Utente:Javinalb/Sandbox3

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Prima guerra del Monferrato
Dataaprile 1613-9 ottobre 1617
Esitovittoria dei Gonzaga e della Spagna
Modifiche territorialistatus quo ante bellum, il territorio del Monferrato resta lla famiglia dei Gonzaga
Schieramenti
Ducato di Savoia
Regno di Francia
Ducato di Mantova
Regno di Spagna
Comandanti
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Antefatto[modifica | modifica wikitesto]

Il ducato del Monferrato si trovava in una posizione importante per connettere il ducato di Milano (allora controllato da Madrid) con il porto di Genova, alleata spagnola [1]. Dallo scoppio della guerra delle Fiandre era inoltre la via di passaggio per gli eserciti attraverso i vari domini degli Asburgo [2]. La Spagna era riuscita dal 1559 ad assicurarsi il controllo del feudo facendo in modo che finisse nelle mani dei Gonzaga, del ducato di Mantova, amici del governo asburgico, nonostante il fatto che i Savoia vantassero diritti sull'area [1]. Il 22 dicembre 1612 il duca Francesco IV Gonzaga morì senza lasciare figli maschi. Gli sopravviveva solo Maria, figlia di sua moglie Margherita di Savoia e a sua volta figlia del duca di Savoia; di conseguenza il duca di Savoia Carlo Emanuele I sostenne di dover esercitare la tutela per la giovane nipote, unica erede dello stato [3]. Cominciarono allora lunghe trattative, finché il duca Carlo Emanuele I non decise di attaccare lo stato e di prendersi il ducato con la forza, ma la Spagna non poteva permettersi di perdere il controllo indiretto dell'area.

Svolgimento[modifica | modifica wikitesto]

I fase[modifica | modifica wikitesto]

Le forze del duca di Savoia nell'aprile del 1613 attaccarono e occuparono Alba, Moncalvo e Trino. Da lì si prepararono a prendere anche Nizza Monferrato e Casale [3], ma l'assedio fallì [2]. Gli Spagnoli intanto ordinarono al governatore di Milano, don Juan de Mendoza y Velasco marchese di Hinojosa, di cominciare ad ammassare truppe sul confine per fare pressione ai Savoia [3]. Nello stesso periodo la situazione diplomatica si deteriorò velocemente per il Piemonte, che fu portato all'isolamento: gli altri stati italiani volevano infatti a tutti i costi far ritornare velocemente la pace [3]. Carlo Emanuele I a questo punto propose di restituire tutti i territori conquistati, ma la Spagna richiese anche il disarmo del ducato di Savoia; trovando intollerabile la proposta, il duca rifiutò [4].

II fase[modifica | modifica wikitesto]

Le truppe spagnole nel settembre del 1614 entrarono in guerra partendo dal ducato di Milano e iniziarono a fare alcune incursioni in territorio piemontese. Nel maggio 1615 si diressero ad Asti, ma furono sconfitti dai Savoiardi [4]. La Spagna allora, a causa delle pressioni degli stati italiani (che avevano cominciato a cambiare idea dopo i successi sabaudi, considerando il duca come liberatore d'Italia [5]) e con la mediazione della Francia (che non voleva essere esclusa) si decise a firmare il trattato di Asti del 21 giugno 1615, ottenendo un disarmo di entrambi i contendenti; i Savoia poterono comunque riprendere a sostenere i loro diritti sul Monferrato [3].

III fase[modifica | modifica wikitesto]

Pensando di potere sfruttare sia il movimento a suo favore in Italia sia le recenti vittorie, Carlo Emanuele I mandò un nuovo esercito supportato da forze francesi nel settembre del 1616, usando come scusa il fatto che la Spagna non stava rispettando i termini dell'accordo (anche a causa del nuovo governatore di Milano, don Pedro Álvarez de Toledo y Colonna, avverso all'accordo raggiunto ad Asti) [3]. Le forze sabaude sconfissero inizialmente gli Spagnoli e presero Alba [6]. Le truppe di don Pedro però si scagliarono verso Vercelli, conquistandola dopo 2 mesi d'assedio [6]. A questo punto però la situazione politica si era ribaltata: Francia e Spagna volevano ristabilire gli equilibri internazionali (in quel periodo già c'erano tensioni che sarebbero sfociate di lì a poco nella guerra dei Trent'anni), mentre il Piemonte dubitava dei veneziani, che avevano fornito denaro per la campagna, e i Veneziani non volevano un eccessivo potenziamento sabaudo [3]. Fu quindi stabilito un capitolato di pace a Parigi il 6 settembre 1617, e poi di nuovo a Madrid il 26 settembre (per cui i Savoia dovevano accettare che il Monferrato andasse a Ferdinando di Mantova); infine con la pace di Pavia del 9 ottobre 1617 si decise di tornare alla situazione prima della guerra.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Guerre del Monferrato, su treccani.it.
  2. ^ a b Pierpaolo Merlin,  p. 16, 2016.
  3. ^ a b c d e f g Carlo Emanuele I, su treccani.it.
  4. ^ a b Pierpaolo Merlin,  p. 17, 2016.
  5. ^ Pierpaolo Merlin,  p. 17, 2016; Carlo Emanuele I, su treccani.it.
  6. ^ a b Pierpaolo Merlin,  p. 18, 2016.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pierpaolo Merlin, Il Monferrato. Un territorio strategico per gli equilibri europei del Seicento, in Pierpaolo Merlin e Frédéric Ieva (a cura di), Monferrato 1613, La vigilia di una crisi europea, Roma, Viella, 2016, pp. 15-30, ISBN 9788867286126.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]