Utente:Bahamut27/Sandbox

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Il termine "PDR" è un acronimo, per questo motivo può risultare ambiguo se dal contesto non si chiarisce che si sta facendo riferimento ad un algoritmo. Il termine PDR può trovare riferimento in diversi ambiti di identificazione, infatti per la sua brevità di linguaggio costituito da sole tre consonanti, prevale il concetto di una generica sigla, per questo, applicabile e riscontrabile in molti ambiti. In questa circostanza con il termine PDR si intende identificare un algoritmo il cui sviluppo ha avuto inizio nel 2014 e, messo a punto definitivamente nel 2018 dal (DIGEP) Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione del Politecnico di Torino, su impulso di una società italiana (Beinasco TO) che ne ha finanziato la ricerca. Con tale algoritmo, attraverso una strategia costituita da una successione finita di operazioni (dette anche istruzioni), è possibile, con un buon intervallo confidenza, risolvere i quesiti circa la possibilità di calcolare la Percentuale di Durata Residua (PDR) dei veicoli. In informatica, l'algoritmo è un concetto sostanziale in quanto è alla base della conoscenza teorica di calcolabilità, inoltre, l'algoritmo è una nozione cardine anche nella fase di programmazione e sviluppo di un software, infatti, proprio la programmazione costituisce sostanzialmente la traduzione o la codifica dell’algoritmo PDR.

Nel XX secolo la nozione di algoritmo venne formalizzata per risolvere il problema matematico della "decisione" posto da uno dei più grandi matematici del xx ° secolo, David Hilbert. Consecutive formalizzazioni arrivarono con lo sviluppo dei concetti di calcolabilità effettiva e di metodo effettivo. Oggi gli algoritmi rappresentano a tutti gli effetti delle potenti macchine intangibili che tramite linguaggi rappresentativi, operano sui dati con l’obiettivo di ottenere il prodotto desiderato dall’ideatore. Sono sperimentazioni rivolte ad estrarre senso dalle tracce digitali delle attività umane, registrate proprio nei Big Data, usando la conoscenza estratta per realizzare nuove scoperte scientifiche, per esempio in campo sociale, economico, per nuovi servizi e prodotti, o a supporto delle decisioni. Entrano a pieno titolo nelle istituzioni matematiche come strumenti, tramite sequenze di istruzioni per svolgere calcoli o per l’individuazione di percorsi logici nella risoluzione di problemi.

Contributo all'economia circolare

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A gennaio 2017 la ricerca (protocollo di ricerca n° 6415 Class. 6.3.2.) è stata presa in carico dal team di ricerca, coordinato dal Prof. Maurizio Galetto del (DIGEP) Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione del Politecnico di Torino. Lo studio, il cui potenziale è misurare l’obsolescenza di tutti i veicoli circolanti, in modo naturale si è inserito nel dibattito sulle normative in materia di tutela ambientale, toccando argomenti richiamati dal Codice del Consumo, il quale,  è una norma della Repubblica italiana, emanata con il decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, in materia di diritti del consumatore. Infatti, potendo misurare la durata residua di un veicolo usato, attraverso l’algoritmo PDR è possibile confrontare l’oggettività di una dichiarazione di conformità in modo: misurabile e verificabile, a vantaggio dei consumatori. Lo scopo dell’algoritmo è anche quello di dare prova della durata residua di un determinato veicolo già usato, con una modalità facilmente comprensibile a tutti.

A dicembre 2018 lo studio per produrre l’algoritmo PDR ha concluso la sua prima fase di sviluppo.

• 31/01/2019 l’esito della ricerca è stata presentata al Parlamento Europeo di Bruxelles sollecitando, in tale circostanza l’istituzione di un tavolo europeo dedicato ad una maggiore regolamentazione nella commercializzazione dei veicoli usati, a tutela dell’ambiente e della sicurezza di coloro che li utilizzano.

• 26/03/2019 è stata presentata in Italia con una conferenza stampa tenuta nell’aula conferenze del Senato della Repubblica presieduta dalla signora Anna Maria Bernini, e dal signor Marco Perosino, ambedue Senatori della Repubblica italiana.

• 02/10/2019 il progetto che ha dato vita all’algoritmo PDR riprende vigore con un nuovo Team di ricerca diretto dal Professore Silvano Guelfi del (DIGEP) Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione del Politecnico di Torino.

• 12/10/2020 due Studenti in ingegneria del Politecnico di Torino hanno basato gli esami di laurea sulla ricerca PDR, entrambi hanno ottenuto 110 con lode.

È possibile affermare che grazie allo sforzo dei Ricercatori del Politecnico, è stato superato il concetto di Garanzia di un bene usato come termine generico. Si è passati dalla Garanzia nel suo significato più ampio ad una Garanzia specifica in grado di azzerare le controversie tra chi acquista e chi vende un veicolo usato. È noto che in ambito civilistico, il termine “Garanzia” su beni usati, viene impiegato dal Legislatore in una varietà di accezioni, spesso con riferimento a situazioni troppo eterogenee, da cui ne è derivata la difficoltà di applicazione. Gli sforzi della dottrina per indicare una nozione generale del concetto, capace di omogenizzare le diverse fattispecie, raramente sono pervenuti ad un esito condiviso dalle controparti perché del termine “Garanzia” si ritrovano definizioni differenti, regolate a seconda della metodologia, di volta, in volta, utilizzata. La ricerca che ha dato vita all’algoritmo PDR, ha contribuito a ridurre alcuni dubbi interpretativi presenti nel Codice del Consumo in merito alla vendita di veicoli usati, uno su tutti, la ”ragionevole aspettativa” del consumatore, questo perché, calcolando preventivamente la durata residua di un veicolo, di fatto si misura la ragionevole aspettativa richiamata dal Codice del Consumo.

Le caratteristiche tecniche dell’algoritmo PDR possono avere rilevanza anche sul piano giuridico. Su questo punto è utile riprendere brevemente le osservazioni svolte da uno dei ricercatori, secondo cui la valenza di tale dispositivo non è da riferirsi solo come durata residua di un veicolo al momento del suo acquisto ma anche al suo utilizzo futuro. Com’è illustrato nel documento “introduzione al concetto di PDR (gennaio 2019)” elaborato dal professor Luca Mastrogiacomo componente del team di ricerca e docente del DIGEP.

Si tratta di un algoritmo che non solo fa la “radiografia” al veicolo usato ma potrà anche essere utile per l’utilizzo futuro e il continuo monitoraggio del degrado dei componenti, in funzione di chilometri percorsi, età, stile di guida e carico da stress a cui il veicolo è stato sottoposto: sono alcuni esempi di variabili tenute in conto dell’algoritmo. Questo consente non solo di calcolare la durata residua di un veicolo ma può anche fornire in tempo reale il degrado, componente per componente e prevedere in anticipo eventuali guasti, consentendo di pianificare e ottimizzare la manutenzione.