Utente:Crys/Nichiren

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Nichiren (日蓮) (16 febbraio, 122213 ottobre, 1282), alla nascita chiamato con il nome di Zennichimaro (善日麿) che cambiò in Zeshō-bō Renchō (是生房蓮長) quando fu ordinato prete e che infine nel 1253 assunse il nome di Nichiren (日蓮), fu un monaco Buddista, vissuto nel XIII secolo in Giappone. Una figura controversa durante l'intero arco della sua vita, fu il fondatore del Buddismo Nichiren, una delle maggiori correnti del Buddhismo giapponese che comprende diverse scuole di pensiero, che spesso professano dottrine anche contrastanti.

La Vita[modifica | modifica wikitesto]

Nascita, educazione, primi insegnamenti[modifica | modifica wikitesto]

Nichiren nacque a Kominato, un piccolo villaggio di pescatori, nella provincia di Awa. Nichiren inizia i suoi studi Buddisti all'età di 11 anni nel vicino tempio Seichoji (清澄寺, chiamato anche Kiyosumi-dera). Viene ordinato prete all'età di 16 anni e prende il nome buddista Zeshō-bō Renchō. Lascia presto il tempio Seichoji per continuare i suoi studi a Kamakura e diversi anni dopo lo troviamo a perfezionare gli studi nella zona di Kyōto–Nara, dove erano situati tutti i maggiori centri buddisti dell'epoca. In questo periodo e a seguito dei suoi studi approfonditi si convince della preminenza del Sutra del Loto (ed in particolare del suo titolo Myōhōrengekyō) sugli altri insegnamenti buddisti e nel 1253 torna al Seichoji.

Il 28 Aprile 1253 proclama per la prima volta Nam myoho renge kyo. Con questo atto egli afferma che la devozione e la pratica del Sutra del Loto sono l'unico Vero Buddismo per l'epoca storica attuale (o Mappo, Ultimo giorno della Legge, vedi più avanti). In questa occasione cambia il suo nome in Nichiren dove il carattere kanji per nichi (日) significa "sole" e quello per ren (蓮) significa "loto".

Da questa data, che tutte le scuole del Buddismo Nichiren nate successivamente prendono come data della loro fondazione (立宗: risshū), Nichiren comincia a diffondere i suoi insegnamenti proprio da Kamakura che all'epoca era la capitale di fatto del Giappone, in quanto era li che risiedeva lo shogun e dove aveva sede l'apparato di governo. Diversi discepoli cominciarono a seguire i suoi insegnamenti, sia fra i preti che fra i laici e molti dei suoi seguaci laici provenivano proprio dalla classe sociale dei samurai.

Il primo ammonimento e i primi anni di insegnamento[modifica | modifica wikitesto]

Nichiren fu una figura estremamente controversa anche al suo tempo e molte delle scuole nate dai suoi insegnamenti continuano tali controversie anche ai giorni nostri (vedi Buddismo Nichiren). Alla base di tali controversie c'è il fatto che i seguaci di ognuna di queste scuole sono fermamente convinti che la loro sia l'unica forma corretta di Buddismo.

Alcuni gruppi oggi indicano che gli sforzi di Nichiren erano rivolti ad una riforma del Buddismo contemporaneo; Nichiren, tuttavia, non stava cercando di riformare le altre sette. Il suo intento era piuttosto quello di far sì che cessasse il supporto della classe governativa alle altre sette e di dissuadere le persone dal seguirle perché egli era convinto che le altre scuole buddiste stavano portando la gente sul sentiero sbagliato, distante dalla "verità del Sutra del Loto", ben lontano dalla loro potenziale illuminazione, conducendo invece verso molte sofferenze. Nichiren espresse chiaramente questi concetti in uno dei suoi scritti più importanti, il Risshō Ankoku Ron (立正安国論: "Assicurare la pace nel paese attraverso la propagazione del Vero Buddismo"(1260). Questo scritto rappresenta anche il primo di tre ammonimenti alle autorità. Nichiren sentiva che era necessario che il sovrano riconoscesse e accettasse l'unica vera e corretta forma di Buddismo (立正: risshō, cinese: lizheng) come l'unico modo per dare pace e prosperità al paese e alla sua gente e porre fine alle sofferenze (安国: ankoku, cinese: anguo). La vera e corretta forma di Buddismo, secondo Nichiren, risiede nella recitazione del titolo del Sutra del Loto così come aveva proclamato precedentemente.

Basandosi su profezie e previsioni fatte in diversi Sutra dal Buddha Sakyamuni, Nichiren attribuisce l'avvento di malattie, epidemie e disastri naturali (in particolare siccità, tifoni e terremoti) del suo tempo all'adesione del sovrano e della gente alle altre forme di Buddismo che egli considerava eretiche o inadatte all'epoca contemporanea (l'Ultimo giorno della Legge), in accordo alla visione Buddista del tempo che divide la storia successiva alla morte del Buddha Sakyamuni in tre distinti periodi:

  • il Primo giorno della Legge (正法 Cn: zhengfa; Jp: shōbō), i primi mille anni dopo la scomparsa del Buddha
  • il Medio giorno della Legge (像法 Cn: xiangfa; Jp: zōhō), il secondo periodo di mille anni e
  • l' Ultimo giorno della Legge (末法 Cn: mòfǎ; Jp: mappō), i 10,000 anni successivi

Nel suo trattato inoltre, in accordo alle medesime predizioni, egli fa presente che il non adottare la corretta forma di Buddhismo lascerà il paese aperto a ulteriori e nuovi disastri, inclusi conflitti armati e più specificamente ribellioni interne e invasioni straniere.

Nichiren presenta il Rissho Ankoku Ron nel luglio 1260. Benché il suo autore non riceva nessuna risposta ufficiale, il trattato non passa inosservato, ma anzi viene passato al vaglio dei severi sguardi dei preti e del clero delle altre sette Buddiste. Come conseguenza Nichiren viene arrestato e perseguitato ripetutamente, anche con la forza, ed esiliato nel 1261 nella penisola di Izu fino ad essere quasi assassinato nel 1264.

Punto di svolta[modifica | modifica wikitesto]

Gli anni successivi sono segnati da una propagazione importante in particolare nelle zone ovest del Giappone e questo acuisce ulteriormente il risentimento e l'odio fra i preti delle altre sette e fra le autorità. Dopo un acceso scontro con un prete molto influente dell'epoca, Ryōkan (良観), Nichiren fu chiamato per un interrogatorio dalle autorità, nel settembre 1271. Egli usò questa opportunità per sottoporre il suo secondo ammonimento alle autorità nella persona di Hei no Saemon (平の左衛門, chiamato anche 平頼綱: Taira no Yoritsuna), un politico e militare molto potente.

Due giorni dopo, il 12 di settembre, Hei no Saemon e un gruppo di soldati prelevavano Nichiren dalla sua capanna a Matsubagayatsu, Kamakura. Il loro intento era quello di arrestarlo e decapitarlo: ma una qualche sorta di fenomeno astronomico -una grande esplosione di luce- che si scatenò sul luogo dell'esecuzione (Tatsunokuchi) terrorizzò i soldati impedendo loro di portare a termine l'esecuzione. Questa è conosciuta come la Persecuzione di Tatsunokuchi ed è considerato il vero punto di svolta nella vita di Nichiren, chiamato Hosshaku kempon (発迹顕本). Hosshaku kempon significa "scartare il provvisorio e rivelare la verità": Nichiren, a questo punto, scarta la sua identità "provvisoria" di prete mortale e rivela la sua "vera" identità come reincarnazione del Bodhisattva Jōgyō (上行菩薩) o come Buddha Originale dell'Ultimo giorno della Legge (本仏: hombutsu) a seconda della scuola di pensiero che si accetta.

Non sapendo bene cosa fare con Nichiren, Hei no Saemon decide di esiliarlo a Sado, un'isola nel mar del Giappone nota per i suoi inverni particolarmente rigidi e come uno posto dal quale erano tornati in pochi. Questo secondo esilio di Nichiren dura quasi 3 anni e nonostante le terribili condizioni in cui si trova a vivere e le sofferenze fisiche rappresenta uno dei più importanti periodi di insegnamento di tutta la sua vita. Mentre è a Sado infatti si uniscono a lui molti fedeli discepoli e scrive due dei suoi più importanti trattati: il Kaimoku Shō (開目抄: "L'apertura degli occhi") e il Kanjin no Honzon Shō (観心本尊抄:"Il Vero Oggetto di Culto" o più letteralmente "L'oggetto di devozione per osservare la mente stabilito nel quinto periodo di cinquecento anni dopo la scomparsa del Tathagata"), così come numerose lettere e trattati minori che contengono punti fondamentali del suo insegnamento. Le lettere o Gosho, erano per Nichiren il modo più semplice per incoraggiare i suoi discepoli e per insegnare loro la sua dottrina, con termini comprensibili, aiutandosi spesso con esempi o situazioni della vita di tutti i giorni.

Fu in questo periodo di esilio a Sado, nel 1272 che egli iscrisse il primo Gohonzon (御本尊), il mandala che Nichiren vedeva come una rappresentazione grafica dell'essenza del Sutra del Loto—Myōhō-Renge-Kyō o la "Mistica Legge" di causa ed effetto che sta alla base di ogni fenomeno e manifestazione dell'interno universo (vedi Nam myoho renge kyo).

Nichiren fu perdonato nel febbraio 1274 e tornò a Kamakura in marzo. Qui fu nuovamente interrogato da Hei no Saemon, che adesso era interessato ad avere da Nichiren informazioni su una molto temuta invasione da parte dei Mongoli. Infatti l'arrivo di molti messaggeri mongoli che chiedevano fedeltà da parte del Giappone avevano convinto le autorità a credere che la previsioni di Nichiren riguardo ad una invasione straniera stavano per diventare realtà (cosa che avvenne in ottobre con l'invasione Mongola del Giappone). Nichiren, ancora una volta, usò l'interrogatorio per sottopporre il suo terzo ammonimento ai governanti.

Il Ritiro sul Monte Minobu[modifica | modifica wikitesto]

Poiché anche il suo terzo ammonimento non ricevette risposta, Nichiren seguì l'antica tradizione Cinese che voleva che quando un uomo presentava proteste o ammonimenti e per tre volte veniva ignorato, doveva lasciare il paese. Decise così di ritirarsi in un esilio volontario sul Monte Minobu nel mese di maggio del 1274.

Ad eccezione di alcuni brevi spostamenti, Nichiren trascorse il resto della sua vita a Minobu, dove lui e i suoi discepoli edificarono un tempio, il Kuonji (久遠寺) e dove continuò la sua opera di insegnamento e di scrittura. Due dei suoi scritti principali di questo periodo sono Senji Shō (撰時抄: "Sulla selezione del tempo") e l'Hōon Shō (報恩抄: "Ripagare i debiti di gratitudine"), che assieme al Risshō Ankoku Ron, al Kaimoku Shō, e al Kanjin no Honzon Shō costituiscono i Cinque Principali Scritti di Nichiren.

Egli iscrisse anche numerosi Gohonzon specificatamente per alcuni discepoli e credenti laici. Molti di questi Gohonzon sono arrivati fino ai giorni nostri e sono conservati in alcuni tempi come il Taisekiji (大石寺) a Fujinomiya, nella Prefettura di Shizuoka, che conserva una vasta collezione che viene mostrata al pubblico una volta l'anno nel mese di aprile.

Compiere la missione in questo mondo[modifica | modifica wikitesto]

Nota: Questo paragrafo tratta di un periodo della vita del Daishonin dal punto di vista della scuola Fuji, un nome generalizzato con cui si indicano le scuole buddiste (in particolare la Nichiren Shoshu) che derivano da Nikko, discepolo di Nichiren. Si descrive infatti l'iscrizione da parte di Nichiren del Dai-Gohonzon, un Gohonzon unico di cui le scuole del ramo Fuji danno il significato descritto più sotto.
Gli altri rami del Buddhismo Nichiren discutono su questa visione delle cose così come sulla legittimazione del Dai-Gohonzon, asserendo che la sua iscrizione da parte di Nichiren non è supportata da una evidenza documentale a lui attribuibile.

Nell'autunno del 1279, un certo numero di discepoli laici di Nichiren nel distretto di Fuji caddero nelle mani di Gyōchi (行智), il prete che era a capo del tempio dove viveva Nisshū (日秀), uno dei discepoli di Nichiren. I credenti, poveri contadini del villaggo di Atsuhara, erano andati ad aiutare Nisshū con la raccolta del riso. Gyōchi vede questa come un'occasione per liberarsi di quella spina nel fianco e chiama alcuni guerrieri locali per arrestare i contadini, accusandoli di aver raccolto illegalmente il riso. I contadini decidono di difendersi ma senza alcuna speranza, così molti di loro vengono feriti e 20 vengono arrestati e condotti a Kamakura per il processo.

Quando arrivano a destinazione trovano Hei no Saemon ad aspettarli; parve subito chiaro che il suo vero intento era quello di perseguitarli per la loro fede piuttosto che di condurli in giudizio per la faccenda del riso. Inizia così ad intimare ai contadini di rinunciare alla loro fede pena la morte se questi avessero rifiutato, ma in cambio della loro libertà se avessero acconsentito. I contadini subiscono ingiurie e perfino torture ma rimangono saldi nella loro determinazione a non abbandonare Nichiren e la loro fede. Hei no Saemon, esasperato, fa decapitare tre di loro ( i fratelli Jinshiro, Yagoro e Yarokuro) nella speranza di convincere gli altri, ma i superstiti rifiutano nuovamente di abiurare e vengono esiliati da Atsuhara. Questi eventi si svolgono il 15 ottobre del 1279.

Nella tradizione della Nichiren Shoshu (le altre scuole variano un po' nell'interpretazione del significato di questo evento), Nichiren venendo a sapere da altri discepoli che dei poveri contadini erano disposti a sacrificare la propria vita in nome della fede, decide che è giunto il momento di "rivelare" il Gohonzon con il quale egli intende portare a termine "la missione della sua venuta in questo mondo" (出世の本懐: shusse no honkai). Il 12 ottobre 1279, Nichiren iscrive il Dai-Gohonzon, che diversamente dagli altri Gohonzon iscritti in questo periodo (che erano destinati a singoli discepoli), è destinato a tutti i suoi discepoli e credenti, contemporanei e futuri.

La sua morte[modifica | modifica wikitesto]

Nichiren trascorre i suoi ultimi anni scrivendo Gosho, iscrivendo Gohonzon per i suoi discepoli e credenti e spiegando i suoi insegnamenti. Le sue condizioni di salute iniziano a peggiorare e molti dei suoi discepoli tentano di convincerlo a spostarsi in luoghi più caldi ed accoglienti per riceverne beneficio. Così lascia Minobu con alcuni discepoli, l'8 settembre 1282.

Dopo 10 giorni da suo arrivo alla residenza di Ikegami Munenaka, uno dei suoi principali credenti laici, Nichiren sente che la sua vita sta giungendo al termine e comincia a prepararsi. Il 25 settembre tiene il suo ultimo discorso sul Risshō Ankoku Ron, e l'8 di ottobre egli nomina 6 discepoli anziani: —Nisshō (日昭), Nichirō (日朗), Nikkō (日興), Nikō (日向), Nichiji (日持), and Nicchō (日頂)— con il chiaro obiettivo di continuare la propagazione dei suoi insegnamenti dopo la sua morte.

Il 13 ottobre 1282 nell'ora del dragone (circa le 8.00 del mattino), Nichiren entra nel Nirvana alla presenza di molti discepoli e credenti laici. Il suo funerale e la cremazione si svolgono il giorno successivo. Il suo discepolo Nikkō lascia la casa di Ikegami con le ceneri il 21 ottobre, raggiungendo nuovamente Minobu il 25. Il luogo di sepoltura, come da volere dello stesso Nichiren, si trova a Kuonji e una parte delle sue ceneri sono conservate al tempio Taisekiji.

Scritti[modifica | modifica wikitesto]

Alcune scuole Nichiren si riferiscono all'interezza del Buddismo di Nichiren come all' "insegnamento di una vita", una descrizione piuttosto adatta alla luce del grande numero di scritti che Nichiren ha lasciato. Molti di questi esistono ancora nella loro originaria forma manoscritta, alcuni per intero altri come frammenti e altri ancora sono arrivati a noi come copie fatte dai suoi primissimi discepoli. Oggi gli studiosi di Nichiren hanno accesso a più di 700 dei suoi lavori, incluse trascrizioni di insegnamenti orali, lettere di rimostranza e perfino illustrazioni.

Oltre che ai trattati scritti in kanbun (漢文) una forma di scrittura formale modellata sul Cinese classico che era la lingua del governo e degli insegnamenti nel Giappone dell'epoca, Nichiren scrisse anche lettere e spiegazioni per i suoi discepoli e credenti laici in un vernacolo misto kanji–kana così come lettere in semplice kana per i credenti che non riuscivano a leggere lo stile più formale. Queste lettere (Gosho) specialmente sono un prezioso aiuto per i credenti contemporanei perché proprio grazie alla loro semplicità ed immediatezza offrono un chiaro esempio del pensiero di Nichiren.

Alcuni dei lavori scritti in kanbun, in particolare il Risshō Ankoku Ron, sono considerati capolavori esemplari di stile, mentre molte delle sue lettere mostrano una inusuale comprensione, empatia e vicinanza per le persone più disagiate della sua epoca. Molti osservatori moderni vedono anche un messaggio politico nei suoi lavori, e durante il periodo precedente la Seconda Guerra Mondiale il governo ha insistito perché numerosi passaggi e perfino interi documenti venissero eliminati dal corpus dei suoi scritti perché considerati offensivi nei riguardi dell'Imperatore.

Gli scritti di Nichiren sono conosciuti anche come go-ibun o gosho e sono disponibili in varie raccolte. Molti di questi appaiono in Iwanami Shoten's 102-volume antologico di litteratura classica Giapponese pubblicato alla fine degli anni 50 - inizio anni 60, così come altre raccolte similari di letteratura classica. La raccolta più famosa è la Nichiren Daishonin Gosho Zenshu (日蓮大聖人御書全集: "Raccolta completa delle opere di Nichiren Daishonin") compilata dal 59esimo Patriarca della Nichiren Shoshu Hori Nichiko, pubblicata per la prima volta nel 1952, rivista e ristampata diverse volte succesivamente dalla Soka Gakkai. Il tempio Taisekiji inoltre ha rilasciato una nuova raccolta nel 1994 intitolata Heisei Shimpen Nichiren Daishonin Gosho (平成新編 日蓮大聖人御書). Questo volume presenta gli scritti di Nichiren in ordine cronologico a cominciare ad un documento datato nel 1242 (all'epoca Nichiren stava studiando sul Monte Hiei a Kyōto) e che comprende 81 lavori non pubblicati nel già citato Gosho Zenshu. Vedi le referenze e i link esterni elencati sotto per vedere la traduzione inglese e laddove esista in rete, a quella in italiana.

Gli insegnamenti di Nichiren[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la morte di Nichiren i suoi insegnamenti vennero interpretati in diversi modi da alcuni dei suoi discepoli, in particolare i Sei Preti Anziani che erano stati nominati dallo stesso poco prima del suo decesso. Come risultato di questo, il Buddismo di Nichiren oggi comprende diverse scuole principali e alcune scuole minori, ognuna di queste con la sua interpretazione del pensiero di Nichiren. Queste scuole hanno piccole come grandi differenze, a volte di dettagli. Le differenze più significative si possono individuare sulla posizione della scuola di Nichiren nello sviluppo della storia del Buddismo e sull'oggetto di culto.

Vedi Buddismo di Nichiren: Scuole e Buddismo di Nichiren: Dottrine e pratiche per approfondire le scuole e i vari insegnamenti.

Nomi postumi e titoli di rispetto[modifica | modifica wikitesto]

Dal momento della sua scomparsa Nichiren fu conosciuto con molti nomi attribuitigli dopo la morte che intendono esprimere rispetto per lui o rappresentare la sua posizione della storia del Buddismo. I più comuni sono Nichiren Shōnin (日蓮上人; traducidibile come Santo -o Saggio- Nichiren) e Nichiren Daishōnin (日蓮大聖人; dove "Dai" sta per Grande). Inoltre la corte imperiale Giapponese ha insignito Nichiren con il titolo onorifico di Nichiren Daibosatsu (日蓮大菩薩; "Grande Bodhisattva Nichiren") e Risshō Daishi (立正大師; "Grande Maestro Risshō"); il titolo fu formalizzanto nel 1358 e successivamente nel 1992.

Approfondimenti[modifica | modifica wikitesto]

Vedi anche[modifica | modifica wikitesto]

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  • The Writings of Nichiren Daishonin, Soka Gakkai, 1999 (si trova online in lingua inglese qui .)
  • Nichiren Daishōnin Shōden (日蓮大聖人正伝: "Orthodox biography of Nichiren Daishonin"), Taisekiji, 1981
  • A Dictionary of Buddhist Terms and Concepts, Nichiren Shoshu International Center (NSIC), Tokyo, 1983.
  • The Life of Nichiren Daishonin. Kirimura, Yasuji. NSIC, 1980
Nota: NSIC, l'editore di questi due lavori non è più collegato alla Nichiren Shoshu.
  • Heisei Shimpen Nichiren Daishonin Gosho (平成新編 日蓮大聖人御書: "Heisei new compilation of Nichiren Daishonin's writings"), Taisekiji, 1994

Referenze[modifica | modifica wikitesto]

  • Vita di Nichiren Daishonin (Esperia Ed.), a cura di Claudio Iacono ISBN 8886031556
  • Il Buddismo di Nichiren Daishonin (Esperia Ed.), a cura di Claudo Micheli ISBN 888603136X
  • Letters of Nichiren. Burton Watson et. al., trans.; Philip B. Yampolsky, ed. Columbia University Press, 1996
  • The Record of the Orally Transmitted Teachings, Burton Watson, Translator, Soka Gakkai, 2005

Link esterni[modifica | modifica wikitesto]