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Galileo Cattabriga

Galileo Cattabriga (Bondeno, provincia di Ferrara, 1901-1969) è stato un pittore italiano, una figura di rilievo nell’arte ferrarese fra la fine degli anni Venti e l’inizio degli anni Trenta, con uno stile pittorico affine all’impressionismo francese, ma caratterizzato da una forte rielaborazione personale.

Biografia

Galileo Cattabriga nasce a Bondeno (Ferrara) nel 1901. Studia all’Istituto d’Arte Dosso Dossi di Ferrara, dove è allievo di Angelo Longanesi Cattani, e prosegue gli studi all’Accademia di Belle Arti di Venezia sotto la guida del maestro Ettore Tito. Il legame con la città veneta e con i suoi ambienti intellettuali e accademici sarà una costante nella sua vita professionale e personale. Negli anni Trenta incomincia a frequentare un gruppo di intellettuali ferraresi, tra cui Giorgio Bassani, Filippo de Pisis, Achille Funi ecc.. Nel corso dei frequenti viaggi che caratterizzano la sua carriera, Cattabriga frequenta l’ambiente avanguardistico della Parigi anni Trenta, dove ha modo di conoscere i fermenti e gli esponenti della corrente impressionistica, i cui principi in parte vengono assimilati nel suo modo di concepire la pittura, e anche del post-impressionismo. Nel 1937 espone alla Mostra Universale (Salon) della capitale francese, dove viene premiato con la medaglia d’oro. Cattabriga continua ad esporre le proprie opere in numerosissime città italiane, e riesce a mantenersi con la propria arte, vivendo di pittura. Pur viaggiando e spostandosi spesso in Italia e all’estero, Cattabriga mantiene la propria “base” nella città natale, a Bondeno, luogo che gli rimarrà sempre caro e che spesso egli narra nelle proprie tele: campi, case di campagna, fiumi, maceri, attività contadine, fiori e piante sono soggetti ricorrenti nelle sue opere.

La pittura

Galileo Cattabriga è uno dei pochi autori che sono riusciti a trasformare la propria arte in un mestiere, riuscendo a mantenersi per mezzo dei propri lavori. Una parte decisiva delle sue opere viene realizzata in viaggio o ha come ispirazione luoghi e situazioni viste in viaggio: la sua creatività è poco stimolata dalla stasi. Cattabriga ha rivestito un ruolo di primo piano nell’arte ferrarese tra la fine degli anni ’20 e i primi anni ’30, soprattutto grazie alla diffusione e rilettura di uno stile pittorico affine all’impressionismo. Il pittore ha però accostato a tale interpretazione una personale rielaborazione sia a livello tecnico, sia nel più ampio senso della visione della realtà. In particolare Cattabriga ha proposto un superamento della visione imitativa della natura per approdare a un’interpretazione del reale fortemente caratterizzata da un attento studio delle luci e di come esse plasmino la realtà stessa. Paesaggi, ritratti e scene di genere sono i soggetti principali della pittura di Cattabriga, definiti con pennellate vivaci, veloci ma attente alla giusta resa cromatica e luminosa. I soggetti rappresentati sono quelli a lui più cari, come la campagna ferrarese, i paesaggi montuosi della Lombardia e del Piemonte, che erano spesso meta dei suoi viaggi, le scene agresti a cui egli assisteva, come ad esempio la Mietitura, ecc.. L’opera di Cattabriga era molto apprezzata dagli artisti e dagli intellettuali dell’epoca, come Filippo de Pisis, Achille Funi, Mimì Quilici Buzzacchi, Carlo Crispini e Arrigo Minerbi, e anche dalla stampa locale.

Mostre su Galileo Cattabriga

La produzione artistica e la vicenda di Galileo Cattabriga sono state spesso al centro di cerimonie e mostre organizzate soprattutto dal comune di Bondeno e dalla città di Ferrara. Possiamo citare: la mostra del 1977 “Galileo Cattabriga”, a pochi anni dalla scomparsa (1969), presso la Rocca Possente di Stellata, poi replicata a Palazzo dei Diamanti, maggior struttura espositiva della città estense; il “Premio Galileo Cattabriga” del 1985 (Bondeno), corredato da un catalogo con testo critico di Vittorio Sgarbi; il “II Premio Galileo Cattabriga” del 1987 (Bondeno); “Le Montagne. Galileo Cattabriga” del 2007 (Bondeno); “Omaggio a Galileo Cattabriga” del 2009 (Bondeno) e “Signore di se stesso di Galileo Cattabriga” del 2014 all’Istituto d’Arte Dosso Dossi di Ferrara. Nel ventesimo anniversario dalla morte, è iniziata inoltre, a cura dell’Assessorato alla Cultura e della Casa Operaia di Bondeno, la pubblicazione di una raccolta di taccuini dedicati al pittore, contenenti le riproduzioni di numerosi schizzi, bozzetti, appunti, dipinti ecc.. raccolti fra il 1940 e il 1960. A Galileo Cattabriga è stata, inoltre, intitolata la Pinacoteca Civica di Bondeno. Non esistono purtroppo scritti originari dell’artista, il quale, al contrario dell’amico Filippo de Pisis, non era particolarmente portato per la teoresi: il suo temperamento era decisamente più votato alla produzione artistica che a quella intellettuale, e anche nel momento della creazione, era dotato di una particolare immediatezza nei confronti della resa del reale.

Bibliografia

  • • “Gli anni 60 e 70 dell'arte italiana”, vol IV, AAVV, Edizioni Studio d’Arte, 1972;
  • • “Galileo Cattabriga”, Catalogo a cura della Direzione dei musei civici d'arte moderna di Ferrara, Siaca Arti Grafiche Gianni Tassinari Cento, 1977;
  • • “Premio Galileo Cattabriga”, AAVV, Testi critici di Vittorio Sgarbi, Cartografica Artigiana Ferrara, 1985;
  • • “II Premio Galileo Cattabriga”, AAVV, Siaca Arti Grafiche Gianni Tassinari Cento, 1987;
  • • “I primi tre taccuini. Galileo Cattabriga”, AAVV, Siaca Arti Grafiche Gianni Tassinari Cento 1989;
  • • “Taccuini II Galileo Cattabriga”, AAVV, Siaca Arti Grafiche Gianni Tassinari Cento, 1990;
  • • “Taccuini III Galileo Cattabriga”, Mostra e catalogo a cura di Elisabetta Lopresti, Siaca Arti Grafiche Gianni Tassinari Cento, 1991;
  • • “Taccuini IV Galileo Cattabriga”, Mostra e catalogo a cura di Elisabetta Lopresti, Siaca Arti Grafiche Gianni Tassinari Cento, 1992;
  • • “Taccuini V Galileo Cattabriga”, Mostra e catalogo a cura di Elisabetta Lopresti, Siaca Arti Grafiche Gianni Tassinari Cento, 1994;
  • • “Il volto e i volti. Ritratto ed autoritratto. Galileo Cattabriga”, Catalogo a cura di Daniele Biancardi e Stefania Gallini. Testi critici di Franco Patruno e Marialivia Brunelli (Comune di Bondeno), Siaca Arti Grafiche Gianni Tassinari Cento, 1999;
  • • “Impressionismo e post-impressionismo. Galileo Cattabriga”, Catalogo a cura di Daniele Biancardi e Stefania Gallini. Testi critici di Franco Patruno e Umberto Palumbo, Cartografica Artigiana Ferrara, 2001;
  • • “Universo Padano”, AAVV, Testi critici di Alessandro Righetti, Tipolito E. Lui Reggiolo, 2002;
  • • “Sensazioni d'amor di sesso e di maternità”, AAVV, Tipolito E. Lui Reggiolo, 2004;
  • • “Le Montagne. Galileo Cattabriga”, Mostra e catalogo a cura di Daniele Biancardi; testi critici di Gianni Ferioli, Lucio Scardino, Fabrizio Resca, Claudio Savonuzzi, Flavio Bertelli, Salvatore Ancona, e Franco Guberti, Edizioni Liberty House (Ferrara), 2007
  • • Signore di se stesso di Galileo Cattabriga, Mostra a cura di Gianni Cerioli, Mara Gessi, Rimona Rondina e Federica Zabarri, essecierrestampa, 2014

Collegamenti esterni

Sito Museo Bonzagni di Cento (Ferrara)