Utente:Ugo II

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Bruno Misefari nacque a Palizzi, in provincia di Reggio Calabria, il 17 gennaio 1892. Fratello di Enzo Misefari. Studente a Reggio Calabria, nel 1911 fondò la Federazione giovanile socialista, svolgendo attività di propaganda contro la guerra di Libia. Arrestato nel marzo 1912 per la sua lotta antimilitarista, fu condannato a due mesi di carcere. Essendosi rifiutato, nel 1915, di partecipare al corso allievi ufficiali a Benevento fu condannato a quattro mesi di carcere militare. Appena scontata la pena, per aver tenuto una conferenza antimilitarista presso il Circolo dei ferrovieri di Reggio Calabria, fu condannato ad altri sette mesi da scontare nel carcere di Acireale. Destinato a partire per il fronte, disertò, rifugiandosi in Svizzera, dove fu arrestato dalle autorità elvetiche e condannato a sette mesi di carcere a Zurigo. Risale a questo periodo il contatto epistolare con la famiglia Zanolli. Riuscì a ottenere un passaporto per la Germania e, a Stoccarda, entrò in contatto con Clara Zetkin e Vincenzo Ferrer. Grazie a un'amnistia, nel novembre 1919 poté tornare in Italia. L'anno successivo, eletto segretario della Camera del lavoro di Taranto, guidò uno sciopero di tre mesi per la riapertura del cantiere navale; nel 1921 si impegnò nel napoletano per la campagna a favore degli anarchici Sacco e Vanzetti. Nello stesso anno sposò Pia Zanolli. Nel 1923 si laureò in ingegneria a Napoli, allontanandosi progressivamente dall'attivismo politico. Il 24 dicembre 1924 fondò un giornale libertario, «L'Amico del popolo», che dopo il quarto numero fu soppresso dalle autorità. Il 22 settembre 1925 Misefari fu tenuto agli arresti a Reggio Calabria per venticinque giorni, insieme ad altri intellettuali di sinistra, per paura di un complotto antifascista. Specializzatosi in geologia, fondò nel 1926 la prima vetreria in Calabria per lo sfruttamento del sottosuolo calabrese. Nel 1931 venne confinato a Ponza; amnistiato due anni dopo, riuscì a trovare il capitale necessario per l'impianto di uno stabilimento per lo sfruttamento della silice a Davoli; morì a Roma il 12 giugno 1936. Storia archivistica Il fondo è stato costituito postumo dalla moglie Pia Zanolli, la quale ha raccolto prevalentemente la corrispondenza privata e ha curato varie pubblicazioni dedicate a Misefari. Il fondo è stato dichiarato di notevole interesse storico, notifica art. 36 DPR 30/9/1963 n. 1409, dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio con provvedimento 28/7/1975. Modalità di acquisizione Le carte Misefari furono donate alla Fondazione Lelio e Lisli Basso negli anni Settanta da Pia Zanolli.

CONTENUTO Contenuto Il fondo è composto prevalentemente da corrispondenza di carattere strettamente privato fra Bruno Misefari, la moglie e la famiglia Zanolli; che contiene pochi accenni all'attività politica; mentre maggiori riferimenti alla riflessione politico-filosofica di Misefari si trovano nei rapporti con altri corrispondenti. Sono presenti alcuni scritti, poesie, appunti filosofico-politici, novelle, consistenti per lo più in appunti stesi da Misefari in preparazione di discorsi e conferenze. Non c'è traccia di un lavoro sistematico, tranne che per quanto riguarda le minute di "Ne la Morsa" (libro testimonianza che Misefari voleva pubblicare per diffondere le sue idee antimilitariste e che fu invece pubblicato postumo da Zanolli con il titolo "Diario di un disertore"). Altra documentazione (verbali, corrispondenza, docc. amministrativi) è relativa alla vetreria fondata da Misefari a Davoli tali carte riguardano la persecuzione politica della quale Misefari fu vittima e il processo che dovette subire da parte di alcuni calunniatori che volevano distruggere la sua attività. A questo si aggiunge il materiale documentario raccolto postumo da Pia Zanolli, consistente essenzialmente in articoli relativi alla sfera di interessi di Misefari, recensioni di libri a lui dedicati, commemorazioni; appunti, scritti preparatori di Pia Zanolli per la pubblicazioni su Misefari integrano il fondo. Il fondo sembra essere il risultato di un lavoro postumo di raccolta di materiale documentario operato da Pia Zanolli in vista delle pubblicazioni dedicate a Bruno Miserari, in particolare "L'anarchico di Calabria". I documenti sono in lingua italiana. Ordinamento e struttura In fase di ordinamento, realizzato nel 2001, si è cercato di ricostruire la struttura originariamente impostata da Zanolli. Il fondo si articola in cinque serie:

1. Carteggio Bruno Misefari - Pia Zanolli 1. Bruno Misefari a Pia Zanolli 2. Pia Zanolli a Bruno Misefari 2. Corrispondenza diversa 3. Scritti di Bruno Misefari 1. Poesie e novelle 2. Scritti filosofico-politici 4. Documenti raccolti da Pia Zanolli 5. Pubblicazioni di Pia Zanolli

Bruno misefari fu perseguiatato anche dopo la sua morte dal fascismo per contrastare le sue idee anarchiche e antinazionaliste.