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Fornasetti
StatoItalia
Forma societariaSRL
Fondazione1940 a Milano
Fondata daPiero Fornasetti
Sede principaleMilano
Persone chiavePiero Fornasetti, Barnaba Fornasetti
Settorearte, design, arredamento, lusso
ProdottiPorcellane, complementi d'arredo, mobili, Carta da parati, profumi per la casa
Dipendenti107 (2022)
Sito webfornasetti.com

Fornasetti è un'azienda di design artistico fondata nel 1940 a Milano da Piero Fornasetti. Oggi è guidata dal figlio del fondatore, Barnaba Fornasetti, ed è internazionalmente conosciuta [1] per la creazione di oggetti decorati per la casa realizzati a mano.

Attualmente l'azienda opera in più di 40 paesi attraverso punti vendità monomarca, rivenditori terzi e il proprio eCommerce.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Dagli anni '30 agli anni '40: Le origini[modifica | modifica wikitesto]

L'azienda nasce dall'opera di Piero Fornasetti, figura poliedrica della cultura italiana del design[2][3].

Le origini affondano nell'attività della stamperia d'arte che il fondatore inaugura negli anni '30 a Milano. La Stamperia d'Arte Fornasetti riscuote un certo successo nell'ambiente culturale milanese, Raffaele Carrieri, nel 1978 scrisse su Epoca: È stato il primo a stampare litografie di De Chirico a Milano in un tempo piuttosto remoto.

Stimolo fondamentale al passaggio dalla stamperia all'azienda vera e propria, fu l'incontro tra Piero Fornasetti e Gio Ponti, negli anni '40, che portò infatti all'apertura dell'Atelier Fornasetti.

Tra i primi successi aziendali, oltre che della collaborazione con Ponti, si può annoverare il trumeau "Architettura", esposto poi alla IX Triennale di Milano, nel 1951, di cui un esemplare è parte della collezione del Victoria and Albert Museum di Londra.

Anni '50[modifica | modifica wikitesto]

Gli anni 50 vedono la scoperta da parte di Fornasetti del volto di Lina Cavalieri, attraverso una che darà il via ad una ricerca artistica che accompagnerà l'atelier fino ai giorni nostri. Nello specifico l'incontro porterà alla creazione della serie "Tema e Variazioni", divenuta nel tempo una delle icone dello stile Fornasetti. Partendo da un ritratto della celebre attrice, Fornasetti rielabora oltre 400 "variazioni", che continuano ad essere alimentate tutt'ora dal reparto creativo dell'azienda.

La serie conquista un vasto pubblico di scrittori e intellettuali: Alberto Moravia dedica un testo alle infinite variazioni del volto di Lina Cavalieri, mentre Henry Miller sceglie nel 1971 uno dei decori della serie come copertina della sua autobiografia “My Life and Times”[4].

Variazioni piatto decorativo da parete

Anni '60[modifica | modifica wikitesto]

Alla fine degli anni sessanta il clima culturale cambia. L'affermazione del razionalismo e della funzione sulla forma sembra lasciare poco spazio al concetto di decorazione[5]. Fornasetti fatica così a rientrare nelle nuove logiche di mercato e di produzione industriale [5]. Le difficoltà incontrate in questo periodo raffreddano anche il rapporto con Ponti, che gli rimproverà di non riuscire a rinnovarsi[5].

Ciononostante, Fornasetti, forte delle sue scelte, non si adegua, e decide di dare continuità alla sua opera con altri strumenti e vie di espressione. Continua a portare avanti l’attività del suo atelier e allarga l’orizzonte delle sue attività all’ambito culturale. Nel 1977, assieme a un gruppo di amici e soci, dirige la "Galleria dei Bibliofili", dove espone sia la sua produzione sia quella di artisti contemporanei.

Anni '80 e '90: Piero e Barnaba Fornasetti[modifica | modifica wikitesto]

All'inizio degli anni 80 Piero Fornasetti comincia a collaborare con suo figlio Barnaba. La collaborazione porta ad un primo progetto, l'Archivettura, automobile decorata a tema architettonico. È la fase in cui la notorietà di Fornasetti torna a imporsi all'attenzione collettiva Ne è un evidente segnale l'apertura a Londra della galleria Themes and Variations ad opera di Liliane Fawcett, tributo all'opera dell'azienda e del suo creatore, aperta nel 1984.

Nel 1988 Piero Fornasetti viene improvvisamente a mancare. Barnaba decide di portare avanti l'attività e assume la direzione dell'azienda, dedicando gli anni sucessivi ad una ricognizione del lascito artistico del padre. Ciò porta alla collaborazione tra Barnaba Fornasetti e Patrick Mauriès per una prima corposa monografia, intitolata Designer of Dreams, e pubblicata nel 1991 da Thames&Hudson; vi è poi una mostra dedicata all'opera di Piero Fornasetti, al Victoria and Albert Museum, e infine il Lancio della monografia in edizione inglese, "Fornasetti The Complete Universe" edita da Rizzoli USA nel 2010.

Nel 1993 Barnaba Fornasetti allarga i confini aziendali, in termini di linee di produzione, geografici e di collaborazioni creative, tra cui anche la moda. In quest'anno infatti viene lanciata la prima collezione di abiti di Fornasetti, in collaborazione con Lawrence Steele[6].

Anni 2000 e 2010[modifica | modifica wikitesto]

Con l'avvento del nuovo millennio la nuova guida dell'azienda consolida la presenza nel contesto contemporaneo, valorizzandone le radici e conducendola ad una più ampia notorietà internazionale [1]. Quest'attività si concretizza nell'ampliamento della varietà produttiva e del confronto con personalità artistiche contemporanee diverse. Si moltiplicano le collaborazioni, aggiungendo nell'ambito del design quella con Nigel Coates[7], mentre nell'ambito della moda abbiamo Valentino[8], Comme des Garçons[9].

Non mancano poi lavori a quattro mani con artisti contemporanei, tra cui la pittrice britannica Anj Smith.

In questi anni vengono realizzati anche i progetti culturali di più ampio respiro. Per il centenario della nascita di Piero Fornasetti, viene allestita la retrospettiva "Piero Fornasetti. 100 anni di Follia Pratica", che fa tappa alla Triennale di Milano, al Musée des Arts Décoratifs di Parigi e al Dongdaemun Design Plaza di Seul. Vi sono inoltre mostre al Museo Nazionale Romano Palazzo Altemps a Roma e ad Artipelag a Stoccolma.

Nel 2015 l'atelier firma la decorazione della libreria Rizzoli a New York e la decorazione degli interni del Teatro dell'Arte della Triennale di Milano[10]. L'anno successivo l'attività dell'Atelier Fornasetti produce un'opera lirica, Il Dissoluto punito, ossia il Don Giovanni, che vede tra gli altri anche la collaborazione del fashion designer Romeo Gigli[11]. L'opera andrà in scena presso il già citato Teatro dell'Arte a Milano e al Teatro della Pergola a Firenze.

Tra il 2016 e il 2019 vengono inaugurati due nuovi store monomarca. Un nuovo punto vendita nella "capitale" del mondo Fornasetti, Milano, a cui segue un negozio in un'altra città fondamentale per l'azienda, Londra, attraverso un punto vendita all'interno di Harrods. Il decennio si chiuderà con la costituzione di Fornasetti Cult, un'associazione no-profit attraverso la quale l'azienda si pone l'obiettivo di sovvenzionare progetti e iniziative culturali.

Anni 2020[modifica | modifica wikitesto]

La nuova decade è aperta da una nuova collaborazione, questa volta con Louis Vuitton e Nicolas Ghesquière[12] e prosegue con nuove indagini e ibridazioni nel mondo dell'arte. Esempio di questa volontà è la promozione da parte dell'azienda di Eroica: Beethoven and Bonaparte, un progetto che si pone l'obiettivo di approfondire il legame tra Ludwig Van Beethoven e Napoleone Bonaparte.

Filosofia e Stile[modifica | modifica wikitesto]

I prodotti Fornasetti tracciano una linea di comunicazione tra il design e l'arte, fedeli al principio del non fare pezzi unici, ma in serie del fondatore[13]. Ceramiche, complementi d'arredo, stampe, qualsiasi sia l'output creativo, l'obiettivo è quello di illustrare immaginari collettivi, divulgare messaggi culturali e far viaggiare con il pensiero[13].

Il principio che viene seguito è quello della "follia pratica"[14], che si esprime in una creatività in sintonia con la praticità dell'oggetto.

«l’universo di Fornasetti è quello, per eccellenza, della riproduzione. L’oggetto, il tema privilegiato del designer milanese non è altro, in fondo, che la traduzione, la transizione raffinata da una tecnica all’altra. Forse il suo profondo orrore per il sentimentalismo e le effusioni fin di secolo l’hanno forzato entro questo gusto per l’impressione grafica, cioè lo straniamento, tra virgolette, di un motivo principale»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Fornasetti "a designer of dreams", su chicagotribune.com. URL consultato il 19 aprile 2022 (archiviato il 25 aprile 2022).
  2. ^ Maria Paola Maino, Piero Fornasetti, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 49, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 06/05/2022.
  3. ^ Stile Fornasetti, su elledecor.com. URL consultato il 21 aprile 2022.
  4. ^ Copertina My Life and Times Henry Miller, su biblio.com. URL consultato il 24 aprile 2022.
  5. ^ a b c Barnaba Fornasetti, Piero Fornasetti. Cento anni di follia pratica, Mantova, Corraini Edizioni, 2013, pp. 47-49, ISBN 9788875704179. URL consultato il 5 maggio 2022 (archiviato il 24 aprile 2022).
  6. ^ La prima collezione di abiti, su fornasetti.com. URL consultato il 21 luglio 2022.
  7. ^ living.corriere.it, https://living.corriere.it/salone-del-mobile/fuorisalone/san-babila/fornasetti-novita-401998461765/. URL consultato il 21 luglio 2022.
  8. ^ Valentino, il cuore rosso e la collezione con Fornasetti, su corriere.it. URL consultato il 21 luglio 2022.
  9. ^ Fornasetti veste Comme des Garçons, su living.corriere.it. URL consultato il 21 luglio 2022.
  10. ^ Le decorazioni culturali, su fornasetti.com. URL consultato il 30 agosto 2022.
  11. ^ Fornasetti va in scena, su fornasetti.com. URL consultato il 30 agosto 2022.
  12. ^ Collezione Louis Vuitton X Fornasetti, su it.louisvuitton.com. URL consultato il 21 luglio 2022.
  13. ^ a b Piero Fornasetti, Certi paraventi sono stati disegnati due volte, Milano, Henry Beyle.
  14. ^ Filmato audio Barnaba Fornasetti, La follia pratica di Piero Fornasetti, Rai Arte, a 0 h 0 min 18 s. URL consultato il 24 aprile 2022 (archiviato dall'url originale il 24 aprile 2022).