Utente:Peuceta2011

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Gaio Giulio Cesare Ottaviano
Busto di Augusto con indosso la corona civica; Monaco, Gliptoteca.
Imperatore
In carica27 a.C.19 agosto 14 d.C.
Investitura16 gennaio del 27 a.C.
Predecessore-
SuccessoreTiberio
Nome completoGaius Octavius Thurinus
Gaius Iulius Cæsar Octavianus Augustus
Altri titoliPater Patriae
NascitaRoma, 23 settembre 63 a.C.
MorteNola, 19 agosto 14 d.C.
SepolturaMausoleo di Augusto
Dinastiagiulio-claudia
PadreGaio Ottavio
MadreAzia maggiore
ConiugiClodia Pulcra (fino al 40 a.C.)
Scribonia (40–38 a.C.)
Livia Drusilla (38 a.C.-14 d.C.)
FigliGiulia

Augusto era pronipote di Giulio Cesare e fu da questi adottato con il nome di Gaio Giulio Casare Ottaviano e nominato erede indiscusso di gran parte del suo patrimonio dopo la sua uccisione (idi di Marzo 44 a.C.). La sua ascesa al potere corrispose con una radicale riforma istituzionale che trovò massima espressione nella nomina di Princeps Senatus (primo fra pari), una figura istituzionale innovativa e al di fuori delle parti che possedeva poteri su Senato, mantendendo formalmente intatta la Repubblica Romana. Oltre alle numerose riforme da lui attuate in campo istituzionale, egli impose un rinnovato atteggiamento morale che ripristinava i costumi romani arcaici risalenti all'inizio dello Stato romano, riportando alla luce gli antichi valori perpetrati nel corso della storia di Roma.


Pietas Augustea

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Ritratto di Ottaviano ai tempi della battaglia di Azio

Durante l'età di Augusto la pietas era una virtù espressa attraverso il rispetto per il sacro e per gli dei, infatti l'empietà religiosa era la causa principale della decadenza politica e morale dello stato.

Essa fu un principio alla base del programma di restaurazione religiosa affidato dal Senato romano nelle mani di Ottaviano (29 a.C.), con l'incarico di "...reintegrare le vecchie cariche sacerdotali, gli antichi riti, gli statuti, i rituali, i paramenti e i canti liturgici furono ripristinati o, se necessario, creati ex novo." [1]

infatti, l'anno successivo (28 a.C.), in concomitanza con la consacrazione del tempio di Apollo, iniziò il restauro dei templi più antichi:

" Nel mio sesto consolato (28 a.C.) ho restaurato su incarico del Senato ottantadue templi nella città, senza trascurarne alcuno che avesse bisogno di un intervento risanatore"[2]

Alla fine della Tarda Repubblica si diffuse un rinnovato interesse per la religione degli antenati e un sentimento nostalgico nei confronti dell'identità propria di Roma.

Terenzio Varrone, grande poeta e poligrafo dell'epoca, scrisse un compendio sugli antichi culti (Antiquitates rerum divinarum): redatto in 16 libri, egli tentò

"...di ricostruire quanto era caduto nell'oblio. Senza l'opera di Varrone [...] il programma restaurativo di Augusto sarebbe stato inattuabile, almeno in tutta la sua ampiezza."[1]


Inizialmente, questo programma di reintegrazione dei culti antichi, era visto dall'opinione pubblica più come un fatto di moda che un profondo e reale rinnovamento culturale, e di fatto un programma sistematico venne attuato a partire dalla vittoria di Azio (31 a.C.) contro Antonio e Cleopatra, che determinò un nuovo scenario politico.

Mappa della battaglia di Azio.


In ogni caso, a Ottaviano questi gesti spettacolari non dispiacevano: "...l'anno dopo, in occazione della dichiarazione di guerra ad Antonio e Cleopatra, indossò il costume arcaico di fetialis per scagliare lui stesso, nel circo Flaminio, la lancia rituale di legno in una zona del circo che simboleggiava la terra nemica e pronunciando insieme una formula di sapore magico."[3]

Ma dal 29 a.C. tali occasioni si susseguirono con ritmo serrato, come il rito solenne della chiusura del tempio di Giano e l'inizio della Pax Augustea, e dall'anno successivo, quando Ottaviano iniziò l'effettivo restauro dei templi, allora nessuno potè più dubitare dei suoi buoni propositi.

  1. ^ a b Augusto il potere delle immagini, p. 111
  2. ^ Mommsen, Theodor. «Res gestae divi Augusti: ex monumentis ancyrano et apolloniensi, 1865
  3. ^ Augusto il potere delle immagini, p. 112
  • P. Zanker,"Augusto e il potere delle immagini",Torino,Universale Bollati Boringhieri,2007,ISBN 978-88-339-1687-3

Collegamenti esterni

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