Utente:Lupo rosso/Sandbox/partigiani ed antifascistieziotaddei

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Ezio Taddei (Livorno, 2 ottobre 1895maggio 1956) è stato un anarchico, scrittore e bersagliere italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La giovinezza[modifica | modifica wikitesto]

Ezio Taddei ha avuto una vita piuttosto avventurosa sia per motivi personali e familiari che a causa del periodo storico in cui ha vissuto giovinezza e prima maturità.

Crebbe, dopo la precoce morte della madre Eufemia, con il padre Ubaldo e la sorella Tirrena. Il padre aveva la nomea di essere personaggio molto frizzante con frequentazioni femminili al punto tale da non avere da pagare i soldi per mantenere la figlia Tirrena nel collegio delle Orsoline di Prato. Il padre portava con sé Ezio nel suo girovagare liberandosene ben presto tant'è che all'età di 12 anni Ezio Taddei si trovò praticamente a fare il vagabondo a Roma dormendo dove capitava e svolgendo lavori saltuari. Si recò quindi quattordicenne a Milano e fra vari lavori fatti per sbarcare il lunario si avvicinò alla letteratura e questa fu la sua grande scoperta. A Milano entra in contatto con quella pate del mondo dei malavitosi cosidetto della Ligera.

Nel 1915 il ventenne Taddei, ancora vagabondo,venne intercettato dai carabinieri e nonostante la sua eccessiva magrezza spedito nel corpo dei Bersaglieri. La vita militare mal si adattava allo spirito del Taddei, sia per la rigidità dei regolamenti militari sia per l'avversione di Taddei all'uso delle armi. Nonostante ciò come accade spesso agli indisciplinati (ed esempio ne e' un intero corpo del periodo, ovvero gli Arditi) sono in grado di compiere atti di non comune valore e Ezio Taddei va a recuperae un compagno ferito restato fuori della trincea sotto il fuoco nemico in una battaglia nel Montenero. Viene decorato con medaglia di bronzo al valor militare. Mentre si ributtava nella trincea italiana col compagno caricato sulla schiena una scheggia di granata gli spezzo' il braccio. Di tale atto di valore vi fu ampia propaganda sui giornali del periodo. Nell'aprile del 1918 uscì dall'ospedale militare e ritornò al corpo dopo la convalescenza. La convlescenza di Ezio fu piuttosto rilassante,racconta la sorella

«“Quel mese lo trascorse a Milano, a casa di una signora (ricca) di quelle che si impegnavano nelle attività di assistenza. Questa signora, matura d'età, prese una cotta per Ezio e non gli faceva mancare nulla, proprio nulla. Anni dopo mio fratello mi racconterà che quello era stato il suo primo incontro con l'amore “fisico”. Facevano il bagno nella vasca ignudi tutti e due. Mangiavano frutta e formaggio, bevevano spumante. Poi lei gli faceva fare all'amore di sotto e di sopra e lui doveva starci, non c'era verso. Dio lo perdoni !”»

.[1]

Vista la piacevole situazione in cui casualmente si era trovato Ezieo penso' di farsi un po' di pemessi falsi per prolungare la tonificante convalescenza ma fu scoperto ed incarcerato.Per vari motivi vienne mantenuto in carcere piu' a lungo e la sorella ne parde le tracce fino a che legge su un giornale

«"..Dopo 18 anni di carcere politico il livornese Ezio Taddei, rivela al mondo il suo genio di scrittore. Lo scrittore è giunto ieri a Roma da Nuova York..."»

[2]

Il carcere e il confino[modifica | modifica wikitesto]

Nel periodo in cui Taddei perde i contatti con la sorella accadono i seguenti avvenimenti: Condannato a otto anni, nel 1921, per organizzazione e partecipazione ad attentati con esplosivi(mai riuscito a dimostrare il suo effettivo coinvolgimento nei fatti) quando sta per uscire dal carcere gli vengono dati altri 5 anni di pena per istigazione ad una rivolta in carcere, scontati anche questi. Appena liberato tenta di scappare in Svizzera e vien catturato ed in viato al confino fino al 1936. La sorella di Ezio, ripresi i contatti col fratello ne diventa in pratica la biografa e fonte per conoscere aspetti del genere di vita che conduceva l'ormai irriducible anarchico. Il confino fra il '36 ed il '38 fu in Basilicata dove Ezio fa tutti i lavori che possano permettergli di far qualche quattrino ma appena gli è possibile scantona a Milano e con i contrabbandieri della Ligera, conosciuti in gioventù raggiunge la Svizzera attraverso le montagne da dove prosegue per la Francia fermandosi a Parigi. La sua "frequentazione" delle galere gli aveva fatto conoscere anarchici e compagni della sinistra in genere e quindi ormai aveva i contatti per poter sopravivere in clandestinità in diversi posti, compresa la stessa Parigi. Ma è il periodo delle legi speciali sugli stranieri con internamento nei campi di concentramento, fatto sopratutto collegato alla la Retirada: le leggi speciali erano rivolte anche contro i francesi che avessero aiutato persone nella situazione in cui si trovava Taddei per cui per molti l'unico rifugio possibile era l'espatrio negli USA non avendo passaporto Ezio si imbarca senza bagaglio alcuno comunque sul "Normandie" che sarebbe salpato per New York.

Negli USA: i rapporti con Arthur Miller e Carlo Tresca[modifica | modifica wikitesto]

Negli USA conosce Arthur Miller che in seguito verra' a fargli visita in Italia ma il suo incontro piu' importante dal punto di vista politico e' con Carlo Trescacon la susseguente vicenda inerente l'anarchico Tresca editore del Martello e fra i dirigenti della Mazzini_Society. Fece immediatamente amicizia con Carlo Tresca ,un omaccione robusto e disponile aldialogo secondo Ezio,che gli prostetto' guai futuri in quanto gli anarchici in USA erano malvisti dopo il caso di Sacco e Vanzetti e lo invito' ad andarsene,cosa che ovviamente Taddei non prese in considerazione ma i guai e molto grossi litrovo' veramente quando fece un'inchiesta parallela sull'omicidio di Tresca in cui senza mezzi termini tirava in ballo pericolosi mafiosi quali Carmine Galante ,in seguito capobastone di Joseph Bobanno(Bananas) e di Frank Garofola che nel seguito fece una "piu' che decente" carriera di mafioso al ritorno in Italia nel dopoguerra,per non parlare di Frank Costello che era amico e padrino dei figli di Generoso Pope l'uomo preso di mira da Tresca come mafioso e falso antifascista.Sull'assissinio di Tresca Ezio Taddei scrisse un libro ancora adesso rilevante ,anche dopo gli apptofonditi studi sul caso di Mauro Canali

«Questo zoliano j'accuse venne definito da Domenico Javarone(Vita di scrittore ,Ezio Taddei), il primo biografo di Ezio, la "rivelazione sul modo come l'assassinio di un noto dirigente anarchico ad opera della malavita newyorkese doveva essere utilizzato per la campagna anticomunista"»

[3].

Il ritorno in Italia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1945 ando'alla polizia per l'emigrazione che gli aveva inflitto un decreto di espulsione classificandolo anarchico sovversivo.Nel contempo aveva ricevuto minacce per la sua inchiesta che aveva fatto il possibile avesse la maggior propaganda in relazione ai mezzi che aveva a disposizione.Una volta tanto aveva dei documenti regolari,anche se relativi ad una espulsone per poter attraversare un confine.

«Quando, nel 1951, la Commissione americana si occupò degli italiani è evidente che ne approfittò per liberarsi di alcune componenti anarchici. Perché allora la componente anarchica era molto presente tra gli italiani negli Stati Uniti: penso a gente come Sacco, Vanzetti e Tresca»

[4]

In Italia ritrova e/o inizia l'amicizia con Corrado Alvaro,Francesco Jovinee Guido Piovene e il gruppetto di scritori scrive una lettera al presidente Enrico_De_Nicola sul comportamento degli statunitensi nei confronti dei "sovversivi" italiani e sul caso Tresca,simile lettera viene pubblicata sui giornai provocando enorme interesse. Molti anni dopo la sua morte un articolo de Il corriere della sera, 22/4/2004,specificatamente nella rubrica “Il libro del giorno” commenta la vita e le opere di Ezio Taddei con queste parole

«“Uno scrittore dimenticato… Un uomo che visse ai margini, da umile fra gli umili. Per natura era un ribelle, seguendo il proprio istinto libertario, lottò contro fascismo, mafia italo-americana, ipocrisie dei poteri forti…Rimase sempre povero come gli eroi dei suoi romanzi… Ezio Taddei è autore di un Vangelo apocrifo, il Quinto, in cui alla fine Cristo lascia i poveri in eredità agli apostoli…»

[5]

Scritti e opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Ezio Taddei IL "CASO TRESCA" editore il Grappolo
  • Ezio Taddei Il pino e la rufola,2004,Spoon River
  • Ezio Taddei, "Lo Sciopero dell'argentiera"
  • Ezio Taddei Rotaia,1946, Einaudi
  • Ezio Taddei Alberi e casolari,1943,Edizioni in esilio
  • Ezio Taddei Ho rinunciato alla libertà,1950,Edizioni Sociali
  • Ezio Taddei Hanno assassinato i Ronseberg,1954,
  • Ezio Taddei,Barbara SieroszewskaPoczta dla pana, Mr. Brown,1956,Czytelnik
  • Ezio TaddeiDe Gasperi consiglia gli italiani ad emigrare,Supplemento al n. 47 di "Propaganda"
  • Ezio Taddei Parole collettive,1941, L'Adunata dei Refrattari Collection,
  • Ezio Taddei La fabbrica parla, romanzo,1950,Milano-Sera
  • Ezio Taddei Quinto Vangelo,Roma, Mengarelli, 1950.
  • Ezio Taddei L'uomo che cammina. Memorie di un anarchico nelle prigioni fasciste. Edizioni *Ezio TaddeiL'esule, New York, 1940
  • Ezio Taddei Le porte dell’inferno. Roma, Mengarelli, 1945
  • Ezio TaddeiC’è posta per voi, mister Brown!, Roma, Edizioni di cultura sociale, 1953.
  • Ezio TaddeiMichele Esposito, Romanzo a puntate pubblicato sulla rivista Raccontanovelle, 1956.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci Correlate[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^

    «Gli indesiderabili Italia Anno: 2003 Drammatico Regia: Pasquale Scimeca Trama: Nel 1951 a New York viene celebrato un processo contro un folto gruppo di italo-americani, accusati di essere gangster che la Corte bolla con il marchio di "indesiderabili" sentenziandone l'allontanamento dagliusa verso l'Italia. 120 di essi vengono caricati su una nave diretta a Genova e due settimane dopo, all'arrivo in Italia, vengono accolti da curiosi, fotografi e giornalisti, fra cui Giancarlo Fusco (La Spezia, 1915 - Roma, 17 settembre 1984), giornalista de "Il Secolo XIX", incaricato di scrivere un breve articolo. Intervistando quegli strani personaggi, Fusco riconosce un suo vecchio compagno di liceo, l'anarchico Ezio Taddei e, incuriosito, decide di andare a fondo e svolgere un'inchiesta. A Giancarlo Fusco si attribuisce la sua conoscenza per l’inchiesta che fece sul Secolo XIX. sui rimpatriati d’America.»

    Trombe al Vento fra i rimpatriati vi e'un particolare indesiderabile che e' proprio Ezio Taddei,a cui son dedicate le pagine del libro da cui e' tratto il film, ,anarchico,ex bersagliere,che con i rimpatriati mafiosi non ha roprio nulla a che spartire anzi e' uno dei principali accusatori dei mafiosi Carmine Galante e Frank Garofalo ,che su ordine di Vito Genovese ,dalla ricostruzione storica di Mauro Canali,e non solo Canali,uccisero Carlo Tresca