Utente:Gomba 80/Sandbox

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Paolo Giani Margi
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
Equitazione
 

Paolo Giani Margi (Gallarate, 11 febbraio 1959) è un cavaliere italiano. Nella sua carriera ha disputato due edizioni dei Giochi olimpici: Barcellona 1992 e Atlanta 1996.

Gli anni giovanili e la formazione di base : il concorso completo

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Senza avere alcuna tradizione familiare alle spalle, si accosta all’equitazione all’età di 9 anni, presso la storica società ippica “Le Querce” di Casorate Sempione. Il suo primo ed illustre Maestro, fu Antonio Roman, il padre di Euro Federico e Mauro. Il giovane Paolo, dunque, si dedicò, agli albori della sua carriera giovanile, alla disciplina del concorso completo. Il cavallo importante di questa fase, si chiama “Tornilo”, un purosangue irlandese “sauro piccolo ma quadrato, leggermente camuso (cit. Paolo Margi) nato ed allevato in Irlanda e ritirato dalle corse, regalatogli dal padre Anastasio. Nel 1973 partecipa ai primi campionati Europei junior a Pompadour, in Francia, ed ottiene un bronzo ai Campionati italiani di completo ai Pratoni del Vivaro. Dal 1974 al 1976 ( Europei junior di Roma, Cirencester, Siekkrung) milita per tre anni nella squadra junior di completo, riportando numerosi risultati, tra i quali, la medaglia di bronzo a titolo individuale , mentre nel 1975, a Cirencester Park ,in Inghilterra, mette al collo, assieme alla squadra, una medaglia d’argento. In questi anni di formazione, non solo tecnica ma anche interiore e concettuale, è venuto a contatto con numerosi trainer come il già citato, Maestro Roman, Franke Witt, preparatore di numerosi binomi in Italia per la disciplina del completo, Paolo Angioni che lo ha preparato al campionato europeo, grandissimo tecnico e professionista al quale deve un approccio più consapevole e colto sul cavallo; Giuseppe Ravano, componente della mitica squadra, assieme ad Angioni, oro olimpico a Tokyo 1964, Mauro Checcoli – tutti componenti della mitica squadra italiana che fu oro alle olimpiadi di Tokyo 1964 - e Lucio Manzin. Nel 1980, entra come senior nella squadra italiana di completo, e diviene probabile olimpico per Los Angeles 1984, montando diversi cavalli federali in gare nazionali ed internazionali, sotto la guida del Marchese Fabio Mangilli. Iscrittosi poi all’Università, ha frequentato la facoltà di Scienze della produzione animale, a Milano. Negli anni ’80 ha partecipato a numerose gare universitarie internazionali, riportando vittorie sia in salto ostacoli che dressage. Nel 1985 ha vinto a Gent, in Belgio il campionato del mondo universitario.

Dal concorso completo alla disciplina del dressage puro: una nuova era

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Tra il 1985/1986, ha effettuato la leva militare obbligatoria alla Caserma Santa Barbara di Milano, presso lo storico Reggimento Artiglieria Terrestre a cavallo” tradizionalmente conosciuto con l’appellativo di “Voloire”, il cui motto recita “in hostem celerrime volant”. Sempre nel 1985, in sella a Jewel, Paolo Margi vince il suo primo campionato italiano di dressage, inserendosi nell’albo d’oro dopo la lunga egemonia di Fausto Puccini, Vincenzo Truppa e Daria Fantoni. In quello stesso anno, si reca in Germania, per conto della Federazione Italiana Sport Equestri ed in particolare dell’Ing. Cesare Croce, per specializzarsi nel lavoro in piano e dressage. In questo periodo, in cui prepara cavalli di proprietà della FISE, per le competizioni internazionali, ha lavorato con i migliori trainer tedeschi e probabilmente i migliori al mondo che oggi sono considerati “ Le leggende del dressage” come Ghunter Festerling, Harry Boldt*, George Theodorescu, con quest’ultimo, stringe una intensa e solida amicizia oltre che intesa tecnica. “Ho vinto i Campionati Italiani nel 1985, dopo mi sono sposato, ho terminato la leva militare obbligatoria ed a febbraio sono partito per la Germania.” Ricorda Margi ed aggiunge su Theodorescu “George aveva già richiesto che io andassi da lui: mi aveva conosciuto ai campionati italiani a Torino. Così decisi di partire, una volta sistemate alcune cose, alla volta della patria del dressage. Pur essendo un professionista molto importante, non si è fatto problemi ad accogliermi nella sua scuderia con due cavalli normali, soprattutto Destino di Acciarella, che allora era in formazione e che aveva 6 o 7 anni. George si è messo a lavorare di buona lena con me, per preparare questo cavallo, che in fondo era un cavallo italiano molto normale, con il quale, invece, siamo riusciti ad ottenere dei super risultati”. ecco il ritratto di George Theodorescu nelle parole di Paolo Margi:” Credo che avesse una sensibilità, un talento, un intuito innato, particolare nei confronti dei cavalli. Ecco, mi ha dato molto dal punto di vista della psicologia, della conoscenza, del lavoro pianificato a lunga scadenza, della programmazione delle gare. Questa sensibilità personale, derivata da quel tipo di animus che abbiamo descritto prima, la notavo a partire dal fisico di questo trainer. Non era il classico tedesco dal fisico grande, potente, longilineo, con la capacità o voglia di prendere un cavallo molto forte tra mani e gambe, ma aveva questo genere di equitazione molto leggera, molto improntata sul sentire, sulla capacità di interpretare il cavallo vivendolo in quell’istante, con il tatto equestre del momento, ed in effetti era considerato anche un uomo di spettacolo. Quando lui partecipava alle Fiere ed eseguiva le Kur, otteneva grande riscontro e calore ed applausi dal pubblico. Proprio perché trascinava, improvvisava, creava”.

L’Italia del dressage schiera in campo una squadra.

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Sempre nel 1985, Margi partecipa al Campionato Europeo di Dressage a Copenhagen in Danimarca, nel 1989 è in Belgio, a Mondorf le Bains, sempre ad un Campionato Europeo. Nel 1990 ai Campionati del Mondo di Stoccolma, in Svezia, la squadra italiana arriva nona, ed è composta da Daria C. Fantoni su Sonny Boy, Pia Laus su Adrett, Paolo Margi su Destino di Acciarella, Desiree Puccini su Frenchman. Pia Laus e Adrett ottengono il decimo posto a livello individuale. Nel 1991, il cavaliere lombardo, partecipa in Germania al Campionato Europeo a Donaueschingen , puntando ai Giochi Olimpici del 1992. Prima di questo appuntamento a 5 cerchi, il cavaliere azzurro si reca da Pia Laus, la compagna di squadra italo-tedesca, per lavorare insieme sul metodo del Dr.Schulten Baumer, il famoso “low deep and round” usato dai cavalli fenomeno Rembrandt e Gigolo’, e che Pia Laus adoperava da anni, essendo stata allieva del Grande Maestro Schulten Baumer. (“Avevo già avuto modo di lavorare con Der Doktor, in quanto per volere del Presidente Croce, negli anni’90, anche la squadra italiana di dressage, ebbe come tecnico per due anni, Uwe Schulten Baumer” ed aggiunge Margi” da Pia Laus ho avuto anche modo di lavorare con Harry Boldt*, coach della squadra tedesca dal 1981 al 1996” Cit. Paolo Margi). Barcellona 1992 è l’Olimpiade del debutto di una squadra italiana : con Paolo Margi e Destino di Acciarella, ci sono Daria Fantoni su Sonny Boy, Laura Conz su Lahti, e Pia Laus su Adrett. La squadra chiuse all’ottavo posto, anche se la trasferta era carica di aspettative ed attese, forse per il debutto e la gioia di poter presentare un team. Fu buona la prestazione di Paolo Margi, tra i primi a scendere in campo. Chiuse al 31mo posto individuale. Nel 1994 arriva per Margi un nuovo titolo italiano assoluto, questa volta con Monteverdi. Nello stesso anno, con la squadra composta da Pia Laus con Adrett 37, Daria Camilla Fantoni su Sonny Boy, Paolo Margi sempre sul fido Destino di Acciarella, ottengono uno storico quinto posto. L’anno successivo, 1995, Margi è al Campionato Europeo di Dressage a Lipica in Slovenia, chiudendo a livello individuale, al settimo posto. Piccola notazione: Paolo Margi e Pia Laus, detengono ancora imbattuto, un piccolo record in carriera, non ancora eguagliato: appunto un quinto posto in squadra ad un campionato del mondo ed un sesto e settimo posto a livello individuale ad un Campionato Europeo! Il 1996 è l’anno delle Olimpiadi di Atlanta 1996: la squadra chiude al nono posto. I componenti erano Daria Fantoni su Sonny Boy, Fausto Puccini su Fiffikus, Pia Laus su Liebenberg e Paolo Margi su Destino. Nessuno riuscì ad accedere alla finale, come si sperava, e forse due elementi contribuirono a far perdere qualche posizione: Adrett , lo storico cavallo della Laus, questa volta non diede il proprio contributo in America, per l’età avanzata, mentre Paolo Margi su Destino di Acciarella, ottenne uno sfavorevole sorteggio che lo ha visto primo a scendere in campo e successivamente, l’accanimento in termini di punteggio da parte di uno dei componenti della giuria. Ottenne il 35mo posto individuale. Nello stesso anno, però, a Cervia, Paolo Margi su Destino di Acciarella, vinceva il suo terzo titolo italiano assoluto. In aggiunta, numerose le partecipazioni con piazzamenti e vittorie in gare CDI, a Monaco di Baviera, Lipica, Venezia e Roma, sesto posto individuale ad un CDIO ad Aachen, molte medaglie d’argento e bronzo ai campionati italiani senior di dressage. Anche se nell’immaginario collettivo, il nome di Margi è legato al baio sella italiano, Destino di Acciarella, purosangue da Telford/Ognon, in carriera ha montato ed addestrato un grande numero di cavalli, impossibile citarli tutti. Tra essi: Jorinda, Monteverdi, Gazzelle, Fiorio, Juwell, Sarastro, Cornelius, Papillon.

Da cavaliere ad istruttore e Docente ai corsi federali della F.I.S.E

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Dal 1996 al 1998 è direttore tecnico del Centro di alta specializzazione della Fise a Milano-Monza e Barzago. Sempre dal 1998 è tecnico ed istruttore ai corsi federali per istruttori di ogni livello, per le tre discipline olimpiche, a Monza Barzago. Membro della Commissione d’esame per istruttori della FISE, in 9 anni di attività, ha esaminato dozzine di istruttori sia Italiani che stranieri. Possiamo dire che tutta l’Italia equestre si è formata, ha fatto corsi, stage ed aggiornamenti tecnici con Paolo Margi, ecco perché tutti possono sostenere ed affermare di essere suoi allievi. Però, tra i suoi allievi nel vero senso del termine, Margi afferma : “annovero sicuramente: Monica Gheno, Campionessa Italiana Senior di Dressage nel 1997 proprio con Destino di Acciarella, e rappresentante azzurra del dressage ai WEG di Roma, sempre in sella a Destino di Acciarella; Giorgia Gotti, Giorgio Bacchetta, Stefano Blasi, Desiree Puccini, James Connor, Gabriele Grassi. Stefano Brecciaroli ( ricordiamo del completista azzurro, il secondo posto dopo la prova di dressage, ai Weg di Lexington 2010, il secondo posto alle Olimpiadi di Londra 2012, il secondo posto ad Aachen, il quarto posto a Badminton in sella ad Apollo v/d Wendy Kurt Hoeve) Marco Biasia, Pietro Sandei, Mattia Luciani. “( Cit. Paolo Margi). Giudice di dressage, delle categorie equitation di un tempo, Costruttore di percorsi, specializzato nel lavoro alla doppia longe, Paolo Margi ha collaborato ed aiutato nel lavoro in piano molti binomi del salto ad ostacoli, compresi cavalieri olimpici. Ha lavorato con George Morris, considerato il Guru americano del salto ad ostacoli, anche appunto nella disciplina del salto ad ostacoli, ed ha collaborato alla realizzazione di una video cassetta didattica. Anche per il settore del dressage, ha prodotto ben 2 video didattici sul dressage, della durata di un’ora ed ha collaborato alla stesura del Manuale di equitazione per istruttori. Nel volume “A cavallo, Manuale di tecnica equestre” di Luciano De Maria, edito da De Agostini, è dimostratore di eccezione per la sezione tecnica del dressage, in sella a Tigrin e Monteverdi.

Collegamenti esterni

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