Tito Zucconi

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Tito Zucconi (Campi Bisenzio, 1837Firenze, 1924) è stato un patriota garibaldino, letterato, traduttore ed educatore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Conseguita a soli sedici anni la licenza liceale a Firenze, frequentò la facoltà di giurisprudenza a Siena.

Interruppe gli studi nel 1859 per partecipare alla guerra d'indipendenza nei Cacciatori delle Alpi guidati da Garibaldi, combattendo a San Fermo, Arona e Treponti.

Dopo l'armistizio di Villafranca, tornò ai suoi studi di legge nell'ateneo di Pisa.

All'indomani della partenza dei Mille, il 19 giugno 1860 si imbarcò a Livorno, al comando di Vincenzo Malenchini, fra i 1200 toscani che si congiunsero a Cagliari con la spedizione di Medici.

Fece in tempo a prender parte alla battaglia di Milazzo, rimanendo gravemente ferito.

Finita la campagna garibaldina, tornò a Pisa, dove si laureò nel luglio del 1862, per poi arruolarsi di nuovo con Garibaldi, nell'impresa che drammaticamente si concluse sull'Aspromonte.

Dopo una breve detenzione e un esilio a Vienna presso l'amico e compaesano Giovanni Cantini, di cui sposò la figlia Italia, fece ritorno in patria e cominciò a dedicarsi all'insegnamento, alla composizione poetica e a molteplici studi in campo storico-letterario.

Il suo allievo più famoso e affezionato fu Gabriele D'Annunzio, conosciuto e apprezzato durante gli anni di insegnamento della letteratura e della lingua francese nel liceo classico Cicognini di Prato.

Il vincolo di affetto e di stima reciproca fu rafforzato, all'epoca, dall'amore che legò il giovane studente alla giovane Giselda, figlia del professore, e che ispirò molte liriche di Canto novo.

Oltre a coltivare una costante passione per la creazione poetica, negli ultimi anni del XIX secolo fu impegnato nella traduzione di alcune opere narrative del polacco Sienkiewicz, a cominciare dal Quo vadis?, per l'editore fiorentino Adriano Salani.

Spentosi a Firenze il 25 ottobre 1924, fu sepolto nel cimitero di Trespiano, con un discorso di Ferdinando Paolieri.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Tito Zucconi, Prose e poesie scelte, edizione postuma a cura di Vincenzo Errante, Milano, Salesiani, 1928.
  • Giuseppe Fatini, Il Cigno e la Cicogna. Gabriele D'Annunzio collegiale al Cicognini, Pescara, Edizioni Aternine, 1959, p. 191.
  • Gabriele D'Annunzio, Lettere a Giselda Zucconi, a cura di Ivanos Ciani, Pescara, Centro Nazionale di Studi Dannunziani, 1985.
  • Francesco Piga, Le lettere di D'Annunzio a Giselda Zucconi, Borgo alla Collina, Accademia casentinese di lettere, arti, scienze ed economia, 1990
  • Antonello Nave, Tito Zucconi letterato ed educatore garibaldino, in «Camicia Rossa», XXV, 3, luglio-settembre 2005, pp. 24-26.
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