Utente:Sophista/Sandbox

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Jozef Tiso[modifica | modifica wikitesto]

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Jozef Tiso (* 13. október 1887, Veľká Bytča (dnes Bytča) – † 18. apríl, 1947, Bratislava, popravený) bol katolícky kňaz, poslanec česko-slovenského parlamentu, člen česko-slovenskej vlády a jediný prezident prvej Slovenskej republiky.


Nato il 13 ottobre 1887 a Veľká Byča, studiò nel seminario di Nitra dal quale venne mandato a studiare teologia al famoso Istituto Pazmaneum di Vienna, quale più brillante seminarista slovacco. Ordinato sacerdote nel 1911, dal 1915 svolse la funzione di segretario del vescovo di Nitra mons. Kmeťko.

Dopo la fondazione della Cecoslovacchia cominciò sempre più ad interessarsi di politica, il 19 dicembre 1918 partecipò all'assemblea di Žilina per la rifondazione del Partito Popolare Slovacco (HSĽS) cominciando ad impegnarsi seriamente in tale partito. Per la sua straordinaria cultura, intelligenza e per le sue doti oratorie, venne preso in particolare considerazione da Andrej Hlinka, del quale divenne candidato alla successione, assieme a Karol Sidor.

In seguito alle elezioni del 1925 venne eletto quale deputato del HSĽS al Parlamento cecoslovacco e tale rimarrà fino al 1938. Negli anni 1927-1928, in cui il HSĽS partecipò al Governo, ricoprì la carica di ministro della sanità. Fu il più convinto rappresentante dell'ala moderata del HSĽS che, al contrario dell'ala radicale del partito rappresentata da Vojtech Tuka, ambiva non all'indipendenza della Slovacchia ma alla sua autonomia nell'ambito della Cecoslovacchia, da raggiungere portando avanti una politica di compromessi con i Cechi. Per questo motivo si adoperò per l'elezione di Eduard Beneš a presidente della repubblica, nel dicembre 1935, con la speranza che avrebbe mantenuto la promessa di dare più autonomia alla Slovacchia.

Quando venne costituita nell'ambito della federazione della Cecoslovacchia la nazione autonoma slovacca ne divenne capo del Governo, accettò poi di diventare capo del Governo provvisorio del nuovo Stato slovacco, sorto dopo la dichiarazione d'indipendenza del 14 marzo 1939, sotto la protezione della Germania. Il rifiuto di collaborare con i tedeschi da parte di Karol Sidor, suo antagonista alla successione ad Andrej Hlinka, gli spianò la strada alla direzione del partito nell'ottobre del 1939 e alla carica di Presidente della Repubblica Slovacca che mantenne fino alla fine della Repubblica slovacca. Nonostante il forte influsso della Germania nazista e dei collaborazionisti slovacchi guidati da Vojtech Tuka, seppe mantenere, per quel che era allora possibile, una certa indipendenza della politica slovacca verso la Germania.

Per ben tre volte i pesanti interventi tedeschi volti a diminuire la libertà della politica slovacca sucitarono in Tiso l'intenzione di dare le dimissioni, ma fu sempre convinto a rimanere, per impedire che prendessero tutto il potee i radicali filo-nazisti. La sua cosiddetta "politica del male minore" risparmiò alla Slovacchia lo smembramento e almeno per un paio di anni l'occupazione armata nazista, mantenne una certa pace sociale e assicurò buone condizioni di vita alla popolazione, anche la partecipazione all'impopolare guerra contro l'Unione Sovietica venne limitata al minimo possibile. Il compromesso con il regime nazista comportò una recrudescenza delle leggi razziali in Slovacchia e in seguito l'immane tragedia della deportazione degli ebrei slovacchi.

Rimase legato alla alleanza con la Germania fino alla sconfitta finale. Dopo la liberazione della Slovacchia nel 1945 Tiso, che si era rifugiato in Austria, venne imprigionato dalle truppe americane e da queste consegnato all'esercito sovietico che aveva liberato la Slovacchia. Venne processato e condannato a morte nel 1947.


Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ivan Kamenec, Tragédia politika, kňaza a človeka. Dr. Jozef Tiso (1887-1947) [La tragedia di un politico, di un sacerdote e di un uomo], Bratislava 1998
  • Milan S. Ďurica, Jozef Tiso. Slovenský kňaz a štátník. 1887-1939 [Jozef Tiso. Sacerdote e politico slovacco], Abano terme 1989
  • Konštantín Čulen, Po Svätoplukovi druhá naša hlava [La nostra seconda guida dopo Svätopluk], Partizánske 1992 (2 ed.)
  • Karol Murín, Spomienky a svedectvo [Ricordi e testimonianze], Partizánske 1992 (3 ed.)
  • AA.VV., Pokus o politický a osobný profil Jozefa Tisu [Tentativo di un profilo politico e personale di Jozef Tiso]. Zborník materiálov z vedeckého sympózia Častá-Papiernička, 5-7 mája 1992, a cura di Valerián Bystrický, Bratislava 1992