Utente:Lupo rosso/Sandbox/Donne e Resistenza

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Laura Seghettini[modifica | modifica wikitesto]

Laura Seghettini (Pontremoli, 1922) è una partigiana italiana, di fede comunista. Ricoprì il ruolo di vicecommissario della 12a Brigata Garibaldi Fermo Ognibene[1].

«La 12.a Brigata "Garibaldi" libera Bardi, Varsi, e successivamente Bore, Varano Melegari, Pellegrino P.se; si costituisce la "Zona libera" della Val Ceno[2] [3]»

Proviene da tradizione familiare socialista e fa la maestra , sceglie di andare in "montagna" per unirsi alla Brigate Partigiane . Tale scelta, sia militare che politica, sarà della massima importanza nella sua vita e lsua militanza politica come comunista sara' ininterotta nonostante la vicenda inerente Dante Castellucci. Durante i 20 mesi in "montagna" svolge incarichi molto delicati e complessi. Nel 1944 viene nominata vice-commissario di brigata , incarico assai raramente assegnato ad una donna ,e, nel maggio di quello stesso anno si trova a combattere in Lunigiana, dove gli scontri fra le Brigate Partigiane locali e i nazifascisti si fanno ogni giorno più sangunosi.

Compagna di "Facio"[modifica | modifica wikitesto]

«CHE la memoria di Dante Castellucci "Facio" sia onorata come merita attraverso altra e superiore decorazione adeguata alle gesta compiute, anche a titolo di ripara- zione del torto troppo a lungo su- bito dalla memoria dell’eroe, dai suoi familiari e conterranei, dalla sua compagna di lotta e di affetti Laura Seghettini, dagli uomini della sua formazione partigiana»

[4]

Nei mesi che seguirono l'8 settembre 1943, la Seghettini[5] diviene compagna di Facio. Dopo la fucilazione di quest'ultimo, studia la sentenza che ha condannato il comandante partigiano e si rende conto che quanto le aveva raccontato Facio stesso sulle presunte motivazioni (confermato dai suoi compagni che non lo avevano abbandonato in quel periodo di detenzione prima del processo) è ben diverso da quanto appare sul documento steso dai "giudici". Fra i capi di accusa vi è infatti anche il delitto di sabotaggio che non figurava durante la fase requisitoria. Facio e i suoi uomini erano infatti convinti che il tutto si sarebbe risolto in un nulla di fatto. Il comandante partigiano era stato accusato di essersi appropriato di un fusto contenente sterline. Non di rado gli alleati paracadutavano soldi in questo modo, ma vi son testimonianze che "Facio", nel momento in cui sarebbe stato possibile impadronirsi dei quattrini, si trovava dall'altra parte della vallata. Dopo l'omicidio di "Facio" Laura Seghettini si sposta a combattere nella 12esima Brigata Garibaldi Fermo Ognibene del parmense che e' al comando di Dario Giagnorio, nome di battaglia Camillo. Fermo Ognibene comandava il Battaglione Guido Picelli prima di morire. L'unità, dopo la sua morte, passò al comando di "Facio".

Dopo la Liberazione Laura Seghettini inizia l'iter per render giustizia e riabilitare "Facio".

«Da subito i dirigenti comunisti e gli uomini della Resistenza non credettero alla colpevolezza di Dante, ma non fecero niente per ristabilire la verità, a cominciare da Giorgio Amendola cui si rivolse Laura Seghettini, compagna del partigiano ucciso»

[6]

Giorgio Amendola le comunica, in un incontro sollecitato da Laura Sehettini , che non vi sono prove per incriminare "Salvatore" ovvero Antonio Cabrelli che era stato il partigiano, o sedicente tale, che aveva messo in moto il meccansismo d'accusa, pur ammettendo che il partito non si fida di lui, infatti era stato arestato dall'Ovra ed era tornato in libertà in modo inspiegabile il che poteva far nascere il sospetto che avesse accettato un ruolo di informatore. A quel punto, Cabrelli[7], forse comprendendo che il partito sta facendo indagini nei suoi confronti rapidamnete lascia il PCI ed entra nel PSI. Assume nel proseguio la carica di consigliere e poi assessore a Pontremoli.

«Nell' immediato dopoguerra Laura cercò senza successo anche di fare istruire un regolare processo contro Cabrelli e i suoi compagni di complotto. La vicenda di Dante Castellucci restò un capitolo imbarazzante della lotta di liberazione, finché non arrivò la decisione di conferire la medaglia al valore, con una motivazione che al silenzio aggiungeva la menzogna.»

[8] Antonio Cabrelli fa una fine singolare ed ambigua: muore in un incidente stradale con una donna che Laura conferma essere ex spia dell’OVRA, per cui vi son sospetti sulla morte del Cabrelli interpretabili come eliminazione di un personaggio assai scomodo. Non è l'unico caso dopo la guerra che personaggi scomodi, per vari motivi, muoiano in ambigui incidenti stradali o a causa delle conseguenze di tali incidenti: esempi ne sono i comandanti partigiani Aldo Gastaldi di tendenze monarchiche molto legato a Paolo Emilio Taviani, Emilio Canzi e Savino Fornasari [9]tutti e due anarchici, Emilio Canzi comandante unico della XIII zona operativa del piacentino e combattente della Guerra di Spagna e Ilio Barontini comunista e rivoluzionario di professione che ha combattuto dalla Cina alla Spagna, dall'Etiopia alla Francia e ovviamente in Italia.Paolo Pezzino durante la presentazione del libro il piombo e l'argento di Carlo Spartaco Capogreco non segue solo la pista dell'ex agente dell'OVRA infiltrato ma riferendosi ad altri fatti accaduti in altri luoghi introduce anche il discorso di un " regolamento di conti " fra fazioni della brigate partigiane o per motivi politici come gli altri esempi da lui fatti o per motivi opportunistici in cui un personaggio come Cabrelli puo' essere ovviamente inserito. [10]

La testimonianza[modifica | modifica wikitesto]

«Intervista rilasciata nel mese di luglio 1990 Ricordo perfettamente quelle ore, anche se sono passati quarantasei anni. Sono arrivata ad Adelano nel cuore della notte, mentre lo stavano processando. Lui non si difendeva. Sembrava vivere uno stato d'animo a metà tra la fierezza, la dignità e la depressione. Non aveva paura. Forse aveva già deciso di accettare la morte. Dopo la sentenza sono rimasta con lui fino all'alba insieme agli uomini di guardia, che volevano farlo scappare. Ma Facio non ha accettato. "Un giorno qualcuno, mi ha detto, farà luce sulla mia storia." Aveva un coraggio incredibile, non ha avuto paura. Come non l'aveva mai avuta durante la sua guerra di resistenza. Sempre il primo nelle azioni, l'ultimo a riposarsi, a mangiare. Sempre disponibile con i suoi uomini. All'alba lo hanno preso e lo hanno portato fuori. Ho saputo dopo che il plotone non voleva sparare. Ho saputo che ha gridato Viva l'Italia. No, non si doveva uccidere un uomo così. Aveva solo venticinque anni

[11]

Onoreficenze[modifica | modifica wikitesto]

Commendatore della Repubblica
Commendatore della Repubblica

[12]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Laura Seghettini Al vento del Nord. Una donna nella lotta di Liberazione, Carocci
  • Laura Antonelli Voci dalla storia , Pentalinea , SBN 8886855435, 9788886855433
  • Catia Sonetti Condizione operaia e Resistenza Ediesse , 2007
  • Anna Rossi-Doria , Gianluca Fiocco Annali del dipartimento di storia (2007) Viella , 2008 , ISBN 8883343050, 9788883343056
  • Ivan Tognarini, Gian Piero Pagnini 1943 - 1945, la liberazione in Toscana , Associazione italiana per il consiglio dei comuni e delle regioni d'Europa
  • Fiorenzo Sicuri Comunisti a Parmaatti del convegno tenutosi a Parma il 7 novembre 1981 , Pubblicato da Istituto Antonio Gramsci Emilia-Romagna e Parma , 1987
  • Carlo Spartaco Capogreco Il piombo e l'argento: la vera storia del partigiano Facio , Donzelli , 2007 ISBN 8860360668, 9788860360663

voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ ricordo di FermoOgnibene da ANPI Fermo Ognibene Medaglia d'oro al valor militare della Resistenza comandante , prima di Dante Castellucci , del battaglione o Brigata Guido Picelli
  2. ^ eventicronologici
  3. ^ Laura Seghettini
  4. ^ petizione per riabilitazione Facio
  5. ^ canzone dedicata a Laura Seghettini
  6. ^ da articolo Corriere della Sera
  7. ^ Perchè il Pci reggiano condannò a morte Dante Castellucci, partigiano con i Fratelli Cervi? Chi fu a dare l'ordine? Perchè si continua a tacere sulla figura del "traditore" Cabrelli che impose la fucilazione di Facio? Cesare Cattani indaga su una pagina oscura della Resistenza
  8. ^ da articolo Corriere della Sera
  9. ^ Savino Fornasari massimo esponente del fiorente movimento anarchico piacentino nel primo dopoguerra
  10. ^

    «.......la vicenda dell’uccisione del capo partigiano russo Nicola Pankov, che si era rifiutato di unirsi con i suoi uomini (erano poco più che un drappello, una decina di persone) ad una formazione garibaldina, e viene quindi fatto fuori. Un altro storico Mimmo Franzinelli molto noto perché ha pubblicato poi vari libri tra cui uno importantissimo sull’Ovra, sempre in un “Quaderno” della Fondazione Micheletti, del 1995, parla di una vicenda (Un dramma partigiano. Il “caso Menici”) che questa volta coinvolge i verdi, cioè le formazioni autonome: un colonnello partigiano della Valcamonica, Menici, il quale addirittura fu addirittura consegnato dalle Fiamme Verdi ai tedeschi, e da questi giustiziato, perché considerato un pericolo (perché troppo a sinistra) per l’egemonia cattolica sul movimento partigiano della zona. E di recente Massimo Storchi, che è il direttore dell’Istituto per la storia della Resistenza di Reggio Emilia, ha scritto un libro (Sangue al bosco del Lupo. Partigiani che uccidono partigiani. La storia di “Azor”) sull’uccisione di Mario Simonazzi, il partigiano cattolico “Azor”, vicecomandante della 76° Brigata Sap, scomparso sulle colline dell’appennino emiliano nel marzo del ‘45, e ucciso probabilmente (la vicenda è ancora di ambigua interpretazione) da elementi garibaldini in un regolamento di conti appunto nel marzo del 1945»

    Trascrizione della Relazione pronunciata dal Prof. Paolo Pezzino a Sarzana, il 16 marzo 2007,per la presentazione, in prima nazionale, del volume Il piombo e l'argento di Carlo Spartaco Capogreco
  11. ^ Cronaca di un secolo in Lunigiana a cura di Maurizio Bardi
  12. ^ archivi della Resistenza

%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%% c'entra poco ma vediamo


Marcella Boccia[modifica | modifica wikitesto]

«In realtà, non combattevo contro qualcosa, ma a favore di qualcosa. A favore della mia identità. Fino a quasi la maggiore età ero la figlia di Pietro Boccia, professore, scrittore e allora politico, molto noto nel luogo in cui vivevo. Io ho sempre adorato mio padre in una maniera viscerale. Lui è il mio specchio. E’ stato il mio riferimento sin da bambina, quando mi portava in giro in bicicletta. Adoro anche mia mamma, non la cambierei con nessuna al mondo, ma siamo diverse in tutto; invece mio padre sono io a sessant’anni! Ma a venti non sopportavo di essere conosciuta solo come sua figlia.»

poeta incamminata verso l’anticipazione della moderna poesia


perchè non la trovo scrivendo il nome in "ricerca"?


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Marcella Boccia , figlia di Pietro Boccia e' nata a(Baia e Latina, Italia , nel 1974) è un poeta italiano, scrittore e rapper. Marcella Boccia ha scritto molte canzoni e molte delle sue poesie sono diventate canzoni. Ha collaborato con Alessandro Sommella, un musicista di Planet Funk, scrivere canzoni per lui. Ha ricevuto il "Poeta top 2004" Premio Internazionale Artisti (AIA). E 'un pacifista scrittore. Vive tra l'Italia e l'India e, come Gandhi, che va in sciopero della fame per protestare contro tutto il mondo le ingiustizie. . "Congo" è una canzone di denuncia della guerra civile in Africa. Il suo nome indiano è Heena Suman.

Nel 2007 Marcella Boccia fatto a Londra il video del tetto del mondo con il regista Roy Roberts.La canzone racconta la storia di Phuntsog Nyidron, la monaca tibetana imprigionato e torturato dai cinesi nel Drapchi carcere. Phuntsog Nyidron è nel video. Bibliografia

  1. Impronte digitali sulla Mia Anima (Spring, Caserta, 2004)
  2. Poesia e Musica per la Pace (New Age & Dintorni, Milano, 2005) Poesia e Musica per la Pace (New Age & dintorni, Milano, 2005)
  3. Welcome a Baia giuliva (Edarc, Firenze, 2006) Benvenuti uno Baia Giuliva (Edarc, Firenze, 2006)
  4. Diario dall' India (Edarc, Firenze, 2007) Diario dall 'India (Edarc, Firenze, 2007)
  5. Liquido Amore (2007) Amore liquido (2007)
  6. New Age (con P. Boccia) (2007) New Age (con P. Boccia) (2007)
  7. Girandole ed aquiloni (2007) Girandole ed aquiloni (2007)
  8. Mos gjuaj - Non sparare (2008) Mos gjuaj - Non sparare (2008)
  9. Lettere dall'India (2008) Lettere dall'India (2008)
  10. Tantra (2008) Tantra (2008)
  11. Perla Polidoro (2009) Perla Polidoro (2009)
  12. Azadi , diario dal Kashmir (2009) Azadi, diario dal Kashmir (2009)

discografia

  1. Canzoni da ricordare (1999)
  2. Next Age (2000) Next Age (2000)
  3. Ninna brilla (single, 2007) Ninna brilla (singolo, 2007)
  4. Vata (2008) Vata (2008)
  5. Cerchi nel grano (single, 2008) Cerchi nel grano (singolo, 2008)


[sito personale http://74.125.39.113/translate_c?hl=it&sl=en&u=http://www.marcellaboccia.it/&prev=/search%3Fq%3Dmarcella%2Bboccia%2Bpoesia%2Be%2Bmusica%2Bper%2Bla%2Bpace%26num%3D100%26hl%3Dit%26client%3Dfirefox-a%26rls%3Dorg.mozilla:it:official%26hs%3DGYw&usg=ALkJrhi_I2uFJ0H4_g5c-nal6_d2C4Zl2g]

collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]