Utente:Alessandro Crisafulli/Il mondo dei documenti

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Il mondo dei documenti è un saggio di Riccardo Ridi...

R. Ridi, Il mondo dei documenti. Cosa sono, come valutarli e organizzarli, Roma-Bari, Laterza, Gennaio 2010 (Manuali Laterza 300, ISBN 978-88-420-9133-2). Da Luglio 2014 disponibile anche come ebook in formato epub. Indice sintetico e abstract disponibili a <http://lettere2.unive.it/ridi/mondodoc.htm> e <http://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788842091332>. Indice esteso disponibile nell'opac della Library of Congress <http://catdir.loc.gov/catdir/toc/casalini08/10043284.pdf>. recensioni e commenti:

Paola Rescigno, Archivi, biblioteche, musei: potenza costitutiva dei luoghi, in Bibliotime, XII (2009), n. 3, <http://www.aib.it/aib/sezioni/emr/bibtime/num-xii-3/rescigno.htm>. ("La biblioteca appare un baluardo di resistenza verso il pericolo di cadere in un soggettivismo radicale, come afferma Ridi, di ritrovarci anche noi nella Biblioteca di Babele di Borges, dove troppa informazione generi nessuna informazione: se tutto potenzialmente può essere documento qualcuno, che ne abbia l'autorevolezza, deve fare delle scelte").

Claudio Gnoli, Di che cos'è fatta la conoscenza?, inAIDA informazioni XXVII (2009), n. 3-4, p. 57-59, oppure <http://www.aidainformazioni.it/pub/gnoli342009.html>. (" Nell'identificare i concetti fondamentali delle discipline della documentazione, Riccardo Ridi [...] riconosce la distinzione fra documento, dato, comunicazione, informazione, conoscenza: ma si esprime con scetticismo sulla possibilità di delimitare in modo preciso un concetto vasto e sfuggente come quello di conoscenza. Più solido fondamento gli pare il riferirsi ai documenti, espressione materiale della conoscenza, questi sì studiabili in modi più obiettivi e precisi").

Virginia Gentilini, I metadati, le etichette sulle bottiglie di vino e le uscite autostradali, in Bibliotecari non bibliofili!, 30 Marzo 2010, <http://nonbibliofili.splinder.com/post/22484113/>. ("Lo segnalo volentieri perchè mi sembra un tentativo riuscito di colmare una lacuna diffusa nel nostro mondo professionale, quello della comunicazione nei confronti dei non addetti ai lavori. [...] il libro contiene in forma sintetica ma non banalizzante molte linee guida che possono essere utilizzate nel più vasto campo dell'information literacy").

Laura Testoni, Brevi cenni sul mondo (dei documenti), in RefKit, 4 Aprile 2010, <http://refkit.wordpress.com/2010/04/04/ridi/>. ("La descrizione dei valori per l'organizzazione dell'informazione è uno dei punti più originali e 'forti' del libro. I valori identificati dall'Autore non sono generici, e quindi buonisti, rituali, pacificatori e 'omnibus', ma piuttosto concreti, qua e là spinosi, si riferiscono cioè, con diversi esempi e casi-limite, a modi corretti di trattare/presentare/costruire l'informazione").

Marap, Il mondo dei documenti, in Archivistica e dintorni, 29 Aprile 2010, <http://archimacerata.splinder.com/post/22646899/il-mondo-dei-documenti>. ("Sembra inoltre caratterizzarsi per l'associazione di concetti complicati a oggetti semplici che lo renderebbe accessibile ad un pubblico molto vasto, costituito anche dai non addetti ai lavori").

Mario Ceroti, Biblioteche oggi, XXVIII (2010), n. 5, p. 69-70. ("L'ultimo libro di Riccardo Ridi [...] rappresenta uno strumento fondamentale per la comprensione dell'universo documentario che ci circonda e che, per certi aspetti, sembra sopraffarci se privo di una adeguata organizzazione finalizzata ad un suo corretto utilizzo e ad una sua funzionale fruizione").

Cinzia Mescolini, Nuovi annali della Scuola speciale per archivisti e bibliotecari, XXIV (2010), p. 305-307. ("Riccardo Ridi lo spiega senza tralasciare gli aspetti specialistici, dai metadati alla classificazione semantica, con un linguaggio volutamente non specialistico, accessibile a tutti e ricorrendo frequentemente a efficaci esempi di vita quotidiana").

Guseppe Vitiello, Bollettino AIB, L (2010), n. 4, p. 433-435, oppure <http://www.aib.it/aib/boll/2010/1004433.htm> o <http://bollettino.aib.it/article/view/5347/5110>. ("A tali pubblicazioni si aggiunge oggi il volume Il mondo dei documenti di Riccardo Ridi, le cui dimensioni relativamente ridotte (circa 200 pagine) non rendono giustizia alla qualità del contenuto e alla sua ambizione di essere, al tempo stesso, un testo di base della disciplina biblioteconomica e un'opera divulgativa di scrittura estremamente piacevole sui mestieri che, a torto o a ragione, rivendicano un ruolo speciale nella raccolta e nell'organizzazione dei documenti. [...] Ridi mira a difendere lo strato 'duro' della biblioteconomia, in un momento in cui la sua spendibilità nella sfera sociale, e di riflesso, sul terreno accademico, è in calo rispetto ad altre discipline ritenute maggiormente qualificanti o, più semplicemente, meglio valorizzate sul mercato del lavoro").

Rudj Gorian, L'almanacco bibliografico, n. 20 (Dicembre 2011), p. 9-10, <http://centridiricerca.unicatt.it/creleb-Almanacco_Bibliografico_20.pdf>. ("La capacità divulgativa dell'a. è alta, almeno quanto è apprezzabile la sua abilità a spaziare sia nell'universo creato dai documenti, sia nel mondo in cui essi si muovono: lungi dall'inserirsi nelle consuetudini di una certa saggistica di filosofia bibliotecaria o bibliografica, dove abbondano argomentazioni strutturate in densissimi discorsi che concedono poco o nulla all'esemplificazione di ciò che viene teorizzato, Ridi ha scritto questo libro proponendo una costante interazione tra enunciati teorici e risvolti pratici degli stessi, lasciando trasparire le implicazioni umanistiche di tante questioni che è spesso facile considerare sbrigativamente come tecniche e, quindi, banalizzare. Complessivamente, l'a. ha creato un manuale utile anche per chi non lavora in ambito bibliografico e documentario che, se calato in realtà più strettamente professionali e accademiche, può assumere una prospettiva relativizzante nei confronti di molte delle certezze (forse, a volte, troppo ottimistiche e inconsapevoli) su cui le "discipline del libro" hanno costruito, negli scorsi decenni, le proprie fortune, offrendo, in questo senso, molti spunti di riflessione, anche autocritici, per chi si dedica a tali studi").

Daniele Gigli, Un oceano senza rotte. I big data: un mare navigabile o un naufragio annunciato? in Heritage - Osservatorio, 17 Febbraio 2014, <http://www.heritage-srl.it/overlook/un-oceano-senza-rotte/>. ("Perchè il dato non è un'informazione e un'informazione non è un sapere, così come un sapere non è una conoscenza. Lo scriveva Eliot nei Cori della Rocca, lo ricorda - tra gli altri - Riccardo Ridi nel suo bel libro Il mondo dei documenti").