Tomo Česen

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Tomo Česen (Kranj, 5 novembre 1959) è un alpinista sloveno.

Tomo Česen
Nazionalità Bandiera della Slovenia Slovenia
Arrampicata
 

Tra i più rinomati alpinisti sloveni degli anni '80, è famoso soprattutto per l'apertura di una nuova via sulla parete sud del K2 nel 1986 e per la prima salita della parete sud del Lhotse nel 1990, considerata allora l'ultimo grande problema insoluto dell'alpinismo himalayano, ma questa ascensione è stata successivamente contestata per mancanza di prove.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La parete sud del Lhotse di cui Tomo Česen ha realizzato la prima salita, ma l'ascensione è molto controversa

Ha praticato da giovane diversi sport: la ginnastica artistica (è stato campione alle scuole superiori nei volteggi al cavallo con maniglie), l'atletica, la pallamano e lo sci alpino. Nel 1975 a sedici anni si iscrive alla scuola di alpinismo di Kranj e compie le prime salite sulle Alpi Giulie.[1]

Dalla metà degli anni '80 oltre a continuare l'attività alpinistica sulle Alpi partecipa alle prime spedizioni in Himalaya. Si fa sostenitore dell'approccio in stile alpino agli ottomila, basato su un equipaggiamento leggero e salite veloci. Nel 1985 apre una nuova via sul Kangchenjunga Ovest e l'anno successivo sale il Broad Peak in solitaria per la via normale. Seguono tre solitarie di grande importanza:

  • K2 nel 1986: apre una nuova via sulla parete sud che si ricollega alla Spalla sullo Sperone degli Abruzzi, linea già tentata nel 1983 dalla spedizione di Doug Scott.
  • Jannu nel 1989: prima ascensione della parete nord.
  • Lhotse nel 1990: prima ascensione della parete sud.

L'ascensione del Lhotse fu presto contestata. Tomo Česen infatti non fece fotografie in vetta e ridiscese per la via di salita. Messo sotto pressione per ottenere prove della salita arrivò addirittura a presentare delle immagini poi risultate appartenute a Viki Groselj e quindi false.[2] Questo caso gli fece perdere molta credibilità e furono messe in dubbio anche altre sue precedenti salite come lo Jannu e la ripetizione di No Siesta sulle Grandes Jorasses.

Dopo il Lhotse e le dispute ad esso collegate Tomo Česen ha lasciato l'alpinismo estremo e si è dedicato a una delle sue iniziali passioni, l'arrampicata sportiva. È divenuto tracciatore internazionale della International Federation of Sport Climbing[3] ed organizzatore della gara di Coppa del mondo lead di arrampicata di Kranj, solitamente l'ultima tappa del circuito. Dal 1996 al 2002 è stato anche l'allenatore della arrampicatrice slovena Martina Cufar.[4]

I figli Ales e Nejc sono anch'essi arrampicatori e alpinisti.

Salite himalayane[modifica | modifica wikitesto]

Nella seguente tabella sono elencate le salite himalayane e nella prima colonna sono numerate le salite degli ottomila. Le salite del Lhotse e dello Jannu sono controverse.[5]

# Montagna Anno Descrizione
1 Kangchenjunga Ovest 1985 Prima ascensione della parete nord con Borut Bergant (Borut morì durante la discesa)[6]
2 Broad Peak 1986 Via normale in solitaria in 19 ore
3 K2 1986 Nuova via sulla parete sud in solitaria[7]
Jannu 1989 Prima ascensione dello parete nord di 2800 m e in solitaria, in 23 ore (salita controversa)[8]
4 Lhotse 1990 Prima ascensione della parete sud e in solitaria in 45 ore (salita controversa)[9]
La parete sud del K2: in blu (lettera E) la via aperta da Tomo Česen nel 1986

Altre salite[modifica | modifica wikitesto]

Nel seguente elenco sono riportate alcune delle salite più significative di Tomo Česen.[10] La salita di No Siesta sulla parete nord delle Grandes Jorasses è tuttavia controversa.

  • Sperone Walker e Via Mc Intyre-Colton - Grandes Jorasses - 1985 - Concatenamento
  • Eiger, Cervino, Grandes Jorasses - 1986 - Salita invernale delle tre pareti nord dal 6 al 12 marzo
  • No Siesta - Grandes Jorasses - 1987 - Seconda salita e prima solitaria in 14 ore (salita controversa)[11]
  • Couloir Nord - Aiguilles du Dru - 1987 - Solitaria in 7 ore
  • Tempi Moderni - Marmolada - 1989 - Prima solitaria invernale della via di Heinz Mariacher e Luisa Iovane del 1982
  • Direttissima Gabarrou-Long - Pilastro Rosso di Brouillard - 1989 - Quinta salita, prima solitaria e prima invernale

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (SL) Tomo Česen, kandidat za podpredsenika Pzs, su gore-ljudje.net. URL consultato il 28 dicembre 2011.
  2. ^ (EN) Searching for Tomaz Humar, su rockandice.com. URL consultato il 27 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2012).
  3. ^ (EN) Chief Routesetters (PDF), su egw.ifsc-climbing.org, ifsc-climbing.org. URL consultato il 28 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2013).
  4. ^ (EN) Martina Čufar, su climbandmore.com. URL consultato il 28 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2012).
  5. ^ (EN) Mark Twight, Kiss Or Kill: Confessions of a Serial Climber, Mountaineers Books, 2002, pp. 62-74, ISBN 978-0-89886-887-6. URL consultato il 6 ottobre 2011.
  6. ^ (EN) Slovenian climbers: A Very Brief Overview, su everesthistory.com. URL consultato il 28 dicembre 2011.
  7. ^ Le vie di salita al K2, su k2.planetmountain.com, planetmountain.com. URL consultato il 28 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  8. ^ Jannu Pilastro Ovest: intervista a Valeri Babanov, su planetmountain.com, 14 novembre 2007. URL consultato il 28 dicembre 2011.
  9. ^ (EN) Lhotse, su summitpost.org, 5 gennaio 2007. URL consultato il 28 dicembre 2011.
  10. ^ (SL) Salite notevoli, su aokranj.com. URL consultato il 28 dicembre 2011.
  11. ^ (EN) Grandes Jorasses, su summitpost.org, 26 novembre 2011. URL consultato il 28 dicembre 2011.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN251809103 · ISNI (EN0000 0003 7546 6879 · LCCN (ENn96065371 · NDL (ENJA00693024 · CONOR.SI (SL30433379