Utente:Manuel Ferr/Sandbox

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Giampietro Manenti (Bollate, 1960) è un uomo d'affari italiano famoso per aver acquisito le quote della società calcistica Parma Calcio 1913 prima del fallimento nel 2015.

Manenti nasce nel 1960 a Bollate[1] e cresce a Senago, raggiunta la maggiore età vive a Montecatini Terme e a Limbiate dove consegue il diploma di scuola superiore al locale istituto agrario.[2]

Segue, già in giovane età, la passione per il calcio che lo porterà a militare nei settori giovanili di Milan, Avellino e Salernitana dove vedrà finire la propria carriera a seguito di un infortunio, e ha anche una esperienza nelle vesti di allenatore, nel campionato di terza categoria, ruolo che ricopre tra le fila della compagine brianzola AS Molino. [2]

Nel 2015 Manenti è stato arrestato con l'accusa di tentato reimpiego di capitali illeciti nell'ambito della vicenda del fallimento della società sportiva Parma Calcio.[3]

Sposatosi tre volte, Manenti è padre di altrettanti figli.[2]

Principali vicende professionali

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Dopo una parentesi in Isagro[4], Eni, Montedison e Ligresti[5], Manenti fonda, con atto redatto da un notaio di Lubiana, la società di consulenze MAPI Group[6], con sede a Nova Gorica.[7]

A valle della società slovena, che funge da holding, nascono una serie di consociate, tra cui MAPI Italia, MAPI Energia, MAPI Fashion e MAPI Channel[4]; MAPI Italia verrà poi messa in liquidazione poiché il capitale sociale era sceso oltre la soglia di 1€.[8]

La trattativa Pro Vercelli

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Nella seconda metà di marzo del 2013 Manenti contattò i vertici della Pro Vercelli con l'intento di trattare l'acquisto delle quote societarie.[9]

Come riportato dallo stesso Manenti la sua posizione nell'operazione era quella di intermediario per un gruppo di imprenditori esteri interessati ad acquistare un club calcistico italiano di Serie B.[10]

Probabilmente a causa degli scarsi risultati ottenuti dalla compagnie durante il campionato, e la conseguenze retrocessione in Serie C, l'interesse dei potenziali compratori sfumò ponendo fine, sul nascere, a questa iniziativa.[9]

La trattativa Cartiere Paolo Pigna

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Nella seconda metà del 2013 l'imprenditore brianzolo prese contatti con Giorgio Jannone, all'epoca amministratore delegato delle Cartiere Paolo Pigna di Alzano Lombardo, allo scopo di acquisire l'83% delle quote societarie.

Stando alle dichiarazioni di Manenti, l'iniziativa doveva essere sostenuta da investitori est-europei, tra cui Gazprom.

La trattativa, avvenuta per lo più a mezzo stampa, culmina il 13 settembre quando viene notificata a Jannone un'offerta ufficiale depositata presso l'ufficio del notaio Busani di Milano.

La risposta della proprietà, fin dal principio scettica per la poca chiarezza circa l'origine dei fondi, fu negativa e la trattativa si concluse con un nulla di fatto.[11]

L'interesse per le poste private

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In seno all'iniziativa Pigna, Manenti contatta un imprenditore alessandrino, Stefano Venneri, titolare di un'azienda impegnata nel settore dei servizi; nelle intenzioni del brianzolo l'acquisizione della società piemontese per creare una rete di uffici postali privati.

La trattativa, svoltasi, prima nella sede di Alessandria, e poi in un centro commerciale di Assago, si conclude in un nulla di fatto poichè Manenti non effettua i bonifici necessari adducendo problemi tecnici relativi ai trasferimenti di denaro dall'estero.[12]

La trattativa Brescia Calcio

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Tra la fine del 2013 e l'inizio del 2014 il gruppo capitanato da Manenti prese contatti con Brescia Calcio al fine di sondare la possibilità di acquisire la società.

Il programma è incentrato sullo sfruttamento del tessuto economico della provincia, che lo stesso Manenti definisce "la prima provincia industrializzata d'Italia"[10], e sul rinnovo della società e delle strutture sportive, con la costruzione di un nuovo stadio e di un centro sportivo.

Punto cardine del piano quinquennale sono l'attenzione al settore giovanile e la volontà di proporre un grande calcio collaborando con esperti del settore.

«Abbiamo uno staff di primo livello (internazionale) già collaudato perché questa operazione va oltre il Brescia Calcio. Personalmente ho allenato con buoni risultati squadre del settore giovanile. Vogliamo lavorare moltissimo sui giovani. Chi lavorerà con noi deve capire di calcio. E sarà formato da quattro persone molto fidate.»

[13]

Le trattative fra il manager brianzolo e Gino Corioni si susseguono per settimane e, a metà gennaio, Manenti dichiara che l'operazione si avvia alla chiusura.

Dagli interventi televisivi e dalle dichiarazioni ai giornali sembra trasparire che UBI Banca abbia valutato positivamente la posizione del gruppo MAPI e che, a valle dell'apertura dei conti correnti su cui accreditare le somme necessarie ci potrebbe essere il via libera all'acquisizione.

A fine febbraio, stando alle dichiarazioni di Corioni, le trattative sarebbero state chiuse.

A inizio marzo Manenti si presenta nuovamente dal notaio Busani dove, a suo dire, attende l'arrivo di Corioni per firmare il passaggio di proprietà; il presidente del Brescia, comunque, insoddisfatto da una serie di modifiche apportate da Manenti a quanto stabilito il mese precedente , non si presenterà mandando a monte l'operazione[14].[15]

L'acquisizione di Parma Calcio

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Dopo la presidenza Ghirardi, e il susseguirsi di presidenti e proprietà, con una società sempre più in difficoltà, Manenti, tramite MAPI, acquisce il 66% di Eventi Sportivi, società detentrice della maggioranza di Parma Calcio 1913.[16]

La conferenza stampa

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Subito dopo l'acquisizione il neopresidente, affiancato dall'advisor e temporary mananger Fiorenzo Alborghetti, già coinvolto nella vicenda delle cartiere Pigna, indice una conferenza stampa con l'intento di rassicurare la città di Parma circa il futuro della società.

La conferenza, ormai diventata virale sui social network, si svolge in un clima quasi surreale e vede i due bersagliati dalle domande dei giornalisti che esternano dubbi e producono dati poco lusinghieri circa la capacità economica della nuova proprietà.

Anche in questa occasione si palesa la fumosità dei piani di Manenti che si basano, nuovamente, sul tessuto imprenditoriale della provincia e sul supporto di non meglio precisati investitori esteri.

Viene palesata la formazione di un gruppo di società facenti capo alla holding MAPI che avrebbero dovuto impegnarsi nei settori alimentare, energetico, televisivo e della moda.

Alle domande pressanti circa l'origine del denaro e la possibilità di onorare i debiti della società, Manenti rassicura che i denari sono in arrivo, che la questione è legata a tematiche puramente tecniche e alle tempistiche delle operazioni bancarie citando, tra gli istituti finanziare a cui si appoggerebbe MAPI, Mps, Sberbank, HSBC, Barclays e Alfabank.

Memorabile il botta e risposta con l'inviato del Corriere della Sera, Mario Gerevini, che, producendo documenti notarili e altri dati societari, riesce a far perdere le staffe al presidente e ad Alborghetti.[4]

L'uscita di scena di Camporesi e l'attesa dei bonifici

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Dopo l'acquisizione del Parma Manenti contatta la sua socia Maria Isabella Camporesi, immobiliarista di Carrara, mettendola al corrente della trattativa appena conclusa, la stessa riferisce di essersi presentata nei giorni seguenti a Parma, con il figlio, che nelle intenzioni doveva assumere la carica di amministratore delegato del club, e un pool di esperti a cui far valutare i documenti societari.

Una serie di dissidi, sorti su tematiche di gestione, portano la donna ad uscire dalla società causando il conseguente allontanamento degli investitori a lei collegati.[17]

Con le casse della società sempre più vuote e il morale a terra, i dipendenti e i tifosi vedono sfumare le speranze e le illusioni che l'avvento del nuovo presidente avevano creato; alle continue richieste di spiegazioni Manenti risponde che i soldi sono in arrivo e che si tratta di attendere i tempi tecnici delle banche.

Nel frattempo la Lega Calcio approva una misura straordinaria che concede un credito di 5 milioni di euro alla società così da permettere alla squadra di prendere parte alle ultime partite del campionato.

Ormai è evidente che il presidente e i suoi investitori si sono tramutati in un bluff, il denaro continua a non arrivare, l'umore dello spogliatoio è ormai irrecuperabile e la tifoseria già da tempo si è schierata contro il manager lombardo.[18]

Anche la città si indigna, il sindaco Federico Pizzarotti contatta Manenti per avere chiarimenti circa la sua gestione, a seguito del colloquio il primo cittadino si dichiara allibito e minaccia di chiudere lo Stadio Tardini precludendo ai giallo crociati la possibilità di disputare le partite in casa.

Nel frattempo Manenti, all'uscita dal colloquio, viene aggredito dalle domande dei cronisti a cui fanno da sottofondo i fischi dei tifosi che dimostrano la loro indignazione accompagnando il presidente, in un chiassoso corteo, verso la sua autovettura; solo l'intervento della polizia, intervenuta in aiuto di Manenti ormai messo alle strette, farà scampare il peggio.[19]

L'offerta di Proto e la fine

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A generare ulteriore scompiglio nella situazione arriva l'offerta del manager milanese Alessandro Proto, già noto alla giustizia per manipolazione del mercato, pronto a offrire 500mila € per rilevare la quota societaria di proprietà di MAPI.[20] Manenti rilancia, dicendosi disponibile a trattare pe runa cifra di 5 milioni, questa mossa spaventa il finanziere milanese che si vede costretto a chiamarsi fuori dall'iniziativa.[21]

L'esperienza di Manenti a parma si conclude nel peggiore dei modi, il 18 marzo, infatti, scattano le manette ai polsi del presidente, accusato di vari reati.

Nell'ambito dell'operazione Oculus della Guardia di Finanza, infatti, era emerso che Manenti e altre 21 persone avevano tentato di utilizzare il Parma per ripulire capitali di provenienza illecita commettendo i reati di autoriciclaggio, aggravato dal metodo mafioso, e Peculato.

Manenti trascorrerà 15 giorni in carcere mentre il suo Parma sarà destinato al fallimento.[22]

Manenti nei media

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La figura di Manenti ha avuto un sussulto di popolarità negli ultimi anni, a partire dal 2020, infatti, su youtube spopolano una serie di canali dedicati al poliedrico presidente.

Dagli spezzoni più divertenti delle interviste si passa, addirittura, a canzoni e a interviste a persone che hanno conosciuto il manager prima della sua scalata al Parma.[23]

  1. ^ Marco Fava, L'assurda vicenda di Giampietro Manenti e il fallimento del Parma, su PokerStars News, 7 febbraio 2022. URL consultato il 7 luglio 2022.
  2. ^ a b c Chi è Giampietro Manenti, su Il Sole 24 ORE. URL consultato il 7 luglio 2022.
  3. ^ Parma, arrestato Manenti. L'accusa: "Concorso in tentato reimpiego", su La Gazzetta dello Sport - Tutto il rosa della vita. URL consultato il 7 luglio 2022.
  4. ^ a b c Conferenza integrale Manenti e Alborghetti | Director's Cut. URL consultato il 7 luglio 2022.
  5. ^ (EN) Alberto Lattuada, Manenti, l'affare Brescia è in stallo. Ma l'ad di Mapi vuole comprare?, su Calcio e Finanza, 24 gennaio 2014. URL consultato il 7 luglio 2022.
  6. ^ Manenti neo presidente Parma scintille con il giornalista - Video Dailymotion, su Dailymotion, 11 febbraio 2015. URL consultato il 7 luglio 2022.
  7. ^ Chiude il Mapi Group di Giampiero Manenti: l'amministratore dichiara lo scioglimento, su Parma Live. URL consultato il 7 luglio 2022.
  8. ^ Redazione SportParma, Il "solito" euro mancante: la Mapi Italia è in liquidazione - SportParma, su www.sportparma.com, 3 gennaio 2022. URL consultato il 7 luglio 2022.
  9. ^ a b L’acquisto sfumato della Pro Vercelli, su Corriere Brescia, 2 gennaio 2014. URL consultato il 7 luglio 2022.
  10. ^ a b Zona Ciro: l'intervento di Manenti. URL consultato il 7 luglio 2022.
  11. ^ Jannone dopo l’arresto di Manenti: «I soldi non c’erano, lo dicevo», su Corriere della Sera, 19 marzo 2015. URL consultato il 7 luglio 2022.
  12. ^ “Io e quella telefonata da Manenti per la posta privata in provincia di Alessandria: era un bluff”, su La Stampa, 8 marzo 2015. URL consultato l'8 luglio 2022.
  13. ^ Manenti (MAPI): "Fare lo stadio e subito in serie A...", su Tutto Brescia. URL consultato il 7 luglio 2022.
  14. ^ Sembra che Il notaio Busani abbia commentato l'ennesima debacle di Manenti dicendogli «Questa è già la seconda volta che succede, la prossima volta vada a Lourdes» https://bergamo.corriere.it/notizie/sport/15_febbraio_07/manenti-giampietro-cordata-russa-parma-bergamo-51086ed8-aeb1-11e4-99b7-9c6efa2c2dde.shtml
  15. ^ Società Editrice Athesis S.p.A, Società Editrice Athesis S.p.A, Brescia-Mapi, capitolo chiuso: «Questa volta è davvero finita», su Bresciaoggi.it, 2014.03.07T07:30:00+0100. URL consultato il 7 luglio 2022.
  16. ^ Marco Fava, L'assurda vicenda di Giampietro Manenti e il fallimento del Parma, su PokerStars News, 7 febbraio 2022. URL consultato il 7 luglio 2022.
  17. ^ Camporesi la (ex) socia di MAPI Manenti. URL consultato il 7 luglio 2022.
  18. ^ La tragica commedia del Parma di Manenti, su Rivista Contrasti, 18 marzo 2022. URL consultato il 7 luglio 2022.
  19. ^ Parma Calcio, l'ira dei tifosi. Inseguono e aggrediscono il presidente Manenti, su Il Fatto Quotidiano, 27 febbraio 2015. URL consultato il 7 luglio 2022.
  20. ^ Parma, Manenti rifiuta l'offerta di Proto, su Il Sole 24 ORE. URL consultato il 7 luglio 2022.
  21. ^ Caos Parma: Manenti chiede troppo, Proto si ritira, su Il Sole 24 ORE. URL consultato il 7 luglio 2022.
  22. ^ Parma, arrestato Manenti. L'accusa: "Concorso in tentato reimpiego", su La Gazzetta dello Sport - Tutto il rosa della vita. URL consultato il 7 luglio 2022.
  23. ^ Prima il fallimento, poi i meme, su L'Ultimo Uomo, 28 gennaio 2022. URL consultato il 7 luglio 2022.