Utente:DuilioJapanlove/Sandbox3

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Le interrelazioni tra Friedrich Nietzsche e il suo tempo furono molteplici, complesse e reciproche. Figlio di un pastore (religione) del protestantesimo vide morire il padre all'età di 5 anni, rimasto "sconvolto" - lui, precettore delle principesse - dalla febbre rivoluzionaria della primavera dei popoli.

Priva di un qualche sostentamento tranne la modesta pensione concessa alla vedova, la famiglia venne costretta ad abbandonare l'abitazione parrocchiale del paese natale di Rocken per trasferirsi nella cittadina di Naumburg ove la madre venne assistita dalle due cognate; oltre alla sorella minore e ad una domestica ad ore le donne di casa saranno in tutto 5. L'unico altro maschio, il fratellino, morirà appena 6 mesi dopo il padre.

Frequentato - con profitto alterno e a volte assai variabile in alcune materie - l'istituto scolastico di Pforta, un'ex convento benedettino adibito a collegio statale, fortemente improntato all'insegnamento della cultura classica ma al contempo anche da un rigido pietismo, riuscirà a conseguire il diploma finale grazie ad una borsa di studio concessagli da un ente religioso.

Avviatosi alla carriera della filologia classica verrà nominato ad appena 24 anni professore all'Università di Basilea. Conosciuto in questo periodo il già celebre compositore Richard Wagner ne rimarrà un fedele discepolo per un decennio, accomunati entrambi dalla passione nei confronti di Arthur Schopenhauer; pubblicherà quindi La nascita della tragedia.

Dimessosi per motivi di salute dall'incarico e rotto bruscamente il rapporto col "Maestro" inizierà a vagabondare senza mai avere una fissa e definitiva dimora tra la Provenza, l'Engadina e la penisola italiana (soprattutto Venezia). Fatti stampare i libri che via via realizzava praticamente a proprie spese e, tranne rare eccezioni, vivendo in uno stato di perfetta solitudine, giungerà infine a Torino ove lo coglierà una fatale crisi psichica.

Tra i pochi amici vi saranno durante gli anni giovanili Edwin Rodhe e Paul Deussen (quest'ultimo il primo studioso tedesco di indologia) e nel corso degli anni seguenti il medico e filosofo di origini ebraiche Paul Ree, la giovane russa Andreas von Salomé (futura collaboratrice di Sigmund Freud) - a cui chiese senza successo la mano - e l'autore Peter Gast (nato Koselitz).

Vegeterà in completa incoscienza per gli ultimi 11 anni della sua esistenza, accudito in un primo momento dall'oramai anziana madre ed in seguito dalla sorella tornata dalla colonia paraguayana della Nuova Germania, dove nel frattempo aveva sposato un noto agitatore antisemita finito suicida.

Immediatamente dopo la sua fama inizierà a svilupparsi a livelli globali, partendo dalla letteratura francese (Andre Gidé e Marcel Proust) e dalla letteratura italiana (Gabriele d'Annunzio) fino a varcare i confini europei con lo scoccare del XX secolo; quello che Nicola Abbagnano definirà l'"era di Nietzsche".

Nelle trincee della prima guerra mondiale i soldati dell'impero tedesco conservavano nei loro tascapane una copia di Così parlò Zarathustra; tra essi si era anche un'oscuro caporale austriaco oriundo di nome Adolf Hitler. Nel Regno d'Italia invece l'allora esponente del socialismo e del pacifismo Benito Mussolini scriveva articoli di recensione alle opere nietzschiane.

Questione razziale[modifica | modifica wikitesto]

I "negri"[modifica | modifica wikitesto]

Eugenetica[modifica | modifica wikitesto]

Schiavitù[modifica | modifica wikitesto]

Se si vogliono degli schiavi, è stolto educarli da padroni Framm. postumi Vol XIII pag. 30; Crepuscolo degli idoli, Scorribande di un inattuale aforisma 40.

Nietzsche diventa adulto nel momento in cui la guerra di secessione americana porta a compimento l'abolizionismo negli Stati Uniti d'America e quando l'Impero russo abroga la servitù della gleba. Il dibattito e le relative controversie salgono a livello internazionale. L'Impero britannico abolisce la schiavitù nelle sue colonie nel 1833, procedendo poco dopo ad un blocco navale delle coste africane per impedire la Tratta atlantica degli schiavi africani in direzione dell'Impero del Brasile (qui lo schiavismo rimarrà in vigore fino al 1888).

Il Trattato di Zanzibar del 1873 proibisce il commercio schiavista, (Francois Renault Lavigerie, l'esclavage africain et l'Europe Boccard Parigi 1971, Vol I. pag. 89

Contemporaneamente i missionari del cristianesimo supportano lo stabilirsi d'insediamenti e la fondazione di nuovi Stati da parte degli ex schiavi liberati in gran parte dell'Africa Orientale. Karl Hammer Weltmission und Kolonialismus. Sendungdisee des 19. Jahrhunderst im Konflikt, Kosel, Munchen 1978, pp. 155, 195. Gustav Warneck Die Stellung der evangelischen Mission zur Sklavenfrage, Bertelsmann Gutersloh 1889, pp. 36-37

La Conferenza di Berlino del 1884 crea "ad hoc" le zone d'influenza del colonialismo; il francese Jules Ferry considera un "dovere morale" quello di combattere il traffico schiavista. Raoul Girardet Le Nationalisme francais. Anthologie 1871-1914 Seuil Paris 1983, pag. 104

I fautori dell'emancipazione e dell'abolizionismo sarebbero solo propugnatori di un'astratta ideologia, insensati e autenticamente nemici di coloro che hanno la pretesa di aiutare: "Se uno schiavo in prigione sogna di essersi liberato dalle catene, chi sarà tanto malvagio da svegliarlo per dirgli che è soltanto un'illusione?" Opere a cura di Giorgio Colli e Mazzino Montinari 1975 Vol. I, tomo 2, pag. 229


Diritti delle donne[modifica | modifica wikitesto]

Antisemitismo[modifica | modifica wikitesto]

Pacifismo[modifica | modifica wikitesto]

Socialismo[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione pubblica[modifica | modifica wikitesto]

Nietzsche mantenne sempre un'opinione vicina all'elitarismo e alla concezione dell'antica aristocrazia per quanto concerne i nascenti movimenti democratico-operai; "l'istruzione pubblica equivale solamente a stimolare la rivolta dei servi". Domenico Losurdo Nietzsche, il ribelle aristocratico. Biografia intellettuale e bilancio critico Bollati Boringhieri 2014 Vol. I, pag. 401.