Topolino e il deserto del nulla
| Topolino e il deserto del nulla | |
|---|---|
| fumetto | |
| Titolo orig. | Mickey Mouse and Hoosat from another planet |
| Lingua orig. | inglese |
| Paese | Stati Uniti |
| Testi | Bill Walsh |
| Disegni | Floyd Gottfredson |
| 1ª edizione | 3 ottobre 1952 – 28 febbraio 1953 |
| Periodicità | giornaliera |
| Editore it. | Arnoldo Mondadori Editore |
| Collana 1ª ed. it. | Topolino n. 63 - 69 |
| 1ª edizione it. | 25 marzo 1953 – 25 giugno 1953 |
| Periodicità it. | settimanale |
| Albi it. | 7 (completa) |
| Genere | umoristico, avventura |
| Preceduto da | Topolino e l'isola Neraperla |
| Seguito da | Topolino contro Topolino |
Topolino e il deserto del nulla (Mickey Mouse and Hoosat from another planet) è una storia a fumetti della Walt Disney realizzata da Bill Walsh (testi) e Floyd Gottfredson (disegni), pubblicata in strisce giornaliere sui quotidiani statunitensi dal 3 ottobre 1952 al 28 febbraio 1953. In Italia è stata pubblicata per la prima volta sui numeri 63-64-65-66-67-68-69 di Topolino, in un periodo compreso tra il 25 marzo e il 25 giugno 1953.
Trama[modifica | modifica wikitesto]
Topolino è appena tornato dall'isola Neraperla (dove si era recato nell'avventura precedente Topolino e l'isola Neraperla del 1952) e si reca a casa di Pippo.
Qui viene, però, assalito da curiosi che vorrebbero avere in dono qualcuna delle perle nere che Mickey ha portato dall'isola, ma che ha già consegnato al governo; a questo punto decide di recarsi con Pippo nel deserto, a cercare uranio.
Giunti lì, i due, però, si smarriscono, imbattendosi in Magneto, un singolare automa, grazie al quale vengono a conoscenza di una prossima invasione aliena della Terra.
In quest'avventura, Walsh e Gottfredson illustrano nuovamente vicende di tipo fantascientifico e futuristico, filone che i due autori statunitensi hanno inaugurato fin dall'inizio della loro lunga collaborazione, all'inizio degli anni ' 40, realizzando avventure quali Topolino e le meraviglie di domani (1944) o Eta Beta l'uomo del 2000 (1947), con aspetti per certi versi inquietanti.
