XVII Cippo Miliare della Via Traiana Nova

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Il XVII cippo miliare della Via Traiana Nova costituisce uno dei pochi ritrovamenti che permettono di ricostruire il tracciato di questa importante via, voluta dall'Imperatore Traiano nel 108 d.C., per collegare Bolsena (Volsinii Novi) ai confini del territorio di Chiusi (Clusium).

Il miliare fu rinvenuto da alcuni coloni di Fabro, Nicola Fuccello, Raffaello Dragoni e Mariano Sacco,526 metri a nord-ovest del podere Polvento, in un luogo all'epoca proprieta' della parrocchia di S. Martino di Fabro. Il miliare oggi è conservato all'interno del portico del Museo dell'Opera del Duomo di Orvieto.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

XVII Cippo Miliare della Via Traiana Nova

Il miliare è un cilindro monolitico di travertino, rastremantesi verso l'altro, ed ha un'altezza di 160 cm. Poggia su una base quadrangolare di dimensioni 31x57x58 cm. Sulla sua superficie sono presenti tre iscrizioni.

La prima iscrizione[modifica | modifica wikitesto]

La prima iscrizione è databile al 108 d.C., momento in cui fu aperta la strada. In essa è riportato: il nome dell'imperatore Traiano ed il percorso della strada, da Volsinii Novi ai fines Clusinorum, i confini dell'ager chiusino e il miliare corrispondente, ossia il 17°.

IMP. CAES./DIVI NERVAE F./ NERVA TRAIANUS/ AUG. GERM. DACIC./ PONT. MAX. TRIB. P. XII/ IMP. VI CO.S. V P P/ VIAM NOVAM TRAIAN. A VOLSINI AD FINES/ CLUSINORUM FECIT/ XVII

La seconda iscrizione[modifica | modifica wikitesto]

La seconda iscrizione è databile al 305-306 d.C., periodo successivo all'instaurazione della Tetrarchia. In essa, infatti, sono citati Costanzo Cloro e Galerio Massimiano Augusti, Diocleziano e Massimino Augusti Anziani, e Severo (il cui nome è stato cancellato) e Massimiano Daia Nobili Cesari.

DDD NNN/ COSTANTIUS ET [GALERIUS?] MAXIMIANUS/ AUG. ET/ DIOCLETIANUS/ ET MAXIMIANUS/ SEN. AUG. ET/ [SEVERUS ET] MAXIMINUS/ NOB. CAES. ET/ [...] S/ MIL XVII

La terza iscrizione[modifica | modifica wikitesto]

La terza iscrizione, invece, riporta unicamente il nome di Costantino, definito dalla formula “creato per il bene del genere umano”, che testimonia la presa del potere assoluto da parte dell'imperatore e la connotazione cristiana universale del messaggio.

BONO/ GENERIS HUMANI/ CREATI/ IMP. D N/ COSTANTINI/ /PERPETUI/ SEMPER/ AUG. XVII

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • R. Bianchi Bandinelli, Fabro: scoperta di un cippo miliario della via Nova Traiana, in “Notizie degli Scavi” serie V, 1925, fasc.1-2-3, pag. 36
  • E. Martinori, Via Cassia (antica e moderna) e sue deviazioni, Roma, 1930
  • W. Harris, The Via Cassia and the Via Traiana Nova between Bolsena and Chiusi in “Papers of the British School at Rome” (1965) vol. XXXIII, pag. 113-133
  • B. Klakowicz, Il Contado Orvietano, parte seconda. I terreni a Nord, Roma, L'Erma di Bretschneider, 1977, pp. 42-44.
  • A. Mosca, Via Cassia. Un sistema stradale romano tra Roma e Firenze, Roma, L.S. Olschki, 2002, pag. 127 e seg.
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