Utente:Lupo rosso/Sandbox/antefatti delle foibe i criminali di guerra

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Premesse[modifica | modifica wikitesto]

la BBC ha prodotto un documentario dal titolo Fascist Legacy ovvero "L'eredità del fascismo" che verte sui crimini di guerra commessi e sui criminali di guerra connessi dagli invasori italiani sia in Africa che in Jugoslavia nel corso della seconda guerra mondiale.Pur avendo acquistato diritti per trasmetterlo nel 2004 la Rai non lo ho mai messo in onda mentre La 7 ne ha trasmesso qualche grosso nel 2004 , il lavoro e' diretto dal regista Ken Kirby che partendo dalla guerra di Etiopia ricostruisce le invasioni italiane in suolo straniero arrivando all'occupazione dei nazifascisti in Jugoslavia . Il regista in particolare mette a fuoco le feroci repressioni poste in atto dai fascisti nel Montenegro e nei Balcani . Tutta l'opera e' documentata da indiscutibili spezzoni filamti comprovanti ed ulteriormente corredata da testimonianze sia in relazione all'Africa come primo capitolo che alla Jugoslavia che e' il secondo capitolo . Vengono inoltre spiegati i motivi per cui il Tribunale Militare Internazionale di Norimberga non incrimino' i criminali di guerra italiani che si erano macchiati anche di crimini contro l’umanità. La voce narrante e' Michael Palumbo , storico americano che ha pubblicato il noto libro che tradotto presenta il titolo L’olocausto rimosso,[1][2] Rizzoli editore . Per gli italiani vengono ascoltati gli storici Angelo Del Boca, Giorgio Rochat, Claudio Pavone e per gli David Ellwood.


Fascist Legacy - Un’eredità scomoda documentario BBC da La Repubblica - Micromega crimini di guerra commessi dagli italiani nei Balcani ed in Africa

«L’"eredità fascista" dei crimini di guerra commessi dagli italiani nei Balcani ed in Africa nel corso della seconda guerra mondiale. ll film, un documento storico prodotto dalla BBC, è stato da oltre 15 anni tradotto in italiano dal regista Sani e consegnato alla RAI, che ne aveva acquistato i diritti sulla versione italiana ma non intende in nessun modo, mandarlo in onda. Perché? È probabile che ciò non sia ancora "politicamente opportuno", né per la destra, né per la sinistra. La questione dei crimini di guerra e dell’occupazione militare italiana nei Balcani è dunque di estrema attualità. Il film della BBC è diviso in due parti: nella prima sono documentate in modo chiaro e terribile le atrocità commesse dal regio esercito italiano in Africa e poi in Jugoslavia, per reprimere col terrore la Resistenza delle popolazioni; nella seconda parte, testimoni, storici, politici e documenti dimostrano la volontà degli alleati, Statunitensi ed Inglesi, di insabbiare le indagini sugli oltre 750 criminali di guerra italiani, colpevoli di numerosi crimini. Duecento i campi di prigionia solo italiani, non tedeschi, nei Balcani, dove si moriva perfino di sete, come a Rab/Arbe! Centinaia di migliaia gli internati (600mila secondo il governo jugoslavo, 250mila accertati per gli storici), donne e bambini compresi, di cui pochissimi i sopravvissuti (perché gli uomini tra i 16 e i 60 anni venivano subito massacrati e uccisi). 750 criminali di guerra italiani, nessuno condannato in Italia, nessuno estradato all'estero. Si dice che ciò fosse necessario in funzione anticomunista, perché era di fatto già iniziata la "guerra fredda»

[3] Utente:Lupo_rosso/Sandbox/antefatti_delle_foibe_Periodo_tra_la_prima_e_la_seconda_guerra_mondiale


Utente:Lupo_rosso/Sandbox/fascistizzazione_di_Fiume


Utente:Lupo_rosso/Sandbox/antefatti_delle_foibe_periodo_bellico


Utente:Lupo_rosso/Sandbox/antefatti_delle_foibe

«"Di fronte ad una razza inferiore e barbara come la slava, non si deve seguire la politica che dà lo zuccherino, ma quella del bastone. I confini dell'Italia devono essere il Brennero, il Nevoso e le Dinariche: io credo che si possano sacrificare 500.000 slavi barbari a 50.000 italiani

.Benito Mussolini , 1920[4]


«Vengono minuziosamente elencate le colpe del fascismo, accusato di aver cercato di "snazionalizzare" le minoranze slovene e croate nella Venezia Giulia "con una politica repressiva assai brutale", il cui intento finale era quello "di arrivare alla bonifica etnica" della regione»

[5]

«Il regime d'occupazione fece leva sulla violenza che si manifestò con ogni genere di proibizioni, con le misure di confino, con le deportazioni e l'internamento nei numerosi campi istituiti in Italia (fra i quali vanno ricordati quelli di Arbe, Gonars e Renicci), con i processi dinanzi alle corti militari, con il sequestro e la distruzione di beni, con l'incendio di case e villaggi. Migliaia furono i morti, fra caduti in combattimento, condannati a morte, ostaggi fucilati e civili uccisi. I deportati furono approssimativamente 30 mila, per lo più civili, donne e bambini, e molti morirono di stenti. Furono concepiti pure disegni di deportazione in massa degli sloveni residenti nella provincia. La violenza raggiunse il suo apice nel corso dell'offensiva italiana del 1942, durata quattro mesi, che si era prefissa di ristabilire il controllo italiano su tutta la Provincia di Lubiana»

[6]

Il proclama di Mario Roatta[modifica | modifica wikitesto]

la "fuga" di Roatta[modifica | modifica wikitesto]

«Ma nel dopoguerra, (siamo ancora nel 45) nel corso di un processo che si celebrò a Roma, la verità venne a galla, con la certificazione della responsabilità diretta del duce ed anche quella del maresciallo Pietro Badoglio nell’assassinio dei fratelli Rosselli. Badoglio, che continuava a godere di forti appoggi, riuscì però ad uscire indenne dalla losca storia, e a pagare – se così si può dire – fu soltanto il generale Mario Roatta, l’unico a finire sul banco degli imputati. Comunque per poco. Incredibilmente, proprio alla vigilia del verdetto egli riuscì infatti a fuggire dal carcere-ospedale e a svanire nel nulla, sottraendosi ad una pena (ergastolo) che – secondo una consueta tradizione tutta italiana – gli verrà in seguito amnistiata. Roatta è morto a Roma nel 1968.»

[7]


Dal proclama del criminale di guerra Mario Roatta[modifica | modifica wikitesto]

Fra i criminali di guerra operanti in Jugoslavia dim particolare importanza e' Mario Roatta ben conosciuto per alcuni ben tristi proclami

«al diario storico militare del giorno 4 luglio 1942-XX - A partire da oggi nell'intera Provincia di Lubiana, saranno immediatamente passati per le armi: - coloro che faranno comunque atti di ostilità alle autorità e truppe italiane; - coloro che verranno trovati in possesso di armi, munizioni ed esplosivi; - coloro che favoriranno comunque i rivoltosi; - coloro che verranno trovati in possesso di passaporti, carte di identità e lasciapassare falsificati; - i maschi validi che si troveranno in qualsiasi atteggiamento - senza giustificato motivo - nelle zone di combattimento

«A partire da oggi nell'intera Provincia di Lubiana, saranno rasi al suolo: - gli edifizii da cui partiranno offese alle autorità e truppe italiane; - gli edifizii in cui verranno trovate armi, munizioni, esplosivi e materiali bellici; - le abitazioni in cui i proprietari abbiano dato volontariamente ospitalità ai rivoltosi.»

«che il rastrellamento sia metodico e completo al massimo, per evitare che attraverso le maglie del dispositivo sfuggano elementi ribelli;

fucilare senza pietà gli uomini validi che nelle retrovie fossero sorpresi in atteggiamento sospetto lungo le strade ed a tergo delle nostre colonne

«Le misure di cui al numero II e III dell'ordinanza debbono essere applicate con la massima energia e senza falsa pietà.»

[8]

dalle comunicazioni fra generali:[modifica | modifica wikitesto]

«Galli, [Capo di Stato Maggiore] chiarire bene il trattamento dei sospetti, perchè mi pare che su 73 sospetti non trovar modo di dare neppure un esempio è un po' troppo. Cosa dicono le norme della 3 C e quelle successive ? Conclusione SI AMMAZZA TROPPO POCO !»

«Nota del Generale Robotti ndr] Richiamo tutti sulla dizione "catturati" ! Cosa vuol dire ? Se sono ribelli vanno passati per le armi !


[Nota ulteriore ] I 3 catturati sono stati passati per le armi.

[Commento del Generale Robotti ] ma lo dicano subito perdio !»

«Postilla del Generale Robotti ndr] Bravo Fabbri! Non ha certo gli scrupoli di Ruggero (dirglielo a quest'ultimo per telefono). Non s'insisterà mai abbastanza!»

[9]


Ispettorato Speciale di Polizia per la Venezia Giulia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1942 Benito Mussolini formalizza a Trieste l'"Ispettorato Speciale di Polizia per la Venezia Giulia[10], l'ncarico di dirigerlo viene affidato a Giuseppe Gueli, Gaetano Collotti e Remigio Rebez. Il metodo applica da questi aguzzini e dai loro coadiuvatori e' la tortura ed il gruppo prendera' il nome di "banda Collotti" [11]dal dirigente piu' "bravo" nell'applicare tale metodo ,verra' torturato dal Colotti Ercole Miani che nel proseguo rifiutera' la medaglia d'oro al valor militare proprio a causa di una medaglia di argento alla memoria data a Collotti eliminato senza esitazione immediatamente dopo la guerra dai partigiani.

In questo priodo vi e' un episodio che indica la scarsa accotrezza di Badoglio non esssebndovi prove conosciute di complicita'( o non se ne son volute trovare in qunto e' escluso che Pietro Badoglio non ben conoiscesse Gueli e se non lo coniosceva il suo gesto di affido fu di una trascuratezza che non si addice alle "carriera" di Badoglio ) anche se l'episodio e' cosi' "singolare"che non puo' non far nascere dubbi

«fra milioni d'ltaliani restati fedeli al Duce, dava a me l'occasione favorevole, dovevo fare di tutto per salvarlo»

[12].Pietro Baboglio affida la custodia di Benito Mussolini sul Gran Sasso a Giuseppe Gueli [13]. Fu Gueli che stabilì il trasferimento al Gran Sasso che nel '42 era responsabile del famigerato "ispettorato Speciale di Polizia" per la Venezia Giulia: Benito Mussolini viene fatto evadere dai paracadutisti guidati nell'operazione del futuro terrorista mercenario/internazionale Otto Skorzeny mentre il Gueli ve ne va tranquillamente aTrieste a riprendere il comando della sua banda di torturatori ed a guerra finita sara'pure decorato alla memoria ( come nel proseguio successe a Gaetano Collotti della "banda Collotti" )a comandare la sua banda dei torturatori di partigiani.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ [idrassegna=7843 ricavato da La Repubblica 17/04/1992 curato da Simonetta Fiori]
  2. ^ scheda e riferimenti bibliografici
  3. ^ [1]
  4. ^ La verità sulle foibe.Di Marco Ottanelli
  5. ^ Ecco il testo definitivo dell’analisi bilaterale pronta da otto mesi ma bloccata alla Farnesina e al ministero degli Esteri di Lubiana Corriere della Sera, mercoledì 4 aprile 2001, p. 13
  6. ^ Relazione della Commissione mista storico-culturale italo-slovena
  7. ^ da corsainfinita sito bersaglieri
  8. ^ procama Roatta
  9. ^ procama Roatta
  10. ^

    «"Tra questi l’Ispettorato Speciale di P. S. per la Venezia Giulia, agli ordini dell’ispettore generale Giuseppe Gueli, la cui sede era nella cosiddetta "Villa Triste" di via Bellosguardo, creato sin dall’aprile 1942 con specifici compiti di repressione della guerra partigiana e di controllo della classe operaia nelle grandi fabbriche. Tale Ispettorato - la cui sezione operativa divenne tristemente nota come "banda Collotti", dal nome del suo comandante, il commissario Gaetano Collotti - continuò il suo "servizio" dopo l’8 settembre fornendo ai tedeschi una preziosa e fattiva collaborazione contro gli antifascisti e nella cattura degli ebrei.»

    Risiera_di_San_Sabba comune Trieste
  11. ^ Gaetano Collotti e L’ISPETTORATO SPECIALE DI PUBBLICA SICUREZZA
  12. ^ CorsaInfinita sito dei bersaglieri
  13. ^

    «Gueli, Ispettore Generale. "Allorché mi convocò, il capo della Polizia mi chiarì che si trattava di salvaguardare la persona di Mussolini e di impedire, in tutti i modi, che i tedeschi lo rapissero. In tal caso, bisognava far fuoco sul prigioniero e far trovare un cadavere. Risposi che ero un uomo di battaglia non un assassino e allora lui mi disse che della bisogna erano stati incaricati i Carabinieri. Badoglio, volle conoscermi e a presentarmi al Capo del Governo provvide Senise. Il Maresciallo ripeté a me la consegna già data a Polito e io, come Polito, assicurai che l'avrei fedelmente e, occorrendo, personalmente eseguita. Nella notte, trascorsa insonne, però, presi la mia decisione: poiché la sorte, fra milioni d'ltaliani restati fedeli al Duce, dava a me l'occasione favorevole, dovevo fare di tutto per salvarlo. L'indomani, mi recai in Sardegna e constatai che, per clima e per sicurezza Mussolini si trovava molto male. Se gli inglesi avessero avuto notizia della sua presenza alla Maddalena, avrebbero potuto facilmente impadronirsene o seppellirlo sotto le macerie della villa con quattro cannonate delle loro navi"»

    CorsaInfinita sito dei bersaglieri