Wikipedia:Bar/Wikipedia e l'Era Glaciale

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Wikipedia e l'Era Glaciale[modifica wikitesto]

cb La discussione proviene dalla pagina wikipedia:bar.
– Il cambusiere --[Twice28.0 / talk] 00:36, 8 feb 2006 (CET)[rispondi]

Ciao a tutti, scusate la lunghezza, ma si tratta di un argomento di interesse generale che tocca da vicino wikipedia.

...ci sono diversi scienziati e ricercatori che non smettono di lanciare messaggi di allarme riguardanti pericoli per il nostro clima, ere glaciali in avvicinamento, ecc. In effetti l' ultimo tzunami ha rotto un dogma che molti altri fisici si rifiutavano di accettare, ovvero che la terra potesse cambiare la sua inclinazione dell'asse... si é spostato solo di 5 cm, ma lo ha fatto e per un "semplice" terremoto. Un altro scienziato poche settimane fa, ha detto che oramai è tardi per fare qualche cosa, quindi tanto vale prepararsi al peggio e scrivere una enciclopedia su carta duratura (non acida) che verrà utilizzata dai posteri per ricostruire la nostra società.

Saró pessimista, ma gli ultimi tifoni, uragani, terremoti, mi hanno convinto che qualche cosa potrebbe succedere davvero nei prossimi anni. Tra l'altro se scoppiasse una guerra atomica nei paesi orientali (iran vs israele per esempio), penso che un lungo inverno atomico non ce lo leva nessuno.


Recentemente, il fondatore di wikipedia ha lanciato un progetto per la stampa su carta, di wikipedia da distribuire ai paesi in via di sviluppo, e tutto questo mi ha dato l'idea:

perchè non facciamo una wikipedia (o meglio degli articoli) per "i sopravvissuti" con dentro tutto il necessario per arrivare ad avere ad esempio, una società organizzata per lo meno a livello medioevale? Ovvero, metallurgia di base, pastorizia, agricoltura, medicina di base, e tutto quello che potrebbe servire ad un gruppo di sopravvissuti con tanta voglia di vivere, ma con scarsissime conoscenze generali? Magari sono ingenieri ed architetti, ma potrebbero benissimo ignorare come mungere una vacca o riconoscere i minerali da cui estrarre il ferro o il rame. Una volta raggiunto un buon livello si potrebbe esportare in files pdf in modo che chiunque possa stamparlo su carta di cotone o altro materiale duraturo.

paolo c.


Stiamo veramente impazzendo!!! --Nick1915 - all you want 14:48, 4 feb 2006 (CET)[rispondi]

Pensiamo positivo e per il presente... Non facciamo di tutta un'erba un fascio. Continuiamo a vivere tranquilli, senza porci questo genere di pensieri catastrofici. Già ci sono tante teorie e leggende a fomentarci tali interrogativi. Wikipedia vivrà nel web finchè il Mondo lo vorrà.--Leoman3000(non sono un utente problematico...) 14:52, 4 feb 2006 (CET)[rispondi]

Caro Paolo c., se non è uno scherzo, registrati che ne riparliamo -- @ marius 15:00, 4 feb 2006 (CET)[rispondi]

Per la cronaca: paolo c. riprende e adatta a Wikipedia l'appello lanciato da James Lovelock nel suo ultimo libro. Non credo sia quindi uno scherzo. Svante T 15:06, 4 feb 2006 (CET)[rispondi]


Non so il perché, ma a me piace molto l'idea di Paolo (e poi...anche con tutti gli scongiuri del mondo...non si sa mai!). Più che l'enciclopedia però se ne dovrebbe occupare un progetto più specifico, una sorta di "sopravvivipedia" che in formato tascabile potrà risultare utile in tutti i casi di pericolo, non solo post-atomico o glaciale ma anche consigli utili in caso di seppelimento da slavina, incendio, naufragio e (quando è possibile) con spiegazioni scientifiche del perché è meglio comportarsi in quel modo. Vi sono tante trasmissioni che trattano questo genere di cose e sono davvero interessanti. Poi sapersi costruire un arnese o un rifugio con mezzi estremi mi potrà tornare utile quando presto diventerò nulla-tenente.--K-Sioux 15:27, 4 feb 2006 (CET) Se una civiltà arriva a spazzarsi via con le proprie mani, perchè ha usato le atomiche, oppure perchè è troppo stupida per capire che cio che fa altera notevolmente il clima che senso ha fornire gli stessi presupposti agli eventuali sopravvissuti? Tanto vale lasciare che sti sopravvissuti si creino da soli altri modi di vivere senza essere influenzati da noi. Magari senza i nostri consigli riescono a combinare qualcosa di meglio--ConteZer0 15:45, 4 feb 2006 (CET)[rispondi]

Se ho capito bene una specie di "manuale delle giovani marmotte sopravvissute"? - Ilario (0-0) - msg 16:08, 4 feb 2006 (CET)[rispondi]

I cugini d'oltralpe lo stanno già facendo!: fr:Portail:Savoir-faire. ;) --Lilja 16:55, 4 feb 2006 (CET)[rispondi]

Il fatto che i francesi lo facciano non significa che abbia qualcosa a che vedere con Wikipedia... infatti per esempio ho visto l'articolo sulla panificazione (a partire da un link nel loro portale) e mi sembra che non abbia un contenuto enciclopedico e sia più qualcosa per un ricettario su Wikibooks (che forse i francesi non hanno?). A parte questo l'idea è interessante, da ampliare in altra sede: mi sembra che esista un wiki apposito, forse su Wikicities, ma non riesco più a trovare l'indirizzo (era di sicuro in lingua inglese). --McGonnell (Scrivimi) 17:06, 4 feb 2006 (CET)[rispondi]

Al prossimo diluvio Noé sarà francese :) A parte gli scherzi. IMHO un caso del genere potrebbe essere proposto tra i progetti paralleli perché, se ho capito bene, si tratta di manualistica. Forse potrebbe andare con Wikibooks? - Ilario (0-0) - msg 17:24, 4 feb 2006 (CET)[rispondi]
Su Wikibooks vedrei bene anch'io un "Manuale di sopravvivenza". -- PietroDn 19:06, 4 feb 2006 (CET)[rispondi]

Se scoppiasse una guerra nucleare tale da spazzare via la nostra civiltà pensate seriamente che i server che ospitano wikipedia continueranno tranquillamente a funzionare? Di libri di sopravvivenza ce ne sono un già un visibilio ed ai sopravvissuti non resterà che entrare in una biblioteca comunale ancora in piedi e cercare... (questo non vuol dire che un wikilibro sulla mungitura della mucche ci starebbe male, solo non aspettate me per scriverlo :-P --J B 09:31, 5 feb 2006 (CET)[rispondi]

beh, la rete da cui è nata internet è stata progettata per resistere ad un attacco nucleare sovietico, quindi dovrebbe... --lucha 12:36, 5 feb 2006 (CET)[rispondi]
una cosa è la rete in quanto tale (dove tra l'altro basta tranciare i cavi transatlantici per seprare i continenti...) ed una cosa sono i server di wikipedia --J B 10:23, 6 feb 2006 (CET)[rispondi]


---> utente Paolo c. Scusate ma non ho ancora imparato la sintassi di wikipedia, magari poi me la studio  :) Rispondo a qualche domanda:

Sono Ottimista e so che non arriveremo a punti troppo pericolosi per il genere umano, ma bisogna pur sempre avere un piano B pronto ad entrare in azione no?

Riguado al fatto nel caso peggiore internet non esisterebbe più, pensavo semplicemente di stamparlo (prima) su carta in modo da essere indipendente dall'energia elettrica.

È vero che se noi fossimo cosí stupidi da distruggere tutto sarebbe meglio che i superstiti non seguissero le nostre orme, ma è anche vero che nelle prime fasi farebbe molto comodo una enciclopedia della sopravvivenza... poi decideranno da soli quali strade prendere.

Bello il sito dei cugini francesi, non è male la loro visione. Si potrebbe copiare il alyout e tradurre in italiano/spagnolo/inglese i loro testi da integrare poi con i nostri.


Tenete conto che questo eventuale libro di sopravvivenza sarebbe ORO nelle mani di una persona del terzomondo. WikiPedia cosí come è ora, è una enciclopedia, con tutti i pregi ma anche i difetti. Una enciclopedia spiega a grandi linee come funziona un dato oggetto una teoria ecc, ma non entra nel dettaglio rendendola di fatto quasi inutile a quelle persone che volessero per esempio costruire un pozzo a mano, cucire una ferita sanguinante o costruire una casa in legno o semplicemente conservare alimenti per sopravvivere alla stagione fredda.

Ho visto che ci sono persone interessate, altre un po' scettiche, altre contrarie: Vi esorto a ripensare alla mia idea. Non è tanto dissimile da quello che cè già, in fondo si tratta di creare una serie di articoli un po' più approfonditi dal punto di vista pratico e manuale. non serve neppure avere un wiki separato, basta creare una nuova sezione.

Ciao, Paolo c.

Caro Paolo. Ti cito: non serve neppure avere un wiki separato. Secondo me è proprio qui che ti sbagli: crea un nuovo wiki (a parte il fatto che credo esista già anche se non trovo il link). Questo esce dagli scopi di wikipedia (che è e rimane un'enciclopedia e non un manuale di sopravvivenza). Nessuno ti vieta di creare un sito web tradizionale o un wiki in cui mettere un manuale di sopravvivenza (è un'ottima idea, se lo fai magari collaboro!) ma questa non è la sede giusta per questo tipo di progetti. --McGonnell (Scrivimi) 18:43, 7 feb 2006 (CET)[rispondi]
Io invece sarei favorevole a creare un portale del giovane postapocalittico, come su fr.wiki. Mi sembra un'idea interessante anche se non del tutto conforme con quanto al momento si ritiene sia o debba essere Wikipedia. In fondo si tratta solo di approfondire un po più dal punto di vista pratico alcune voci già presenti. HILLContattami 23:16, 7 feb 2006 (CET)[rispondi]
Né interessato, né scettico. Solo osservatore pre-apocalittico preparato al post-apocalittico ^^ --[Twice28.0 / talk] 00:49, 8 feb 2006 (CET)[rispondi]

«Un essere umano deve essere in grado di cambiare un pannolino, pianificare un'invasione, macellare un maiale, guidare una nave, progettare un edificio, scrivere un sonetto, tenere la contabilità, costruire un muro, aggiustare un osso rotto, confortare i moribondi, prendere ordini, dare ordini, collaborare, agire da solo, risolvere equazioni, analizzare un problema nuovo, raccogliere il letame, programmare un computer, cucinare un pasto saporito, battersi con efficienza, morire valorosamente.
La specializzazione va bene per gli insetti
»

Ho l'impressione che stiamo inquadrando il problema in modo sbagliato. Non credo che un manuale di sopravvivenza in italiano o inglese (o anche francese, con buona pace dei cugini) servirebbe a molto, ma dovremmo scriverlo in Swahili, o, ancora meglio, in linguaggio Papua, perchè le zone che si salverebbero, e quindi potrebbero ricominciare, sarebbero quasi certamente nell'emisfero sud e non in quello nord Klaudio 22:33, 8 feb 2006 (CET)[rispondi]


Ciao ragazzi, mi inserisco nella vostra interessantissima discussione.Trovo intelligente il discorso di Paolo, che mostra di essere persona realista e bene informata.Non è un segreto che grandi cambiamenti climatici stiano minacciando il pianeta, tempo fa lessi su www.effedieffe.com un articolo in cui si citavano studi governativi inglesi ed americani sul futuro climatico globale.Non è un segreto che le prime 5 nazioni al mondo stiano riprendendo alla grande il loro riarmo.Non è un segreto nemmeno il fatto che la Norvegia ha costruito una sorta di Arca di Noè della flora, rinchiudendo in un bunker nell'Artico una varietà incredibile di semi destinati ai sopravvissuti del futuro.Sembra che gli scandinavi temano stravolgimenti politici o climatici e si stiano premunendo.

Tempo fa in un blog parlai con delle persone di dove e come fuggire in luoghi sicuri in caso di esplosione nucleare, ma non ricevetti risposte precise, se non qualche vago richiamo alla enorme letteratura che è stata prodotta in passato su questi luoghi di rifugio.Se qualcuno sa qualcosa è pregato di scrivere.Personalmente ritengo che il mondo sia per svariate ragioni in pericolo e ricordo le parole di Churchill, il quale disse che a poche generazione è stata concessa la fortuna di non combattere una guerra.Attenzione: non è mai esistito un periodo di intenso riarmo culminato con una pace duratura e senza alcun conflitto, lo dice la Storia! Esistono molti siti interessanti sul nucleare, ma penso che in futurovedremo altre armi e forme di controllo delle masse: penso alla nanotecnologia, in grado di inserire nei ns corpi degli elementi utili al controllo, penso all'HAARP (per chi non la conoscesse consiglio di documentarsi), oppure all'arma elettromagnetica, capace di scatenare un'onda d'urto devastante che corre sulla superficie terrestre.Alcune armi sono state testate in piccolo nei recentissimi conflitti mediorientali.Si tratta di una evoluzione tecnologica senz'altro affascinante ma anche terribilmente pericolosa. Credo che il nucleare sia un pericolo marginale, mi preoccupano più la guerra biologica, elettromagnetica e il controllo delle masse con metodi illegali.