Utente:Gioggio 02/Sandboxα

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''La bestia che gridò AMore nel cuore del mondo''
Titolo originaleTake care of yourself (世界の中心でアイを叫んだけもの) (Sekai no chūshin de AI o saken da kemono?)
SerieNeon Genesis Evangelion
Stagione1
Episodio nº26
Trasmissione originale27 marzo 1996
su TV Tokyo
Trasmissione italiana26 marzo 2002
su MTV Italia
Durata22 min
Interpreti e personaggi
RegiaKazuya Tsurumaki

Masayuki Yamaguchi

SceneggiaturaHideaki Anno
ProduttoreGainax
MusicheShirō Sagisu

Yoko Takahashi

Cronologia
Episodio precedente
Episodio successivo

La bestia che gridò AMore nel cuore del mondo (世界の中心でアイを叫んだけもの?, Sekai no chūshin de AI o saken da kemono, lett. "la bestia che ha gridato amore nel centro del mondo"), noto anche con il titolo inglese di Take care of yourself, è il ventiseiesimo e ultimo episodio della serie televisiva anime Neon Genesis Evangelion, prodotta dallo studio Gainax e diretta da Hideaki Anno.

Andato in onda sul canale TV Tokyo il 27 marzo 1996, l'episodio venne sceneggiato da Anno e diretto da Kazuya Tsurumaki e da Masayuki Yamaguchi. La storia, ambientata a distanza di quindici anni da una catastrofe planetaria nota come Second Impact, ha per protagonista Shinji Ikari, un ragazzo che giunge nella futuristica città di Neo Tokyo-3 sotto richiesta del padre, Gendō Ikari, capo dell'agenzia speciale Nerv, per guidare un mecha gigante denominato Eva e combattere in questo modo assieme ad altri piloti dei misteriosi esseri chiamati angeli. In questo episodio finale il Progetto per il Perfezionamento dell'Uomo prosegue il suo corso, destinato a portare a termine l'evoluzione della specie umana, mentre Shinji esplora la sua psiche interrogandosi sul significato della sua esistenza, analizzando possibili scenari paralleli nei quali la sua vita è completamente diversa.

Hideaki Anno spesso nomina l'ultimo episodio di un opera che dirige ispirandosi a celebri romanzi fantascientifici, un esempio sono le serie anime Nadia - Il mistero della pietra azzurra e Punta al top! - GunBuster[1][2], i cui episodi finali si intitolano rispettivamente come un romanzo di Lionel Suggs e di Isaac Asimov. Il titolo del ventiseiesimo episodio è infatti tratto dall'omonimo racconto breve dell'autore americano Harlan Ellison[1][2], noto per le sue opere fantasy e fantascientifiche. Nel titolo originale giapponese, la parola アイ ( ai?) è scritta in katakana e si presta quindi a una duplice interpretazione, può essere intesa come la parola giapponese ai (愛? lett. "amore") o come trascrizione del pronome inglese I (lett. "io")[1][2]. Per questo motivo, nella versione italiana si è tradotto "AMore" per mantenere il riferimento alla prima persona singolare inglese (I am, lett. "Io sono").

L'episodio ha registrato un indice di ascolti del 10.3%[3], che corrisponde a circa 10 milioni di spettatori[4], il più alto registrato dalla serie.

Hideaki Anno, regista e sceneggiatore di Neon Genesis Evangelion

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Anno 2016, è in corso il Progetto per il perfezionamento dell'uomo e il focus è sull'animo di Shinji Ikari, che si interroga sul significato della sua esistenza e se essa abbia un motivo, dato che si sente disprezzato e solo, Misato gli spiega che è mosso dalla paura, dalla paura di sbagliare, di non essere amato, delle proprie debolezze, Misato ammette che per lei è lo stesso e vale per tutta l'umanità, vari personaggi affollano la sua mente, ognuno con i propri timori, spiegando a Shinji che solo unendo gli animi di ogni essere umano si può continuare a sopravvivere, ed è proprio questo il fine del Perfezionamento.

Rei pone delle domande, perché vivi? Per chi? Sei felice? Asuka vive per sé stessa ed è sicura della sua felicità, Misato vive solo per fare cose piacevoli ma Shinji è insicuro, non sa rispondere, sa cosa lo fa soffrire ma non può scappare poiché questo gli porterebbe altro dolore, verrebbe abbandonato. Shinji si domanda quale sia la sua identità, si risponde che egli è il pilota dell'Eva e pilotandolo potrà finalmente essere amato, ma così facendo dipenderà totalmente dall'Eva.

Shinji però ancora non comprende qual è il suo vero io, se è realmente lui a essere l'artefice della sua vita e di sé stesso, la sua mente si svuota completamente e si ritrova in un infinito spazio bianco, qui le voci delle persone che conosce lo guidano, passo dopo passo, linea dopo linea, nella creazione di un nuovo mondo, gli spiegano che esiste in diverse forme in base a come si relaziona e come percepisce il mondo. Shinji si sente indefinito, si sente svanire, capisce che la sua stessa esistenza è strettamente legata agli stimoli del mondo esterno e il mondo solitario che si è creato, isolandosi e allontanandosi da tutto e tutti, lo sta facendo scomparire perché se all'infuori di lui c'è il nulla non c'è modo di definire la sua forma, il suo essere, Shinji comprende che può capirsi solo capendo gli altri attorno a lui.

Shinji si sveglia nella sua stanza, ma in un mondo differente, Asuka è un'amica di vecchia data, sua madre Yui Ikari è ancora viva, Gendō non l'ha abbandonato, Rei è una sua nuova compagna di classe, Misato è la sua insegnante e lui non è un pilota di Eva ma è un normale studente come i suoi amici e compagni, il Second Impact qui non è mai avvenuto. Shinji capisce così che la sua esistenza non è fissa, esistono varie versioni di esso come conseguenza della fragilità e volubilità dell'animo umano, anche il mondo che lui vive e percepisce come triste e tetro è dettato solo dall'interpretazione data dal suo animo, un animo che è suscettibile al più piccolo cambiamento, anche l'odio che prova per stesso potrà diventare approvazione.

Shinji decide quindi che continuerà a essere se stesso, non scapperà e smetterà di isolarsi, la realtà che si era creato attorno a lui si infrange e compare un Pianeta Terra in cui le terre sono unite in una sorta di barriera corallina, sul quale si radunano i vari personaggi della terra che lo applaudono e a turno si congratulano con lui, che infine li ringrazia.[5][6][7][8]

Produzione e controversie[modifica | modifica wikitesto]

Come per l'episodio 25, anche l'episodio 26 andò incontro a vari problemi di produzione per via dei tempi sempre più serrati, tanto che venne realizzato in soli quattro giorni lavorativi[9][10] e in fase di doppiaggio gli interpreti non ebbero a disposizione né filmati né immagini dell'episodio finale come riferimento[11]. Anno dovette accantonare la sceneggiatura originale dell'episodio, ancora nelle prime fasi, e riscriverla sperimentando nuove soluzioni registiche, ebbe in mente anche di produrre un episodio di soli dialoghi, senza animazioni, ma l'idea venne rifiutata e abbandonata[12]. L'episodio è infatti composto in gran parte da inquadrature fisse che spesso si ripetono, rare animazioni e dialoghi spesso eseguiti da personaggi fuori campo o che li esprimono sotto forma di pensiero, così da non doverli animare[13], e si concentra soprattutto sulla psiche, sulle riflessioni e sulle emozioni dei personaggi, diminuendo drasticamente le scene di azione e i combattimenti, allontanandosi anche dall'intreccio narrativo degli episodi precedenti senza offrire una conclusione chiara di alcuni avvenimenti, preferendo dare una risposta "psicologica" ai personaggi[14][15].

Nonostante queste difficoltà, Hideaki Anno si ritenne soddisfatto del risultato, sostenendo che l'episodio conclusivo comunque seguì a grandi linee l'idea originale[16] ed era in linea con il suo stato d'animo[12], come confermato anche da Toshimichi Ōtsuki, produttore di Evangelion e suo grande amico, il quale affermò: «Credo che Anno volesse fare sul serio quel finale»[17] e da Yoshiyuki Sadamoto, character designer della serie[18], che aggiunse di averlo interpretato come il risultato della difficile situazione in cui si trovava il regista, sempre più stanco e sull'orlo della depressione[19].

Secondo Toshio Okada, fondatore ed ex-presidente di Gainax, ai problemi di tempo si aggiunse anche l'indecisione dello sceneggiatore, che rimandò all'ultimo la decisione finale[20]. Alcuni ipotizzarono una censura dovuta ad alcune lamentele alzate dall'Associazione Genitori e Insegnanti (PTA)[21][22], ma il regista non menzionò mai nulla di simile, ribadendo l'intenzionalità artistica del risultato[23].

L'episodio, come anche il precedente, deluse molto parte dei fan[24], che furono sorpresi e confusi dal brusco cambio registico e narrativo[25][26], fino a sentirsi "traditi"[17]. Il caso coinvolse anche la carta stampata, secondo il Mainichi Shinbun: «Lo scrittore Eiji Ōtsuka inviò una lettera allo Yomiuri Shinbun lamentandosi del finale della serie, e il dibattito assunse una portata nazionale[17]». Anno continuò a difendere l'episodio finale, tanto che all'Anime Expo di Anaheim, in California, dichiarò[27]:

«Non c'è niente che non vada. Se c'è qualcosa che non va qui siete proprio voi. Too bad

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Episode Commentaries 21-26 - Platinum Booklets - Eva Monkey, an Evangelion Fan Website, su evamonkey.com. URL consultato il 7 febbraio 2023.
  2. ^ a b c (EN) NEON GENESIS EVANGELION - Platinum Booklets | PDF | Weaponry | Nature, su Scribd. URL consultato il 9 febbraio 2023.
  3. ^ (JA) (書評)世良晃志郎譯著「ミッタイス=リーベリッヒ、ドイツ法制史概説改訂版」, in Legal History Review, vol. 1973, n. 23, 30 marzo 1974, pp. 256–257, DOI:10.5955/jalha.1973.256. URL consultato il 7 febbraio 2023.
  4. ^ (EN) Anime@j-pop.com, su web.archive.org, 17 febbraio 2001. URL consultato il 7 febbraio 2023 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2001).
  5. ^ (EN) "Neon Genesis Evangelion," Episodes 25 and 26: Congratulations!, su MUBI. URL consultato l'8 febbraio 2023.
  6. ^ (EN) NEON GENESIS EVANGELION - Platinum Booklets | PDF | Weaponry | Nature, su Scribd. URL consultato il 9 febbraio 2023.
  7. ^ (EN) NEON GENESIS EVANGELION (26), su www.animanga.com. URL consultato il 10 febbraio 2023.
  8. ^ (EN) The Very, Very, Very Confusing End of 'Neon Genesis Evangelion,' Explained, su Thrillist. URL consultato l'11 febbraio 2023.
  9. ^ (JA) Gainax (a cura di), The End of Evangelion Theatrical Pamphlet, 1997.
  10. ^ (JA) Kentarō. Takekuma e 竹熊健太郎., Anno Hideaki parano, Evangerion, Ōta Shuppan, 1997, ISBN 4-87233-316-0, OCLC 71809315. URL consultato l'8 febbraio 2023.
  11. ^ (JA) 庵野総監督、キャストらが登壇「シン・エヴァンゲリオン劇場版」フィナーレ舞台挨拶, su webnewtype.com.
  12. ^ a b (JA) EVA, 再擧 庵野秀明 スペシャルインタビュー ニュータイプ, in Newtype, Kadokawa shoten, giugno 1996, pp. 10-15.
  13. ^ (EN) Evangelion Essays, su web.archive.org, 22 marzo 2005. URL consultato l'8 febbraio 2023 (archiviato dall'url originale il 22 marzo 2005).
  14. ^ (EN) Understanding Evangelion, su Anime News Network. URL consultato il 9 febbraio 2023.
  15. ^ (EN) "The Four Revolutions of Anime", su www.cjas.org. URL consultato il 9 febbraio 2023.
  16. ^ (JA) 大阪芸術大学「庵野秀明監督×小池一夫先生」特別講義まとめ, su Togetter. URL consultato il 9 febbraio 2023.
  17. ^ a b c (JA) Kei Watanabe, Daichi Nakagawa, Tsunehiro Uno, Evangelion Special: Phenomenon to Legacy, Mainichi Shinbun, 8 maggio 2006., Mainichi Shinbun, 8 maggio 2006.
  18. ^ (JA) Takekuma Kentaro, Anno Hideaki Parano Evangerion (庵野秀明パラノ・エヴァンゲリオン), Ōta Shuppan, marzo 1997, ISBN 4-87233-316-0.
  19. ^ Associazione NewType Media, Milano Manga Festival: Reportage dei Sadamoto Days, su AnimeClick.it. URL consultato il 10 febbraio 2023.
  20. ^ (EN) Return of the Otaking pg.10, su web.archive.org, 26 gennaio 2000. URL consultato il 10 febbraio 2023 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2000).
  21. ^ (EN) Claude J. Pelletier, Truth or cyvber graffiti, collana Protoculture Addicts, vol. 42, luglio 1996, p. 6.
  22. ^ (EN) Claude J. Pelletier, Save yourselves, in Protoculture Addicts, vol. 42, settembre 1996, p. 6.
  23. ^ (EN) Martin Ouellette e Claude J. Pelletier, Neon Genesis Evangelion: The controversy, in Protoculture Addicts, n. 41, luglio 1996, p. 45..
  24. ^ (EN) Jacob Parker-Dalton, In Defence of Congratulations: Why Evangelion Never Needed Another Ending, su OTAQUEST, 29 gennaio 2021. URL consultato il 10 febbraio 2023.
  25. ^ Neon Genesis Evangelion: Versione integrale cinematografica, in Neon Genesis Evangelion: The Feature Film - DTS Collector's Edition, Dynit Italia (a cura di), 2009, p. 3.
  26. ^ (EN) Julie Davis, Anime classics zettai! : 100 must-see Japanese animation masterpieces, Stone Bridge Press, 2007, ISBN 978-1-933330-22-8, OCLC 124985401. URL consultato il 10 febbraio 2023.
  27. ^ (EN) Virtual Panel! Meet Hideaki Anno, collana Animerica, vol. 4, n. 9, Viz Media, 1996, p. 27.