Ziu Paddori
Ziu Paddori | |
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Opera teatrale | |
Autore | Efisio Vincenzo Melis |
Titolo originale | Ziu Paddori |
Lingua originale | |
Genere | commedia in tre atti |
Composto nel | 1918 |
Prima assoluta | 1919 Teatro Politeama, Cagliari |
Prima rappresentazione italiana | 1919 |
Personaggi | |
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Ziu Paddori è una commedia in tre atti, in sardo campidanese, di Efisio Vincenzo Melis.
Ziu Paddori è l'opera teatrale probabilmente più nota in lingua sarda, ancora rappresentata da attori professionisti e dilettanti e ancora trasmessa in radio e televisioni della Sardegna. Da un secolo pezzo forte non solo delle filodrammatiche amatoriali, è stata rappresentata innumeri volte e pubblicata anche alla macchia a partire dalla prima edizione del 1919.[1]
Ziu Paddori è però anche il testo teatrale più noto e rappresentato di un repertorio popolare, colto e semicolto, che usa un patrimonio autoriale in sardo di parecchi altri autori più o meno noti, le cui opere sono tuttora rappresentate nell'isola, quali Antonio Garau e Michelangelo Pira.
Durante il Novecento ha dedicato molto a questa commedia e al personaggio di Ziu Paddori la famiglia di attori Figli d'arte Medas. I Paddoris più noti sono infatti Antonino Medas, Mario Medas e suo figlio Gianluca Medas (di Guasila, dove è attivo un Teatro Fratelli Medas), la cui madre e nonna, Rachele, recitò con successo il personaggio di Antioga, moglie di Paddori, nelle prime rappresentazioni cagliaritane del 1919 al teatro Politeama[2].
La popolare figura di Ziu Paddori, tipico pastore sardo tra Otto e Novecento, diventato quasi una maschera come quelle della commedia dell'arte[3], è stata spesso discussa da intellettuali sardi, come Francesco Masala, Michelangelo Pira, Giulio Angioni, Sergio Bullegas, a proposito della sua rappresentatività socio-culturale e identitaria sarda.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Cagliari, Il Nuraghe. Ma vedi per tutte l'edizione EdeS 1977, curata e prefata da Giulio Angioni).
- ^ Giulio Angioni, Introduzione a Ziu Paddori, EdeS 1977 cit., p. 5
- ^ Vedi per es. il disco Ziu Paddori/La ballata di Efisineddu, (Ariel, NF 508), di Benito Urgu, del 1964)
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Efisio Vincenzo Melis, Ziu Paddori. Commedia in tre atti, Cagliari-Sassari, EDeS, 1997 (a cura e con Introduzione di Giulio Angioni).
- Francesco Masala, Storia del teatro sardo, Quartu Sant'Elena, Alfa editrice, 1987, 2ª ed. 1990.
- Vito Biolchini, I Medas. Storia di una famiglia d'arte, Cagliari, Figli d'Arte Medas, 1996.
- Sergio Bullegas, Storia del teatro in Sardegna, Cagliari, Edizioni della Torre, 1998.
- Romina Pala, L'universo paremìaco di Ziu Paddori di E.V. Melis alla luce di un'analisi semantico-pragmatica, Tesi di dottorato in Filologia e Letterature del Mediterraneo Occidentale (Ciclo XIX), Università degli studi di Sassari http://eprints.uniss.it/1643/1/Pala_R_Tesi_Dottorato_2009_Universo.pdf[collegamento interrotto].
- Mario Medas, Medas istorias. Tra vita e teatro, con Introduzione di Giulio Angioni, Sassari-Cagliari, EDeS, 2013.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Ziu Paddori in Sardegna Digital Library [1]
- http://eprints.uniss.it/1643/1/Pala_R_Tesi_Dottorato_2009_Universo.pdf[collegamento interrotto] Proverbi in Ziu Paddori, tesi dottorato.
- Ziu Paddori ed Efisio Vincenzo Melis in La Grande Enciclopedia della Sardegna
- Ziu Paddori a Guamaggiore [2] Archiviato il 10 marzo 2016 in Internet Archive.