Utente:Elbloggers/Bianca Guidetti Serra

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Bianca Guidetti Serra (Torino, 19 agosto 1919) è un'avvocata, politica e partigiana italiana. Template:Membro delle istituzioni italiane

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlia di un avvocato civilista e di una sarta[1]. Rimasta orfana di padre ancora giovane (1938), consegue la maturità classica presso il Liceo classico Massimo D'Azeglio[2]; qui conosce Alberto Salmoni che, nel maggio 1945, a guerra appena finita, diventerà suo marito. Grazie ad Alberto entra in contatto, diventadone un’amica preziosa, con i ragazzi della biblioteca ebraica: Primo Levi, Franco Momigliano, Silvio Ortona, Ada Della Torre, Luciana Nissim e Vanda Maestro.

Partecipa insieme a Franco Momigliano e a Eugenio Gentili Tedeschi al primo atto di Resistenza: questo piccolo gruppo di giovani andò a strappare i manifesti contro gli ebrei che tappezzavano via Roma. Bianca si iscrive a giurisprudenza e prova un crescente interesse nei confronti degli ambienti più poveri ed emarginati.

Si laurea il 3 luglio 1943. Insieme ad Alberto si avvicina sempre più al PCI.

Dopo l'8 settembre, grazie a Franco Momigliano conosce Vittorio Foa e sua moglie Lisetta ed entra in contatto con gli ambienti della Resistenza italiana e svolge un'attività clandestina che... E' tra coloro che a Torino organizza i Gruppi di difesa della donna e per l’assistenza ai combattenti della libertà. Partecipa attivamente alla Resistenza: stampa e diffonde clandestinamente bollettini partigiani ciclostilati, organizza brevi comizi volanti...

Bianca collabora quindi attivamente con Ada Gobetti e resta il punto di riferimento per gli amici ebrei scesi in clandestinità.

Dopo la Liberazione, intraprende l'attività di avvocata penalista: è una dei 6 avvocati donna su 800 appartenenti al Foro torinese[3]. L'impegno professionale e politico di Bianca è attivo nel campo del diritto di famiglia e della tutela dei più deboli, dei minori e carcerati, nelle fabbriche torinesi per assistere gli operai per conto della Camera del lavoro; nel 1949 la partecipazione alle lotte contadine nel Meridione; negli anni Settanta la battaglia contro le schedature politiche degli operai alla FIAT.

L'attività nelle istituzioni[modifica | modifica wikitesto]

Dagli anni Ottanta in poi partecipa attivamente alla vita politica dapprima torinese e poi nazionale: dopo aver rifiutato altre offerte di candidatura, nel 1985 accetta quella offertale da Democrazia Proletaria come capolista alle elezioni per il Consiglio comunale di Torino; viene eletta e si occupa principalmente di carcere, in particolare sui temi della socialità negli istituti di pena, della ricerca di forme alternative di pena, dei servizi ai detenuti e delle misure per il reinserimento dei detenuti[1].

Nel 1987 si dimette da consigliere per presentarsi, sempre come indipendente nelle file di Democrazia Proletaria, alle elezioni per la Camera dei Deputati; in Parlamento partecipa ai lavori delle Commissioni giustizia e antimafia occupandosi degli stessi temi di cui si era sempre occupata come avvocata, i temi della legalità e dei diritti, in particolare a tutela dei più deboli: minori, carcerati e lavoratori[1]. Nel 1990, insieme a Medicina Democratica e all'Associazione Esposti Amianto (AEA) partecipa e alla presentazone, come prima firmataria, di una proposta di legge per la messa al bando dell'amianto, approvata poi nel 1992 ("Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto", Legge n. 257 del 27 marzo 1992[4]).

Nel 1990 viene nuovamente eletta al Consiglio comunale di Torino, come indipendente per il Partito Democratico della Sinistra; si dimette nel 1999 a metà del secondo mandato della giunta guidata dal sindaco Valentino Castellani[1].

Si è dedicata da sempre a questioni centrali quali la giustizia, la galera, l'ergastolo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Bianca Guidetti Serra, Bianca la rossa, Torino, Eindaudi, 2009, ISBN 9788806196653.
  2. ^ Archivio storico Liceo D'Azeglio. Dalla A alla Z: una classe "fantastica"!, su liceomassimodazeglio.it, Liceo classico Massimo D'Azeglio. URL consultato il 24-09-2011.
  3. ^ Il sorridente rigore morale di Bianca Guidetti Serra, su perotorino.it. URL consultato il 15-09-2011.
  4. ^ GUIDETTI SERRA ed altri: Norme per il divieto di estrazione, impiego e commercializzazione dell'amianto e per la decontaminazione e bonifica degli ambienti con presenza di amianto. Disposizioni a tutela dei lavoratori impiegati nel settore (5016), su legislature.camera.it, Camera dei Deputati. URL consultato il 20/09/2011.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Bianca Guidetti Serra, Il paese dei celestini. Istituti di assistenza sotto processo, Torino, Einaudi, 1973.
  • Bianca Guidetti Serra, Compagne. Testimonianze di partecipazione politica femminile, Torino, Einaudi, 1977, ISBN 8806096133.
  • Bianca Guidetti Serra, Le schedature Fiat. Cronaca di un processo e altre cronache, Rosenberg & Sellier, 1984, ISBN 8870111857.
  • Bianca Guidetti Serra, Storie di giustizia, ingiustizia e galera (1944-1992), Linea d'ombra edizioni, 1994, ISBN 8809150066.
  • Bianca Guidetti Serra, Bianca la rossa, a cura di Santina Mobiglia, Torino, Einaudi, 2009, ISBN 8806196650.
  • Bianca Guidetti Serra, Contro l'ergastolo. Il processo alla banda Cavallero, Edizioni dell'Asino, 2010.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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