Utente:Vale04112006/Sandbox

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Pandola
comune italiano
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Provincia Salerno
Comune Mercato San Severino
Amministrazione
Data di istituzione26 luglio 2018
Territorio
Abitanti876
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+1
PatronoSant'Anna
Giorno festivo26 luglio

Pandola (Pand'l in dialetto locale) è una frazione del comune di Mercato San Severino in provincia di Salerno.

Geografia fisica

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Pandola confina ad est col torrente Solofrana e ad ovest con la collina “ il Palco”. Giace proprio alle pendici del castello dei Sanseverino. Dista qualche chilometro dal comune del quale è frazione.

In un documento antico il paese è descritto come un casale con un territorio adatto alla piantagione delle viti e dei gelsi, e dove vi sono coltivati anche gli ortaggi. Il paese è ricco di vicoli, ma il più caratteristico è sicuramente Casa d’Auria.

Casale situato in pianura ai piedi del castello del Parco, a meno di 500 metri dall’antica Rota, è costruito quasi interamente sulla direttrice di traffico dei due Principati.

Il censimento del 1815, che accorpa nel rilevamento i due limitrofi casali di Pandola e Acigliano, attesta la presenza di 886 abitanti che allora vivevano in 148 case con una media di 6 persone per abitazione. Questo indice di affollamento abitanti/case risulta essere il più elevato rispetto agli altri centri dell’intero comune.

La struttura urbana di Pandola presentava costruzioni articolate per buona parte su due piani – 153 stanze sottane e 120 soprane – distribuite prevalentemente tra la fascia delle case medie (48,7% ) e quelle povere (36%). Solo il 3,3% era costituito da tuguri, il 12% da case signorili. Tra quest’ultme spiccavano per la loro consistenza due abitazioni, censite nella seconda classe, rispettivamente formate da 14 e 20 vani, veri e propri isolati, appartenenti alle famiglie benestanti Amato e Guerrasio. In particolare la casa del possidente Guerrasio, è costruzione di notevole interesse artistico ancor oggi visibile , anche se semidistrutta dal sisma del 1980.

Il tessuto urbano del casale era formato nel 1817 da 97 abitazioni delle quali 58 appartenevano a bracciali, coloni e possidenti, 23 ad artigiani e commercianti, solo 5 a professionisti ( 2 parroci, 1 sacerdote, 1 levatrice ed 1  speziale), 6 erano le case titolari non qualificate e di forestieri, mentre 3 appartenevano a Enti ecclesiastici. La fisionomia Urbana era caratterizzata quindi,  dalla prevalenza di abitazioni media appartenenti a ceti sociali quasi esclusivamente legati all’agricoltura. il numero delle case era destinato ad aumentare nel 1881 se ben conteranno 147.

L’interno dell’abitato si articolava in diverse strade comunali: Via Sarno, Via Castello, Via Guerrasio, Via Spirito Santo, Casa Sica e vicolo Storto, che diramandosi trasversalmente dalla via delle Puglie conducevano alle pendici del colle Cerrella. Altre come via Madonna del Soccorso e San Magno collegavano Pandola ad Acigliano in alternativa alla trafficata via dei Due Principati. Tra le vicinali, poi, via Pandola conduceva alla Chiesa di Santa Croce, sulle sommità del colle omonimo; via Colombara all’attuale ferrovia e via del Molino portava ad una località denominata Starza, ancor oggi sede dell’attività molitoria della zona. Via Fiume, infine, si dipartiva dall’abitato, intersecava i due corsi d’acqua Solofrana e San Rocco, poco distanti e terminava accanto alla piccola Cappella settecentesca di San Rocco.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Pandola è un borgo nei pressi di Mercato San Severino.

Luoghi d'interesse sono: Palazzo Sica, Palazzo d'Auria, la Parrocchiale, la Chiesa del Carmine e la Chiesa di San Gerardo.

  • Chiesa Madre e Parrocchiale di Sant'Anna e Madonna della Libera: Della Chiesa Madre di Pandola si ha notizia per la prima volta da un inventario del 1563 relativo ai beni posseduti. All’epoca doveva assolvere alla funzione di ospedale e di monte dei pegni (alla stregua di S. Giacomo di Cervito) poiché nell’inventario in questione sono riportate voci per elemosine di pane, per “tante cose di spieziaria”, per visite ai confratelli infermi, per “impronto” ad un povero confratello. Nell’anno successivo mantiene un ospedale con due letti per i pellegrini. Nella visita pastorale del 1564 si menziona “una cappella di confraternita di S. Maria della Libera. Nel 1577 viene eretto l’ospedale annesso alla congrega. Nella visita pastorale del 1760 la confraternita è governata da mastri laicali ed è soggetta alla curia arcivescovile di Salerno. Tra i governatori di spicco si ricorda il patrizio D. Giovan Battista Correale (1728), famiglia feudataria di Pandola. La struttura architettonica di S. Maria della Libera ricorda la chiesa del Gesù a Roma. La facciata è caratterizzata da quattro lesene interrotte dal timpano superiore. Al di sotto del timpano è situato un finestrone a forma di ellisse, mentre le  estremità presentano due eleganti volute che scendono fino al piano del primo cornicione. Le sue dimensioni (navata compreso l’abside) sono di m 16x7,5, le sei nicchie laterali misurano ciascuna m 4,5x1,3, il salone della Congrega  (nuova chiesetta votiva dedicata a S. Anna) m 15,5x6,6. Il campanile è staccato dalla chiesa. Particolarmente venerata è un’immagine che richiama la famosa S. Anna settecentesca di scuola napoletana. S. Maria della Libera oggi è nota col titolo di S. Anna. Pesantemente danneggiata durante il sisma del 1980, recentemente è stata restituita all’antica bellezza.
  • Chiesa della Beata Vergine del Carmine: Oggi la sede della Congrega di S. Fortunato è presso una chiesa costruita nel 1866 da alcuni frati francescani, che, dopo la soppressione del convento di S. Antonio di Mercato S. Severino, si trasferiscono a Pandola. La chiesa è intitolata alla Madonna del Carmine.L’attuale chiesa di S. Fortunato è formata da un unico ambiente. Il campanile è costituito da un corpo sormontato sul prospetto portante due campane. Attualmente la Chiesa è chiusa al culto.
  • Chiesa di San Gerardo: Chiesetta oggi privata. Sorse nel 1700 con il titolo di "Spirito Santo". Nel 1980 fu gravemente rasa al suolo dal sisma del 1980. E' stata ricostruita per volere della Parrocchia di Pandola. Oggi la Chiesetta è dedicata a San Gerardo.
  • Cappella della Santissima Croce e Maria Addolorata al Monte: Antica Cappella situata sul Monte Santa Croce. Sorse nel 1914, distrutta dal sisma, è stata ricostruita nel 2000.
  • Cappellina della Madonna di Lourdes: Cappella votiva del 1950 sita in Piazzale Lourdes.