loro fucilazione, il sindaco Luciano Capuccelli commissionò la costruzione di una statua in onore dei fratelli Ceci, vittime della barbaria fascista.[9]

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma comunale.

Lo stemma araldico di Marsciano raffigura il Castello (si tratta nello specifico di una torre con tre torricelle a merlatura ghibellina) con due grifoni armati di spada, e, al di sotto vi è il Ponte di Marsciano sul fiume Nestore. Al di sopra del castello sono raffigurati i tre gigli, simbolo dei Bulgarelli, signori di Marsciano per mezzo millennio. Lo stemma è timbrato dalla corona muraria di comune e adornato da un ramo di alloro e da uno di quercia.

«Di azzurro, alla torre di due palchi di argento, merlata alla ghibellina, il palco inferiore merlato di quattro, quello superiore merlato di tre, aperta e finestrata del campo, fondata sul ponte ad arco ribassato, di rosso, fondato su due cortine di muro di rosso, murate di nero, racchiudenti la riviera di azzurro, fluttuosa di argento, essa torre accompagnata da due grifoni di argento, controrampanti, sostenuti dal ponte, il grifone di destra afferrante con la zampa anteriore destra la spada d'argento posta in banda alzata, il grifone di sinistra afferrante con la zampa anteriore destra la spada d'argento posta in sbarra alzata, il tutto sormontato da tre gigli d'oro, ordinati in fascia, e posti fra quattro denti del rastrello di rosso. Ornamenti esteriori del Comune.[10]»

Il gofalone è un drappo troncato di azzurro e di rosso.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa di San Giovanni Battista, chiesa parrocchiale, citata già nel 1136. Così come la vediamo oggi risale alla costruzione e alla consacrazione del 17 ottobre 1896, dal vescovo di Perugia Dario Matteo Gentili. All'interno della chiesa a tre navate vi è la tomba del cardinale Francesco Satolli, e sopra ad essa vi è un affresco raffigurante la Madonna col Bambino con ai lati san Francesco e sant'Antonio. Alla destra dell'altare vi è un crocifisso ligneo del Trecento, c'è inoltre un tabernacolo Settecentesco di noce. Poi vi è una tela del 1831 di Vincenzo Chialli ed il campanile Ottocentesco con orologio meccanico, alto circa 15 metri. Vi è il Palazzo Comunale, di epoca Ottocentesca, e al lato sinistro del palazzo sorge il monumento ai fratelli Ceci, trucidati dal regime fascista, e, a ricordo la popolazione marscianese con il patrocinio del comune nel 1984 fece il monumento, di fronte si trova il Palazzo Pietromarchi, del Trecento. Vi si trova poco più a nord la chiesa di San Francesco, dove vi erano i frati minori nel XIII secolo.
  • Chiesa di San Valentino, parrocchiale nella frazione di San Valentino della Collina.
  • Chiesa di San Silvestro, parrocchiale nella frazione di Morcella.

Altre architetture[modifica | modifica wikitesto]

Tra il centro storico e la chiesa di San Francesco sorge, in piazza Carlo Marx, il monumento ai caduti della Grande Guerra. Le vittime del conflitto nel territorio furono circa 400. Nel 2002 è stato aperto al pubblico il Museo dinamico del laterizio e delle terrecotte, con sede nel Palazzo Pietromarchi. Marsciano annovera tre torri medioevali: la Torre Bolli (1217), la Torre Boccali (1228) e la Torre di Porta Vecchia (1271), completamente ristrutturata.

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Festa del Santo Patrono[modifica | modifica wikitesto]

Il 24 giugno di ogni anno, in occasione della festa di San Giovanni Battista, patrono di Marsciano, si prepara la tradizionale "acqua odorosa di San Giovanni"; ottenuta dal miscuglio in acqua di fiori di campo con rugiada. Altra tradizione remota ed appartenente all'epoca medievale è il palio delle botti. Fino al 2011, anno in cui questo Palio di San Giovanni è tornato in auge, questo evento faceva parte solo di qualche scritto, remoto, appartenente al Trecento. Quindi nel 2011 la Pro Loco, con il patrocinio del Comune di Marsciano, ha ridato vita al suggestivo "Palio delle botti di San Giovanni" al quale partecipano gli 8 rioni che compongono Marsciano:

  • Ammeto (gialloblù)
  • Centro (biancogiallo)
  • Cerro (rossoarancio)
  • Ponte (biancazzurro)
  • San Francesco (gialloverde)
  • Schiavo (neroarancio)
  • Tripoli (biancoamaranto)
  • Via Larga (biancorosso).

I sopraelencati rioni si sfidano ogni anno in occasione della festa di San Giovanni per le vie del centro storico marscianese. Dal 2020 al 2022 l'evento è stato annullato a causa della pandemia per Covid-19. I rioni ad essersi aggiudicati il palio sono:

  • Tripoli 4 (2014,2015,2016,2017)
  • Via Larga 4 (2013,2018,2019,2023)
  • Ponte 2 (2011,2012).

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[11]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Al 31 dicembre 2022 la popolazione straniera è di 2.153 persone, pari all'11,92% dei residenti.[12]

Censimento 31 dicembre 1861[modifica | modifica wikitesto]

Questo il quadro al Primo censimento del neonato Regno d'Italia:

ABITANTI COMUNE DI MARSCIANO AL 31/12/1861
POS. Località Abitanti POS. Località Abitanti
1 Marsciano 1.581 11 San Valentino della Collina 349
2 Papiano 1.046 12 Sant'Apollinare 273
3 Cerqueto 894 13 Pieve Caina 270
4 Castello delle Forme 786 14 Migliano 237
5 Spina 650 15 Ammeto 235
6 San Biagio della Valle 569 16 Olmeto 215
7 Castiglione della Valle 486 17 Sant'Elena 197
8 Mercatello 437 18 Badiola 188
9 Morcella 400 19 Montelagello 91
10 Villanova 395 20 Monte Vibiano 72

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Scuole[modifica | modifica wikitesto]

Oltre ad avere scuole materne e primarie di 1° e 2° circolo, Marsciano ha la scuola secondaria di 1º grado "Brunone Moneta" che si divide in tre edifici, il primo presente in Marsciano, il secondo nella frazione di Cerqueto ed il terzo a Spina. Marsciano ha anche un istituto superiore importante, il Liceo Scientifico "Luigi Salvatorelli", che si colloca vicino alle scuole medie, e lì troviamo anche l'istituto commerciale e professionale.

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Cimiteri[modifica | modifica wikitesto]

Marsciano conta 13 cimiteri, il maggiore nel capoluogo comunale, poi vi sono altri 12 cimiteri sparsi per il territorio, i maggiori dei quali a Cerqueto e Spina, dove ci sono dei danni provocati dal terremoto del dicembre 2009.

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

Territorio comunale di Marsciano e reticolo stradale.
FRAZIONI PER NUMERO ABITANTI
POS. Località Residenti Superficie Densità
1 Spina 791 9,2 85,9
2 Cerqueto 661 8,3 79,6
3 San Biagio della Valle 635 8,6 73,8
4 Castiglione della Valle 528 6,6 80,0
5 Villanova 389 4,7 82,8
6 Morcella 321 6,7 47,9
7 San Valentino della Collina 318 4,8 66,2
8 Papiano 310 11,5 26,9
9 Badiola 298 3,7 80,5
10 Olmeto 212 5,6 37,9
11 Mercatello 178 4 44,5
12 Compignano 164 4,2 39,0
13 Castello delle Forme 152 5 30,4
14 Migliano 128 21 6,1
15 Sant'Apollinare 61 4,2 14,5
16 Pieve Caina 50 3,5 14,3
17 Sant'Elena 42 2 21,0
18 Monte Vibiano Vecchio 11 12,4 0,8
19 Montelagello 4 5,9 0,6
Totale 5.253 131,9 39,8

Il capoluogo e la periferia[modifica | modifica wikitesto]

Il capoluogo Marsciano conta 12.795 abitanti, comprendendo il Centro Storico, i quartieri di Ammeto, Cerro, Schiavo, Tripoli e Via Larga e alcune abitazioni presenti prima del ponte sul Calvana, che delimita il confine naturale con il comune di San Venanzo.

RESIDENTI NEL CAPOLUOGO
POS. Quartiere (o rione) Residenti Superficie Densità
1 Marsciano Vecchia 4.427 7,5 590,3
2 Ammeto 2.945 4,2 701,2
3 Via Larga 2.050 3,7 554,0
4 Tripoli 1.113 3,6 309,2
5 Schiavo 805 5,1 157,8
6 Ponte 762 1,6 476,3
7 Pallotta 373 1,1 339,1
8 San Francesco 217 0,5 434,0
9 Cerro 54 1,5 36,0
10 Cascine 49 0,6 81,6
11 Le Cantine 5 0,5 10,0
Totale 12.795 29,6 432,3

Stranieri[modifica | modifica wikitesto]

Nel comune di Marsciano risiedono 2.748 stranieri (15,2% della popolazione), e le nazionalità più rappresentative sono:

  • Romania, con 997 residenti.
  • Marocco, con 468 residenti.
  • Albania, con 197 residenti,
  • Altre nazionalità, con 1.086 residenti.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

L'economia marscianese nel Secondo Novecento ha trovato un costante miglioramento fino alla crisi del 2008. Oltre alla fiorente industria anche la già trainante agricoltura è stata fondamentale per l'economia marscianese, soprattutto nelle vallate solcate dal Nestore e dal Tevere. Le colture maggiori sono:Tabacco, vite, olivo, cereali e ortaggi-frutteti (in particolare della tipica Pesca Marscianese, di dimensioni grandi e dal forte sapore dolce, a polpa bianca). I prodotti agricoli, abbondanti e con qualità elevata, fanno di Marsciano uno dei maggiori centri produttivi della regione.Tra le attività economiche più tradizionali, diffuse e attive vi sono quelle artigianali, come la lavorazione del lino, finalizzata alla realizzazione di tele caratterizzate da figure e temi presi dalla tradizione.[13]

Cucina[modifica | modifica wikitesto]

La cucina marscianese vanta un incrocio di tradizioni tra il ternano e il perugino. Molto apprezzata la cacciagione, con la Palomba alla Ghiotta ed il Cinghiale con il ragù in particolare, la tradizione culinaria vanta anche le cialde fatte con appositi ferri disegnati da fabbri.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Le amministrazione durante la Prima Repubblica (1946-1994) è stata sempre salda nelle mani del Partito Comunista Italiano, eccetto due parentesi negli anni '40 e '50 in cui il Partito Socialista Italiano venne eletto. Dopo la Liberazione dal Nazifascismo (Il 17 giugno) Domenico Briziarelli divenne il sindaco della cittadina appena liberata[14]. Alle prime elezioni democratiche in cui anche le donne poterono votare venne eletto il socialista Adolfo Bolli, che sostituì il collega Briziarelli, arrestato per motivi di ordine pubblico dopo un comizio. Dal 1944 i sindaci eletti sono i seguenti:

Primo cittadino Mandato Partito Carica
Inizio Fine
Sindaci eletti
1 Domenico Briziarelli 21 giugno 1944 5 ottobre 1946 Partito Socialista d'unità proletaria Sindaco nominato dal CLN.
2 Adolfo Bolli 6 ottobre 1946 17 luglio 1949 Partito Socialista d'unità proletaria Sindaco eletto con il 78,02% dei voti.
Domenico Briziarelli 18 luglio 1949 9 luglio 1950 Partito Socialista Italiano Sindaco sostitutore di Adolfo Bolli.
3 Renato Soccolini 10 luglio 1950 23 giugno 1955 Partito Comunista Italiano Sindaco eletto con il 86,71% dei voti.
Domenico Briziarelli 24 giugno 1955 5 giugno 1960 Partito Comunista Italiano Sindaco eletto con il 80,92% dei voti.
Renato Soccolini 6 giugno 1960 12 giugno 1965 Partito Comunista Italiano Sindaco eletto con il 85,87% dei voti.
Renato Soccolini 13 giugno 1965 2 giugno 1970 Partito Comunista Italiano Sindaco confermato con il 89,11% dei voti.
4 Franco Subicini 3 giugno 1970 12 giugno 1975 Partito Comunista Italiano Sindaco eletto con il 79,71% dei voti.
Franco Subicini 13 giugno 1975 9 giugno 1980 Partito Comunista Italiano Sindaco confermato con il 74,56% dei voti.
5 Luciano Capuccelli 10 giugno 1980 25 giugno 1985 Partito Comunista Italiano Sindaco eletto con il 84,02% dei voti.
Luciano Capuccelli 26 giugno 1985 11 luglio 1990 Partito Comunista Italiano Sindaco confermato con il 72,56% dei voti.
6 Mario Tiberi 12 luglio 1990 23 aprile 1995 Partito Comunista Italiano-Partito della Rifondazione Comunista Sindaco eletto con il 63,11% dei voti
Mario Tiberi 24 aprile 1995 26 giugno 1999 Partito della Rifondazione Comunista Sindaco confermato con il 60,98% dei voti.
7 Gianfranco Chiacchieroni 27 giugno 1999 13 giugno 2004 Democratici di Sinistra Sindaco eletto con il 55,23% dei voti.
Gianfranco Chiacchieroni 14 giugno 2004 22 giugno 2009 Democratici di Sinistra-Partito Democratico Sindaco confermato con il 82,44% dei voti.
8 Alfio Todini 23 giugno 2009 9 giugno 2014 Partito Democratico Sindaco eletto con il 52,93% dei voti.
Alfio Todini 10 giugno 2014 9 giugno 2019 Partito Democratico Sindaco confermato con il 53,38% dei voti.
9 Francesca Mele 10 giugno 2019 9 giugno 2024 Lega Sindaco eletto con il 63,30% dei voti.

Ballottaggi[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito i candidati sindaco sconfitti ai ballottaggi verificati dal 1946:

CANDIDATI SINDACO SCONFITTI AL BALLOTTAGGIO
Elezione Candidato Partito Note
Elezioni comunali 1999 Massimo Di Mario Partito della Rifondazione Comunista Sconfitto con il 44,77% dei voti
Elezioni comunali 2009 Sabatino Ranieri Partito della Rifondazione Comunista Sconfitto con il 47,07% dei voti
Elezioni comunali 2014 Sabatino Ranieri Marsciano Democratica Sconfitto con il 46,62% dei voti
Elezioni comunali 2019 Stefano Massoli Partito Democratico Sconfitto con il 36,70% dei voti

Linea temporale[modifica | modifica wikitesto]

Seggi elettorali (19 sezioni)[modifica | modifica wikitesto]

  • Marsciano centro (n. 1-2-3-4-5), comprendente i rioni di Via Larga, Tripoli, Ponte, San Francesco, Pallotta e Le Cantine.
  • Ammeto (n. 6-7)
  • Schiavo (n. 8) comprendente il rione Cerro.
  • Papiano (n. 9) comprendente Papiano Stazione e e contrada Caprareccia.
  • Cerqueto (n. 10) comprendente Morcella e Sant'Elena.
  • Castello delle Forme (n. 11)
  • San Valentino della Collina (n. 12) comprendente Olmeto.
  • Villanova (n. 13)
  • Badiola (n. 14)
  • Spina (n. 15) comprendente Monte Vibiano Vecchio, Mercatello e Sant'Apollinare.
  • Compignano (n. 16)
  • San Biagio della Valle (n. 17)
  • Castiglione della Valle (n. 18)
  • Migliano (n. 19)

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Politica[modifica | modifica wikitesto]

Marsciano dal 1944 al 2019 è stata governata dalla sinistra e dal centro-sinistra (Partito Socialista Italiano, Partito Comunista Italiano, Partito Democratico della Sinistra, Democratici di Sinistra e Partito Democratico). Nel corso del Secondo Novecento il PCI ha raggiunto più volte percentuali vicine al 90%. Nel corso di questo periodo non è mai servito il 2° turno (ballottaggio) per eleggere il primo cittadino. Renato Soccolini (1950/55,1960/70), Domenico Briziarelli(1955/60), Franco Subicini (1970/80), Luciano Capuccelli (1980/90) hanno vinto sempre al 1° turno, talvolta con numeri impressionanti. Nonostante la dissoluzione della tradizione comunista Mario Tiberi(PRC) vinse nettamente nel 1990 e nel 1995; spesso la contesa elettorale è stata tra centro-sinistra e sinistra radicale, come nel 1999, quando Gianfranco Chiacchieroni (DS) vinse con il 55,23% ai danni di Massimo Di Mario (PRC). Nel 2004 il sindaco uscente Chiacchieroni si affermò in maniera netta al 1° turno con l'82,44% dei voti contro lo sfidante Marco Regni(AN). Nel 2009 è subentrato Alfio Todini, esponente del PD, vincente con il 52,93% dei voti ai danni di Sabatino Ranieri(PRC). Nel 2014 il sindaco uscente Alfio Todini ha vinto al ballottaggio ai danni dello stesso Ranieri (Marsciano Democratica), con il 53,38% dei consensi. Il 9 giugno 2019 con la vittoria al ballottaggio della leghista Francesca Mele, che con il 63,30% dei voti supera Stefano Massoli (Partito Democratico) che ha ottenuto il 36,70% dei consensi, il centro-destra conquista Marsciano per la prima volta dopo essere stato sempre in minoranza; e per la prima volta dal 1944 la sinistra finisce all'opposizione dopo aver amministrato il comune per 75 anni.

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Maggior società calcistica del comune è la A.S.D. Nestor Calcio Marsciano, fondata nel 1904 e vantante quale maggior successo una partecipazione alla Serie D. Analogo risultato è stato raggiunto anche dall'A.S.D. Villabiagio, rappresentante le frazioni di Villanova e San Biagio della Valle, fondata nel 2001 e sciolta nell'estate 2018. Altri club dilettantistici marscianesi sono: Papiano S.Orsola, Via Larga Marsciano, Ammeto, Spina (prima categoria),Castello delle Forme (seconda categoria). Il futsal è invece appannaggio della Nestor Calcio a 5 (ex Osma calcio a 5) militante nella serie C2 regionale. La Nestor Calcio, in collaborazione con la società del Monte Castello Vibio, nel 2021, ha creato una squadra di calcio ad 11 femminile. Attualmente quest'ultima milita nel campionato di Eccellenza femminile regionale.

Per quanto concerne la pallacanestro, la sola squadra del comune è l'A.S.D. Nestor Basket Marsciano, di tradizione unicamente dilettantistica; stesso dicasi per la pallavolo femminile, rappresentata dal club Pallavolo Media Umbria Marsciano.

Sono presenti nel territorio municipale anche club di arti marziali, ciclismo e ginnastica artistica.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ https://www.tuttitalia.it/umbria/68-marsciano/statistiche/popolazione-eta-sesso-stato-civile-2023/
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Popolazione per età, sesso e stato civile 2023 - Marsciano (PG), su Tuttitalia.it. URL consultato il 22 maggio 2024.
  5. ^ Esondazione Nestore a Marsciano (12/11/2012), su youtube.com.
  6. ^ Cfr. la mappa relativa alle regioni climatiche in: AA. VV. Grande Atlante d'Italia De Agostini, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1987, pag. 235.
  7. ^ dati tratti da: en.climate.data.org
  8. ^ a b O. Guerrieri, Storia di Perugia, Perugia, Simonelli Editore, 1982, p. 153.
  9. ^ Marsciano ricorda i fratelli Ceci, 2014., su umbriajournal.com.
  10. ^ Marsciano, su Archivio centrale dello Stato, Ufficio araldico, Fascicoli comunali, busta 145, fascicolo 11341.
  11. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  12. ^ demo.istat.it, https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it.
  13. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 2, Roma, A.C.I., 1985, p. 14.
  14. ^ Sindaci di Marsciano, su isuc.alumbria.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Francesco Cavallucci, Marsciano, Milano, Electa, 1984
  • Pietro Caruso, Marsciano,le sue frazioni, la sua gente ieri,oggi e domani,La Vera Umbria, 1997
  • Gaetana Luchetti, Dal Verde al Giallo con Enzo Alessandri, Anna Budelli, Bruna Cai, Rosa Chioccoloni, Maria Cicioni, Clara, Maria e Silvana Ciculo, Bruno Domenichetti, F.lli Fagioli, F.lli Luchetti, Flavia Marconi, Maria Marinacci, Giuliana Massoli, Chiara Siena, Paola Silvi, Marina Velloni e Annunziata Zoppetti, Crace, 2013

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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