Zio Paperone e il deposito piramidale

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Zio Paperone e il deposito piramidale
fumetto
Lingua orig.italiano
PaeseItalia
TestiRomano Scarpa
DisegniRomano Scarpa (matite), Sandro Zemolin (chine)
EditoreArnoldo Mondadori Editore (prima edizione)
Collana 1ª ed.Topolino
1ª edizione27 febbraio 1977
Albiunico

Zio Paperone e il deposito piramidale è una storia a fumetti della Walt Disney, scritta e disegnata dal cartoonist italiano Romano Scarpa e inchiostrata da Sandro Zemolin, pubblicata per la prima volta sul numero 1109 di Topolino del 27 febbraio 1977.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

In seguito ad un controllo effettuato dai suoi nipotini, Paperone scopre alcune crepe nelle pareti del suo deposito. Decide allora di costruirne un altro, di forma piramidale, però. Il nuovo edificio indispettisce Rockerduck che si camuffa da mummia del faraone Rocksete II per convincere il rivale ad abbatterlo.

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

La storia è ricordata come una delle più note variazioni sul tema del Deposito di Paperon de' Paperoni.[1][2] L'autore ne ha sviluppato il «soggetto in maniera dinamica, quasi statunitense», con alcune vignette quadruple ad effetto.[2] La storia richiama Zio Paperone e i depositi gemelli, scritta da Carlo Chendi e Dick Kinney nel 1972, in particolare nell'idea che Rockerduck abbia un deposito simile a quello del rivale[2], concept che si sarebbe cementato nei decenni successivi.

Edizioni estere e ristampe[modifica | modifica wikitesto]

Negli anni seguenti la storia, pubblicata in edizione da 32 tavole, è stata ristampata in Italia ne I Grandi Classici Disney nel 1982 e, successivamente, in altre diverse pubblicazioni-raccolta, passando per la ristampa in Disney Big del gennaio 2012, sempre col titolo originale Zio Paperone e il deposito piramidale, fino alle ultime ristampe del 2014 ne Le grandi storie Disney - L'opera omnia di Romano Scarpa vol. 33 e del 2021 nel volume monografico sul deposito Disney Special Books Panini 2. [3]

All'estero è stata pubblicata in Brasile (O Depósito Piramidal, 2012), Danimarca (in forma ridotta a 15 tavole col titolo Pengepyramiden nel 1979 e in forma integrale col titolo En kringlet historie nel 2002), Finlandia (ridotta col titolo Pyramidi rahasäiliönä nel 1980 e integrale col titolo Rakennemuutoksen kourissa nel 2002), Germania (più ristampe su pubblicazioni differenti a partire dal 1982, con i titoli Die Pyramidenspeicher o Die Geldspeicher-Pyramide), Grecia (come Το χρηματοκιβώτιο Πυραμίδα nel 1979 e come Η Πυραμίδα! nel 1981), in Islanda (come Píramídageymirinn nel 2002), Norvegia (ridotta col titolo Den nye pengebingen nel 1979 e integrale col titolo Onkel Skrue får egen pyramide nel 2002), Paesi Bassi (Het piramide-pakhuis 2002), Spagna (El deposito piramidal 1980), Svezia (ridotta col titolo Den pyramidala skattkammaren nel 1979 e integrale col titolo Pyramidbingen nel 2002).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Alessia Musillo, Tutte le forme e gli stili (architettonici) del deposito di Paperon de' Paperoni, su ELLE Decor, 25 marzo 2021. URL consultato il 23 aprile 2023.
  2. ^ a b c Gianluigi Filippelli, Gli altri depositi: da Romano Scarpa al 3.0 millennio, su Lo Spazio Bianco, 12 gennaio 2018. URL consultato il 23 aprile 2023.
  3. ^ Zio Paperone e il deposito piramidale (I TL 1109-B) | I.N.D.U.C.K.S., su inducks.org. URL consultato il 17 agosto 2023.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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