Utente:Perin Paola/Sandbox

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descrizione di cosa è Argus [1]

Utilizzo[modifica | modifica wikitesto]

In cosa Argus si differenzia dalle protesi simili [2]

Funzionamento della protesi[modifica | modifica wikitesto]

Il principio di funzionamento di Argus è il seguente. Una telecamera montata su un paio di occhiali riprende le immagini esterne, che vengono poi digitalizzate da un’unità di videoprocessamento; questi segnali sono quindi trasmessi al vero e proprio impianto via onde radio, attraverso una piccola antenna montata dietro l’orecchio. Tale impianto è composto da due parti, di cui una extraoculare e una intraoculare. L’electronic case extraoculare viene attaccato chirurgicamente all’area temporale del cranio e un piccolo cavo subcutaneo lo collega all’electrode array intraoculare. L’electrode array delle protesi Argus sino ad ora realizzate ha dimensioni 4x5 mm2 ed è composto da 16 microelettrodi di forma circolare in platino disposti in una griglia 4x4, ma nel corso dell’ultimo anno il team di ricercatori è riuscito a sviluppare un dispositivo con 60 elettrodi e si presume sia possibile arrivare anche a 1000 elettrodi, con una sempre maggiore definizione delle immagini.[3][4]

Fase sperimentale[modifica | modifica wikitesto]

La protesi Argus in ogni fase sperimentale ha dimostrato di possedere ottimi requisiti di sicurezza e biocompatibilità. I ricercatori sono riusciti a stabilire il range ottimale di intensità degli stimoli necessari per ottenere l’evocazione di fosfeni chiari, senza compromissioni a carico di occhio e corteccia visiva. Un potenziale problema avrebbe potuto essere lo spostamento della protesi dovuto ai movimenti oculari, con conseguente danneggiamento o distacco della retina, ma in realtà questo problema non si è mai presentato. Una strategia di particolare interesse riguarda il rivestimento e la protezione delle parti elettroniche e circuitali interne della protesi: i ricercatori hanno infatti sviluppato un diamond coating per il dispositivo. Questo sottile film di diamante con struttura ultrananocristallina (UNCD) fornisce un sigillo ermetico estremamente resistente, che isola elettricamente l’impianto e garantisce sicurezza e lunga durata.

Approvazioni medico scientifiche[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2002 l’ Intraocular Retinal Prosthesis Group ha ricevuto l’approvazione da parte della FDA per cominciare una serie di test volti a stabilire gli effettivi benefici derivanti dall’impianto di una protesi Argus in pazienti colpiti da cecità in seguito a degenerazione dei fotorecettori della retina. La procedura d’impianto prevede il posizionamento per via chirurgica in anestesia generale delle componenti interne della protesi. Come già accennato, l’electronic case viene attaccato all’area temporale del cranio; il cavo di collegamento viene fatto passare attraverso una scanalatura nel cranio, all’interno dello spazio perioculare e poi, attraverso un’incisione della sclera di 5mm, all’interno dell’occhio; l’electrode array viene posizionato sulla retina, vicino alle cellule gangliari. Dopo l’operazione viene testata la conduttività degli elettrodi, per assicurarsi che tutti i fili elettrici e le connessioni siano intatte.[16,17] Dal 2002 al 2004 il gruppo ha potuto effettuare 6 impianti monoculari sperimentali su volontari umani, con risultati molto promettenti e bassi segni di rigetto. La durata media di questi primi impianti è stata di 3 anni, un tempo sufficiente a raccogliere molti dati importanti per l’ottimizzazione e l’ulteriore sviluppo della protesi.[16] Nell’aprile 2008, presso il Moorfield Eye Hospital di Londra, due pazienti inglesi affetti da retinite pigmentosa sono stati sottoposti all’impianto semi-definitivo della protesi Argus II (Argus II rappresenta la seconda generazione di protesi Argus): la tecnica è ancora in fase del tutto sperimentale, ma sembra sia in grado di ripristinare un livello di visione di base in bianco e nero, permettendo la distinzione di contorni, di luci e di ombre.

Si dovrà aspettare per sapere se la protesi Argus potrà, in futuro, risolvere i problemi di tutti i pazienti affetti da malattie degenerative della retina, ma attualmente questa protesi è la più grande e concreta promessa nel campo del ripristino della visione attraverso l’impiego di dispositivi artificiali [16,18-20]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ testo della fonte
  2. ^ Altra fonte possibilmente non del sito del produttore
  3. ^ è possibile linkare più fonti
  4. ^ semplicemente inserendo più tag ref

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altre voci presenti in Wikipedia che abbiano attinanza con questa voce.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Indicare solo i testi cartacei.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

indicare solo siti internet esclusa Wikipedia (che sarà citata, se del caso, nellevoci correlate)

  1. Sito ufficiale della compagnia Second Sight.

http://www.2-sight.com

  1. Mark S. Humayun, Eugene de Juan Jr. et al., “Visual perception in a blind subject with a chronic microelectronic retinal prosthesis”. Vision Research, 2003. 43:2573-2581.
  2. “Gb:<<occhi bionico>> per due persone”. Corriere della Sera.it, 22/04/2008.

http://www.corriere.it/salute/08_aprile_22/occhio_bionico_a32ec8f8-104b-11dd-8bce-00144f486ba6.shtml

  1. David Rose, “Surgeons give hope to blind with successful <<bionic eye>> operations”. The Times, 22/04/2008.
  2. “Bionic eye developed”. Video tratto dal sito del National Geographic del 22/04/2008.

http://video.nationalgeographic.com/video/player/news/space-technology-news/bionic-eye-apvin.html