Turismo in Thailandia

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"Amazing Thailand", stand dell'autorità del turismo thailandese.

Il turismo in Thailandia rappresenta uno dei fattori più importanti dell'economia nazionale. Nel corso del 2013 si stima che il turismo abbia contribuito direttamente con il 9% del PIL complessivo della nazione; ma quando vengono compresi anche gli effetti indiretti provenienti dal turismo internazionale, viene a rappresentare fino il 20,2% del Pil[1]. Il 1º giugno 2013, la rivista TIME ha riportato che Bangkok è stata identificata dal "Global Destination Cities Index" come la città più visitata al mondo durante l'anno in corso, mentre l'Aeroporto Internazionale di Bangkok-Suvarnabhumi è stato nello stesso lasso di tempo quello dotato di un maggior numero di coordinate geografiche di posizione su Instagram[2][3]. L'Autorità del Turismo thailandese utilizza lo slogan "Amazing Thailand" per promuovere il paese a livello globale.

Panoramica[modifica | modifica wikitesto]

Tra le ragioni preponderanti della crescita del turismo a partire dagli anni '60 sono stati il clima politico stabile e lo sviluppo della capitale quale crocevia del trasporto aereo internazionale; l'industria alberghiera e il settore della vendita al dettaglio hanno subito una fase di rapida espansione proprio a causa della domanda turistica. Il tutto è stato potenziato anche dall'apporto degli Stati Uniti, il cui personale ha iniziato ad giungere proprio allora per le fasi periodiche di "R & R" (nel gergo del glossario militare sta per "riposo e relax" durante la guerra del Vietnam[4].

In concomitanza, il turismo di massa internazionale ha avuto una forte impennata nello stesso periodo a causa sia del tenore di vita acquisito, con un maggior numero di persone che potevano usufruire di tempo libero, sia dei miglioramenti nella tecnologia che hanno permesso di viaggiare lontano, più velocemente, in modo più economico e in numero maggiore; tutte cose sintetizzate perfettamente dal Boeing 747 che per primo ha volato commercialmente nei primi anni '70[5]. La Thailandia è stato uno dei primi paesi in Asia a capitalizzare su questa - allora - nuova tendenza.

Il numero dei turisti è velocemente cresciuto da 336.000 visitatori stranieri e 54.000 soldati (per "R & R") nel 1967[4] a oltre 26 milioni di ospiti internazionali che visitano la Thailandia nel 2013[6]. La durata media della loro permanenza nel 2007 è stato 9,19 giorni, generando un reddito stimato in 547 miliardi di baht, circa 11 miliardi di euro[7]. Nel 2013, la Thailandia è stata la "destinazione turistica" situata al 10º posto nella classifica del turismo mondiale, con 26,5 milioni di arrivi internazionali[8].

Nel 2008, Bangkok era al 3º posto, alle spalle di Londra e New York, nella lista dell'"Euromonitor International" sulle "Top City Destinations" con 10.209.900 visitatori, Pattaya al 23° con 4.406.300 visitatori, Phuket al 31° con 3.344.700 visitatori, e Chiang Mai classificato al 78º posto con 1.604.600 visitatori[9]. Il "Global Destination Cities Index" redatto dalla MasterCard Worldwide Corporation, ha classificato Bangkok come la "città di destinazione top per gli arrivi di visitatori internazionali", mentre Londra e Parigi erano rispettivamente al secondo e al terzo posto[2].

Nel 2014, il 59% dei visitatori proveniva dall'Asia orientale. Il maggior numero di turisti occidentali invece erano quelli provenienti da Russia (6,5%), Regno Unito (3,7%), Australia (3,4%) e Stati Uniti d'America (3,1%)[10]. Circa il 55% dei turisti in Thailandia sono visitatori di ritorno. Il periodo di picco negli arrivi è durante le vacanze di Natale e Capodanno.

Nel 2014, 4,6 milioni di visitatori provenienti dalla Repubblica popolare cinese si sono recati in Thailandia[10]. Si stima che il turista medio cinese rimanga nel paese per una settimana e spendendo tra i mille e i 1.300 dollari USA a persona, per viaggio[11]. Secondo l'autorità per il turismo thailandese il numero dei turisti cinesi è aumentato del 93% nel primo trimestre del 2013, con un aumento che è stato attribuito alla popolarità del film cinese "Lost in Thailand", che è stato girato nella provincia settentrionale di Chiang Mai. I mass media cinesi hanno affermato che la Thailandia ha superato oramai Hong Kong come destinazione top per i suoi cittadini durante le festività del Primo Maggio 2013[12]. L'enorme afflusso di turisti dalla Cina non è stato senza i suoi lati negativi; la gente del posto non ha mancato di lamentarsi del fatto che molti visitatori cinesi sono culturalmente insensibili e maleducati: questo ha portato il governo thailandese a pubblicare in lingua mandarino un "manuale di galateo" da far distribuire ai turisti cinesi[13].

Anche il turismo interno è cresciuto in maniera significativa negli ultimi dieci anni; i ricavi provenienti da esso sono difatti passati da 188 miliardi di baht nel 1998 a 380 miliardi (circa € 7800000000) nel 2007[7].

I turisti asiatici in primo luogo visitano la Thailandia soprattutto per Bangkok e le sue bellezze storiche, naturali, culturali situate nelle immediate vicinanze. I turisti occidentali invece, oltre a visitare la capitale e dintorni, in aggiunta in molti dei loro viaggi si spingono fino alle spiagge del sud e nelle isole. Il nord è la destinazione principale per il trekking e i "viaggi d'avventura" in direzione dei territori abitati dai gruppi etnici minoritari all'interno delle montagne boscose. La regione che ospita il minor numero di turisti è l'Isan o Thailandia del Nordest. Per poter accogliere i visitatori al meglio delle possibilità il governo thailandese ha istituito una polizia turistica separata con uffici nelle maggiori aree turistiche ed il proprio numero di telefono di emergenza centrale[14].

Anche il turismo sessuale contribuisce ad a far crescere i numeri di arrivi; pur se ufficialmente illegale, la prostituzione in Thailandia è monitorata e regolata dal governo per arginare la diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili e per evitare eccessi. La prostituzione rivolta a stranieri si crede possa essere circa il 20% del totale del mondo della prostituzione in Thailandia, ed è concentrata in pochi grandi quartieri a luci rosse, come quelli di Pattaya e Patong,[15][16].

Thailandia ha cominciato ad avere un aumento della concorrenza da quando il Laos, la Cambogia ed il Vietnam hanno aperto le proprie frontiere al turismo internazionale a cavallo tra gli anni '80 e '90. Destinazioni come Angkor Wat, Luang Prabang e Halong Bay attualmente contestano l'ex monopolio della Thailandia nella regione d'Indocina. Per contrastare questo fenomeno, la Thailandia si rivolge a mercati di nicchia come le vacanze di golf, o quelle vacanze in combinazione con il cosiddetto "turismo della salute". Il paese ha inoltre anche in programma di diventare il fulcro per il turismo buddista[17].

Crisi politica 2013-14[modifica | modifica wikitesto]

Al principio del 2014 l'industria del turismo thailandese ha sofferto a causa dei disordini politici scoppiati nel mese di ottobre 2013. La chiusura degli uffici governativi di Bangkok il 13 gennaio 2014 a seguito delle grandi manifestazioni anti-governativi, ha indotto alcuni turisti ad evitare accuratamente la capitale thailandese. La TAT ha previsto che il numero di arrivi potrebbe scendere di circa il 5% nel primo trimestre del 2014; anche le entrate del turismo sono previste i forte calo in questa stagione[18].

Arrivi turistici nel 2014 sono stati pari a 24,7 milioni, in calo del 6,6% dal 2013, mentre i ricavi derivanti dal turismo in calo del 5,8% rispetto all'anno precedente. Kobkarn Wattanavarangkul, Ministro del Turismo e dello Sport della Thailandia, ha attribuito il calo alla crisi politica nel primo semestre del 2014, che ha dissuaso molti potenziali visitatori a recarsi nel paese. I funzionari del turismo hanno inoltre sottolineato la drammatica diminuzione del valore del rublo russo che ha danneggiato le economie delle destinazioni popolari russe come Phuket e Pattaya[6].

Scorcio della spiaggia di Patong.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Annuale[19][modifica | modifica wikitesto]

Anno Arrivi % Cambiamento
2014 24,779,768 −6.66%
2013 26,546,725 +18.8%
2012 22,353,903 +15.98%
2011 19,230,470 +20.67%
2010 15,936,400 +12.63%
2009 14,149,841 −2.98%
2008 14,584,220 +0.83%
2007 14,464,228 +4.65%
2006 13,821,802 +20.01%
2005 11,516,936 −1.15%
2004 11,650,703 no data

Classifica degli arrivi per nazionalità[19][modifica | modifica wikitesto]

Classifica Nazione o territorio 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006
* ASEAN 6,620,231 7,396,297 6,253,480 5,594,577 4,534,235 3,968,579 3,971,429 3,520,051 3,389,342
1 Bandiera della Cina Cina 4,623,806 4,705,173 2,789,345 1,721,247 1,122,219 777,508 826,660 907,117 949,117
2 Bandiera della Malaysia Malaysia 2,644,052 2,996,071 2,560,963 2,500,280 2,058,956 1,757,813 1,805,332 1,540,080 1,591,328
3 Bandiera della Russia Russia 1,603,813 1,736,990 1,317,387 1,054,187 644,678 336,965 324,120 277,503 187,658
4 Bandiera del Giappone Giappone 1,265,307 1,537,979 1,371,253 1,127,893 993,674 1,004,453 1,153,868 1,277,638 1,311,987
5 Bandiera della Corea del Sud Corea del Sud 1,117,449 1,297,200 1,169,131 1,006,283 805,445 618,227 889,210 1,083,652 1,092,783
6 Bandiera dell'India India 946,249 1,049,856 1,015,865 914,971 760,371 614,566 536,964 536,356 459,795
7 Bandiera del Laos Laos 934,253 1,106,080 951,090 891,950 715,345 655,034 621,564 513,701 276,207
8 Bandiera del Regno Unito Regno Unito 909,335 906,312 870,164 844,972 810,727 841,425 826,523 859,010 850,685
9 Bandiera di Singapore Singapore 864,681 936,477 821,056 682,364 603,538 563,575 570,047 604,603 687,160
10 Bandiera dell'Australia Australia 835,517 907,868 930,599 829,855 698,046 646,705 694,473 658,148 549,547
11 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 764,745 826,350 767,420 681,748 611,792 627,074 669,097 681,972 694,258
12 Bandiera della Germania Germania 717,631 744,363 681,566 619,133 606,874 573,473 542,726 544,495 516,659
13 Bandiera della Francia Francia 632,242 614,455 572,996 515,572 461,670 427,067 398,407 373,090 321,278
14 Bandiera del Vietnam Vietnam 557,135 787,301 617,804 496,768 380,368 363,029 338,303 237,672 227,134
15 Bandiera della Cambogia Cambogia 553,809 468,366 424,766 265,903 146,274 96,586 85,790 99,945 117,100
16 Bandiera dell'Indonesia Indonesia 508,171 589,079 448,748 370,795 286,072 227,205 247,930 237,592 219,783
17 Bandiera di Hong Kong Hong Kong 483,883 581,871 472,699 411,834 316,476 318,762 337,827 367,862 376,636
18 Bandiera di Taiwan Taiwan 392,758 503,157 394,475 447,610 369,220 362,783 393,176 427,474 475,117
19 Bandiera delle Filippine Filippine 338,055 326,245 288,889 268,375 246,430 217,705 221,506 205,266 198,443
20 Bandiera della Svezia Svezia 324,780 337,812 350,565 373,856 355,214 350,819 392,274 378,387 306,085
Una delle maggiori attrazioni turistiche è la "via dello shopping" a Khaosan road a Bangkok.
L'Ho Trai o "biblioteca-tempio" di Wat Tung Sri Muang a Ubon Ratchathani.


Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Travel and Tourism, Economic Impact 2014: Thailand (PDF), 2014ª ed., London, World Travel & Tourism Council, 2014. URL consultato il 10 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2015).
  2. ^ a b Kristene Quan, And the World's No. 1 Tourist Destination Is..., su Time, Time Inc, 1º giugno 2013. URL consultato il 3 giugno 2013.
  3. ^ Ben Abramson, Most popular photo locations on Instagram in 2013, in USA Today, 31 dicembre 2013. URL consultato il 9 gennaio 2014.
  4. ^ a b Ouyyanont, Porphant, The Vietnam War and Tourism in Bangkok's Development, 1960–70 (PDF), in Southeast Asian Studies, vol. 39, n. 2, 2001, pp. 157–187.
  5. ^ Activity 1 | The rise of tourism. Unesco.org. Retrieved on 16 September 2010.
  6. ^ a b 2014 Tourist Arrivals in Thailand Drop By 6.6 Percent, su Khaosod English, Khaosod. URL consultato il 9 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 9 gennaio 2015).
  7. ^ a b Tourism Authority of Thailand Archiviato il 28 settembre 2007 in Internet Archive.. .tat.or.th (6 May 2008). Retrieved on 16 September 2010.
  8. ^ UNWTO Tourism Highlights, 2014 Edition, su UNWTO, Madrid, UN World Tourism Organization (UNWTO), 2014. URL consultato il 10 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 27 aprile 2015).
  9. ^ Euromonitor International, Euromonitor International's Top City Destination Ranking, su euromonitor.com, Jan 2010. URL consultato il 14 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 1º settembre 2010).
  10. ^ a b International Tourist Arrivals to Thailand 2014 (by nationality), su Department of Tourism (Thailand). URL consultato il 10 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 18 marzo 2015).
  11. ^ Wanwisa Ngamsangchaikit, Chinese spend more in Thailand, su TTR Weekly, TTR Weekly, 18 febbraio 2013. URL consultato il 3 giugno 2013 (archiviato dall'url originale l'8 giugno 2013).
  12. ^ Julie Zhu, Chinese tourists flock to Thailand thanks to hit comedy film, in Financial Times, 3 maggio 2013. URL consultato il 3 giugno 2013.
  13. ^ Thailand To Give Chinese Tourists Etiquette Manuals, su Inquisitr. URL consultato il 10 marzo 2015.
  14. ^ Tourist Police in Thailand Archiviato il 3 luglio 2008 in Internet Archive.. Amazing-Thailand.com. Retrieved on 16 September 2010.
  15. ^ Patong - il supermercato del sesso Archiviato il 22 gennaio 2016 in Internet Archive. in Viaggiare Low Cost.
  16. ^ Il mappamondo del sesso Archiviato il 5 gennaio 2016 in Internet Archive. in Panorama.it
  17. ^ Outbound travel on the upswing, 4 May 2010[collegamento interrotto]
  18. ^ Phuket Gazette Thailand News: Bangkok shutdown prompts tourism alert, embassy fears; Gaur deaths amid park fight; Hospital warns of beauty treatments, in Phuket Gazette, 9 gennaio 2014.
  19. ^ a b Visitor Statistics, 1998–2014, su Department of Tourism Thailand. URL consultato il 27 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 14 febbraio 2015).

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