Utente:Lupo rosso/Sandbox/gli eccidi ascrivibili alla Divisione Alpina Monterosa

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gli eccidi ascrivibili alla Divisione Alpina Monterosa[modifica | modifica wikitesto]

«Eccidio: uccisione da 2 a 4 persone. Strage: uccisione di 5 persone e oltre.»

«Nell’inverno del 1944, l’inverno più freddo del secolo, a Uscio arrivano gli alpini della Monterosa tristemente noti per essere i più feroci alleati dei tedeschi. Iniziano quindi i rastrellamenti e Mario scappa in montagna, appena in tempo per non essere preso. In compenso prendono al sorella, di neanche 15 anni, e il padre di 80 anni; e li portano ad Avegno, dove li tengono per qualche giorno. Io fuggii nei boschi e stetti li fino a notte fonda.»

Testimonianza di Silvana Oliva (moglie di Mario Oliva)

Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana

«L’inverno partigiano dovette inoltre fare i conti con un secondo grande rastrellamento che investì gran parte dell’Appennino parmense, provocando vittime tra i contadini e tra i combattenti. Gran parte delle fucilazioni avvennero per rappresaglia. A partire dal 2 gennaio truppe tedesche, affiancate da reparti italiani (divisione “Monterosa”) attuarono un massiccio rastrellamento nelle valli del Taro e del Ceno, mettendo a dura prova la resistenza partigiani. Molti i partigiani che caddero in battaglia o fucilati dopo la cattura.»

le stragri dei nazifascisti in provincia di Parma

«la rappresaglia tedesca contro le forze partigiane è durissima, rastrellamenti ed eccidi (di cui sono protagonisti la Divisione alpina Monterosa, la San Marco, l’Armata Liguria) si intensificano in tutta la zona di retrovia della "Linea Gotica", in pratica è coinvolta l’intera Italia settentrionale.»

archivi |Resistenza '44

«strage di Rio delle Vallette, comune di Sestri Levante (Genova). 19/8/1944. Il 19 agosto 1944, Rino Gualandi, Gino Mantovani, Termine Mercatelli, Rolando Nardini e Raul Travasoni vengono fucilati per diserzione a Rio delle Vallette, nel comune di Sestri Levante. I 5, tutti compaesani di Argenta, erano stati inviati in Germania con la Divisione alpina Monterosa (per l’addestramento); al ritorno in Italia tuttavia, dopo una serie di trasferimenti di sede, decidono di aggregarsi alle formazioni partigiane nella zona di Chiavari. Poco dopo avviene la cattura e, quindi, la condanna a morte.»

Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana

«strage di Bosco Peraja , comune di Calvari . 2/3/1945. Il 2 marzo 1945, a Bosco Peraja (Calvari), un plotone d’esecuzione della Divisione alpina Monterosa fucila i condannati Rinaldo Simonetti, Dino Bertetta, Dino Berisso, Domenico Lacopo, Romeo Nassano, Sergio Piombelli, Quinto Persico, Carlo Zemide, Cesare Calissano e Paolo Motta.»

Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana

«eccidio di Cimitero, comune di Molini di Triora (Imperia). 16/1/1945. Alle ore 16,50 del 16 gennaio 1945 Antonio Alberti, Giovanni Bova e Domenico Verrando sono fucilati nei pressi del cimitero di Molini di Triora da un plotone di alpini.»

Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana

«LA MORRA (Cuneo)28 partigiani giovanissimi che si erano arresi e a cui era stata promessa salva la vita, vengono tutti immediatamente fucilati da un reparto della divisione "Monterosa" presso la cascina Averame in località Cerequio»

lacorsainfinita sito bersaglieri L'Armadio della vergogna o la vergogna di Carlo Lucarelli

I disertori passati ai partigiani[modifica | modifica wikitesto]

«Avevano deciso di disertare l’esercito fascista (Divisione Monterosa) e di spostarsi verso casa, nel modenese, prima di arruolarsi tra i partigiani. Erano in quattro. Non giunsero mai a destinazione. Durante il tragitto che li avrebbe dovuti condurre nella zona di Montefiorino vennero catturati nei pressi di Tizzano Val Parma dai militari tedeschi impegnati in azioni di rastrellamento antipartigiano. Non li fucilarono subito; li costrinsero a trasportare il materiale militare come fossero muli da soma. Giunti all’altezza della frazione di Capriglio il comandante del reparto decise che era giunto il momento di eliminare i quattro prigionieri. Provati dalla fatica e dalle botte ricevute durante il tragitto, i quattro furono costretti a scavare le proprie fosse, prima che le raffiche di mitra li uccidessero, tutti tranne uno che solo ferito riuscì a salvarsi fingendosi morto.»

Capriglio

eccidio di Cimitero di Casarza Ligure , comune di Casarza Ligure . 12/10/1944.

«All’alba del giorno 12 ottobre 1944 Renato Francesconi ed Alessandro Santagostino, entrambi arruolati nella Divisione alpina Monterosa, vengono fucilati contro il muro di cinta del cimitero di Casarza Ligure (GE)»

Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana

«“Mantova”, “Riva”, “Alpin” e “Tom” riconosciuti come disertori della Monterosa, sono separati per essere deferiti al Tribunale militare. Il 21/12/1944 “Fieramosca”, “Guscio”, “Bertin”, “Affanassi”, “Stifan e “Pajarski” sono prelevati e portati alla fucilazione in una località sconosciuta (forse nelle vicinanze del torrente Scrivia). I quattro partigiani deferiti al Tribunale, dopo essere stati rinchiusi nelle carceri di Marassi, sono stati scambiati con prigionieri tedeschi, potendo così testimoniare questi avvenimenti. “Fieramosca” è stato decorato di Medaglia di bronzo al Valore militare.»

biografia di ALDO RAVINA nome di battaglia Fieramosca

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

TABELLA SINOTTICA DEGLI ECCIDI NAZIFASCISTI