Giulio Saraudi

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Giulio Saraudi
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
Altezza182
Peso81 kg
Pugilato
CategoriaPesi mediomassimi
Termine carriera1968
Carriera
Incontri disputati
Totali 14
Vinti (KO) 9 (-)
Persi (KO) 1 (-)
Pareggiati 3 + 1 No Contest
Palmarès
 Olimpiadi
BronzoRoma 1960Pesi mediomassimi
 Europei
BronzoLucerna 1959Pesi mediomassimi
OroBelgrado 1961Pesi mediomassimi
 Mondiali Militari
OroBologna 1959Pesi mediomassimi
OroWiesbaden 1960Pesi mediomassimi
OroFort Dix 1961Pesi mediomassimi
 

Giulio Saraudi (Civitavecchia, 3 luglio 1938Civitavecchia, 19 aprile 2005) è stato un pugile italiano, vincitore della medaglia di bronzo ai Giochi olimpici di Roma, nel 1960, nella categoria dei pesi mediomassimi[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio del pugile Carlo Saraudi e fratello di Vittorio, cominciò a praticare la boxe nella "Pugilistica Civitavecchiese" palestra gestita da suo padre. Vinse il titolo italiano già nei novizi[1].

Carriera da dilettante[modifica | modifica wikitesto]

Giulio Saraudi (a sinistra) sul podio insieme a Cassius Clay ai Giochi Olimpici di Roma

Tra il 1958 e il 1964, Saraudi vinse per sei volte il titolo italiano dilettanti. Tra gli sconfitti in finale, il futuro campione europeo Piero Del Papa, nel 1961 e il futuro campione olimpico Cosimo Pinto, nel 1963[1]. Fu tre volte Campione mondiale militare (1959[2], 1960[3] e 1961[4]) e medaglia di bronzo ai Campionati europei di Lucerna del 1959.

Alle Olimpiadi di Roma batté al primo turno il pakistano Muhammad Safdar, con decisione unanime e ai quarti di finale l'argentino Luis Rafael Gargiulo, con verdetto favorevole di tre giudici a due.

Perse in semifinale dal plurimedagliato polacco Zbigniew Pietrzykowski[1] che, in finale, dovette arrendersi al diciottenne fuoriclasse Cassius Clay.

Nel 1961, Saraudi vinse anche il titolo europeo dilettanti, a Belgrado, battendo il plurimedagliato rumeno Gheorghe Negrea ai punti[1].

Avrebbe dovuto rappresentare l'Italia anche nella successiva Olimpiade del 1964, a Tokyo, ma fu scoperto a fumare, dopo aver vinto le selezioni di Orvieto dal trainer Natalino Rea che lo escluse dai giochi, spianando la strada a Cosimo Pinto, che poi vinse la medaglia d'oro[5].

Concluse la carriera dilettantistica con un record di 88 incontri disputati, 81 vinti, 5 persi e 2 pareggiati[1]. È uno dei pugili dilettanti italiani che ha vinto più trofei.

Carriera da professionista[modifica | modifica wikitesto]

Saraudi divenne professionista nel 1965 e rimase imbattuto per i primi dodici incontri. Tra i combattimenti vinti, occorre segnalare quelli contro i tedeschi Horst Benedens e Jürgen Blin, entrambi ai punti in otto riprese[1].

Perse l'imbattibilità il 24 aprile 1967, a Nottingham, contro il britannico Johnny Prescott[1].

Si ritirò nel 1968 con un bilancio di nove vittorie, tre pareggi, una sconfitta e un verdetto di no contest. Tale risultato lo conseguì contro l'ex campione europeo Giulio Rinaldi[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i Giulio Saraudi su Sport & Note
  2. ^ Campionati mondiali militari 1959
  3. ^ Campionati mondiali militari 1960
  4. ^ Campionati mondiali militari 1961
  5. ^ Orlando "Rocky" Giuliano, Storia del pugilato, Longanesi, Milano, 1982, p. 155

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