Travesti (genere)

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Un gruppo di travestiti ritratti a Salta, in Argentina, nel 1988.

Travesti è una persona a cui, in alcune culture, soprattutto in America meridionale, è stata assegnata al momento della nascita un'appartenenza al sesso maschile, ma che ha invece un'identità di genere prettamente femminile. I travesti vengono definiti come un terzo sesso, ma non tutti di loro vedono se stessi in questa maniera.

Travesti era inizialmente un termine eminentemente dispregiativo, ma è stato recuperato come "sostantivo politico" dagli attivisti travesti argentini e peruviani[1], emergendo sempre più come gruppo sociale distinto a partire dagli anni settanta[2].

Il termine deriva da 'trans-vestir' ('cross-dress'): nei paesi di lingua francese il termine indica il travestito, chi ama abbigliarsi come il sesso opposto al proprio, o il travesti (en travesti) dell'opera teatrale; nella lingua greca la stessa parola (τραβεστί[3]) è anche utilizzata per descrivere le persone del "terzo genere" che potrebbero impegnarsi nella prostituzione[4] .

L'identità femminile del travesti include il vestirsi, il parlare, il comportamento e i ruoli sociali e sessuali assunti; modificano il proprio corpo con iniezioni di silicone (il cui uso è divenuto popolare a partire dagli anni '80)[5], protesi mammarie o terapia ormonale, ma non desiderano la riassegnazione chirurgica del sesso.

Terzo genere[modifica | modifica wikitesto]

Come con altre identità sessuali di genere non occidentali, neanche la categoria del travesti (da alcuni paragonata alla drag queen, l'uomo che si veste da donna per prestazioni d'intrattenimento) non è facilmente inseribile nella tassonomia occidentale che separa in modo netto il sesso e il genere.
Alcuni scrittori di lingua inglese hanno descritto il travesti come transgender; Don Kulick ha descritto approfonditamente il mondo di genere dei travesti urbanizzati brasiliani.[6]

Nel suo libro del 1990 "From Masculine To Feminine And All points In Between", Jennifer Anne Stevens li ha descritti come solitamente omosessuali maschi che vivono a tempo pieno come fossero donne[7]; mentre l'Oxford English Dictionary li definisce come "omosessuali maschi passivi travestiti".[8]

Comunità con identità similare che si trovano in altri paesi includono il femminiello italiano, il Kathoey thailandese e lo Hijra del Sud-est asiatico.

Industria del sesso[modifica | modifica wikitesto]

I travesti spesso lavorano nel settore della prostituzione e della pornografia; nel 2005 il 79% dei 302 travesti argentini intervistati a Buenos Aires e Mar del Plata lavoravano principalmente come prostitute.[9] In Messico i lavoratori sessuali travesti si trovano ad esser tra i gruppi più colpiti dall'HIV.[10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Reclaiming Travesti Histories (PDF)[collegamento interrotto].
  2. ^ Marcos Garcia, Issues Concerning the Informality and Outdoor Sex Work Performed by Travestis in Sa ˜ o Paulo, Brazil.
  3. ^ τραβεστί
  4. ^ Λεξικό της κοινής νεοελληνικής
  5. ^ Jessamy Calkin, The silicone sisterhood: Among Brazil's poor, there are three sexes: Men, women and travestis -biological males who have changed themselves by art and science into something very close to females. Many use liquid silicone injections in order to enhance the transformation; but the cost, for some, can be terrible, in The Independent, London, 5 giugno 1994.
  6. ^ Kulick, Don (1998). Travesti: Sex, Gender, and Culture among Brazilian Transgendered Prostitutes (Chicago: University of Chicago Press, 1998)
  7. ^ Jennifer Anne Stevens, From Masculine To Feminine And All points In Between, Cambridge, MA 02238, Different Path Press, 1990, ISBN 0-9626262-0-1.
  8. ^ Oxford English Dictionary, Cambridge, MA 02238, Oxford University Press, USA, 1989, ISBN 978-0-19-861186-8.
  9. ^ La gesta del nombre propio, edited by Lohana Berkins and Josefina Fernández for ALITT (Asociación de Lucha por la Identidad Travesti y Transgenero, "Association for the Fight for Travesti and Transgender Identity"), published by Ediciones de Plaza de Mayo, Buenos Aires, 2005
  10. ^ Sex work in Mexico: vulnerability of male, travesti, transgender and transsexual sex workers, vol. 11, n. 2, 2009, DOI:10.1080/13691050802431314.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Kulick, Don (1998), Sex, Gender, and Culture among Brazilian Transgendered Prostitutes (Chicago: University of Chicago Press, 1998) ISBN 978-0-226-46100-7
  • Prieur, Annick (1998), Mema's House, Mexico City: On Transvestites, Queens, and Machos (Chicago: University of Chicago Press, 1998) ISBN 0-226-68257-9
  • Fernández, Josefina (2004) Cuerpos desobedientes: de género, Buenos Aires, Edhasa, 2004.
  • González Pérez, César O. (2003) dos al desnudo: homosexualidad, identidades y luchas territoriales en Colima, México, Miguel Angel Porrúa, 2003.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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