Utente:Skyfall/Sandbox3

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Junio Valerio Borghese
Junio Valerio Borghese durante il periodo della Repubblica Sociale Italiana

Presidente del Movimento Sociale Italiano
Durata mandato1951 –
1953
Predecessorecarica istituita
SuccessoreRodolfo Graziani

Dati generali
Partito politicoPartito Nazionale Fascista (1926-1943)
Partito Fascista Repubblicano (1943-1945)
Movimento Sociale Italiano (1951-1968)
Fronte Nazionale (1968-1970)
ProfessioneMilitare
Junio Valerio Borghese
Borghese negli anni quaranta
SoprannomeIl principe nero
NascitaArtena, 6 giugno 1906
MorteCadice, 26 agosto 1974
Luogo di sepolturaBasilica di Santa Maria Maggiore
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Regno d'Italia
Bandiera della Repubblica Sociale Italiana Repubblica Sociale Italiana
Forza armata Regia Marina
Marina Nazionale Repubblicana
SpecialitàSommergibilista
Anni di servizio1928–1945
GradoCapitano di fregata
GuerreGuerra civile spagnola
Seconda guerra mondiale
CampagneTeatro del Mediterraneo della seconda guerra mondiale
Campagna d'Italia
BattaglieImpresa di Alessandria
Comandante diIride
Scirè
Xª Flottiglia MAS
Xª Flottiglia MAS
DecorazioniMedaglia d'oro al valor militare
Altre carichePolitico
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Junio Valerio Borghese[1] (Artena, 6 giugno 1906Cadice, 26 agosto 1974) è stato un militare, politico e nobile italiano, membro della principesca famiglia Borghese.

Comandante della Xª Flottiglia MAS, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 aderì alla Repubblica Sociale Italiana (RSI) come sottocapo di Stato Maggiore della Marina Nazionale Repubblicana, combattendo al fianco dei nazisti contro l'esercito anglo-americano. Ai suoi ordini la Xª Flottiglia MAS della RSI si segnalò per la particolare violenza e brutalità in funzione antipartigiana, eseguendo atti che per la quasi totalità dei quali (tra cui 43 fucilazioni di partigiani eseguiti dai sui reparti[2]) riuscì ad evitare di essere condannato nel dopoguerra[3], a causa delle pressioni e protezione dell'OSS[4][5][6] e di settori dei servizi italiani[7].

Molti di questi atti, poi riconosciuti come crimini di guerra[8], furono occultati per decenni e vennero alla luce solo dopo il 1994 con la scoperta degli "armadi della vergogna"[9][10].

Fu presidente del Movimento Sociale Italiano dal 1951 al 1953. Nel 1970 si fece promotore di un fallito colpo di Stato, passato alla storia come "golpe Borghese" o "golpe dell'Immacolata", nonché di altre iniziative eversive rientranti nel quadro della "strategia della tensione"[11][12].


Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nato Junio Valerio Scipione Ghezzo Marcantonio Maria dei principi Borghese.
  2. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Tonietto
  3. ^ Giorgio Bocca, Storia della Repubblica italiana, Rizzoli.
    «Il processo a Junio Valerio Borghese è una burletta: presiede la Corte di Assise il dottor Caccavale, amico della famiglia Borghese e vecchio gerarca; nel collegio giudicante ci sono ex fascisti notori. La sentenza il 17 febbraio '47 supera ogni limite di impudenza: vengono concesse a Borghese le attenuanti del valor militare, per il salvataggio delle industrie del nord, perché si è battuto per salvare la Venezia Giulia, per l'assistenza ai deportati dai tedeschi. Insomma sarebbe meritevole di avere assistito i partigiani e gli antifascisti che ha catturato e mandato nei lager nazisti. Con tutte le attenuanti e gli indulti, a Borghese restano ancora nove anni; su suggerimento dei difensori si studiano altri indulti finché al principe resta un solo anno. E su questa condanna a un anno di reclusione il processo farsa sta per chiudersi quando un avvocato difensore ricorda al presidente che per la legge del 1946 il condono deve essere superiore a un anno e allora il dottor Caccavale torna di fretta in camera di consiglio, toglie l'ultimo anno come dal conto del salumaio e Borghese esce libero, portato in trionfo.»
  4. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore CommissioneParlamentare2006-RelazionediMinoranza
  5. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Tranfaglia
  6. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore RAI
  7. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Pacelli
  8. ^ Giorgio Bocca, Storia dell'Italia partigiana, 1995, p. 478.
  9. ^ Il Museo navale, tra le polene e il teschio nero con la rosa in bocca, su Citta della Spezia, 25 giugno 2017. URL consultato il 5 ottobre 2022.
  10. ^ Commissione Parlamentare, Relazione finale, 2006, pp. 108-109.
  11. ^ 3/ Un colpo di stato mancato? Il golpe Borghese e l’eversione nera in Italia, in Diacronie, 29 settembre 2016.
  12. ^ Mirco Dondi, L'eco del boato. Storia della strategia della tensione 1965-1974, Roma-Bari, Laterza, 2015.