Utente:Marco hst/Sandbox

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Bepi Zanon[modifica | modifica wikitesto]

Bepi Zanon, all'anagrafe Giuseppe Zanon (Tesero, 14 marzo 1926 - Tesero, 6 ottobre 2006), è stato un pittore trentino con una particolare vocazione per soggetti naturalistici, in particolare quelli ispirati alla natura e alla fauna delle Dolomiti di cui aveva una profonda conoscenza. Amava anche ritrarre scene di vita famigliare e contadina di un tempo e scene agresti.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Secondogenito di sei figli di una famiglia di modeste condizioni dimostrò sin da bambino un precoce talento per la pittura. La prematura scomparsa del padre, a soli 52 anni, gli impedì di seguire un formale percorso di studi, dovendo adattarsi ai lavori più disparati per concorrere al fabbisogno della famiglia. Di conseguenza fu un autodidatta e sviluppò uno stile del tutto personale traendo ispirazione dal divisionismo, dai macchiaioli e dal verismo lombardo.

Gli anni dopo la guerra[modifica | modifica wikitesto]

Nel dopoguerra cominciò a dipingere su commissione quadri di piccole dimensioni svolgendo contemporaneamente il decoratore di oggetti ornamentali in legno soprattutto con la tecnica della pirografia su legno. In seguito, iniziò a dipingere quadri di maggiori dimensioni eseguiti a tempera su pannelli di legno compensato.

Le mostre e le collaborazioni come illustratore[modifica | modifica wikitesto]

Schivo di carattere, soltanto tra il 1965 e il 1967 iniziò a partecipare ad alcune mostre collettive in ambito locale e regionale; la sua abilità nei quadri naturalistici gli valse una collaborazione con la rivista Diana, edito dalla Casa Editrice Olimpia, sulla quale furono pubblicati diversi suoi quadri e disegni. Grazie a quest'ultima attività, per molti anni, dal 1968 sino al 2003, numerose sue opere pittoriche furono custodite nella pinacoteca dell'editore Enrico Vallecchi di Firenze, titolare della stessa Casa Editrice.

Nel 1971 allestì la prima mostra personale a Lumezzane. Ad essa fece seguito, alla fine dello stesso anno, un’altra personale a Ronzone, nell’alta Val di Non, poi ripetuta a breve distanza di tempo.

Negli anni '80 gli fu affidata la realizzazione di alcuni grandi diorami per il Museo Tridentino di Scienze Naturali, raffiguranti i più rappresentativi animali selvatici della regione nel loro ambiente. Realizzò inoltre una serie di disegni a pastello aventi per soggetto gli uccelli, di numerose specie, per l’illustrazione di due volumi dedicati agli appassionati di ornitologia[1] [2].

Nel 1989 l’artista realizzò la sua prima personale nella natia Tesero con una cinquantina di opere.

La rivista Airone Montagna, nel numero di novembre 1995 gli dedicò un ampio e ricco servizio dal titolo Un pittore in Val di Fiemme. La tavolozza della Natura con testo di Cesare Della Pietà e foto di Vittorio Giannella.

Nel 1996 uscì un libro con numerose illustrazioni tratte dalle tempere di Bepi Zanon[3].

Nel 1996 fu allestita un’altra mostra personale a Tesero ed un’altra ancora nella stessa sede nel 1999. Due anni dopo fu invitato ad esporre i suoi quadri a Coredo, in Val di Non, in occasione dell’inaugurazione del nuovo municipio e -a breve distanza di tempo- tornò in Val di Non per una personale a Cles.

Gli ultimi anni e le mostre dopo la morte[modifica | modifica wikitesto]

In seguito, con l'avanzare dell'età e di problemi di vista, Bepi Zanon ridusse l’attività finché nel 2004 si ritirò del tutto. Morì nella sua casa di Tesero la mattina del 6 ottobre 2006 all’età di ottant’anni. Dopo la morte furono allestite diverse mostre; tra le più significative:

  • nel 2011 La natura trentina nelle opere di Bepi Zanon, presso il Museo Tridentino di Scienze Naturali di Trento[4];
  • nel 2016 e 2017 diverse opere sono state esposte nei padiglioni fieristici di Riva del Garda; allestimenti curati -tra gli altri- dal Civico Museo di Storia Naturale di Jesolo;
  • da dicembre 2015 a settembre 2016 Il Pittore della natura, nel Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme[5]
  • nel 2017 Bepi Zanon, il pittore della natura, a Palazzo Trentini a Trento con il patrocinio della Provincia Autonoma di Trento[6].

Opere di Bepi Zanon, oltre ai già citati diorami del Museo Tridentino di Scienze Naturali, sono attualmente conservate nella pinacoteca del Civico Museo di Storia Naturale di Jesolo. Sono stati inoltre dati alle stampe due libri, l'ultimo nel 2017 curato dal poeta Renzo Francescotti [7], corredati di note biografiche e con un'ampia riproduzione dei suoi principali quadri.

Galleria di immagini[modifica | modifica wikitesto]

(da completare, 4 immagini)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sergio Abram, Carlo Frapporti: Uccelli: nidi artificiali e mangiatoie, Manfrini Editore, 1988, ISBN: 8870243362.
  2. ^ Sergio Abram, Gallo Cedrone, Editrice Trentino, 1987, EAN: 2565666088277.
  3. ^ Ferruccio Bravi,Tarcisio Gilmozzi, Parole d’oro di Tesero, Fiemme e Föravía: divagazioni fra lingua e tradizione. Editore: Centro di studi atesini ,1996, EAN 2560031516331.
  4. ^ Comunicato stampa Museo Tridentino di Scienze Naturali.
  5. ^ Comunicato stampa Mostra nel palazzo della Magnifica Comunità a Cavalese.
  6. ^ Manifesto mostra a Palazzo Trentini a Trento.
  7. ^ Presentazione libro su Bepi Zanon, 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • P. Deflorian et al., Bepi Zanon, il pittore della natura, Trento, Grafiche Futura srl, 2009
  • Renzo Francescotti, Bepi Zanon, il pittore della natura selvaggia, Trento, Tipografia Alcione, 2017

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

https://www.bepizanon.it/