Wikipedia:Bar/Milano candidata per Wikimania

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Milano candidata per Wikimania

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La candidatura di Milano per Wikimania 2006 è diventata uffciale.

Questa sera (domenica 2 ottobre) si terrà una riunione per decidere dove verrà fatta la prossima WikiMania.

Tutte le persone che vorrebbero e sarebbero in grado di collaborare all'organizzazione dell'evento (nel caso sia assegnato a Milano) sono pregati di aggiungere il proprio nome nell'apposita sezione (preferibilmente prima delle ore 20:00 22:00 ora italiana di oggi) AnyFile 12:02, ott 2, 2005 (CEST)

Sono state scelte come finaliste Toronto e Boston.

Frieda (dillo a Ubi) 01:06, ott 3, 2005 (CEST)

Peccato! Vista la tendenza a candidare solo città con la vocale o (Boston, Toronto, London) per l'anno prossimo proverei con Codogno ... --Marco Bonavoglia 11:22, ott 3, 2005 (CEST)

La motivazione ufficiale della bocciatura è la distanza tra gli "alloggi" e le sale conferenze. Ci sono due possibilità: o dietro questa motivazione si cela la motivazione reale, ovvero la volontà di tenere Wikimedia 2006 in un altro continente (che personalmente trovo giusta), oppure questo sarà un limite anche se si decide di riprovarci per il 2007 (e qui sarei d'accordo a tentare), quindi bisogna pensare a cercare (se esistono) soluzioni che risolvano questo aspetto. --Snowdog 12:52, ott 3, 2005 (CEST)

Mah, se devo essere sincero l'esclusione mi ha un po' intristito. E non perché siamo stati esclusi (nonostante il grande lavoro di Frieda e Civvi). Da una parte mi ha deluso la motivazione (se il problema è la distanza sale-alloggi, NESSUNA città italiana è adatta per Wikimania). Dall'altra la "Shortlist of three potential cities for Wikimania 2006" prevedeva - per l'appunto - tre scelte, invece delle due tirate fuori. Mi sembra un po' un "piegare" le regole ai bisogni. Io sono un complottista: scegliere una europea Londra o Milano e permetterle di "raffinare" e risistemare le proprie proposte era un grosso problema?
--Gatto Nero - (ho bisogno di una vacanza...) 13:21, ott 3, 2005 (CEST)
Quello della distanza tra alloggi e conferenze anche a me sembrava un grosso gap (diverso sarebbe stato se le conferenza si tenevano alla fiera), ma pensavo che i wikipediani avrebbero preferito passeggiare un po'. -- Ilario (0 0) - msg 13:26, ott 3, 2005 (CEST)
Sarebbe stato veramente così "politicamente scorretto" dire che la motivazione "vera" era tenere la conferenza in Nord America? Anche perché, una soluzone al problema della distanza tra alloggi e sede della conferenza sarebbe organizzare un sistema di bus-navetta che porti la gente alla conferenza alla mattina e la riporti indietro alla sera, in molte conferenze si adotta questa soluzione... poi c'è comunque la metropolitana se qualcuno vuole andare in altri orari. D'altra parte, se la motivazione vera fosse quella di Snowdog, l'approverei in pieno e l'avrei messa come ufficiale. --Cruccone (msg) 13:44, ott 3, 2005 (CEST)

Le motivazioni ufficiali sono, come dice il termine stesso, ufficiali.
Continuo a sostenere che avere il dormitorio non nella stessa sede del convegno sia un pregio: a FF è stato sicuramente comodo, ma è anche claustrofobico.. 3 o 4 giorni senza uscire da un posto se non per cena.. fate voi. In ogni caso l'ho fatto presente a una persona della commissione che mi ha argutamente fatto notare "Vero, ma perché non l'avete segnato tra i punti di forza della vostra proposta?". Terrò presente per il prossimo anno ;-)

Frieda (dillo a Ubi) 13:52, ott 3, 2005 (CEST)
I punti di forza, in confronto a Boston, erano un po' deboli. Consideriamo che Boston ha anche messo che le unioni gay in Massachussets sono legali: "Gay marriage is legal in Massachusetts, so while you're here why not marry you someone you love?". Un po' babbea la commissione nel giudicare... ed ecco il vero motivo per cui abbiamo perso. Io tra i punti di debolezza del MS avrei messo la sicurezza (e sarò co....ne ma la cosa l'ho inserita nella pagina di candidatura di Boston)!!! -- Ilario (0 0) - msg 13:58, ott 3, 2005 (CEST)
Vabbè, potevamo mettere come "pro" "La sciura Lina è tanto una signora simpatica". Che c'entrano i matrimoni gay? La prossima volta mettiamo che si mangia decisamente meglio che a boston. --Gatto Nero - (ho bisogno di una vacanza...) 14:14, ott 3, 2005 (CEST) (e detto questo sto zitto, che me la sto prendendo troppo a cuore :D )

LOL, vero.. a Milano non saprei mica dove trovare una veganpizza :-D Frieda (dillo a Ubi) 15:13, ott 3, 2005 (CEST)


Potremmo chiedere ai bostoniani di mandarcene una. O almeno la ricetta! Io a questo punto fremo dalla voglia di assaggiarla... --Gatto Nero - (ho bisogno di una vacanza...) 15:23, ott 3, 2005 (CEST)
fai una pizza alle verdure senza mozzarella e sei a posto. --.mau. 15:28, ott 3, 2005 (CEST)

I bus navetta sono una bella idea ma si pagano. A parte altre considerazioni, la vera differenza è che a Milano la Fiera ti fa un preventivo da 75.000 euro + IVA, a Boston l'Università di Harvard (niente meno) ti dice "venite qua pensiamo noi a tutto". Non c'è gara. Se riproviamo per il 2007 bisogna tenere ben presente queste cose, l'entusiasmo serve ma non basta (però almeno questo aspetto è stato molto apprezzato). Quindi, considerate le possibilità di ottenere qualcosa a gratis in Italia (scusate il pessimismo), la prima cosa da fare è cercare sponsor che coprano i costi. --Snowdog 16:32, ott 3, 2005 (CEST)

Tutto vero tutto corretto. A parte la vegan pizza che mi disgusta alquanto la domanda da porsi è "che gli frega ad 'arvard di spendere tutti 'sti soldi/tempo/risorse per wikimania?". Al di là del fatto che ci saranno agganci conoscenze ecc ecc. resta il fatto che difficilmente Harvard lo faccia per questioni di umana benevolenza, è quindi probabile che il mondo accademico statunitense sia interessato a tutto il discorso dell'open content e argomenti correlati. Ora, la domanda sorge spontanea, e al mondo accademico italiano? frega nulla? se non frega nulla bisogna interessarceli, quindi IMHO il fronte su cui iniziare a lavorare è quello delle università. No? Io a questo punto tifo Harvard perché presentarsi in una qualsiasi università di una qualsiasi città e dirgli che "harvard l'ha fatto gratis" è già un bel punto di partenza. MHO, as usual --Civvì 17:11, ott 3, 2005 (CEST)

La mia considerazione del mondo accademico italiano è abbastanza bassa. Credo che anche i soldi di cui dispone una qualsiasi università italiana per queste iniziative non siano paragonabili a quelli della più sfigata delle università statunitensi. Se in Italia c'è qualcuno interessato all'open content, dovremmo guardare a qualche dipartimento di informatica. E' curioso comunque notare che l'invito di Harvard (se non erro) è arrivato dalla facoltà di legge. --Snowdog 17:24, ott 3, 2005 (CEST)

Se non erro, al politecnico di Torino c'era Meo che cercava di lanciare pesantemente queste cose, e forse lì un po' di soldi (e/o di agganci per sponsor) ci sono. --.mau. 17:30, ott 3, 2005 (CEST)
Io conosco una persona (docente) che si occupa di queste cose (filosofia open) all'Università di Bologna, ma ovviamente le risorse non sono pragonabili a quelle di altre università (italiane e sopratuto straniere). --Sigfrido(evocami) 17:47, ott 3, 2005 (CEST)

@Snowdog: non è tanto curioso. L'open content "apre" diversi fronti giuridici, privacy (come sappiamo bene) e diritto d'autore (come invece "non" sappiamo perché non ci capisce niente nessuno).... ;-) --Civvì 17:59, ott 3, 2005 (CEST)

Il discorso alle Università potrebbe anche interessare ma il problema sono le casse delle università eppoi ho visto la bella differenza tra le università italiane e quelle straniere: fuori l'Italia almeno ti ascoltano, poi non fanno niente, ma almeno hai detto la tua. -- Ilario (0 0) - msg 18:36, ott 3, 2005 (CEST)