Utente:Delehaye/Sandbox LIBRO ERRA

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A Napoli con la Wehrmacht. La Battaglia di Salerno. 1943. La Wehrmacht e il Meridione d'Italia dopo l'8 settembre.
Copertina del libro "A Napoli con la Wehrmacht. La Battaglia di Salerno. 1943. La Wehrmacht e il Meridione d'Italia dopo l'8 settembre"
AutoreEzio Berti
1ª ed. originale1988
Generesaggio
Sottogenerestorico, autobiografia
Lingua originaleitaliano
Protagonisti
Coprotagonisti

«La ritirata (N.d.R.: da Napoli), ordinata e perfetta [1][2] secondo i piani di Kesselring[3] e messa in atto dai generali di corpo d'armata v. Vietinghoff[4], Wenzell[5]e Hube[6][7], stava volgendo oramai al termine, mentre gli aerei nemici ci sorvolavano sparando e cercando di colpire con le loro ultime cartucce pezzi e i mezzi pesanti e gli autocarri carichi di munizioni.»

A Napoli con la Wehrmacht. La Battaglia di Salerno. 1943. La Wehrmacht e il Meridione d'Italia dopo l'8 settembre è un saggio storico autobiografico del 1988 dello scrittore italiano Ezio Berti, ed è uno dei pochissimi saggi che trattano l'occupazione nazi-tedesca di Napoli (8 settembre - 1º ottobre 1943) e le Quattro giornate di Napoli (27-30 settembre 1943) con un revisionismo negazionista di "destra".

Storia editoriale[modifica | modifica wikitesto]

L'autore, Ezio Berti, nacque a Roveré della Luna (TN) nel 1919, visse l'infanzia in Alto Adige e seguì ad Udine, nel 1936, suo padre, interprete italiano-tedesco presso la locale Questura. Il 1º gennaio 1940 si arruolò nel Corpo degli Agenti di Pubblica Sicurezza, frequentò il 124º Corso presso la Scuola Allievi Agenti di Pubblica Sicurezza a Caserta. Il 6 giugno 1940 fu promosso Agente di Pubblica Sicurezza e fu trasferito al Reparto Speciale di Polizia a Cavallo della Questura di Napoli. Nel 1941 fu aggregato come interprete italiano-tedesco presso l'Ufficio Stranieri della Questura di Napoli, essendo utilizzato per i servizi di collegamento tra le Autorità italiane ed i vertici dei vari Comandi Militari nazi-tedeschi di Napoli. Il 27 settembre 1943 fu trasferito, incorporato, nelle truppe nazi-tedesche della Wehrmacht nello Standort-Kommandantur Neapel del colonnello Walter Scholl ed aggregato al Landesschützen-Bataillon 676 del maggiore Hugo Saggau. Il 21 luglio 1944 fu ferito sul fronte italiano, in Provincia di Ancona nelle Marche, tra la Albert/Trasimenischer Linie = Linea Albert/Trasimeno e la Gotenstellung/Grüne Linie = Linea Gotica/Verde, essendo aggregato alla 278. Infanterie-Division del tenente generale Harry Hoppe, fu poi ricoverato nel Kriegslazarett tedesco di Sant'Angelo di Senigallia (AN), da cui uscì il 23 marzo 1945. Mutilato di guerra si stabilì ad Udine svolgendo la professione di parrucchiere.

generale di corpo d'armata Anton Dostler.


   l'origine dell'opera, inclusi gli avvenimenti che hanno portato l'autore ad interessarsi all'argomento del libro e tutto ciò che è legato alla sua stesura definitiva;
   tutto ciò che è legato alla pubblicazione dell'opera come, ad esempio, eventuali riedizioni, pubblicazione a episodi su riviste specializzate, riscritture o ampliamenti e quant'altro legato alle sue vicende editoriali;
   eventuali premi letterari conseguiti.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Personaggi[modifica | modifica wikitesto]

Una tipologia di fonti importante, in particolare per ricostruire il contesto generazionale e aspetti legati alle mentalità dei soldati, sono gli "Ego-Dokumente". Con questo termine mutuato dall'olandese "egodocument", introdotto nel discorso scientifico alla fine degli anni '50 dallo storico Jacob Presser, si indicano i documenti attraverso i quali i soggetti storici esprimono l'autopercezione e l'autorappresentazione. Questo può avvenire in forma volontaria o involontaria, cioè in testi come autobiografie, diari e lettere, o in dichiarazioni non destinate alla trasmissione in un contesto amministrativo, come le deposizioni nel contesto degli atti dei processi penali.

A Pag. 189 del suo saggio Ezio Berti riporta una frase tratta dal diario manoscritto del Major dello Heer Hugo Saggau (*Armstedt/Schleswig-Holstein, 01.12.1892 – †Armstedt/Schleswig-Holstein, 05.07.1953), che era il comandante del Landesschützen-Bataillon 676:

«Il 18 settembre (N.d.R.: 1943) passai le consegne a un battaglione d'azione nella zona del porto, in quanto venni nominato Comandante del Gruppo Napoli-città (N.d.R.: Kommandeur der Neapel-Stadt-Gruppe), con il compito di soffocare la sollevazione in atto. Si trattava di un duro e maledetto compito che venne svolto dai miei bravi soldati con continui combattimenti diurni e notturni, che si prolungarono per 6 giorni

A Pag. 200 del suo saggio Ezio Berti riporta una frase tratta dalla lettera del 27 dicembre 1957 che ricevette dal Gefreiter della Luftwaffe Heinz Boeing (*Helderloh-Haldern-Rees/Nordrhein-Westfalen), che era puntatore del FlaK-Ergänzungs-Abteilung 2[8]:

«Un ordine preciso, partito dal Comando dell'Armata tedesca (N.d.R.: AOK10 - Armeeoberkommando 10. = 10º Comando d'Armata, al comando del General der Panzertruppe Joachim Lemelsen) fuori città, metteva in guardia i dipendenti sulla situazione venutasi a creare tra il 30 settembre e il 1 ottobre (N.d.R.: 1943) in conseguenza dell'abbandono di Napoli da parte della Wehrmacht.
Veniva perciò dato l'ordine al gruppo Ferga-Ferganzungsabteilung (batterie Flak da 88 millimetri n° 4/520) di invertire la direzione di fuoco dei pezzi puntandoli su Napoli città. In un primo tempo gli stessi capi pezzo pensarono che si temesse un attacco dal mare, ma cambiarono presto parere quando fu loro precisato di abbassare le bocche da fuoco fino a nove gradi dall'alzo zero. Data la posizione in cui si trovavano, compresero che non si trattava di contrastare un attacco dall'aria o dal golfo. Difatti il messaggio proseguiva "sparare n° 45 colpi A.2.[9] verso i Granili del porto e inoltre 90 colpi A.Z.[10], con le bocche di fuoco puntate e incrociate sulla città di Napoli, in direzione di via Roma, quale bombardamento di rappresaglia per 10 soldati tedeschi trovati morti nella zona del circondario

Mito della Wehrmacht pulita[modifica | modifica wikitesto]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Catena di comando tedesca in Italia[modifica | modifica wikitesto]

  • libri sui reparti tedeschi:

Georg Tessin, "Verbände und Truppen der deutschen Wehrmacht und Waffen-SS im Zweiten Weltkrieg 1939-1945", Band 1-17, Biblio-Verlag, Osnabrück/Bissendorf, 1977/2002, ISBN 3-7648-1097-1

"Deutschen Generals beim Hauptquartier der italienischen Wehrmacht" beim Oberbefehlshaber Süd "Generale tedesco presso il quartier generale della Wehrmacht italiana" presso il Comandante in capo del Sud Oberbefehlshaber Süd beim italienischen Oberkommando = Comandante in Capo Sud presso il Comando Supremo italiano (OB Süd) dal 01.12.1941 all'08.09.1943 Oberbefehlshaber Süd = Comandante in Capo Sud (OB Süd) dall'08.09.1943 al 21.11.1943


10. Armee / Armeeoberkommando 10 (AOK 10) dipendente dal 15.08.1943 dal OB Süd dipendente dal 26.11.1943 dal Heeresgruppe C


Standort-Kommandantur Neapel[modifica | modifica wikitesto]

Deutscher Wehrmacht Standortoffizier von Neapel ossia Ufficiale della Guarnigione Tedesca della Wehrmacht di Napoli

08.09.1943 pomeriggio => Contrada Camaldoli
09.09.1943 (Sbarco Salerno) => presso Caserta

su ordine del 76° Comando di Corpo d’Armata diventa:

Standort-Kommandantur Neapel ossia Comando di Piazza di Napoli (con 250 effettivi)

09.09.1943 => presso Caserta
12.09.1943 10:00 => Hotel Parco a Napoli
  • Cap. Dott. / Hauptmann  ??? Soergl (Sörgl) capo di stato maggiore della Piazza
  • Cap. / Hauptmann  ??? Kammayer (Kammermeyer) capo ufficio per… (servizi) di Piazza
  • Cap. / Hauptmann  ??? Brigelius capo ufficio alloggi e vr… di Piazza
  • Ten. / Oberleutnant  ??? Kuenzle (Künzle) ufficiale mantinenza di Piazza
  • Ten. / Oberleutnant  ??? Brust capo ufficio tattico di Piazza
  • S.Ten. (Ten.) Oberleutnant ??? Bachofer (Pakhoffer) capo ufficio politico (affari politici e ordine pubblico) di Piazza
  • Ten. / Oberleutnant  ??? ??? (Harrich) capo amministrazione
  • Cap. / Hauptmann  ??? ??? capo protezione antiaerea

Uffici del Comando di Piazza di Napoli:

  • Comando:
Oberst Walter Scholl, Comandante della Platzkommandantur Neapel
Oberstleutnant Schaumberg, Vice Comandante della Platzkommandantur Neapel
Oberfeldwebel Sonderführer (O)/Sdf Steffen Wessel, Interprete e Sottufficiale di Collegamento del Platzkommandantur Neapel
  • Politico (affari politici e ordine pubblico):
Oberleutnant/Leutnant Bachofer/Pakhoffer, Capo dell’Ufficio Politico del Platzkommandantur Neapel
  • Amministrativo:
Hauptmann Kammermeyer, Capo dell’Ufficio Servizi del Platzkommandantur Neapel
Leutnant Harrich, Addetto all’Amministrazione del Platzkommandantur Neapel
  • Permessi di Circolazione:
  • Aiutante Maggiore:
Oberleutnant/Leutnant Mohr, Aiutante Maggiore del Comandante del Platzkommandantur Neapel
  • Alimentazione:
  • Sanitario:
Cap. Med./Stabsarzt Klein Capo dell’Ufficio Sanità del Platzkommandantur Neapel
  • Tattico:
Leutnant Brust, Capo dell’Ufficio Tattico del Platzkommandantur Neapel
  • Polizia:
Hauptmann Stumacher, Comandante della Feldgendarmerie-Gruppe Neapel della Platzkommandantur Neapel


  • Major Hugo Saggau del Platzkommandantur Neapel
  • Hauptmann J. Sörgel, A.B. del Platzkommandantur Neape;


  • Tenente Colonnello Luftwaffe Zech, Responsabile dei rifornimenti e dei carburanti dell'Armata (Albergo "Isotta" dopo bombardamento PP.TT. all'Albergo "Ambasciatori")
Otto-Franz Zech, *Suckowshof/Pommern 21.10.1886 +Murnau am Staffelsee 07.05.1965
01.09.1940 promosso Oberst
26.12.1941-17.01.1943 Kommandeur/Kdr. Feldluftzeuggruppe Italien
17.01.1943-26.06.1943 Kommandeur/Kdr. 1. Fliegerdivision
01.11.1943-08.03.1944 Kommandeur/Kdr. Luftzeuggruppe 1.
26.12.1943-31.10.1943 Kommandeur/Kdr. Feldluftausrüstungsgruppe Italien (Field-Air-Equipment-Group Italy)
01.11.1943-07.03.1944 Kommandeur/Kdr. Luftausrüstungsgruppe 1 (Air-Equipment-Group 1)

Kommandant der

Landesschützen-Bataillon 676[modifica | modifica wikitesto]

Landesschützen-Bataillon 676:

  • Stab (Feldpostnummer 34690 A)
  • 1. Kompanie (Feldpostnummer 34690 B)
  • 2. Kompanie (Feldpostnummer 34690 C)
  • 3. Kompanie (Feldpostnummer 34690 D)
  • 4. Kompanie (Feldpostnummer 57747)
  1. Compagnia custodia e distrubuzione viveri negli spacci di Napoli e relativo ordine durante la distribuzione
  2. Compagnia custodia e distrubuzione viveri negli spacci di Torre del Greco e relativo ordine durante la distribuzione
  3. Compagnia trasferimento degli uffici militari da Napoli
  4. Compagnia a disposizione per operazioni militari e mantenimento di posti di blocco al porto di Napoli


FlaK-Ergänzungs-Abteilung 2[modifica | modifica wikitesto]

Feldpost number 51564 (1.5.1942-19.10.1942) Stab u. 1.-4. Batterie - Flak-Erganzungs-Abteilung 2, (8.9.1943-22.4.1944) 28.2.1944 Stab u. 1.-2. Batterie - Flak-Erganzungs-Abteilung 2

60609 (25.11.1944-8.5.1945) 15.12.1944 Stab Flak-Ausbildungs- u. Ersatz-Abteilung 3.

  • Oberleutnant Robert Mathieu, comandante la "Batteria deposito Flak" - "Allarm Flak batterie" 90/53-301/VII (FPN L 60609)
  • Oberleutnant Speth / Sottotenente Späht, Scuola Flak - caserma Reatto di Bassano


Pubblica Sicurezza[modifica | modifica wikitesto]

  • Vice Brigadiere Vento Archivio di P.S.

Villa Melecrinis (Vomero)

Indice[modifica | modifica wikitesto]

  • Nota introduttiva di Dario Donati ... Pag. 9
  • Capitolo I - Napoli: trentasei mesi di bombardamenti, 1940-43 ... Pag. 15
  • Capitolo II - Kesserling e il meridione d'Italia ... Pag. 61
  • Capitolo III - Salerno: "Alarmstufe II, 7-18 settembre 1943 ... Pag. 69
  • Capitolo IV - Napoli, 8-30 settembre 1943 (diario) ... Pag. 101
  • Appendice Prima (Testimonianze germaniche) ... Pag. 183
    • I - Stralcio dal diario personale del maggiore della Wehrmacht Hugo Saggau, comandante il 676 Landesschutzen a Napoli ... Pag. 183
    • II - Dichiarazioni del Ten. Heinrich Baass, aiutante del Comandante suddetto, datata 3.4.1958 ... Pag. 195
    • III - Testimonianza del Caporale della Wehrmacht Heinz Böeing ... Pag. 200
  • Appendice Seconda ... Pag. 203
    • I - L'operato del Colonnello della Luftwaffe Scholl ... Pag. 203
    • II - L'Ex Prefetto di Napoli Avv. Domenico Soprano ... Pag. 210
    • III - La pubblica sicurezza a Napoli ... Pag. 212
  • Bibliografia ... Pag. 215

Opere derivate[modifica | modifica wikitesto]

Influenza culturale[modifica | modifica wikitesto]

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

Frontespizio del libro "La Wehrmacht e il Meridione d'Italia dopo l'8 settembre"

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Percy Ernst Schramm, "Kriegstagebuch des Oberkommandos der Wehrmacht (Wehrmachtführungsstab) - 1. Januar 1943 - 31. Dezember 1943", Band III.2 / Band 6.2, 5ª Ristampa, Bernard & Graefe Verlag, Bonn, 2005, ISBN 3-8289-0525-0, ISBN 978-3-82890-5252, Pag. 1154:
    (DE) "30. September 1943 (omissis) Süden - Lage Italien: Seit den Morgenstunden des 29.9. ist Neapel nach umfang reichen Zerstörungen geräumt worden. (omissis) Zur Durchführung der befohlenen Zerstörungen sind bisher nach Italien 1700 t Sprengstoff zugeführt worden."
    (IT) "30 settembre 1943 (omissis) Sud - Situazione in Italia: Napoli è stata evacuata dalla mattina del 29 settembre dopo estese distruzioni. (omissis) Finora sono state inviate in Italia 1.700 tonnellate di esplosivo per effettuare le demolizioni ordinate."
  2. ^ Percy Ernst Schramm, "Kriegstagebuch des Oberkommandos der Wehrmacht (Wehrmachtführungsstab) - 1. Januar 1943 - 31. Dezember 1943", Band III.2 / Band 6.2, 5ª Ristampa, Bernard & Graefe Verlag, Bonn, 2005, ISBN 3-8289-0525-0, ISBN 978-3-82890-5252, Pag. 1163:
    (DE) "1. Oktober 1943 (omissis) Süden - Lage Italien: Am 1.10. früh ist Neapel endgültig geräumt."
    (IT) "1º ottobre 1943 (omissis) Sud - Situazione in Italia: Napoli viene finalmente evacuata la mattina del 1º ottobre."
  3. ^ Albert Kesselring (*Marktsteft/Bayern, 30.11.1885 – †Bad Nauheim/Hessen, 16.07.1960) fu Generalfeldmarschall = Feldmaresciallo Generale dal 19.07.1940 all'08.05.1945, con funzioni di Oberbefehlshaber Süd beim italienischen Oberkommando = Comandante in Capo Sud presso il Comando Supremo italiano dal 02.12.1941 al 20.11.1943.
  4. ^ Heinrich von Vietinghoff (*Mainz/Rheinland-Pfalz, 06.12.1887 – †Ried/Pfronten/Bayern, 23.02.1952) fu Generaloberst = Colonnello Generale / Generale d'Armata dal 01.09.1943 all'08.05.1945, con funzioni di Oberbefehlshaber = Comandante in Capo della 10. Armee / Armeeoberkommando 10 (AOK 10) dal 15.08.1943 al 23.10.1944.
  5. ^ Fritz Wentzell (*Kassel/Hessen, 29.04.1899 – †Bad Nauheim/Hessen, 01.04.1948) fu Oberst im Generalstab = Colonnello dello Stato Maggiore Generale dal 01.03.1942 al 01.03.1944, con funzioni di Chef des Generalstab = Capo di Stato Maggiore della 10. Armee dal 15.08.1943 al 30.11.1944.
  6. ^ Hans-Valentin Hube (*Naumburg/Sachsen-Anhalt, 29.10.1890 – †Thundorf/Ainring/Bayern, 21.04.1944) fu Generalleutnant = Tenente Generale / Generale di Divisione dal 01.04.1942 al 01.04.1944, con funzioni di Kommandierender General = Comandante Generale del XIV. Panzerkorps dal 05.03.1943 al 02.09.1943 e dal 01.10.1943 al 22.10.1943.
  7. ^ Hermann Balck (*Danzig, 07.12.1893 – †Asperg/Baden-Württemberg, 29.11.1982), fu Generalleutnant = Tenente Generale / Generale di Divisione dal 21.01.1943 al 12.11.1943, con funzioni di Kommandierender General = Comandante Generale del XIV. Panzerkorps dal 02.09.1943 al 01.10.1943.
  8. ^ Heinz Boeing (*Helderloh-Haldern-Rees/Nordrhein-Westfalen), fu Gefreiter = Caporale della Luftwaffe, con funzioni di Vorstehers der Fliegerabwehrkanonen = Puntatore di Artiglieria Contraerea del Artilleriegeschütz B = Pezzo B (2º dei 4 totali) della 4. Batterie = 4ª Batteria (4. Batt.) del FlaK-Ergänzungs-Abteilung 2 = 2º Gruppo Contraereo di Complemento (F.Erg.A. 2 / Ferga 2).
  9. ^ Probabilmente è un refuso per A.Z..
  10. ^ I "colpi A.Z." si riferiscono alle spolette A.Z. 23/28 (Aufschlagzünder 23/28 = Spoletta a Percussione 23/28), innestate sui proiettili 8,8 cm Sprgr. Patr. L/4.5 (Kz.) (8,8 cm Sprenggranat Patrone Lange 4.5 (Kurz) = Cartuccia per Granata Esplosiva da 8,8 cm di Lunghezza 4,5 (Corto)).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

==Bibliografia==000